Mika
di Mika
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E' da poco uscito nelle sale americane Borat, il secondo lungometraggio basato su un personaggio creato dal comico inglese Sacha Baron Cohen. Applaudito quasi unanimemente da pubblico e critica (8.4 su IMDb, 96% su Rottentomatoes), il film è un mockumentary, ovvero una parodia presentata sotto forma di documentario con un forte substrato satirico. Per chi non lo conoscesse, Borat è un distinto reporter originario del Kazakistan, che si imbarca in un viaggio (attraverso l'Inghilterra prima, gli Stati Uniti nel film) allo scopo di comprendere meglio le usanze e i costumi occidentali. Il titolo completo del film è Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan, che può essere tradotto più o meno come "Borat: Apprendimenti Culturali di America per Fare Beneficio Gloriosa Nazione di Kazakistan". In realtà, però, nei suoi reportage e interviste Borat sfodera sistematicamente volgarità, razzismo, idiozia e antisemitismo con un'innocenza disarmante, col duplice scopo di generare momenti di comicità unica e, soprattutto, di mettere a nudo i pregiudizi del suo interlocutore.

Ma chi è veramente Borat, o meglio chi è Sacha Baron Cohen, l'uomo dietro alla maschera? Baron Cohen nasce da genitori di origini ebree a Staines, un sobborgo del Surrey. Dopo essersi laureato in storia a Cambridge (!) decide di darsi alla commedia, e inizia a sviluppare quelli che poi diventeranno i suoi personaggi di maggior successo. La svolta arriva con il personaggio di Ali G e le sue apparizioni nell'Eleven O'Clock Show di Channel 4. Ali G è una parodia del chav, ovvero il ragazzino bianco di periferia che sogna la vita del gangsta rapper; autoproclamatosi "voce ufficiale dei giovani", Ali G intervista varie personalità del mondo politico, scientifico ecc., che nulla sanno dell'intento comico dei suoi sketch, con risultati a dir poco esilaranti, spesso conditi dalla celebre battuta "Iz it cos I iz black?" ("è perché sono nero?", quando infatti non lo è assolutamente).

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Il successo è tale che nel 2000 debutta col suo programma, Da Ali G Show, fa un cameo nel video Music di Madonna, presenta gli MTV Europe Music Awards nel 2001 e nel 2002 debutta al cinema con Ali G in Da House. Parallelamente, Baron Cohen introduce i personaggi di Borat, il reporter kazako antisemita, e Bruno, l'esperto austriaco di moda gay.

Nel 2003, essendo ormai quasi universalmente conosciuto in patria e pertanto a corto di "vittime" per le sue micidiali interviste, Baron Cohen si trasferisce in America dove ripropone gli stessi tre personaggi. Stavolta è Borat a riscuotere il maggior successo, e a motivare la produzione di un film tutto suo (nonché della conduzione, ancora una volta, degli MTV EMAs, questa volta nei panni, appunto, di Borat).

Lo stile comico di Sacha Baron Cohen è unico nel suo genere: già non è poco improvvisare davanti ad un intervistato che crede di trovarsi in una situazione seria, figurarsi poi riuscire a porre con una faccia assolutamente seria domande tipo "Ma perché Van Gogh si è tagliato il pisello?" oppure "Se qualcuno chiama tua mamma una pu***na, e tu lo ammazzi, è omicidio colposo?". Per non parlare delle terrificanti uscite di Borat, capace di mostrare candidamente foto esplicite di sua sorella ("la prostituta numero 2 di tutto il Kazakistan") ad una cena di alta società. Il tutto con l'intento squisitamente satirico di creare situazioni al limite dell'assurdo, mettendo alla prova i limiti e la pazienza delle persone che intervista (nonché del pubblico). Borat si pone come una persona gentile, mite e credulona, ma ne dice e ne fa di cotte e di crude; arriva con l'intento dichiarato di imparare i costumi della "più grande nazione del mondo", gli Stati Uniti, per migliorare quelli del suo Paese, ma finisce per esporne le contraddizioni e i pregiudizi grossolani.

La dedizione di Baron Cohen ai suoi personaggi è totale: persino nei talk show non compare quasi mai come "Sacha Baron Cohen". Prima che presentasse gli MTV Awards per la seconda volta, la stampa ungherese pensava che "Borat Sagdiyev" fosse veramente un reporter kazako, il che ha creato non pochi imbarazzi. Soprattutto non ha rispetto per nulla e nessuno: le "maschere" che porta gli permettono di comportarsi in maniere assolutamente assurde e di fare affermazioni al limite dell'osceno, dell'offensivo e del politically incorrect; con Borat insulta persino le sue stesse origini ebree, anche se, a quanto pare, il vero Baron Cohen è profondamente religioso. Per il suo ritratto parodistico e svergognatamente stereotipato del Kazakistan è stato duramente criticato dal presidente Yerzhan Ashykbayev, che si è rivolto direttamente a Baron Cohen chiamandolo col suo vero nome; quest'ultimo tuttavia ha risposto nei panni di Borat con un video in cui si dissocia dal "signor Baron Cohen" e appoggia la decisione del suo Paese di "fare causa a questo ebreo". Dopodiché parla dei passi in avanti fatti dal Kazakistan in campo sociale: a quanto pare, dice, al giorno d'oggi "alle donne è consentito salire sugli autobus, gli omosessuali non devono più portare cappelli blu e la soglia della maggiore età è stata alzata a otto anni".

In Italia i suoi sketch sono stati mandati su alcuni canali digitali, ma non ha incontrato un particolare favore di pubblico principalmente a causa dell'impossibilità di rendere nella nostra lingua tutta la verve comica di Ali G; col film di Borat le cose potrebbero andare meglio, visto che il personaggio si presta molto più del suo predecessore ad una trasposizione italiana. Aspettando l'uscita italiana del film, e augurandogli tutto il successo possibile, vi lascio con qualche libera traduzione delle sue uscite più celebri:

Borat: "Lo sport nazionale di America si chiama baseballs. E' molto simile a nostro sport, shurik, dove prendiamo cani, spariamo a loro in un campo e poi facciamo festa."

Ali G (agli MTV Awards 2001): "Ecco a voi Craig David...le sue canzoni hanno aiutato tantissimi ragazzi a perdere la verginità, e speriamo che possano aiutare anche lui a fare lo stesso un giorno!"

Bruno (in mezzo ad un rave party di skinhead): "Secondo voi c'è qualche skinhead che non è gay?"

Borat (ad una protesta contro la caccia alla volpe): "In Kazakhstan noi spariamo a nostri cani!"
Signora: "E' una cosa barbarica!"
Borat: "Ma noi in Kazakhstan amiamo nostri animali."
Signora: "E allora perché gli sparate?"
Borat (serissimo): "Ehh...per divertimento."

Ali G (sulla situazione in Irlanda): "Ascoltatemi. L'unico modo di convincere quegli hindu a smettere di ammazzare quei musulmani - "
Primo Ministro: "Veramente sono cattolici contro protestanti."
Ali G: "Vabbè. Comunque serve una tipa veramente f**a che mostri le bocce per la pace."

Data pubblicazione 5 Novembre 2006, Ore 6:52 Data aggiornamento 5 Novembre 2006, Ore 7:11
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