Aurora Boreale in Italia, che cos'è e perché era visibile: le immagini

Se pensavi che per vedere l’aurora boreale bisognasse andare fino in Scandinavia, preparati a sorprenderti. Ieri 10 ottobre, i cieli italiani sono stati illuminati da uno spettacolo di luce mozzafiato. 

Da Milano a Modena, passando per Torino e Ravenna, e arrivando persino alla Calabria, moltissime persone hanno avuto la fortuna di assistere a questo fenomeno incredibile, solitamente visibile solo alle latitudini più settentrionali del pianeta. 

Ma come è possibile che questo spettacolo naturale si sia presentato anche in Italia? 

Cos'è l'Aurora Boreale?

L'aurora boreale è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e spettacolari che si possono osservare nel cielo notturno.

Un gioco di luci causato dall'interazione tra le particelle cariche del vento solare (protoni ed elettroni) e la ionosfera terrestre, la porzione di atmosfera situata tra i 100 e i 500 km di altitudine. 

Le particelle solari, entrando in contatto con gli atomi dell'atmosfera terrestre, li eccitano, e quando questi si "diseccitano" emettono luce di varie lunghezze d'onda. 

I colori tipici dell’aurora variano tra il verde, il rosso e l’azzurro, formando bande luminose che si muovono nel cielo in modo rapido e mutevole.

Quando questo fenomeno si verifica nell’emisfero nord, viene chiamato aurora boreale, mentre nell’emisfero sud prende il nome di aurora australe.

Perché l'Aurora era visibile anche in Italia?

In condizioni normali, l'aurora boreale è visibile soltanto a latitudini elevate, come nelle regioni del Circolo Polare Artico. Eppure, come detto, l’aurora boreale è stata visibile anche in diverse città italiane. 

Questo perché la Terra è stata colpita, come spiegato da ‘Il Messaggero’, da una potente tempesta geomagnetica di classe G4, originata da una macchia solare particolarmente attiva chiamata AR 3848. Un evento che ha prodotto un forte brillamento solare di classe X 1.8, uno dei più potenti tipi di brillamento solare.

Il brillamento è stato seguito da un’espulsione di massa coronale (Cme), una quantità enorme di plasma che si è diretta verso la Terra a una velocità compresa tra i 4,3 e i 4,7 milioni di chilometri orari. Il che ha causato un aumento della quantità di particelle solari che hanno raggiunto la nostra atmosfera, rendendo possibile l’avvistamento dell’aurora anche in Italia.

Un meraviglioso spettacolo, ma a quale prezzo?

Sebbene le aurore polari siano un fenomeno visivamente spettacolare, le tempeste geomagnetiche che le causano possono avere conseguenze ben più serie. 

Come spiega alla BBC Ian Muirhead, ricercatore di sistemi spaziali presso l'Università di Manchester: “Siamo molto più dipendenti dal punto di vista tecnologico ora di quanto lo fossimo anche durante l’ultima grande tempesta del 2003. Molti dei nostri servizi provengono dallo spazio – non ce ne rendiamo nemmeno conto – è il collante che tiene insieme gran parte della nostra economia”.

Queste tempeste possono interferire con i satelliti che utilizziamo per la navigazione, il GPS e persino per la connessione Internet. Non molto tempo fa, il proprietario di SpaceX, Elon Musk, aveva dichiarato che una tempesta geomagnetica aveva messo sotto “forte pressione” i suoi satelliti Starlink, causando problemi di tensione.

Anche i voli aerei possono essere influenzati. In passato, un volo da San Francisco a Parigi è stato deviato per evitare di sorvolare l’Artico, dove le radiazioni causate dalla tempesta erano particolarmente intense.

Aurora Boreale o fenomeno SAR?

Nonostante molti abbiano creduto di aver visto una vera e propria aurora boreale, alcuni esperti sostengono che il fenomeno avvistato in Italia potrebbe essere collegato ai cosiddetti SAR (Subauroral Arc Radar) o al fenomeno Steve. 

I SAR sono “archi di luce rossa” che si verificano durante le forti tempeste geomagnetiche, mentre Steve si manifesta con un fascio di luce viola.