
Chi di voi, almeno una volta, non ha urlato "Ce l'hai!" inseguendo un amico per il cortile della scuola o il parco? E infatti, quello che per generazioni è stato un semplice passatempo per bambini, “l'acchiapparella”, nel tempo ha superato ogni confine, per diventare oggi uno sport vero e proprio: il Chase Tag.
Non un'evoluzione qualsiasi, ma una disciplina fatta e finita, con un circuito internazionale di tornei e regole messe nero su bianco.
A gestirla c'è un'organizzazione ufficiale, la World Chase Tag, pronta a conquistare il pubblico degli appassionati (o semplicemente dei nostalgici) in ogni parte del mondo.
Intanto, in arrivo ci sono i primi campionati mondiali: si terranno a novembre, in Francia (a Évry-Courcouronnes), dove le squadre partecipanti si sfideranno per aggiudicarsi il titolo.
Indice
Come nasce il Chase Tag?
L'idea di elevare l'Acchiapparella a sport professionistico è nata nel 2017 da un'iniziativa di due fratelli, Christian e Damien Devaux. Sono stati loro a fondare la World Chase Tag, l'organismo che gestisce la disciplina a livello globale.
Il loro obiettivo? "Costruire un circuito sportivo strutturato, con competizioni locali, nazionali e internazionali". E ci sono riusciti, creando un sistema che include due categorie: una divisione mista e una tutta al femminile.
Le gare internazionali
E l'apputamento dei mondiali non sarà una semplice esibizione. Per arrivare al grande evento, infatti, si passerà per una selezione, attraverso una serie di tappe europee. Il 12 settembre si gareggia a Londra, il 13 a Stoccolma e il 19 a Compostela.
Ma è negli Stati Uniti che la "Chase Tag mania" sta davvero esplodendo. Le immagini delle gare che si svolgono periodicamente Oltreoceano sono virali sui social. Per questo, dopo il battesimo ufficiale in Francia, lo step successivo sarà quelli di trasformare la moderna "acchiapparella" in tutto e per tutto in uno sport internazionale, con il possibile coinvolgimento di grandi colossi mediatici.
Come si gioca al Chase Tag?
Intanto, nonostante la sua evoluzione, il Chase Tag resta fedele allo spirito originale del gioco. Si vince toccando l'avversario. La partita si svolge all’interno di un'area delimitata - un quad - che è una sorta di gabbia piena di ostacoli. I giocatori si sfidano in duelli uno contro uno: uno insegue (chaser) e l’altro scappa (evader). Se il chaser riesce a toccare l’evader con la mano entro 20 secondi, vince il duello. In caso contrario, il punto va all'evader.
Nelle sfide a squadre, invece, si giocano 16 round da 20 secondi, con formazioni da sei elementi. Chi vince il duello rimane in campo per il turno successivo come evader.
Ci sono, poi, delle regole aggiuntive. Ad esempio, sono vietati i contatti con i piedi e l’uscita dal perimetro. E, in caso di parità, un round supplementare decide chi vince, con il giocatore che resiste più a lungo senza essere toccato che porta a casa la vittoria.
Un gioco che conquista bambini e adulti
Ecco spiegato perché, nonostante gli anni che passano, questo gioco continua a riscuotere successo anche tra le nuove generazioni. Permettendo, allo stesso tempo, di muoversi, correre e divertirsi. Non importa se in un cortile, in un parco o in un corridoio: si può giocare ovunque.
Il gioco, inoltre, cambia in continuazione e non annoia mai, con i ruoli che si invertono spesso: prima insegui e poi ti fai inseguire.
Proprio per questo motivo, in molte scuole primarie è stato introdotto in pianta stabile all'interno dell'ora di educazione motoria.