Eugenio Russo: a 18 anni CEO di una startup che aiuta gli studenti a diventare startupper

Nonostante sia diventato da poco 18enne ha alle spalle diverse esperienze in grandi aziende tecnologiche come Xiaomi e Huawei.

Stiamo parlando di Eugenio Russo, Ceo di Conthakto. Una piattaforma, nata nel 2019, che si occupa di mettere in contatto ragazzi delle superiori per avvicinarli all'ambiente delle start up e facilitare il loro approccio con il mondo del lavoro.

Eugenio nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha parlato di quanto la scuola prepari all'ingresso nel mercato del lavoro e di come l'innovazione stia gradualmente entrando in classe.

Leggi anche:

• Marco Carrara, il più giovane conduttore della Rai che con Timeline racconta la complessità dei social
• Greta Cristini, 29 anni: da avvocata anticorruzione a New York ad analista geopolitica e inviata di guerra
• Pegah Moshir Pour, l'attivista che ha spiegato sul palco di Sanremo quello che sta accadendo in Iran
• Chiara Schettino, dalla vittoria sulla leucemia alla start up per aumentare le donazioni di sangue fra i giovani
• Chi è Annachiara Sarto, la 23enne alla guida di una ONG che strappa i bambini dallo sfruttamento

La passione per la tecnologia e l'innovazione

Come precisa subito Eugenio, "la scuola mi piace per le cose pratiche, non sono un grande appassionato di letteratura e in genere di tutto quello che si studia al liceo. Proprio per questo frequento un istituto tecnico".

"Mi sono appassionato al mondo della tecnologia e dell'innovazione in terza media facendo qualche esperienza su diversi blog all'interno delle community ufficiali di Xiaomi e Huawei. Con il tempo ho iniziato anche a organizzare eventi per loro. Questa l'opportunità che mi ha dato l'occasione di aprirmi con le altre persone, di uscire dalla mia comfort zone e spingermi oltre".

Il mondo degli hackathon e Conthakto

Negli ultimi anni è arrivata anche la passione per le Start up ed è a questo punto che ha scoperto Conthakto, "organizzazione che è nata nel 2019 dall'idea di tantissimi ragazzi che, grazie ad un progetto del Ministero dell'Istruzione, si sono ritrovati in California dopo aver vinto vari hackathon in giro per l'Italia".

"Gli hackathon" - precisa Eugenio - "all'inizio erano delle sfide per i nerd poi sono diventati una sorta di maratona dove si mette insieme un gruppo con persone che non si conoscono e si lavora ad un obiettivo da raggiungere partendo da un problema. Per esempio, uno dei problemi dell'istruzione italiana è l'alto tasso di abbandono scolastico. Come si fa a risolverlo? I ragazzi in un determinato lasso di tempo si concentrano sullo sviluppo di una soluzione lavorando con un gruppo di esperti. Alla fine presenteranno la loro idea a una giuria".

"Dopo l'esperienza in California, per rimanere in contatto tra loro, è nata Conthakto, un club di ragazzi under 21 che cerca di aiutare ragazzi e ragazze nell'orientamento accademico, professionale ed educativo per sviluppare nuove passioni e interessi. Se nel 2019 ci occupavamo di organizzare hackathon online in diverse scuole italiane, nel 2020 quest'esperienza è diventata totalmente digitale. Da quest'anno abbiamo lanciato diverse esperienze che permettono alle persone che partecipano di uscire con una consapevolezza personale completamente diversa da quella con cui sono entrati".

La scuola italiana tra lavoro e innovazione

Ma, tra i banchi di scuola, si parla già del mondo del lavoro? In tal senso, dice Eugenio, molto importante è l'esperienza di PCTO soprattutto all'interno degli istituti tecnici e professionali dove "gli studenti a partire dal terzo anno iniziano a fare esperienza in azienda a differenza dei licei dove l'esperienza lavorativa spesso si limita al mondo della formazione, dall'ideazione del coro della scuola ai programmi du lingua".

"La scuola", secondo lui, "dovrebbe trovare percorsi diversi per ogni ragazzo: è una cosa difficile da fare però talvolta è interessante che ogni ragazzo faccia esperienza in un'azienda che gli piace piuttosto che ritrovarsi in una che odia dove magari non darà il meglio di sè".

Sull'innovazione invece, ammette Eugenio, "c'è un po' di ritardo: gli studenti per esempio iniziano a interessarsi di intelligenza artificiale ma non sanno tutti cos'è. La stessa cosa è valida anche per i docenti: molti sono formati altri no. Sicuramente c'è una fase di sperimentazione non ancora avanzata: sono diverse le scuole che stanno innovando creando degli spazi che permettono ai ragazzi di sentirsi incoraggiati a mettersi in gioco".

Paolo Di Falco