
Lo scientifico è in assoluto il liceo che apre più porte e che offre una visione più ampia della realtà. Tra fisica, matematica, scienze c’è una materia che preoccupa tutti gli studenti, quella che tutti dicono "no, dai, ma io non traduco dal 15/18". Latino allo scientifico. L’ incubo di noi tutti studenti.
Chi almeno una volta non è tornato a casa con un bel 4 alla versione di Cesare o Cicerone? Nessuno. È stata da sempre considerata una materia fondamentale perché permette di utilizzare la logica, fare collegamenti e tanto altro.
Il problema è proprio che noi ragazzi sommersi dai tremila compiti e impegni non abbiamo mai tempo per esercitarci con una versione a casa di due ore il pomeriggio ed è proprio per questo che al compito in classe o ci troviamo la bella insufficienza o se siamo più fortunati riusciamo a copiare.
Con le nuove generazioni non penso sia una lezione molto importante, la letteratura accresce sicuramente il nostro bagaglio culturale ma niente di più, penso sia molto utile sostituire il latino con materia più in vista come l’informatica oppure corsi di lingua, come già in molte scuole avviene. Anche in vista delle nuove tecnologie in cui la conoscenza dell’uso del computer o la conoscenza dell’inglese è fondamentale, la manualità e la praticità di queste sia alla portata di tutti tutti i giorni.
Il problema dell’ormai lingua morta è dato anche dal fatto che noi ragazzi non apprezziamo tale metodo di studio con il dizionario, il libro e il quaderno che troviamo molto noioso. Certo, mi rendo conto che non è facile insegnare a degli studenti non interessati a annoiati.
Se infatti, almeno allo scientifico, al biennio si fa solo grammatica e versioni al triennio si fa letteratura e versioni dei grandi della letteratura latina.
E come si suol dire qui vengono i problemi, bisognerebbe ricordarsi le traduzioni di tutti i testi fatti, ma almeno per me e per la mia memoria a breve termine, questo è al quanto difficile.