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Ciao Melissa, l'anima di un angelo vive in eterno articolo
Non è una frase di circostanza, che si dice ogni qual volta viene a mancare una persona giovane. In questo caso ti chiamiamo angelo perché qualcuno si è preso il diritto di appropriarsi della tua vita, mentre tu andavi a scuola come tutti i giorni, con la gioia e la spensieratezza tipiche della tua età, con la speranza di costruirti un futuro.

E invece questa mattina qualcuno ha deciso di fare il forte con i deboli, di affermare la sua forza andando a colpire una scuola, il luogo indifeso per eccellenza. Hanno deciso di sacrificare le vostre vite per dare un segno: colpire la scuola che aveva vinto il primo premio per la legalità nel 2007, dedicata a chi per la legalità ha perso la vita. Proprio in questi giorni, quando giunge il ventesimo anniversario della strage di Capaci. Proprio oggi che a Brindisi arriva la Carovana della Legalità.

Mentre sto scrivendo, su Twitter e su Facebook tutti parlano di te, e spendono un pensiero dolce. Sperano che Veronica, la tua carissima amica, ce la possa fare nonostante l'esplosione che ha colpito anche lei. Ma non tutti hanno capito la gravità di quanto è accaduto: questa mattina alla televisione tutto procedeva come sempre, su Rai 1 potevi sentir parlare della prova costume, su Rai 2 c'era un politico che parla di cose che oggi non hanno senso. Sì quello che è successo oggi non ha senso.

Don Ciotti, impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, ha detto che "colpiscono la scuola perché hanno paura, infatti la scuola insegna gli studenti la legalità". Sì, sembra strano, ma queste persone hanno paura di giovani come te, perché laddove si forma una cultura della legalità, si toglie linfa vitale alle organizzazioni criminali che invece hanno bisogno di persone complici per sopravvivere.

Quello che è accaduto stamattina non lo dimenticheremo mai, come non abbiamo mai dimenticato Vito Scafidi, un altro ragazzo che, come te, ha perso la vita recandosi a scuola. In quel caso era stata l'incuria ad ucciderlo, non la premeditazione di un attentato. E questo fa ancora più male, perché non ci si era mai spinti fino a questo punto, a colpire una scuola.

Ciao Melissa, anche se non ti conosciamo di persona, ti siamo vicini e ti pensiamo: potevi essere la compagna di banco di ciascuno di noi, la figlia o la nipote, l'amica, la fidanzata. Colpendo te, infatti, è come se avessero colpito al cuore ciascuno di noi. Ma non ci rassegneremo a vivere in mondo così, lo cambieremo, anche per te.

Daniele Grassucci