Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Nona Sinfonia di Beethoven, composta tra il 1822 e il 1824, fu dedicata a Federico Guglielmo III e presentata a Vienna, segnando il ritorno di Beethoven sul palco dopo 12 anni.
  • Alla sua prima esecuzione, il pubblico, consapevole della sordità di Beethoven, mostrò grande entusiasmo lanciando cappelli e sciarpe per manifestare apprezzamento visivo.
  • Il celebre Inno alla gioia fu integrato nel quarto movimento della sinfonia e riflette gli ideali di fraternità di Beethoven, ispirati dal testo di Friedrich von Schiller.
  • La Nona Sinfonia è considerata innovativa per l'inclusione della voce umana in una sinfonia, un elemento che segnò un'importante svolta verso il periodo romantico nella musica classica.
  • L'Inno alla gioia fu adottato come inno ufficiale dell'Unione Europea nel 1985, grazie al suo messaggio di solidarietà e unità, diventando un simbolo dei valori europei condivisi.

Indice

  1. Inno alla gioia
  2. Accoglienza del pubblico
  3. Origini
  4. Una novità musicale
  5. Inno alla gioia in Giappone
  6. In che modo il coro finale di questo lavoro è diventato l'inno europeo?

Inno alla gioia

La Nona Sinfonia in re minore, Op. 125, composta da Beethoven dal 1822 al 1824, fu dedicata a Federico Guglielmo III, re di Prussia, ed eseguita per la prima volta a Vienna il 7 maggio 1824, alla presenza del compositore stesso. Nonostante la mancanza di prove, il pubblico ne fu estasiato.
Era la prima volta che Beethoven saliva sul palco in 12 anni.

Accoglienza del pubblico

Alla fine dell'esecuzione , si dice che Beethoven abbia continuato a dirigere mentre la musica era finita. Uno dei solisti lo fermò e lo fece voltare verso il pubblico per accettare l’ applauso. Il pubblico era ben consapevole della salute e della perdita dell'udito di Beethoven, quindi oltre ad applaudire, lanciò i cappelli e le sciarpe in aria in modo che egli potesse rendersi conto dell’enorme approvazione.
Questa sinfonia fu subito un grande successo, e la sua prima diede origine a cinque bis mentre solo l'imperatore poteva beneficiarne solo di tre.

Origini

Beethoven aveva costruito la sinfonia aggiungendo alla fine del quarto movimento un Inno alla gioia. L'aggiunta di un finale di coro era un'idea a cui pensava già dal 1807.
Beethoven aveva espresso l'intenzione di comporre un'opera basata sull'Inno alla gioia di Friedrich von Schiller, almeno fin dal 1792. Già nel 1799, Beethoven aveva abbozzato un'ambientazione per musica, sotto forma di un Lied, poi aveva usato alcuni versi ila sua opera. Altre intenzioni si possono trovare nei taccuini del 1814-1815. Infine, Beethoven adattò il testo per la sua Nona Sinfonia. A tal fine, si ispirò a una versione del 1803, rivista dallo stesso Schiller.
Il tema musicale dell'Inno alla gioia affonda le sue radici nella Fantasia per coro, pianoforte e orchestra opus 80.
Questo Inno alla gioia corrisponde agli ideali fraterni di Beethoven, da qui il suo incessante desiderio di comporre un'opera commisurata allo scritto di Schiller: "L'uomo è per ogni uomo un fratello – che tutti gli esseri si abbraccino! - Un bacio al mondo intero!».

Una novità musicale

La sinfonia è considerata da molti rinomati musicologi come una delle più grandi opere della musica occidentale. Ciò che la rende così speciale è l'uso della voce umana da parte di Beethoven; egli fu il primo grande compositore a includerlo in una sinfonia. Questo è il motivo per cui spesso la Sinfonia n. 9 è chiamata "Sinfonia corale". La Sinfonia n. 9 di Beethoven, con un'orchestra più grande di qualsiasi altra all'epoca e un tempo di esecuzione di oltre un'ora (più lungo di qualsiasi altra opera sinfonica), segnò un importante punto di svolta per la musica classica; servì da catapulta nel periodo romantico, quando i compositori iniziarono a rompere le regole della composizione ed esplorare l'uso di grandi ensemble, emozioni estreme e orchestrazioni non convenzionali.

Inno alla gioia in Giappone

Durante la prima guerra mondiale, i prigionieri tedeschi detenuti in Giappone presentarono ai loro carcerieri la Sinfonia n. 9 di Beethoven. Anni dopo, le orchestre giapponesi iniziarono a eseguirla. Poi, dopo i devastanti eventi della Seconda guerra mondiale, molte orchestre giapponesi iniziarono a suonarlo alla fine dell'anno, sperando di attirare abbastanza spettatori per aiutare a finanziare gli sforzi di ricostruzione. Da allora, è diventata una tradizione giapponese suonare la Sinfonia n. 9 di Beethoven alla fine dell'anno.

In che modo il coro finale di questo lavoro è diventato l'inno europeo?

Il testo, scritto nel 1785 e che inneggia alla fraternità, alla solidarietà e alla speranza, aveva tutto per piacere ai fondatori dell'Unione Europea che fecero del tema musicale di Beethoven l'inno ufficiale dell'Unione Europea nel giugno 1985 in un congresso tenutosi a Milano.
È sorprendente che l'inno europeo sia stato adottato ufficialmente solo molti anni dopo la creazione dell'Unione europea nel 1958. Va detto che l'inno è un argomento delicato e ha dato luogo a molte prevaricazioni. All'indomani della seconda guerra mondiale, molti cittadini inviarono composizioni originali che aspiravano a diventare l'inno europeo. I fondatori dell'Unione Europea esitarono anche tra diverse opere del repertorio. Alcuni ritengono che l'opera più probabile per rappresentare l'Unione europea sia il finale della Musica per i fuochi d'artificio reali di Händel. Una partitura composta nel 1749 per celebrare il Trattato di Aquisgrana e la pace trovata in Europa.

Altri ritengono che l'Unione europea dovrebbe utilizzare il preludio al Te Deum di Charpentier, l'inno dell'Unione europea di radiodiffusione dal 1954. Ma alla fine, è davvero l'Inno alla gioia della Nona Sinfonia che viene scelto. Un inno che già veniva cantato già nel 1929, alla fine di ogni congresso del movimento paneuropeo, associazione che si batteva per la creazione di un'unione di stati europei al fine di evitare il ripetersi della prima guerra mondiale.

Contrariamente alla credenza popolare, l'inno europeo non è la partitura originale di Beethoven. È un arrangiamento di Herbert Von Karajan. A differenza dell'opera originale di Beethoven, questo arrangiamento non propone una lirica, perché solo la musica rimane intelligibile allo stesso modo da tutte le nazionalità europee.
L'inno europeo non sostituisce gli inni nazionali dei vari paesi dell'Unione europea, bensì vuole celebrare i valori che essi condividono. L'inno viene suonato in occasione di cerimonie ufficiali alle quali partecipa l'Unione europea e, in generale, in tutti gli eventi di carattere europeo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica della Nona Sinfonia di Beethoven e come è stata accolta dal pubblico alla sua prima esecuzione?
  2. La Nona Sinfonia di Beethoven, composta tra il 1822 e il 1824, è considerata una delle più grandi opere della musica occidentale, segnando un punto di svolta verso il periodo romantico. Alla sua prima esecuzione, il pubblico fu estasiato, tanto che Beethoven, nonostante la sua sordità, fu fatto voltare verso il pubblico per accettare un caloroso applauso, con un'approvazione così grande da generare cinque bis.

  3. In che modo l'Inno alla gioia è stato integrato nella Nona Sinfonia e quali ideali rappresenta?
  4. Beethoven integrò l'Inno alla gioia nel finale del quarto movimento della Nona Sinfonia, ispirandosi al testo di Friedrich von Schiller che esalta la fraternità e l'unità tra gli uomini. Questo inno corrisponde agli ideali fraterni di Beethoven, esprimendo il desiderio che tutti gli esseri si abbraccino in un segno di universale fratellanza.

  5. Perché la Nona Sinfonia di Beethoven è considerata una novità musicale?
  6. La Nona Sinfonia è considerata una novità musicale principalmente per l'uso innovativo della voce umana in una sinfonia, facendo di Beethoven il primo grande compositore a includere tale elemento. Questo aspetto, insieme all'orchestra più grande dell'epoca e alla durata dell'opera, ha contribuito a definirla come un'opera pionieristica che ha aperto la strada al periodo romantico.

  7. Come è diventato l'Inno alla gioia l'inno ufficiale dell'Unione Europea?
  8. L'Inno alla gioia è stato adottato come inno ufficiale dell'Unione Europea nel giugno 1985, grazie al suo messaggio di fraternità, solidarietà e speranza, che risuonava con gli ideali dei fondatori dell'Unione. Nonostante altre composizioni fossero state considerate, l'Inno alla gioia, già simbolo del movimento paneuropeo, fu scelto per la sua capacità di rappresentare l'unità europea.

  9. Qual è la particolarità dell'inno europeo rispetto alla partitura originale di Beethoven?
  10. L'inno europeo, basato sull'Inno alla gioia della Nona Sinfonia di Beethoven, è un arrangiamento di Herbert Von Karajan che omette la lirica per rendere la musica universalmente intelligibile a tutte le nazionalità europee. Questo arrangiamento non sostituisce gli inni nazionali, ma celebra i valori condivisi dai paesi dell'Unione Europea, venendo suonato in occasioni ufficiali e eventi di carattere europeo.

Domande e risposte