Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • "La figlia del reggimento" è un'opera comica in 2 atti di Gaetano Donizetti, ambientata in un contesto militare con una storia d'amore tra Maria, una vivandiera, e Tonio, un tirolese.
  • Il personaggio di Maria incarna la doppia appartenenza a mondi diversi, con un ruolo che include inflessioni del bel canto e rappresenta il conflitto tra la vita militare e aristocratica.
  • La creazione dell'opera è stata influenzata dal sentimento patriottico dell'epoca e dalle condizioni politiche favorevoli in Francia negli anni '30 e '40 del XIX secolo.
  • Nonostante l'iniziale fallimento a causa di una cattiva esecuzione e critiche al libretto, l'opera ha poi ottenuto successo, diventando popolare sotto il Secondo Impero e la Terza Repubblica.
  • Musicalmente, l'opera si distingue per l'uso di dialoghi parlati e momenti cantati, con un mix di generi che includono l'opéra-comique francese e il bel canto italiano, creando una dinamica drammaturgica unica.

Indice

  1. Introduzione
  2. Personaggi
  3. Atto I
  4. Atto II
  5. Creazione dell'opera: Un'opera patriottica
  6. Una creazione fallita
  7. L’accoglienza successiva
  8. Un'opera musicale
  9. Una nuova drammaturgia
  10. Un mix di generi

Introduzione

La figlia del reggimento è un'opera comica in 2 atti composta da Gaetano Donizetti tra il 1838 e il 1840 su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard. Per il loro libretto, essi non sono partiti da fonti preesistenti, ma hanno inventato da zero la storia d'amore fra una vivandiera e di un tirolese, in ambiente militare.

Personaggi

Maria – Soprano - La vivandiera adottata dal reggimento di Sulpizio e amante di Tonio.
Incarna la rettitudine e la purezza. Vera patriota e fedele al suo reggimento. Dopo un incontro casuale con Tonio in cui le salva la vita, Maria si innamora del giovane tirolese. E quando Tonio si arruola nell'esercito, lei accetta la sua proposta di matrimonio. Ma la marchesa di Berkenfield, con la scuola di essere parente di Maria, salva la ragazza dalla sua condizione di vivandiera e la spinge nel mondo aristocratico a cui appartiene. Infelice e ribelle, Maria si oppone alla marchesa e volta le spalle alla vita che quest’ultima aveva immaginato per lei.
Per simboleggiare la doppia appartenenza a due mondi ben distinti, il ruolo di Maria è l'unico a includere inflessioni del bel canto attraverso l'uso di vocalizzazioni e trilli, nonché linee vocali molto espressive accompagnate da arpeggi spezzati.

Toni – Tenore - Tirolese, amante di Maria
Il giovane Tonio è un ingenuo. Innamoratosi a prima vista di Marie, si arruola nell'esercito, al fine di conquistare la sua mano. Ma quando la marchesa gli porta via la donna amata, egli non può seguirla, perché è un soldato, ma anche perché non può più pretendere di sposare una ragazza appartenente ad un rango superiore. La sua passione per Maria lo spinge a rivederla nonostante tutto e la sua vista provoca la ribellione definitiva dell'eroina contro la madre.

Sulpizio - Basso - Sergente, "padre" adottivo di Maria. Sulpice è un uomo d'onore. Fedele alla patria e alla famiglia, non oppone resistenza quando la marchesa gli toglie il bambino che ha cresciuto e accetta persino di aiutarla a convincere la giovane donna sui vantaggi offerti dalla sua nuova posizione. In tal modo, mette quello che crede essere l'interesse di Maria davanti al suo desiderio di tenerla vicino a sé.
Le linee melodiche di questo personaggio denotano la sua appartenenza al mondo, militare con inflessioni di frasi senza alcun dispiegamento melodico e i suoi numerosi "rataplan".

Marchesa di Berkenfield - Mezzosoprano - Madre biologica di Maria, che finge di essere sua zia.
La marchesa assume il ruolo del "cattivo" quando strappa Marie dal mondo dell'esercito. E anche se, all’inizio, le sue intenzioni sono buone, esse sono guidate solo dal senso di colpa. Alla fine dell'opera, rendendosi conto di essere diventata la carnefice di sua figlia, si ricrede e lascia la ragazza riprendere la sua vita di vivandiera e sposare Tonio.
Donizetti mette in musica pochissime parole della marchesa, tranne durante il suo scambio con Sulpice nel primo atto, dove canta linee melodiche in uno stile recitativo. Questo ruolo è talvolta cantato da contralti.

Ortensio - basso - Intendente della Marchesa

Duchessa di Crakentorp - Mezzosoprano

Un contadino - Tenore - Tra gli abitanti del villaggio che osservano con timore l'arrivo dei francesi all'apertura dell'opera, nota per primo la ritirata del nemico.

Atto I

In Tirolo, durante un viaggio, la marchesa di Berkenfield e il suo maggiordomo Ortensio si trovano coinvolti in un attacco da parte di soldati francesi: la marchesa esprime i suoi timori. Fortunatamente, il nemico si allontana. Ma la tregua è di breve durata: tutti fuggono all'arrivo di Sulpice, sergente del 21° reggimento dell'esercito francese. Dell’esercito fa parte anche Maria, in qualità di vivandiera, che i soldati hanno accolto e cresciuto come figlia, e che ha in progetto di sposare uno di loro.
Improvvisamente, i soldati portano un giovane vagabondo, sospettato di essere una spia. Condannato a morte, viene difeso da Maria: l’uomo, Tonio, in passato le salvò la vita e pertanto viene rilasciato: per celebrare questa ritrovata amicizia, Maria canta la ronda del reggimento. Al momento della chiamata, tutti i soldati partono per le loro postazioni. Ma Tonio riesce a svignarsela per ritrovare la ragazza e dichiararle il suo amore. La loro tenera conversazione è interrotta dall'arrivo della marchesa di Berkenfield, che viene a conoscenza della storia di Maria e, sostenendo di essere sua zia, esige che venga ad abitare con lei, Intanto il reggimento si riunisce per accogliere Tonio, che si è arruolato per sposare Maria: quest'ultima ottiene il consenso degli altri soldati. Ma la sua gioia è di breve durata: Maria annuncia di essere costretta a partire e che, pertanto, il matrimonio è impossibile.

Atto II

La marchesa di Berkenfield ha negoziato il matrimonio di Maria con il duca di Crakentorp: il contratto deve essere firmato la sera stessa. Per prepararla al suo nuovo ruolo, essa impartisce a Maria una lezione di canto, e Sulpice, presente per aiutare la contessa, cerca di convincere la ragazza a dimenticare Tonio. Ma Maria non accetta la sua nuova condizione. I suoi compagni del reggimento vengono a fargli visita a sorpresa. Maria e Tonio esortano Sulpizio a schierarsi dalla loro parte. Sorpreso dalla marchesa di Berkenfield, Tonio tenta, invano, di chiedere la mano di Maria. La marchesa rimane irremovibile, confida a Sulpizio di essere, in realtà, la madre di Maria. Mentre gli ospiti arrivano per assistere al matrimonio, il reggimento interrompe la cerimonia. La verità viene rivelata e la marchesa accetta finalmente di concedere la mano di Maria a Tonio.

Creazione dell'opera: Un'opera patriottica

Negli anni ’30 del XIX secolo, l’epica imperiale attraverso la messa in scena delle campagne napoleoniche è di moda nei teatri parigini. Questo entusiasmo per Napoleone I riprende nel 1840 quando le ceneri di Napoleone furono trasferite agli Invalides. Il sentimento patriottico, allora all’ apice, fu alimentato dalla decadenza dell'Impero ottomano, che spinse Luigi Filippo a formare un'alleanza con i suoi vicini, Inghilterra e Germania, per impedire una qualsiasi dichiarazione di guerra.
A questo favorevole contesto politico e sociale si aggiungono le condizioni positive per l'avvio della carriera parigina di Donizetti: Bellini è morto, Rossini si è ritirato e la carriera di Verdi e di Meyerbeer non sono ancora del tutto avviate. Così, il compositore, arrivato dall'Italia nel 1838 per sfuggire alla censura napoletana, è uno dei pochi compositori di grande fama in attività. Nel 1840, la situazione era tale da permettere a Donizetti di approfittare di questo contesto a lui favorevole con un'opera avente come protagonista una ragazza dallo spirito patriottico. Tuttavia, la cattiva esecuzione e le forti critiche della stampa sulla qualità del libretto ne limitarono il successo.

Una creazione fallita

La figlia del reggimento fu rappresentata all'Opéra-Comique di Parigi l'11 febbraio 1840 nella Salle de la Bourse. Ma l’interpretazione non fu adeguata a causa del ruolo di Tonio che cantava stonato. A questo si aggiunsero le critiche negative di Berlioz relative alla scarsa qualità del libretto in Le Journal des débats.
Pu essendo stato scritto da uno dei librettisti più prolifici del diciannovesimo secolo e discepolo di Scribe, in collaborazione con Jean-François Bayard, il libretto collega i difetti di costruzione di Berlioz, le scorciatoie drammaturgiche sfortunate (come il voltafaccia della marchesa alla fine dell'opera in modo che l'opera finisca bene), il cattivo stile e i personaggi stereotipati (specialmente quello di Sulpizio).

L’accoglienza successiva

Nonostante un inizio esitante, l'opera ottenne un ben successo e rimase nel repertorio dell'Opéra Comique fino al 1842. Nel 1841, fu anche adattato in italiano per La Scala di Milano. Ma fu solo il 22 giugno 1848 e la creazione del ruolo di Marie da parte di Mademoiselle Lavoye che La figlia del reggimento incontrò finalmente il successo che meritava.
Con il suo patriottismo mostrato, questo lavoro divenne essenziale sotto il Secondo Impero. Diventò anche l'opera più rappresentata sotto la Terza Repubblica, durante le celebrazioni della presa della Bastiglia, del 14 luglio.
Infine, una delle attrazioni più potenti dell'opera, l'insolenza della figlia nei confronti della madre, ispirò in gran parte Offenbach nella sua creazione dell'operetta francese.

Un'opera musicale

Come tutte le opere comiche, La figlia del reggimento alterna dialoghi parlati a momenti cantati. Le scene di dialogo hanno diverse funzioni:
• anticipare la trama o preparare l'azione che si svolge durante le
canzoni (Donizetti, infatti, si allontana dai canoni del genere,
avanzando anche l'azione durante le canzoni)
• caratterizzare i personaggi con le azioni e le parole
• provocare emozioni attraverso tratti drammatici o momenti di farsa
• Dipinge i colori locali che arricchiscono il discorso con tratti realistici che delimitano il luogo e il tempo dell'azione.
Ad esempio, il secondo atto inizia con una serie di dialoghi che mirano a elaborare tre caricature del mondo delle convenzioni ipocrite a cui appartiene la marchesa e che ha imposto alla figlia ritrovata, Maria: l'avidità dei nobili negoziatori, la raffinatezza del mondo nobile e la morale ingenua, accecata dal conformismo sociale.
Così, il successo dell'opera è assicurato dal mantenimento della tensione drammaturgica durante i dialoghi che occupano più della metà dell'opera. Lasciando da parte la difficoltà tecnica della voce di Marie, questa sproporzione a favore dei dialoghi potrebbe portare a identificare La figlia del reggimento come un'opera teatrale con musica piuttosto che come un'opera comica.
Per garantire l'unità drammaturgica, gli autori utilizzano diversi dispositivi melodrammatici. In primo luogo, mettono a confronto due narrazioni intrecciate sullo sfondo del conflitto di classe, con, da un lato la confessione della marchesa che una volta abbandonò la figlia e, dall'altro, Maria che si trova spinta in un mondo che le è totalmente estraneo. Così, da un lato, la trama gioca sulla colpa e la vergogna di una madre (nasconde il suo vero rapporto per tutta l'opera tranne durante in un breve colloquio con Sulpice), e dall'altro, la sofferenza della separazione e la nostalgia per un tempo passato provata da Maria.
Come in ogni buon finale di un primo atto, la situazione che sembrava essersi stabilizzata non c'è più (Maria lascia il mondo del reggimento, mentre Tonio si è appena impegnato con lei), e dopo il momento del riconoscimento (tra Maria e Tonio) arriva quello della separazione. Nella storia di Maria (finale, atto I) emerge la metafora del dramma umano dove i protagonisti, vittime della sventura, vengono messi ben in evidenza. Il romanticismo normalmente introspettivo diventa melodrammatico.
Il palcoscenico e l’intervento del reggimento del primo atto costituiscono il numero più eterogeneo dell'opera a livello musicale (associazione di recitativi accompagnati, ariosi e piccoli pezzi) e contiene un vero e proprio elenco dei vari dispositivi melodrammatici tipici delle opere comiche: riconoscimento, colpo di scena, colore locale, pantomima, azione di un personaggio collettivo (coro di soldati) e descrizione dell'azione.

Una nuova drammaturgia

Nella sua opéra-comique, Donizetti non si limita a una semplice alternanza tra dialoghi parlati e numeri cantati. Usa il parlato, che potrebbe essere paragonato a un tipo di conversazione in musica, e che consiste nel sovrapporre un ricco accompagnamento orchestrale a un dialogo in stile recitativo. L'indipendenza delle parti produce una sintesi tra la necessità di fare musica e il realismo del recitativo (come nella scena della lezione di musica).
Donizetti rafforza la coesione drammaturgica del suo lavoro integrando il canto nell'azione, come nel duetto tra Maria e Sulpizio nel primo atto, dove l'arrivo del personaggio principale è un evento drammaturgico abbastanza importante da giustificare l'irruzione della musica. L'obiettivo è quello di evidenziare il carattere di Maria e presentarla come una giovane donna bella, coraggiosa, patriottica e semplice.
Ci sono due tipi di canzoni in quest'opera:
• canto convenzionale (il personaggio canta effettivamente nella commedia)
• Il canto del realismo
La lezione di canto del secondo atto è costruita sulla coesistenza di questi due tipi di canzoni che si differenziano. grazie ad un accompagnamento di un pianoforte travestito da clavicembalo contro il "rataplan", a dei registri canori (melodico contro parlato) e alla caratterizzazione musicale dei due mondi (ornamenti contro canzoni semplici).
L'uso di colori locali permette sia di localizzare l'azione che di caratterizzare i personaggi. Nell'apertura, il riutilizzo alla maniera "pot-pourri" dell’intervento del reggimento consente di stabilire il tono militare dell'opera. Per quanto riguarda il "rataplan", oltre a dare all’0insieme un taglio gioioso, permette l'instaurazione del colore militare locale (in contrapposizione a quello degli aristocratici che domina il secondo atto). Le onomatopee delle voci cantate allo stesso ritmo simboleggiano i suoni della guerra, ma hanno anche lo scopo di evocare il carattere eroico dei personaggi dei soldati, Maria e Sulpizio.

Un mix di generi

Fedele allo spirito dell'opera comica, ne La figlia del reggimento, è lo spirito del vaudeville che domina attraverso la sovrapposizione di azioni che si manifesta soprattutto in assenza di veri momenti solisti. Infatti, tutti i numeri "solisti" (come la cavatina di Tonio e la romanza di Maria nel finale del primo atto) sono interrotti da brevi interventi di altri personaggi durante un'aria (interruzioni chiamate pertichini). I librettisti giocano anche con le convenzioni del genere, integrando una doppia lettura del loro testo attraverso sottili allusioni alle convenzioni drammatiche del genere.
A livello musicale, Donizetti si distacca dalle influenze italiane per scrivere nello stile dell'opéra-comique francese, come dimostra il trio del secondo atto con la melodia sostenuta da figure orchestrali ripetitive, ritmi di danza stilizzati e un ambito vocale (= divario tra la nota più alta e la nota più bassa della canzone) stretto che esclude qualsiasi virtuosismo acrobatico.
Per variare gli artifici musicali, Donizetti integra nella sua opera altri elementi come quelli dell'opera storica o del bel canto italiano. In linea con il primo, l'opera inizia con un evento politico-militare: quello delle truppe francesi che avanzano. Musicalmente, questa introduzione rimanda a Meyerbeer con i suoi canoni e tamburi. Questa analogia è vera anche nella scrittura musicale contrastante tra l'eroe e la folla (come nel finale del primo atto), resa possibile da una drammaturgia del materiale strumentale, vale a dire da una chiara associazione di timbri orchestrali con l'eroe o con la folla. Infine, abbiamo l'influenza del bel canto italiano, particolarmente notevole nel trattamento vocale del personaggio di Maria. Nella sua romanza (finale, atto I), Maria si trasforma un’eroina del bel canto che dialoga con lo strumento che meglio esprime la malinconia: il corno inglese. Allo stesso modo, nella sua unica aria del secondo atto ("C'en est fait"), il personaggio di Mari è trattato allo stesso modo del belcanto, con l'apparizione di vocalizzazioni e trilli, una porta vocale (= riempiendo con la voce dello spazio tra due note) tra le diverse frasi melodiche e linee vocali molto espressive.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico e politico che ha influenzato la creazione de "La figlia del reggimento" di Donizetti?
  2. La creazione de "La figlia del reggimento" è stata influenzata dall'epoca imperiale e dal sentimento patriottico dell'epoca, in particolare dall'entusiasmo per Napoleone I e dal contesto politico favorevole in Francia negli anni '30 e '40 del XIX secolo, che includeva la decadenza dell'Impero ottomano e l'alleanza tra Luigi Filippo, Inghilterra e Germania.

  3. Chi sono i personaggi principali de "La figlia del reggimento" e quali sono le loro caratteristiche?
  4. I personaggi principali includono Maria, una vivandiera adottata dal reggimento e innamorata di Tonio, un tirolese; Tonio, innamorato di Maria e arruolatosi nell'esercito per lei; Sulpizio, il sergente "padre" adottivo di Maria; e la Marchesa di Berkenfield, madre biologica di Maria che cerca di inserirla nell'aristocrazia.

  5. Come viene rappresentata la musica e il canto in "La figlia del reggimento"?
  6. L'opera alterna dialoghi parlati a momenti cantati, con l'uso di colori locali, onomatopee e un mix di generi musicali che includono l'opéra-comique francese, l'opera storica e il bel canto italiano, per caratterizzare i personaggi e avanzare la trama.

  7. Quali sono stati i principali ostacoli al successo iniziale de "La figlia del reggimento"?
  8. Il successo iniziale dell'opera è stato limitato da una cattiva esecuzione, in particolare del ruolo di Tonio, e da critiche negative sulla qualità del libretto, che includevano difetti di costruzione e personaggi stereotipati.

  9. In che modo "La figlia del reggimento" ha influenzato il genere dell'opera comica e l'operetta francese?
  10. "La figlia del reggimento" ha influenzato il genere dell'opera comica e l'operetta francese attraverso il suo spirito di vaudeville, la sovrapposizione di azioni, e l'uso di sottili allusioni e convenzioni drammatiche, ispirando in particolare Offenbach nella sua creazione dell'operetta francese.

Domande e risposte