Concetti Chiave
- Aiace si arma di lucente bronzo, avanzando con impeto come un gigante, simile ad Ares in battaglia.
- Troiani e Ettore tremano al suo arrivo, mentre Aiace porta uno scudo di bronzo con sette strati di pelle di bue.
- Ettore risponde con coraggio, mostrando le sue abilità nel combattimento e sfidando apertamente Aiace.
- Entrambi i guerrieri si scambiano colpi feroci, con le loro lance che si infrangono sugli scudi robusti.
- La lotta culmina con il lancio di macigni, e mentre Ettore viene colpito duramente, Apollo lo rialza prontamente.
Indice
L'armatura di Aiace
Così dicevano e Aiace intanto si armava di lucente bronzo. E dopo che ebbe indossato l'armatura, si mosse allora con impeto come avanza Ares gigantesco nell'andare alla guerra in mezzo agli uomini, quando il figlio di Crono li spinge insieme a combattere nel furore di uno scontro mortale. Così balzò in avanti,smisurato,Aiace, baluardo degli Achei.
Sorrideva con la ferocia in volto.Il confronto tra Aiace e Ettore
Camminava a gran passi, scuotendo la lancia dalla lunga ombra. Allora sì gli argivi lo guardavano con gioia ma i Troiani li invase ad uno ad uno un forte tremore. Ed anche ad Ettore batteva il cuore in petto ma non poteva più ormai ritirarsi indietro né sparire dentro la massa dei suoi, era stato lui a sfidare a battaglia.
La sfida di Ettore
Aiace gli andò vicino, portando uno scudo simile a una torre. Era uno scudo di bronzo formato con sette strati di pelle di bue gliel'aveva fatto e lavorato Tichio, il migliore senz'altro dei tagliatori di cuoio, che aveva la sua casa in Ile. Lui gliel'aveva fabbricato, questo scudo tutto lustro, con sette pelli, una sul'altra, di robusti tori e sopra vi aveva battuto, a colpi di martello, una coperture di bronzo, ed era l'ottavo strato. Davanti al petto lo portava Aiace Telamonio e si arrestò a due passi da Ettore, gli parlava con voce di minaccia "Ettore, ora vedrai da te che guerrieri valorosi ci sono tra i Danai oltre Achille" sbaragliatore di uomini, cuor di leone. Ora lui se ne sta presso le curve navi, in collera com'è con Agamennone pastore di popoli. Ma noi, sappilo, siamo in molti qui, capaci di misurarci con te. Su, incomincia la lotta e la battaglia!" E a lui allora rispose il robusto Ettore da pennacchio irrequieto sull'elmo "Aiace Telamonio, discendente di Zeus, signore di popoli, non cercare di intimidirmi come un ragazzetto debole o una donnicciola, che non si intende di imprese di guerre. Io, credi, le conosco bene le battaglie e le stragi di uomini. E so muovere ora a destra, ora a sinistra lo scudo di duro cuoio e questo è per me combattere da forte. So, vedi, irrompere col carro in mezzo al tumulto di veloci cavalle, e so anche, nella lotta a piè fermo, ballare il ballo feroce di Ares. Così ora non intendo colpirti, prode qual sei, a tradimento di sorpresa, ma a viso aperto voglio vedere se ti posso raggiungere.
Il duello tra i due eroi
" Disse, e traendo all'indietro l'asta dalla lunga ombra, la scagliò. Colpiva Aiace nel tremendo scudo, sulla copertura di bronzo. La dura punta della lanci penetrava, con uno squarcio, attraverso sei strati di cuoio, ma al settimo si arrestò. Subito dopo tirava Aiace la sua arma dalla lunga ombra e colpì il figlio di Priamo sullo scudo rotondo, ben equilibrato in ogni sua parte. La gagliarda lancia trapassò lo scudo luccicante, ed ecco si confisse nella corazza artisticamente lavorata. Da parte a parte, lungo il fianco, lacerò la tunica. Ma lui, Ettore, si scansava, e riuscì a schivare il nero destino di morte. Allora tutt'e due, ad un tempo, strappavano con le loro mani le lunghe aste e si scontrarono con violenza. Parevano leoni che divorano cruda la preda, o cinghiali selvaggi, di forza non facile a crollare.
La forza di Aiace
Il figlio di Priamo con l'asta urtò in pieno lo scudo dell'avversario, ma l'arma non l'infranse,si ripiegò la punta. Aiace, dal canto suo, con un balzo gli trafisse lo scudo la lancia traversava intera, e respinse indietro la furia del nemico. Giunto al collo di striscio e ne sgorgava il sangue nero. Ma neppure così cessava Ettore dalla lotta retrocedeva e afferrò con la robusta mano un sasso scuro lì a terra, tutto a punte, enorme. E con quello percosse Aiace nel tremendo scudo di sette strati di cuoio, in pieno, al centro. Risuonò, all'intorno, la superficie di bronzo. Subito dopo, Aiace sollevava un macigno molto più grosso, e ruotandolo in aria lo scagliò v'impresse una forza smisurata. Gli frantumò così, a Ettore, lo scudo, urtandolo con quel pietrone simile a una macina e gli fiaccò la ginocchia. Lui cade disteso a terra, con tutto lo scudo addosso. Ma subito lo rimise in piedi Apollo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'armatura di Aiace nel testo?
- Come viene descritto il confronto tra Aiace ed Ettore?
- Quali sono le caratteristiche dello scudo di Aiace?
- Come si svolge il duello tra Aiace ed Ettore?
- Qual è la reazione di Ettore di fronte alla forza di Aiace?
L'armatura di Aiace è descritta come lucente e robusta, simile a una torre, simbolo della sua forza e del suo ruolo di baluardo degli Achei.
Il confronto tra Aiace ed Ettore è caratterizzato da tensione e rispetto reciproco, con Aiace che sfida Ettore a dimostrare il suo valore in battaglia.
Lo scudo di Aiace è descritto come uno scudo di bronzo con sette strati di pelle di bue, realizzato da Tichio, il miglior tagliatore di cuoio, e rappresenta la sua protezione e forza.
Il duello tra Aiace ed Ettore è intenso e feroce, con entrambi gli eroi che si scambiano colpi potenti, ma nessuno dei due riesce a prevalere definitivamente sull'altro.
Ettore, nonostante la forza di Aiace, continua a combattere con determinazione, dimostrando il suo coraggio e abilità, anche quando viene ferito e costretto a retrocedere.