Concetti Chiave
- Ettore rientra a Troia per pregare la dea Atena e saluta Andromaca e suo figlio prima di tornare in battaglia.
- Andromaca esprime il suo dolore e paura, temendo di rimanere vedova e racconta le perdite subite per mano di Achille.
- Ettore, spinto dall'onore, sceglie di combattere per difendere Troia, pur temendo per il futuro di Andromaca.
- Ettore saluta il figlio, invocando gli dei affinché diventi forte e coraggioso, superando le sue imprese.
- Andromaca, afflitta, torna a casa sapendo che Ettore potrebbe non sopravvivere alla battaglia, condividendo il dolore con le ancelle.
Indice
Ettore e il ritorno a Troia
Mentre infuriava la battaglia, Ettore rientrò nelle mura di Troia per chiedere alle donne della città di pregare la dea Atena e invocare il suo aiuto per i Troiani. Durante il suo rientro incontrò la madre, Elena, e Paride, e si diresse poi a salutare sua moglie, Andromaca, e il figlioletto.
Il dolore di Andromaca
Andromaca tentò di convincere Ettore a non tornare in battaglia, temendo che il suo coraggio l’avrebbe portato alla morte.
Gli disse che così facendo, non aveva compassione né per il figlio né per lei, che sarebbe presto rimasta vedova. Temendo l'avanzata degli Achei, Andromaca espresse il suo dolore, sapendo che non avrebbe più avuto felicità se lo avessero ucciso.
Raccontò poi di come Achille avesse già distrutto la sua famiglia: aveva ucciso suo padre e saccheggiato la sua città natale, Tebe, e aveva tolto la vita anche ai suoi sette fratelli. Ettore per Andromaca era tutto: padre, madre, fratello e sposo. Perciò lo pregò di fermarsi e difendere la città rimanendo sulla torre.
Il destino di Ettore
Ettore le rispose che, per il suo onore, non poteva sottrarsi al combattimento e al dovere di difendere il suo popolo. Tuttavia, la cosa che più lo spaventava era il pensiero che un giorno gli Achei avrebbero ridotto in schiavitù Andromaca, costringendola a servire.
L'addio di Ettore
Tese quindi le braccia verso il figlioletto, ma il bambino, spaventato dalla vista dell’elmo e della lancia di suo padre, gridò. Ettore e Andromaca sorrisero, e allora Ettore si tolse l’elmo e lo posò a terra. Così prese il figlio tra le braccia, lo baciò, lo sollevò in aria e invocò Zeus e gli altri dei affinché il figlio potesse crescere forte e coraggioso, superando le imprese di suo padre.
Dopo aver pregato, Ettore affidò il figlio ad Andromaca, che lo strinse commossa al seno. Guardandola, Ettore si intenerì e le accarezzò il viso, consigliandole di non affliggersi poiché il destino è inevitabile. Le raccomandò di ritornare a casa e dedicarsi alle sue attività e al comando delle ancelle, lasciando agli uomini il compito della guerra.
Poi, Ettore si rimise l’elmo e tornò in battaglia.
Il ritorno di Andromaca
Andromaca rientrò in casa, volgendo indietro lo sguardo e versando lacrime per Ettore. Giunta a casa, trovò le ancelle in lacrime: sapevano che Ettore non sarebbe tornato dalla battaglia contro gli Achei.
Domande da interrogazione
- Qual è il motivo del ritorno di Ettore a Troia durante la battaglia?
- Come reagisce Andromaca alla decisione di Ettore di tornare in battaglia?
- Qual è la principale preoccupazione di Ettore riguardo al futuro di Andromaca?
- Cosa fa Ettore prima di tornare in battaglia?
Ettore rientrò a Troia per chiedere alle donne della città di pregare la dea Atena e invocare il suo aiuto per i Troiani.
Andromaca tenta di convincere Ettore a non tornare in battaglia, esprimendo il suo dolore e la paura di rimanere vedova e senza felicità se lui fosse ucciso.
Ettore è spaventato dal pensiero che un giorno gli Achei potrebbero ridurre Andromaca in schiavitù, costringendola a servire.
Ettore prende il figlio tra le braccia, lo bacia, invoca Zeus affinché il figlio cresca forte e coraggioso, e consiglia ad Andromaca di non affliggersi, poiché il destino è inevitabile. Poi si rimette l'elmo e torna in battaglia.