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Greco e Mitologia - Cassandra di Christa Wolf
Filosofia - Freud
Arte - Surrealisti e Dalì
Ambito storico-politico - La visionarietà del Potere
Letteratura italiana - Italo Svevo
Letteratura Latina - Lucrezio
Cinema, passato e presente - Meliès e il 3D di Cameron
Ambito tecnologico - Steve Jobs
Indice
Visionari 1
Indice 2
Introduzione 3
Mitologia - Cassandra 4
ORIGINI 4
IL MITO SECONDO CHRISTA WOLF 4
Cassandra 5
ARCHETIPI 8
CECITA’ NEL CINEMA 8
Ambito Filosofico -Sigmund Freud 9
Biografia 9
Dall’isteria alla psicoanalisi 9
La scomposizione psicoanalitica della personalità 10
I sogni 11
Il significato dei contrattempi quotidiani 11
Teoria psicoanalitica dell’arte 12
Ambito artistico - 13
I surrealisti - DalÍ 13
Salvador Dalí 14
Biografia 14
Venere di Milo con i cassetti 14
ambito storico-politico 15
La visionarietà del potere 15
Potere del business 16
Concetto di crescita 16
Potere dell’efficienza 17
Leadership 18
Conclusioni: potere o amore? 19
Ambito letterario 20
Italo Svevo 20
Inettitudine 20
Narratore interno 21
Dialettica dei punti di vista 21
Fine della concezione lineare del tempo-Narratore inattendibile 21
Letteratura latina 22
Tito Lucrezio Caro 22
Epicureismo-poesia 22
Innovazione linguistica 22
Cinema- Passato e presente 23
Meliès - Cameron e il 3d 23
Georges Meliès - Viaggio sulla luna 23
Cameron e il 3D 24
Ambito tecnologico 26
Steve Jobs 26
Unire i puntini 27
L’amore e la perdita 27
La morte 28
Bibliografia 29
VISIONARI ! 2
Introduzione
Le definizioni della parola “visionario” , date dai vocabolari, sono totalmente
negative. Si riporta l’esempio del vocabolario Treccani:
! 1. Che ha delle visioni, delle apparizioni soprannaturali o delle allucinazioni visive: un
santone, un fanatico v.; un soggetto paranoico v.; una ragazza psichicamente labile e v..
2. Che immagina e ritiene vere cose non rispondenti alla realtà, o elabora disegni
inattuabili; sognatore: politici, riformatori v.;
!
Si è scelto, invece, di trattare questo tema in chiave positiva. Visionario è chi
vede prima, o meglio, chi capisce il presente e quindi è in grado di vedere il
futuro, chi anticipa i tempi. Visionario è chi riesce a immaginare l’unità tra
pensiero e azione ancor prima dell’azione stessa, magari con un’attenzione
maniacale per i particolari (vedi Jobs).
Mai come in questo periodo di crisi ci sarebbe bisogno di un Visionario, magari
in politica, per risollevare le sorti del nostro Paese.
In questa tesina si è intrapresa un’analisi dei vari campi di interesse, non
necessariamente riguardanti l’ambito curriculare, cercando di mettere in
evidenza i caratteri precursori e/o visionari di ciascun tema trattato.
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VISIONARI ! 3
Mitologia - Cassandra
“Ora posso vedere quello che non c’è, con quanta fatica l’ho
imparato”
ORIGINI
Cassandra era la figlia del re di Troia Priamo e della regina Ecuba. Aveva un
fratello gemello, Eleno, come lei dotato di poteri divinatori. Quando Apollo la
corteggiò, essendosene innamorato, ella chiese in cambio dei suoi favori di
ottenere il dono della profezia. Avendolo ricevuto, si sottrasse alla sua promessa e
Apollo si vendicò: le sue profezie sarebbero state vere, ma nessuno le avrebbe
creduto. Le predizioni di Cassandra misero in luce il triste destino di Troia, ma
senza poter fare nulla per impedirlo. Ella riconobbe Paride quando ritornò in
città in incognito, predisse che il suo viaggio a Micene, dove avrebbe incontrato
Elena, avrebbe portato sventure e annunciò la distruzione di Troia quando il
fratello rapì la sposa di Menelao. Insieme al solo Laocoonte, fu la sola a mettere
in guardia i troiani dal cavallo di legno abbandonato dai greci davanti le mura.
Quando Troia fu espugnata, Cassandra fu violentata da Aiace nel tempio di
Atena. Fu data ad Agamennone come bottino di guerra e divenne la sua
concubina. Quando egli la portò con sé a Micene, predisse anche la vendetta di
Clitemnestra che attendeva sia il re che lei stessa.
!
IL MITO SECONDO CHRISTA WOLF
Una lettura molto attuale fu data dalla scrittrice tedesca Christa Wolf nel 1983.
La “rilettura” si incentra su un modo diverso di vedere la profetessa greca, la
quale alla fine dell’opera arriva alla conclusione che il suo dono non è divino e
che la capacità di “vedere” il futuro, affonda le sue radici nel decifrare il
presente, cosicché tutti possono essere “veggenti”. Tuttavia per comprendere
appieno il messaggio della Wolf, bisogna approfondire la sua biografia.
Biografia
Christa Wolf (originariamente Christa Ihlenfeld) nacque a Landsberg an der
Warthe (nell’attuale Polonia) nel 1929. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza sotto
Hitler e di conseguenza fu inquadrata nella associazioni giovanili naziste. Dopo
la guerra , a soli 20 anni, si iscrive alla SED (Partito Socialista Unificato di
Germania), che presiede alla fondazione della DDR. Studia germanistica
all’università di Jena e sposa lo scrittore Gerhard Wolf. Durante gli anni
VISIONARI ! 4
Cinquanta, crede fermamente nella missione politica della letteratura. Questi
sono anni in cui si accentua sempre più la contrapposizione in blocchi tipica
della Guerra Fredda, e a cui si accompagna l’accelerazione del piano
quinquennale di programmazione economica, nella DDR, che opprime la
popolazione. Grazie all’esperienza lavorativa in una fabbrica di vagoni ferroviari,
comincia a riflettere sulla divisione tedesca, scrivendo una delle sue opere più
importanti, Dopo l’unificazione della Germania, vennero fuori dagli
Il cielo diviso.
archivi della DDR alcuni documenti che parlavano di una collaborazione della
scrittrice con la STASI. Seguirono polemiche, che vennero poi ridimensionate
dagli stessi documenti, i quali affermavano che la collaborazione con la Wolf fu
presto accantonata, visto che l’informatrice riferiva fatti su cui si era già espressa
in pubblico.
Christa Wolf muore nel 2011, all’età di 82 anni.
!
Cassandra
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Cassandra, la figlia di Ecuba e di Priamo, la sacerdotessa di Apollo, la veggente,
attende nella fortezza di Micene, davanti alla porta dei leoni, che il suo destino si
compia. Agamennone, che l'ha condotta con sé da Troia, ha già varcato la soglia
oltre cui lo attende la morte per mano di Clitemnestra. Cassandra è rimasta in
attesa sul carro, insieme all'ancella e ai due gemelli avuti dal re Euripilo. La
gente di Micene fa ressa per vederla, attornia il carro, ne conosce la fama di
veggente e preme perché l'auriga la interroghi sul futuro della città.
Questa è la situazione da cui muove il “monologo interiore” della scrittrice
tedesca. Mentre la profetessa attende il suo destino di morte, capisce di essere
veramente viva, perché ricorda il proprio passato, fatto di brevissime gioie e
molti dolori. Lei stessa ammette: «Anche io. Mai fui più viva che nell'ora della
morte, adesso». Ed è qui che comincia un intrecciarsi dei piani temporali, molto
simile al flusso di coscienza, dove passato, presente, ma anche futuro, si
intersecano nella mente della protagonista. La memoria, quindi, gioca un ruolo
fondamentale . Non la visione, non il futuro, non la profezia,ma la memoria.
La linea temporale della Troia della giovinezza, dell'ambizione di parlare agli
uomini con voce di veggente si intreccia a quella della Troia in guerra, a quella
dell'ascesa di Eumelo, capo della guardia reale, che pian piano utilizza il suo
potere militare per attuare una forte repressione e mettere alle strette il re
Priamo, attuando forse un vero e proprio colpo di stato. Il ritmo dell'indagine
VISIONARI ! 5
avvincente che porta Cassandra a svelare l'una dietro l'altra tutte le finzioni
tessute dal Palazzo sull'intera Troia compone anche la storia della sacerdotessa
d'Apollo che passa dall'uso di un «dono», la veggenza, in maniera conforme al
potere ,all’uso di quello stesso dono in funzione oppositiva. Cassandra dirà «no»
ad Eumelo, a Priamo, e pagherà per questo con la prigionia. Si unirà allora alle
comunità femminili dissidenti dello Scamandro, alle donne che si vedono nella
casa del vecchio e saggio Anchise (padre di Enea).Ma il presente incalza,Troia
brucia sotto il trionfo dei greci, che si condensano tutti nella figura di Achille «la
bestia» (anche se già morto), colui che dopo aver sconfitto Pentesilea, regina delle
Amazzoni, la uccide una seconda volta stuprandola pur morta. Altra figura
molto interessante è quella di Elena, pretesto della guerra, forse davvero rapita
da Paride, ma subito persa in Egitto. Essa, in verità, non è causa di nulla. Elena
non esiste. È l’infinito e molteplice fantasma per il quale gli umani combattono
la loro guerra perduta.Alla fine il vincitore Agamennone cade sotto la scure di
Clitemnestra ed ecco che la porta si apre: ora tocca a Cassandra.
Ma l’argomento su cui è necessario porre un’attenzione maggiore è il nesso
cecità-veggenza e il vero significato di ognuna di queste due parole. Questo
monologo, probabilmente, è l’evoluzione della “vista” sui fatti della protagonista,
che da “cieca” diventa “veggente”. “Cieca” perché all’inizio vorrebbe utilizzare
il suo sguardo e la sua voce in autonomia, ma al servizio della sua città e del
padre Priamo, configurando una situazione ossimorica, destinata a non
cominciare mai veramente, visto che lei stessa afferma: «Parlare con la mia voce:
il massimo. Di più, altro, non ho voluto». E che questa volontà non poteva essere
in accordo con la corte, Cassandra lo capirà molto presto (iniziando ad aprire
veramente gli occhi), quando comincia a vedere le finzioni del Palazzo, a partire
dagli oracoli commissionati dalla corte per innalzare il morale dei combattenti.
Anche gli dei perdono la loro dimensione ultraterrena e assumono una valenza
metaforica, così come ogni vaticino e ogni discendenza divina , da quella di
Achille a quella di Paride, sulla quale Cassandra dice: «[…nel palazzo non c'era
bisogno di sprecare parole sul fatto che un'affermazione quale la discendenza
divina di un essere umano era da intendersi come metafora]». Anche la sua
veggenza lo diventa, insieme allo sputo di Apollo e la conseguente sentenza: «tu
hai il dono di predire il futuro. Ma nessuno ti crederà.» Questo “non credere” è
proprio la cecità del genere umano, la cui causa viene esemplificata in un passo
dell’opera stessa: «Sempre la stessa musica: non il misfatto, ma il suo annuncio fa
impallidire, anche infuriare, gli uomini, lo so dalla mia esperienza. E so anche
VISIONARI ! 6
che preferiamo punire colui che nomina il fatto, piuttosto che colui che lo
compie: in ciò siamo tutti uguali, come in tutto il resto. La differenza sta nel
saperlo oppure no». La cecità della protagonista si estingue quasi totalmente al
ritorno della SECONDA NAVE (in ritorno dalla Grecia, dove si era
recata,invano,per recuperare Enone), quando scopre che Calcante è voluto
rimanere in Grecia. Inizia così la prima crisi, in cui Cassandra perde il controllo
del proprio corpo, cadendo nell’ottenebramento. Ma le crisi ricorrenti della
profetessa, non sono da intendersi come l’irruzione del dio Apollo in lei, ma
come l’arrivo ad una consapevolezza, e quindi, al dolore che ne deriva, il quale
sfocia in una “pazzia di sicurezza”: «[Solo la pazzia mi proteggeva
dall'insopportabile dolore[…]Così mi tenevo ben stretta alla pazzia, ed essa a
me.».
Mentre Cassandra viaggia nei meandri della sua memoria, però, ritorna vigile
sul presente: vede lo sguardo compiaciuto di Clitemnestra nel vedere il marito.
]
Anche lei è cieca, non riesce a cogliere il presente e quindi il futuro: «[… anche
lei è colpita da quella cecità, che è connessa al potere. Anche lei non vedrà i
segni. Anche la sua casa perirà». Ma poi ritorna al passato. Vede il regime di
polizia di Eumelo e vede che a causa di esso, Troia è diventata una comunità di
ciechi, cittadini che, come prima si accennava, non vedono per comodo, e che
intanto sono sorvegliati e puniti. Su questo campo minato si staglia anche la
figura del re, completamente assoggettato al soldato, completamente cieco:
Cominciai ad avvertire che il re era ormai diventato cieco di fronte a tutti i
«
motivi che si opponevano alla guerra, e che a renderlo cieco e sordo era stata la
frase dei comandanti delle truppe: vinceremo».
La giovane profetessa si scinde tra tendenza alla conformità e necessità di
dissonanza e presto diventa una dissidente. Tutto il monologo si svolge nell’arco