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Introduzione Viaggio con Dalì nel Surrealismo tesina
Ho scelto questo argomento per la mia tesina, perché sono affascinata da quello che ci può essere al di là di ciò che si riesce a vedere. Sono affascinata da ciò che la nostra mente può creare senza avere alcun filtro logico o morale. Salvador Dalí mi ha sempre colpita per il modo con il quale rappresentava le sue opere fuori dal comune e ho scelto lui perché mi sembrava l’artista migliore con il quale intraprendere un “viaggio nel surrealismo”, il pittore che di reale aveva ben poco. Nella mia tesina di maturità ho anche effettuato dei collegamenti con le altre materie scolastiche.
Collegamenti
Viaggio con Dalì nel Surrealismo tesina
Storia dell'arte - Salvador Dalì, metodo paranoico-critico, surrealismo.
Italiano - Avanguardie storiche: Surrealismo, futurismo, dadaismo, espressionismo.
Inglese - New York.
Francese - Montmartre e l'Espace Dalì.
Ho scelto questo argomento per la mia tesina perché sono affascinata
da quello che ci può essere al di là di ciò che si riesce a vedere. Sono
affascinata da ciò che la nostra mente può creare senza avere alcun
filtro logico o morale. Salvador Dalí mi ha sempre colpita per il modo
con il quale rappresentava le sue opere fuori dal comune e ho scelto
lui perché mi sembrava l’artista migliore con il quale intraprendere un
“viaggio nel surrealismo”, il pittore che di reale aveva ben poco. 3.
Salvador Dalí
L’11 maggio 1904 nasce a Figueras, in Catalogna, Salvador Felipe Jacinto Dalí, figlio di Don
Salvador Dalí i Cusí, di professione notaio, e sua moglie, Doña Felipa Domènech. Trascorre la sua
infanzia tra Figueras, Barcellona e Cadaqués, dove si trova la casa dei suoi genitori.
Nel 1914 Dalí inizia a frequentare la scuola secondaria dei Fratelli Marsit, a Figueras, e dimostra un
precoce interesse verso la pittura che scopre ed alimenta presso la casa della famiglia Pitxot, amica
dei suoi genitori. Inizialmente il suo interesse è rivolto in particolare all’Impressionismo, che viene a
conoscere attraverso Ramon Pitxot (1872-1925), il quale fece una mostra al Salon d’Automne di
Parigi con i Fauves e che fu lodato con entusiasmo da Apollinaire nelle sue ‘Chroniques d’art’. La
maggior parte delle opere di Dalí di questo
periodo sono dipinti ad olio raffiguranti
paesaggi di Cadaqués e scene di contadini e
pescatori.
A partire dal 1918 il suo interesse per le
opere impressioniste lascia il posto ad una
pressante necessità di colore. É quindi ora
attirato dai maestri della ‘art pompier’ e in
particolar modo da Mariano Fortuny e da
Modesto Urgell, ma alla fine opta per
il Puntinismo. Il 2 maggio 1918 espone per
la prima volta, alcune tele ad una mostra di
artisti locali, al Teatre Municipal di Figueras.
La rivista ‘Stadium’ pubblicata dal Figueras
Institut (scuola secondaria), inizia a ricevere
contributi da parte di Dalí. I suoi articoli
sull’arte si riferiscono ai pittori che più
ammira: Leonardo da Vinci, Michelangelo, Dũrer, El Greco, Goya e Velàzquez. Quest’ultimo risulta ai
suoi occhi come “uno dei più grandi, forse il più grande, tra i pittori spagnoli, e uno dei primi nel
mondo”. Collabora inoltre con la rivista umoristica ‘El Señor Pancracio’. Anche i suoi interessi
letterari sono piuttosto evidenti.
Nel 1921 viene ammesso alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, la stessa
che nel 1897 aveva visto fra i suoi allievi più brillanti Picasso, dove studia disegno, pittura e
scultura. Alla Residenza degli Studenti, dove alloggia, conosce Lorca, Buñuel ed Eugenio Montes. Il
Consiglio Disciplinare decide di sospenderlo dalla scuola per un anno con l’accusa di incitamento
alla ribellione contro le autorità scolastiche. In questo periodo subisce l’influenza dei Futuristi
Italiani. Dipinge quadri cubisti nella sua stanza e dimostra apertamente la sua opposizione verso gli
insegnamenti ufficiali che riceve.
Nell’ottobre del 1922 espone otto sue opere alla Galaries Dalmau di Barcellona. A Parigi, nello
stesso anno, André Breton insieme a Picabia, Max Ernst e Man Ray, ha dato vita al primo
gruppo Surrealista. 4.
Nel maggio del 1923, al suo ritorno a scuola, viene arrestato per le sue tendenze anarchiche e
passa trentacinque giorni in prigione. Nel frattempo accresce il suo interesse per il Cubismo, cresce
anche l’influenza esercitata su di lui dalla Scuola Metafisca Italiana, ma tutto ciò non lo porta ad
abbandonare il Puntinismo.
Si iscrive nuovamente alla Scuola di Belle Arti, nel 1924, e là riprende i contatti con i gruppi di
estrema avanguardia. Nel contempo, a Parigi, Breton pubblica il suo primo Manifesto Surrealista e
la rivista ‘La révolution surréaliste’.
(da sinistra Tristan Tzara, Paul Eluard, Andre Breton, Hans Arp, Salvador Dali, Yves Tanguy, Max Ernst, Rene Crevel, Man
Ray)
A Novembre del 1925 ci fu la prima mostra personale alla Galeries Dalmau di Barcellona, che desta
l’interesse di Picasso e Mirò per Dalì. Lorca scrive la sua Ode to Salvador Dalí.
Dalí visita, nel 1926, con la sorella e la zia, Parigi e Bruxelles per la prima volta. Fra le numerose
persone che visita a Parigi c’è Picasso, il quale rimane particolarmente impressionato dalle opere
che Dalì gli mostra. A ottobre dello stesso anno, Dalì viene definitivamente espulso dalla Scuola di
Belle Arti, dopo essersi rifiutato di riconoscere la competenza dei suoi insegnanti nell’esaminarlo.
Durante dicembre fece la seconda mostra personale alla Galeries Dalmau. 5.
Nel 1929 Dalì fece il suo secondo viaggio a Parigi, in concomitanza con le riprese del film
Bruñuel, Un Chien Andalou, al quale Dalì contribuì. Viene presentato da Miró al gruppo Surrealista
e fa la conoscenza di Arp, di Magritte e del commerciante d'arte Camille Goemans, che lo presenta
a Paul Éluard. Conobbe la moglie di Éluard, Helena (Gala), la quale non si separò più da Dalì,
divenendone il miglior consigliere e la modella. Nel novembre dello stesso anno, ci fu la prima
mostra di Dalì, presentata da Breton, alla Galerie Goemans di Parigi.
Durante novembre del 1930, dieci opere di Dalì vengono esposte alla prima mostra Surrealista
degli Stati Uniti, svoltasi a Hartford. Nello stesso anno pubblica il testo L'Ane pourri, nel quale
pone le basi del suo metodo paranoico-critico.
Nel 1932 il successo delle opere di Dalì negli Stati Uniti è appena iniziato e raggiungerà nel tempo
livelli inaspettati e nel novembre del 1934 Gala e Dalì raggiungono New York per la prima volta.
Un anno dopo, Dalì tiene la prima lezione al Museum of Modern Art di New York con il
titolo Surrealist Paintings and Paranoiac Images, nella quale definisce il suo metodo paranoico-
critico con le seguenti parole: “Per dire la verità non sono altro che un registra, con la maggior
precisione possibile e senza giudicare, i dettami del
mio subconscio: i miei sogni, le immagini e le visioni
ipnagogiche e tutte le manifestazioni concrete e
irrazionali di quel mondo oscuro e sensazionale
scoperto da Freud... Il pubblico deve trarre piacere
dalle illimitate risorse di misteri, enigma ed angoscia
che queste immagini offrono al subconscio dello
spettatore...”. Nello stesso anno Dalì e Gala lasciano
New York.
Dalì pubblica The Conquest of the Irrational a
Parigi e New York, l'opera nella quale definisce
ulteriormente il suo metodo paranoico-critico:
“Metodo spontaneo di conoscenza irrazionale,
basato sull'associazione critico-interpretativa di
fenomeni di delirio”.
A partire dal 1939 le attività di Dalì abbandoneranno
del tutto il Surrealismo.
In vista dell'imminente invasione nazista del 1940,
Dalì lascia nuovamente l'Europa per stabilirsi negli
Stati Uniti dove resterà fino al 1948.
Nel 1965 la Gallery of Modern Art di New York offre
al pubblico la più importante mostra retrospettiva di
Dalì tenutasi fino ad oggi.
Durante il 1982 Gala viene ricoverata due volte all'ospedale di Barcellona e il 10 giugno muore.
Dopo la morte della moglie e compagna per oltre cinquant'anni, Dalì ha abbandonato la vita
pubblica e si è chiuso nel suo castello, a Pubol. Perdendo Gala, Dalì ha perso anche la sua
motivazione, senza di lei non ha più la sua compagna, la sua musa e la sua ispirazione.
Il 23 Gennaio 1989 Salvador Dalì si spegne all'età di 85 anni. 6.
Metodo Paranoico-Critico
L'interesse per le teorie di Sigmund Freud e per la psicoanalisi conducono Salvador Dalì a
focalizzarsi sul proprio inconscio e a farne fonte di ispirazione per il proprio lavoro. Con la sua
adesione al surrealismo inventa un metodo attraverso il quale le pulsioni dell'incoscio possono
assumere forma pittorica che definisce
«metodo paranoico-critico».
La paraonia, secondo l'artista, è «malattia
mentale cronica, la cui sintomatologia più
caratteristica consiste nelle delusioni
sistematiche, con o senza allucinazioni dei
sensi. Le delusioni possono prendere forma
di mania di persecuzione o di grandezza e di
ambizione».
Il processo critico costutituisce il processo di
razionalizzazione della paranoia, ovvero nella
rielaborazione in maniera razionale delle
conseguenze della paranoia. Grazie al
processo critico la paranoia, e quindi le
delusioni, le allucinazioni e il delirio, affiorano
dall'inconscio. Di conseguenza fungono da
stimolo alla creatività e alla fantasia
dell'artista e possono tradursi in immagini
pittoriche.
Dunque il metodo paranoico-critico è
l'interpretazione dei fenomeni deliranti.
Questo processo dal punto di vista della
psicoanalisi, significa mettere in rapporto il paranoico (cioè il molle), con il critico (cioè il duro),
attribuendo consistenza plastica a tutti gli elementi che hanno significato temporale e consistenza
rigida a quelli con significato spaziale.
L'artista vorrebbe riuscire a esprimersi come un paranoico ma, essendolo solo in teoria, si
percepisce sempre un certo distacco, nel quale il momento critico prende sopravvento.
“...Attraverso un processo nettamente paranoico è possibile ottenere un'immagine
Dalì scrive:
doppia, rappresentazione di un oggetto che, senza la minima modificazione figurativa o
anatomica, sia al tempo stesso la rappresentazione di un oggetto assolutamente diverso...”.
In questi termini, il metodo paranoico-critico è alla base di alcune tele della seconda metà degli
anni ‘30. La caratteristica principale di queste tele è la presenza di effetti illusionistici. In esse i vari
elementi si combinano così da evocare insieme immagini diverse: definite da Dalì “immagini
doppie”. 7.
Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla
spiaggia
Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia
Salvador Dalí
1938
Olio su tela
114,5x143,8 cm
Hartford (Connecticut), Wadsworth Athenaeum Museum of Art, The Ella Gallup and Mary Catlin
Sumner Collection Fund
In Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia l’attenzione di Dalí si sposta sul sogno,
nel quale forme e personaggi possono acquistare indifferentemente e in modo inquietante i
significati più vari, incredibile e contraddittori.
Quindi non c’è più nessuna certezza ed ogni soggetto, appena percepito, viene polverizzato e
contraddetto dal successivo. Dalí stesso disse: «Il fatto che neppure io, mentre dipingo, capisca il
significato dei miei quadri, non vuol dire ch’essi non ne abbiano alcuno». 8.
LA FRUTTIERA
Quest'opera ci consente un'ampia gamma di
percezioni visive, iniziando dalla fruttiera di
porcellana bianca con delle pere, posta al centro di
un tavolo coperto da una tovaglia.
IL VOLTO
Vi è un pallido volto, quasi di fantasma, dall'alta
fronte. In corrispondenza di quello che era il
piedistallo della fruttiera, risalgano due labbra
carnose e un mento tondo pronunciato. IL CANE
Un cane da caccia con il muso rivolto verso destra, in posizione di punta, dà l'idea di riempire
l'intero dipinto. In realtà la groppa del cane sembra uno scosceso massiccio montuoso situato dove
si trova il limite della fruttera-ventre del cane.
IL TUNNEL
L'occhio destro del cane è un tunnel che
attraversa il rilievo roccioso-cranio
dell'animale. Attraverso questo foro si
intravede la prospettiva di un paesaggio
lontano. 9.
LA DUNA E
L’ACQUEDOTTO
Il muso del cane è una
sorta di duna sabbiosa,
mentre il collare
corrisponde a un ponte
che si riflette
nell’insenatura del mare
sottostante. Più in primo
piano le concentrazioni
rocciose assumono
l’aspetto di gigantesche
figure antropomorfe dalle
pose stravaganti. LA DONNA DI SPALLE
Si riesce a scorgere una donna velata, ricavata dal piedistallo della fruttiera, seduta di spalle sulla
spiaggia. Con questo dipinto Dalí vuole mettere in crisi quello che c’è di certo nell’acquisizione
della nostra consapevolezza, ovvero la testimonianza dei nostri occhi. L’artista sembra ammonirci,
quindi non possiamo più credere neanche ai nostri occhi. 10.
Avanguardie Storiche
Nei primi due decenni del Novecento nascono dei movimenti artistici e letterari che propongono
una rottura con il passato. Sono fenomeni diversi tra loro, ma accomunati da un atteggiamento