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Diritto: Organizzazione, istituzioni e agenzie decentrate;
Scienze delle Finanze: le finanze dell'Unione Europea;
Francese: Robert Schuman;
Italiano: Antonio Tabucchi (La testa perduta di Damasceno Monteiro);
Inglese: The organisation of the EU.
1990 - 1999
Un’Europa senza frontiere
Il crollo del comunismo nell’Europa centrale ed orientale ha determinato un avvicinamento dei cittadini
europei. Nel 1993 viene completato il mercato unico in virtù delle ‘quattro libertà’ di circolazione di beni,
servizi, persone e capitali. Gli anni Novanta sono inoltre il decennio di due importanti trattati: il trattato di
Maastricht sull’Unione europea (1993) e il trattato di Amsterdam (1999). I cittadini europei si preoccupano
di come proteggere l’ambiente e di come i paesi europei possano collaborare in materia di difesa e
sicurezza. Nel 1995 aderiscono all’UE tre nuovi Stati membri: Austria, Finlandia e Svezia. Una piccola località
del Lussemburgo dà il nome agli accordi di ‘Schengen’ che, gradualmente, consentono ai cittadini di
viaggiare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere. Milioni di giovani studiano all’estero con
il sostegno finanziario dell’UE. Viene semplificata anche la comunicazione, in quanto sempre più cittadini
utilizzano il telefono cellulare ed Internet.
2000 – 2009
Ulteriore espansione
Con l’adesione all’UE di ben 10 nuovi paesi nel 2004 e di altri due paesi nel 2007 si ritengono
definitivamente sanate le divisioni politiche tra Europa orientale e occidentale. Nel settembre del 2008 una
crisi finanziaria investe l’economia globale, portando a una più stretta collaborazione in campo economico
tra i paesi dell'UE. Il trattato di Lisbona entra in vigore il 1° dicembre 2009, dopo essere stato ratificato da
tutti i paesi dell’UE, apportando in seno all’UE istituzioni moderne e metodi di lavoro più efficienti.
2010 – giorni nostri
Un decennio di opportunità e sfide
Il nuovo decennio si apre con una profonda crisi economica, ma anche con la speranza che gli investimenti
in nuove tecnologie verdi e rispettose del clima e una più stretta collaborazione europea possano portare a
una crescita e a un benessere duraturi.
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2. Istituzioni, organismi e agenzie
Le attività dell'Unione europea sono regolate da un certo numero di istituzioni e organismi, supportati da
numerose agenzie decentrate. Tali organi espletano i compiti assegnati loro dai vari trattati. La leadership
politica dell'Unione è esercitata dal Consiglio europeo, che si occupa anche di compiere un'opera di
mediazione nei casi in cui vi siano dispute su alcune politiche da adottare.
2.1 Istituzioni
L'Unione europea si articola intorno alle istituzioni inizialmente previste nell'ambito delle Comunità
europee e dei suoi organi specifici.
Riorganizzate dal Trattato di Lisbona, le Istituzioni sono attualmente sette:
la Commissione Europea, rappresenta gli interessi generali dell'UE, è formata da un Commissario
per Stato membro, con sede a Bruxelles. Dura in carica cinque anni, compreso il Presidente: i
componenti sono nominati dal Consiglio europeo ma devono avere l'approvazione del Parlamento
europeo;
il Parlamento Europeo, composto dai rappresentanti dei cittadini degli stati membri eletti a
suffragio universale diretto (prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona si faceva riferimento
ai popoli dell'unione) da tutti i cittadini dell'Unione ogni cinque anni, compreso il Presidente che
per prassi rimane in carica due anni e mezzo; ai sensi del Trattato ha sede a Strasburgo, città della
Francia, ma svolge i suoi lavori anche a Bruxelles (dove si trova un altro emiciclo) e a Lussemburgo
(sede del segretariato). Ogni singolo stato stabilisce in autonomia le modalità di svolgimento delle
elezioni e il metodo di ripartizione dei seggi;
il Consiglio dell'Unione Europea (o "Consiglio dei Ministri"), formato da un rappresentante di
ciascuno stato membro a livello ministeriale che si occupa della stessa materia a livello statale (ad
esempio al Consiglio dei Ministri convocato per urgenza economica parteciperanno tutti i ministri
dell'economia, ambientale quelli dell'ambiente ecc.), con sede a Bruxelles. La presidenza è
assegnata a uno stato membro e ruota ogni 6 mesi;
il Consiglio Europeo comprende un rappresentante per ogni stato: il Capo di Stato (se si tratta di
repubbliche semipresidenziali o presidenziali) o quello di Governo (se si tratta di monarchie o
repubbliche parlamentari). I capi di stato e di governo sono assistiti dai ministri degli esteri e da un
membro della Commissione, con sede a Bruxelles. Il Presidente, nominato dal Consiglio Europeo,
dura in carica due anni e mezzo;
la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che vigila sull'applicazione del diritto comunitario, con
sede a Lussemburgo;
la Corte dei Conti Europea, che verifica il finanziamento delle attività dell'UE, con sede a
Lussemburgo;
La Banca Centrale Europea, che è responsabile per la politica monetaria europea, con sede a
Francoforte sul Meno.
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2.2 Organismi
a) Organismi consultivi
Il Comitato Economico e Sociale Europeo, che rappresenta la società civile e le due componenti
dell'industria.
Il Comitato delle Regioni, che rappresenta le autorità regionali e locali.
b) Organismi finanziari
La Banca Europea degli Investimenti, che finanzia i progetti di investimento dell'UE, con sede in
Lussemburgo.
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, che finanzia o co-finanzia gli investimenti che
favoriscono la transizione verso un'economia di mercato nei paesi dell'Europa centrale, orientale
ed ex-URSS.
Il Fondo Europeo per gli Investimenti, che fornisce garanzie e capitale di rischio per aiutare le
piccole e medie imprese, con sede in Lussemburgo.
c) Organismi inter-istituzionali
Il Servizio Europeo per l'Azione Esterna, creato dal Trattato di Lisbona per governare la politica
estera e le sedi estere dell'Unione.
L'Eurostat, l'ufficio che cura le statistiche ufficiali dell'Unione europea.
L'Ufficio delle Pubblicazioni dell'Unione Europea, che pubblica, stampa e distribuisce informazioni
sull'Unione e sulle sue attività.
L'Ufficio Europeo per la Selezione del Personale (EPSO, European Personnel Selection Office), che
assume il personale per le istituzioni dell'UE e gli altri organismi.
La Scuola Europea di Amministrazione (EAS, European Administrative School), il centro di
istruzione per il personale di tutte le istituzioni europee.
d) Altri organismi
Il Mediatore Europeo, che difende i cittadini e le organizzazioni dell'UE dalla cattiva
amministrazione, con sede a Strasburgo - Francia;
Il Garante Europeo della Protezione dei Dati, che assicura che le istituzioni e gli organi dell'UE, nel
trattamento dei dati personali, rispettino il diritto alla privacy dei cittadini dell'Unione, con sede a
Bruxelles - Belgio.
6 27 Stati Membri
Formano Formano
Consiglio dei ministri Consiglio europeo
Nominano
Commissione europea
Controlla Controlla
Corte di giustizia Corte dei conti
Indirizza e
Controlla
Parlamento europeo
Eleggono
Cittadini europei
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2.3 Agenzie
Nel tempo sono state create diverse agenzie che svolgono compiti tecnici, scientifici o di gestione. Tra
queste si possono citare:
Alcune agenzie tra cui l'Agenzia Europea dell'Ambiente, l'Agenzia Europea delle Sostanze
Chimiche, l'Agenzia Europea per i Medicinali, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, l'Agenzia
Europea per la Sicurezza delle Reti e dell'Informazione, l'Agenzia Europea per la Sicurezza e la
Salute sul Lavoro, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima, l'Agenzia Ferroviaria Europea,
l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare che lavorano in ambito comunitario (ex "primo
pilastro" dell'Unione europea);
L'Agenzia Europea per la Difesa, l'Istituto dell'Unione Europea per gli Studi sulla Sicurezza e il
Centro Satellitare dell'Unione Europea, che svolgono compiti specifici connessi alla politica estera
e di sicurezza comune (ex "secondo pilastro" dell'Unione europea);
EUROPOL, EUROJUST e CEPOL, che aiutano a coordinare le politiche e la cooperazione giudiziaria in
materia penale (ex "terzo pilastro" dell'Unione europea);
Una serie di agenzie e organismi che derivano dal trattato EURATOM;
Esistono inoltre alcune agenzie esecutive, istituite per svolgere determinati compiti relativi alla
gestione di uno o più programmi comunitari.
3. LE FINANZE DELL’UNIONE EUROPEA
Il bilancio dell'UE è finanziato da varie fonti, tra le quali una percentuale del reddito nazionale lordo di
ciascun paese membro. Le risorse sono destinate a misure molto diverse, come innalzare il tenore di vita
nelle regioni più povere e garantire la sicurezza alimentare. La maggior parte dei paesi dell'UE utilizzano
una moneta comune, l'euro.
3.1 Entrate/fonti di finanziamento dell'UE
L'UE può contare su diverse fonti di finanziamento. Le risorse proprie sono infatti costituite, oltre che dai
contributi diretti dei paesi membri, anche da dazi all'importazione sui prodotti provenienti dall'esterno
dell'Unione e da una percentuale dell'IVA riscossa da ciascun paese membro.
L'UE dispone di diverse fonti per finanziare la sua amministrazione e le sue attività e realizzare l'obiettivo di
ridurre le disparità economiche tra le regioni e promuovere lo sviluppo delle aree rurali. Sono i paesi
membri che riscuotono le entrate per conto dell'UE.
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Le tre principali fonti di finanziamento sono:
lo 0,73% del reddito nazionale lordo di ciascun paese membro, che rappresenta i due terzi del
bilancio UE. Il calcolo del contributo di ciascun paese si basa sul principio della solidarietà e della
capacità contributiva. Se ne risulta un onere eccessivo per determinati paesi, si procede tuttavia ad
aggiustamenti
le cosiddette risorse proprie tradizionali, principalmente dazi all'importazione sui prodotti
provenienti da paesi esterni all'Unione
una percentuale della base imponibile armonizzata dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) di ciascun
paese dell'UE.
Vanno inoltre ad alimentare le casse dell'UE le imposte sui redditi del personale, i contributi di paesi extra
UE ad alcuni programmi europei e le ammende inflitte alle imprese che hanno violato la normativa
europea.
3.2 Le spese dell’UE
Il bilancio dell'UE finanzia numerose attività in settori che vanno dallo sviluppo rurale e la protezione
dell'ambiente alla difesa delle frontiere esterne e la promozione dei diritti umani. Commissione, Consiglio e
Parlamento decidono congiuntamente l'entità del bilancio e la ripartizione delle risorse. Responsabili
dell'effettiva esecuzione della spesa sono tuttavia la Commissione e i paesi dell'UE.
1) Il bilancio
Il bilancio è deciso congiuntamente dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento. La Commissione
presenta un progetto di bilancio al Consiglio e al Parlamento, che lo esaminano, possono modificarlo e, in
caso di disaccordo, cercano un compromesso.
Ogni bilancio annuale si inserisce in un piano di spesa a lungo termine della durata di sette anni, il
cosiddetto "quadro finanziario", che consente all'UE di pianificare programmi di spesa concreti con diversi
anni di anticipo. L'attuale quadro finanziario riguarda il periodo 2007-2013.
2) Gestione dei fondi dell'UE
La Commissione è responsabile della ripartizione del bilancio. Sono tuttavia i paesi membri che gestiscono il
76% dei fondi dell'UE. In caso di frodi o pagamenti indebiti, la Commissione collabora con l'Ufficio europeo
per la lotta antifrode e con i paesi dell'UE per recuperare le somme in questione. Al fine di garantire la
trasparenza, la Commissione pubblica le informazioni relative ai beneficiari dei fondi europei.
9 3) Ripartizione dei fondi dell'UE
Il bilancio dell'UE si articola sostanzialmente in cinque categorie di spesa . Attualmente, la più ingente è
quella destinata a stimolare la crescita e l'occupazione e a ridurre le disparità economiche tra le regioni.
Una quota significativa è attribuita inoltre all'agricoltura, allo sviluppo rurale, alla pesca e alla tutela
dell'ambiente. Altri settori di spesa includono la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e
all'immigrazione clandestina.
3.3 L’Euro e l’Unione Monetaria
L'euro è la prova più tangibile dell'integrazione europea. Adottato da 17 dei 27 paesi dell'UE, è utilizzato