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Estratto del documento

L’Unione europea e i giovani

LE DIECI TAPPE FONDAMENTALI........................................................................................4

S ...............................................................................................................................5

TATI MEMBRI

PERCHÉ UN UNIONE EUROPEA?..........................................................................................6

P , ...................................................................................................6

ACE PROSPERITÀ E STABILITÀ

L 'E ...............................................................................................7

A RIUNIFICAZIONE DELL UROPA

L ..............................................................................................................................7

A SICUREZZA

L .....................................................................................7

A SOLIDARIETÀ ECONOMICA E SOCIALE

I .................................................................8

DENTITÀ E DIVERSITÀ IN UN MONDO GLOBALIZZATO

I 'E ................................................................................................................8

VALORI DELL UROPA

BREVE INTRODUZIONE ALLE POLITICHE GIOVANILI IN EUROPA..........................9

RAPPORTI TRA GIOVANI E UNIONE EUROPEA..............................................................11

I ................................................................................................................................11

STRUZIONE

F .................................................................................................12

ORMAZIONE ED OCCUPAZIONE

I .................................................................................................................13

NCLUSIONE SOCIALE

P ............................................................................................13

ARTECIPAZIONE E VOLONTARIATO

PROGRAMMA APPRENDIMENTO PERMANENTE..........................................................14

A .................................................................................................................15

ZIONI COMUNITARIE

C .............................................................................................16

OOPERAZIONE INTERNAZIONALE

PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONE...............................................................................16

O ...................................................................................................................................16

BIETTIVI

A ........................................................................................................................................17

ZIONI

A ..............................................................................................................................18

TTUAZIONE 3

Le dieci tappe fondamentali

Il 9 maggio 1950 la dichiarazione Schuman propone la

creazione di una Comunità europea del carbone e dell'acciaio

(CECA), che si concretizza con il trattato di Parigi del 18

aprile 1951. Creando un mercato comune del carbone e

dell'acciaio, i sei paesi fondatori (Belgio, Repubblica federale

di Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi)

intendono anzitutto garantire la pace fra i vincitori e i vinti

della Seconda guerra mondiale, associandoli e inducendoli a

cooperare in un quadro istituzionale comune improntato al

principio dell'uguaglianza.

Con il trattato di Roma del 25 marzo 1957 i sei Stati membri decidono di dar vita a una

Comunità economica europea (CEE) basata su un mercato comune più ampio, comprendente

tutta una serie di beni e servizi. I dazi doganali tra i sei paesi sono definitivamente aboliti il 1°

luglio 1968 e già negli anni Sessanta vengono istituite politiche comuni, prime fra tutte la

politica agricola e quella commerciale.

Il successo è tale che Danimarca, Irlanda e Regno Unito decidono di aderire alla Comunità. Il

primo allargamento, da sei a nove membri, avviene nel 1973. Ad esso

si aggiungono l'attuazione di nuove politiche in ambito sociale ed

ambientale e la creazione, nel 1975, del Fondo europeo di sviluppo

regionale (FESR).

Il giugno del 1979 segna una tappa fondamentale per la Comunità

europea, con la prima elezione del Parlamento europeo a suffragio

universale diretto. Queste elezioni si svolgono ogni cinque anni.

Nel 1981 entra a far parte delle Comunità la Grecia, seguita dalla Spagna e dal Portogallo nel

1986. In questo modo si rafforza la presenza della Comunità nell'Europa meridionale e diventa

necessario ampliare i programmi di aiuto alle regioni.

Agli inizi degli anni Ottanta la recessione mondiale alimenta una corrente di "europessimismo".

Nel 1985 la Commissione europea, allora presieduta da Jacques Delors, pubblica un Libro

bianco grazie al quale si riaccendono nuove speranze. La Comunità decide infatti di completare

il mercato interno entro il 1° gennaio 1993. Sancisce tale ambizioso obiettivo l'Atto unico

europeo, che viene firmato all’Aja nel febbraio 1986 ed entra in vigore il 1° luglio 1987.

L'assetto politico del continente subisce una radicale trasformazione con la caduta del muro di

Berlino nel 1989, la riunificazione tedesca nell'ottobre

1990, la democratizzazione dei paesi dell'Europa

centrale e orientale liberatisi dal controllo sovietico e

l'implosione dell'Unione sovietica nel dicembre 1991.

Gli Stati membri aprono i negoziati per elaborare un

nuovo trattato sull'Unione europea che il Consiglio

europeo, composto da capi di Stato e di governo, adotta

a Maastricht nel dicembre 1991. Il trattato entra in

vigore il 1° novembre 1993. Integrando nel sistema

4

comunitario esistente un regime di cooperazione intergovernativa per alcuni settori, il nuovo

trattato crea l'Unione europea (UE).

Il nuovo dinamismo europeo e l'evoluzione geopolitica del continente portano altri tre paesi

(Austria, Finlandia e Svezia) ad aderire all'Unione europea il 1° gennaio 1995.

L'UE si avvia ormai verso la sua realizzazione più

spettacolare: la creazione di una moneta unica. Nel 1999

l'euro viene introdotto per le transazioni finanziarie (non in

denaro), mentre le monete e le banconote vengono emesse tre

anni dopo nei dodici paesi dell'area dell'euro. La moneta

unica assurge così allo status di valuta internazionale di

riserva, alla stregua del dollaro.

I cittadini europei devono far fronte alla globalizzazione. Le

nuove tecnologie e il ricorso sempre più diffuso a Internet

trasformano l'economia, ma pongono anche delle sfide a

livello sociale e culturale.

Nel marzo 2000 l'Unione europea adotta la ‘strategia di Lisbona’. L'obiettivo è quello di

modernizzare l'economia europea affinché sia in grado di competere sul mercato globale con

colossi come gli Stati Uniti o i paesi di recente industrializzazione. La strategia di Lisbona

presuppone che sia dato ampio spazio all'innovazione e agli investimenti e che i sistemi

d'istruzione europei siano resi atti a rispondere alle esigenze della società dell'informazione.

Parallelamente, la disoccupazione e l'aumento delle spese pensionistiche acuiscono la pressione

sulle economie degli Stati membri, rendendo sempre più urgenti le riforme. L'opinione pubblica

chiede ai governi, con insistenza crescente, di trovare una soluzione pratica a queste

problematiche.

L'Unione europea ha da poco raggiunto i 15 Stati membri quando cominciano i preparativi per

un nuovo allargamento senza precedenti . Alla metà degli anni Novanta presentano domanda di

adesione gli ex paesi del blocco sovietico (Bulgaria, Polonia, Repubblica ceca, Romania,

Slovacchia e Ungheria), i tre Stati baltici dell'ex Unione Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania),

una repubblica dell'ex Iugoslavia (Slovenia) e due paesi mediterranei (Cipro e Malta).

Spinta dal desiderio di stabilità sul continente e dall'impulso di estendere a tali giovani

democrazie i benefici dell'unificazione europea, l'UE accoglie favorevolmente queste

candidature. I negoziati per le future adesioni prendono avvio nel dicembre 1997. Il 1° maggio

2004 dieci dei dodici paesi candidati entrano a far parte dell'Unione europea, che diventa così

un'Unione a 25. Seguono la Bulgaria e la Romania il 1° gennaio 2007.

Stati membri

Austria Lussemburgo

Belgio Malta

Bulgaria Paesi Bassi

Cipro Polonia

Danimarca Portogallo

Estonia Regno Unito

Finlandia Repubblica Ceca

Francia Romania

Germania Slovacchia

Grecia Slovenia

Irlanda Spagna

Italia Svezia

Lettonia Ungheria

5

Lestonia Perché un Unione Europea?

La missione dell’Europa nel XXI secolo è quella di:

 garantisce la pace, la prosperità e la stabilità dei suoi popoli;

 superare le divisioni del continente;

 garantire la sicurezza dei suoi cittadini;

 favorire uno sviluppo economico e sociale il più equilibrato possibile;

 sostenere e valori condivisi da tutti i cittadini europei, come lo sviluppo sostenibile, la difesa

dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani e l’economia sociale di mercato.

Pace, prosperità e stabilità

Prima di concretizzarsi in un vero e proprio progetto politico, l'idea di un'Europa unita è stata a

lungo solo un sogno nelle menti di alcuni filosofi e visionari. Victor Hugo, immaginava gli "Stati

Uniti d'Europa" ispirandosi ad ideali pacifisti ed umanisti. Ma questo sogno fu brutalmente

smentito dalle terribili guerre che prostrarono l'Europa nella prima metà del XX secolo. 6

Bisogna aspettare la fine della Seconda guerra mondiale per veder nascere una nuova speranza.

Alcuni degli uomini che durante la guerra avevano combattuto contro i regimi dittatoriali sono

ora decisi a superare gli odi e gli antagonismi nazionali e a porre le basi per una pace duratura.

Fra il 1945 e il 1950 alcuni uomini come Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide de Gasperi

e Winston Churchill si impegnano a guidare i popoli dell'Europa occidentale verso una nuova

era. Un’era caratterizzata dalla creazione di nuove strutture, basate su interessi comuni e fondate

su trattati destinati a garantire il rispetto delle leggi e l'uguaglianza fra le nazioni.

Il 9 maggio 1950, il ministro francese degli Affari esteri Robert Schuman propone di creare la

Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA). La produzione del carbone e dell'acciaio di

paesi un tempo in guerra fra loro passa sotto il controllo di un'autorità comune. La CECA, così,

prevedeva che le materie prime della guerra, con grande senso pratico e di altissimo valore

simbolico, diventassero strumenti di riconciliazione e di pace.

La riunificazione dell'Europa

Dopo la caduta del muro di Berlino, avvenuta nel 1989, l'Unione europea appoggia la

riunificazione della Germania.

Con il crollo dell'impero sovietico, nel 1991, gli ex paesi comunisti dell'Europa centrale e

orientale decidono che il loro futuro è accanto alle nazioni democratiche europee nella Comunità

Europea ( l’Europa a dodici).

Attualmente il processo di allargamento è tuttora in corso. Nell'ottobre 2005 sono cominciati i

negoziati di adesione con la Turchia e la Croazia, mentre a vari paesi balcanici occidentali

( Macedonia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo) stata garantita la

prospettiva di adesione all’UE non appena avranno soddisfatto i requisiti essenziali. Quest’ultimi

sono tutti considerati paesi candidati potenziali.

La sicurezza

L'Europa del XXI secolo continua a dover far fronte ai problemi della sicurezza.

\L'Unione europea deve provvedere con efficacia alla sicurezza dei suoi Stati membri e deve

collaborare in modo costruttivo con le regioni situate appena fuori dei suoi confini: Nord Africa,

Balcani, Caucaso e Medio Oriente.

Deve inoltre tutelare i suoi interessi militari e strategici collaborando con i suoi alleati, in

particolar modo con la NATO, e definendo un'autentica politica europea in materia di sicurezza e

difesa (PESD).

La sicurezza interna e la sicurezza esterna sono due facce della stessa medaglia. Per lottare

contro il terrorismo e il crimine organizzato è necessario che le forze di polizia di tutti i paesi

dell'Unione europea operino in stretta collaborazione.

Fra le nuove sfide dell'Europa, la creazione di uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia in

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