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Sintesi
Sintesi Tesina terza media Colori


In questa tesina di terza media l'obiettivo è quello di analizzare i colori, effettuando vari collegamenti tra le varie discipline di studio: in Italiano viene esaminata l'opera di Verga Rosso Malpelo, in Arte invece viene presentato l'Urlo di Edvard Munch, il quale usa dei colori, come l'arancio, il blu.
Per quanto riguarda il collegamento con la Geografia vengono analizzati dal punto di vista fisico, politico, economico e sociale il Brasile e l'America del Sud; la tesina permette anche di creare un collegamento musicale, riportando la canzone dei Beatles, Yellow submarine, in Scienze invece viene analizzato il fenomeno dell'arcobaleno, mentre in inglese viene fatta una descrizione dell'Australia. In Storia invece la tesina permette un collegamento con il periodo storico giolittiano in Italia, con il petrolio che viene definito anche oro nero e con i cinque cerchi della bandiera olimpica in Educazione fisica.


Collegamenti

Tesina terza media Colori


Italiano: Verga e Rosso Malpelo.
Arte: L'urlo, Edvard Munch.
Geografia: America del Sud e Brasile.
Musica: Yellow Submarine.
Educazione fisica: I cinque cerchi della bandiera olimpica.
Scienze: L'arcobaleno.
Inglese: Australia.
Storia: Giolitti.
Tecnologia: Il petrolio o Oro nero.
Estratto del documento

La religione predominante è quella cattolica circa il 64%, il 22% sono

protestanti, poi ci sono afrobrasiliani, indigeni, Testimoni di Geova,

Ortodossi.

Lingue

Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile ed è parlato da quasi tutti i

suoi abitanti.

Il Brasile è l’unico Paese di lingua portoghese nelle Americhe e il

portoghese è una parte importante dell’identità nazionale brasiliana.

I gruppi indigeni parlano ben 274 lingue diverse.

Flora e Fauna

La foresta brasiliana più importante è la Foresta Amazzonica una delle più

grandi del mondo, considerato il Polmone verde della Terra, tuttavia ci

sono problemi di deforestazione dovuti al taglio della legna ed alla

creazione di campi coltivabili.

Lungo la costa atlantica c’è la foresta atlantica o ciò che ne rimane dopo le

deforestazioni dei secoli passati per dare spazio a piantagioni di caffè e

banane, comunque la foresta atlantica è in ripresa e numerosi sono i

parchi protetti.

La foresta è caratterizzata non solo dalla grandezza ma dalla grande

varietà di specie animali che la abitano.

Cultura

La cultura è influenzata dal Portogallo. La lingua, la religione e le tradizioni

principali sono state portate dai colonizzatori portoghesi, i nativi americani

hanno influenzato la lingua e la cucina, gli schiavi africani hanno

influenzato la musica, cucina, lingua e religione.

Il Brasile per cui ha una cultura ricca perché influenzata da molte culture

mescolate insieme.

Arte

Sin dal sedicesimo secolo le chiese e i conventi cattolici brasiliani

presentavano decorazioni di stile europeo. Durante i secoli diciassettesimo

e diciottesimo i modelli rococò e barocco importati dal Portogallo

influenzarono in modo determinante l’architettura religiosa, molte di

queste chiese si possono ammirare ancora oggi.

Da ricordare è lo scultore e architetto Antonio Francisco Lisboa noto come

Aleijandinho, famoso per le sue sculture lignee policrome e statue di pietra

che esprimono grandiosità di sentimenti.

Egli nonostante avesse contratto una malattia deformante continuò a

lavorare per altri 30 anni con lo scalpello e il mazzuolo legati al polso.

La sua arte la si può apprezzare anche in varie chiese barocche.

Durante gli ultimi 40anni del secolo 18simo apparvero i segni di un’arte

nuova non più solo religiosa, divennero sempre più frequenti ritratti di

personaggi famosi.

Musica

La musica brasiliana è molto influenzata da quelle africane ed europee. Gli

indios svilupparono una musica basata su strumenti tipici come il chocalho

a percussione e danze rituali.

I canti più diffusi erano quelli marinari, pastorali, natalizi, strumentali.

Sport

Il calcio è lo sport più seguito ed amato. La Nazionale di calcio brasiliana è

quella che ha vinto più mondiali, 5 campionati mondiali vinti.

Inoltre è l’unica nazionale di calcio ad essersi sempre qualificata alle finali

di tutte le edizioni dei mondiali.

I prossimi mondiali di calcio si svolgeranno in Brasile nel 2014 nello stadio

Maracana di Rio de Janeiro, uno dei più famosi al mondo.

Favelas

Parlando del Brasile, non si può purtroppo non ricordare le Favelas,

termine portoghese che indica le baraccopoli brasiliane che si trovano di

solito nella periferia delle maggiori città. Le abitazioni sono costruite con

materiali diversi, da semplici mattoni a scarti recuperati dall’immondizia e

molto spesso le coperture sono in Eternit.

In questi quartieri ci sono diversi problemi: degrado, criminalità, gravi

problemi di igiene pubblica dovuti alla mancanza di idonei sistemi di

fognatura ed acqua potabile; le più famose si trovano a Rio de Janeiro,

comunque ci sono favelas un po’ in tutte le città maggiori.

Il nome favela deriva da un fatto storico veramente accaduto: rifugiati ed

ex soldati reduci dalla guerra di Canudos nel 1896 occuparono un terreno

collinare presso Rio de Janeiro perché il governo finita la guerra aveva

smesso di pagarli e non diede loro abitazioni in cui vivere. Questa collina

da loro fu chiamata Morro de Favela e si trasformò da accampamento

militare durante la guerra a loro accampamento per vivere.

La maggior parte degli abitanti della favela sono poveri e vivono con meno

di 100 dollari al mese.

Le piogge torrenziali causano numerosi crolli e provocano molte vittime.

LA FORESTA PLUVIALE

La foresta pluviale è una foresta caratterizzata da elevata piovosità.

Nelle foreste pluviali si trovano i 2/3 di tutte le specie viventi animali e

vegetali della Terra. Generalmente il sottobosco è limitato solo a pochi

settori in quanto difficilmente la luce solare raggiunge il livello del suolo e

consiste generalmente in piante, felci e giovani alberi in grado di vivere in

semi oscurità.

Il suolo delle foreste pluviali è spesso povero di nutrienti in quanto

vengono lavati via dalle piogge torrenziali, e la rapida decomposizione

organica da parte dei batteri impedisce l’accumulo di strati di humus.

La concentrazione di ossidi di ferro e alluminio produce il tipico colore

rosso del suolo.

Le foreste tropicali sono soggette ad un intensivo taglio ed alla

conseguente deforestazione, soprattutto nel ventesimo secolo, che ha

visto la superfie delle foreste ridursi quasi alla metà.

Le cause della loro distruzione sono molte: incendi, gas naturali che

nascono dalle pietre calcaree, sovrappopolazione, conversione per uso

agricolo…

Alte latifoglie sempreverdi sono le forme dominanti.

Nella foresta decidua il suolo è caratterizzato da liane e piante a rapida

crescita e la densa vegetazione si chiama giungla.

Esistono due tipi di foresta pluviale: foresta pluviale tropicale (

caratteristica delle regioni comprese tra i due tropici, nel sud est asiatico,

nell’america centrale, in sud america ( prevalentemente in Amazzonia ) e

su molte isole del Pacifico ( ad. es. Hawaii ).

Le foreste pluviali sono definite i “ polmoni della Terra “; foresta pluviale

temperata, sono le foreste pluviali delle regioni temperate ( ad es. nel

Nord America, in Europa, in Asia Orientale ).

La foresta pluviale tropicale si divide in diversi strati, ciascuno dei quali

ospita diversi habitat e diverse specie.

Gli animali presenti nella foresta tropicale sono molti, tra cui pipistrelli e

numerosissimi uccelli( pappagalli , colibrì,.. ) molti serpenti, iguane,

camaleonti, scimmie, gorilla, tigri, leopardi, giaguari…

Letteratura Italiana

Giovanni Verga – Rosso Malpelo

Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di agiate

condizioni economiche. Ad undici anni inizia gli studi presso la scuola del

letterario e patriota don Antonino Abate. Riceve un’educazione

risorgimentale sul piano politico e romantico sul piano letterario.

Si iscrive all’università alla facoltà di Legge ma non finisce gli studi, preso

dagli avvenimenti storico politici ( dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia ). In

questo perido scrive ad esempio Amore e Patria ispirato alla rivoluzione

americana.

Nel 1861 si arruola nella Guardia Nazionale di Catania dove svolge

l’attività di giornalista, è infatti tra i fondatori e redattori di tre giornali

dell’epoca, sempre in quest’anno scrive I carbonari della montagna,

romanzo storico.

Nel 1865 dopo la morte del padre si trasferisce a Firenze dove frequenta

ambienti letterari e conosce alcuni poeti. Diventa autore di successo, nel

1871 scrive Storia di una capinera.

Fondamentale è l’incontro con Luigi Capuana con cui nasce una profonda

amicizia e sodalizio letterario.

Tra il 1872 e il 1874 si trasferisce a Milano dove ci sono tantissimi scambi

letterari, nel 1874 scrive Nedda una novella con ambientazione siciliana in

cui viene per la prima volta abbandonato il tema mondano.

Nella seconda metà degli anni Settanta Giovanni Verga la sua scrittura si

trasforma in narrativa alla “ ricerca della verità”, infatti con Luigi Capuana

inizia una “ battaglia “ del Verismo ed inizia a scrivere Giacinta.

Nel 1878 scrive novelle racchiuse in Vita dei Campi e nel 1881 inizia a

scrivere i Malavoglia.

Nel 1883 scrive Novelle rusticane.

Dopo brevi soggiorni a Milano e a Roma dove insieme a Luigi Capuana

incontra Zola massimo esponente del Naturalismo Francese, si stabilisce

definitivamente a Catania.

Muore a Catania nel 1922.

La sua attività letteraria può essere divisa in tre fasi:

1° fase: narrativa storico patriottica degli esordi

2° fase: i romanzi mondani

3° fase: la produzione verista

Durante la prima fase Verga scrive temi storici ricordiamo il romanzo

storico I carbonari della montagna ( 1861), Amore e Patria.

Durante la seconda fase Verga, spostatosi a Firenze, si dedica a descrivere

le figure femminili e le vicende sentimentali della borghesia che ha

sott’occhio, ricordiamo pertanto Una peccatrice

( 1866 ), Eva ( 1873 ), Eros ( 1875 ) e storia di una capinera ( 1871 ), che

narra la monacazione forzata della protagonista che innamorata del

marito della sorella, muore presa dalla disperazione.

Nella terza fase Verga trasferitosi a Milano e con dopo la collaborazione

con Luigi Capuana si dedica alla produzione verista, la svolta si ha con

Nedda nel 1874, infatti la storia non è più ambientata al Nord come nelle

precedenti, ma in Sicilia in luoghi rurali, i protagonisti non sono più

borghesi ma umili contadini. La protagonista è ancora una volta una

donna, ma stavolta non alle prese con situazioni sentimentali, ma la sua

situazione è tragica e concreta.

I due volumi di Verga Novelle rusticane e Vita dei campi racchiudono alcuni

capolavori come : la Lupa, la Roba ( storia di Mazzarò un contadino

diventato proprietario terriero ma rimasto solo e ridotto alle soglie della

pazzia ), Rosso Malpelo ( storia di un ragazzo destinato a lavorare e morire

in miniera ripercorrendo lo stesso tragico destino del padre ), Cavalleria

Rusticana ( storia di un duello mortale per gelosia ).

Romanzo della maturità è I MALAVOGLIA ( 1881) , primo romanzo del Ciclo

dei Vinti, narra le disavventure di una famiglia di pescatori di Aci Trezza

che tentano di migliorare le loro condizioni economiche. In questo romanzo

si esprime il pessimismo di Verga, non c’è speranza per l’oppresso di

cambiare il proprio destino, l’unico valore positivo che viene fuori è la

dignità dell’oppresso ad accettare il proprio destino senza inutili ribellioni.

Il CICLO DEI VINTI avrebbe dovuto contenere cinque romanzi: I Malavoglia,

Mastro don Gesualdo, la duchessa di Leyra, l’onorevole Scipioni e l’Uomo

di Lusso, ma in realtà Verga scrive solo i primi due pensando di aver già

dimostrato in questi due la tesi che si era proposto ossia che l’uomo

indipendentemente dal suo ceto sociale è un vinto dalla vita stessa e deve

sottomettersi al proprio destino.

Tutti i protagonisti del Ciclo dei Vinti ( rimasto incompiuto dal Verga )

infatti sono accomunati dal fatto di essere stati vinti e “depositati a riva

dalla corrente dopo essere stati travolti e annegati “. Tutti infatti dal più

umile al più ricco hanno lottato per l’esistenza, per la virtù e per

l’ambizione ma sono stati vinti dalla propria vita.

ROSSO MALPELO

E’ una novella che fa parte di Vita dei Campi.

Narra la storia di Rosso Malpelo, un ragazzo che lavora in una miniera e

vittima dei pregiudizi a causa dei suoi capelli rossi. L’unico affezionato a lui

è il padre che però poi muore in miniera e lo lascia solo con la madre e la

sorella che invece lo maltrattano.

Dopo la morte del suo unico amico Ranocchio, capendo di non contare più

nulla per nessuno, decide con rassegnazione di ispezionare un cunicolo

pericoloso nella cava, una volta imboccato questo cunicolo sparisce nel

nulla, lasciando la paura negli altri minatori che lui potesse da un

momento all’altro tornare sotto forma di fantasma.

Rosso malpelo narra quindi la storia di un ragazzo dai capelli rossi,

secondo le superstizioni popolari i capelli rossi erano segno di malizia, per

questo viene perseguitato.

Non trova affetto neanche dalla madre che non accetta il suo lavoro in

miniera e che non si fida di lui tanto da pensare che gli rubi persino il

denaro!, non viene accettato neanche dalla sorella, dalla quale riceve anzi

maltrattamenti, ha un ottimo rapporto con il padre Mastro Misciu (

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