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Sintesi
Italiano - Martin Luther King e Gandhi
Inglese - Martin Luther King
Geografia - India
Francese - Immigrazione e pregiudizi
Storia - Costituzione Repubblicana
Storia dell'arte - Cubismo, Picasso ("Guernica")
Musica - Schoenberg
Scienze - Penicillina
Tecnologia - Gas naturale (non rinnovabile)
Estratto del documento

TUTTI I DIRITTI

UMANI PER TUTTI

Dopo la seconda guerra mondiale, si sente il bisogno di riaffermare tutti quei diritti

violati dalle varie nazioni in seguito alle persecuzioni, alle torture e alle uccisioni di

milioni di ebrei da parte delle SS o ai bombardamenti che hanno ucciso moltissimi

civili innocenti. Dunque, è apparsa la necessità impellente di tutelare l’individuo

affinchè mai più gli vengano negati diritti quali il diritto alla salute, all’igiene, il

diritto che garantisca la sua dignità umana, il diritto alla vita, a professare la propria

religione, di parola e così via…

Quindi si fa avanti l’idea quindi di creare un insieme di leggi che possano regolare

l’ordinamento di uno Stato…

Il 10 Dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva e proclama a

New York la nota “Dichiarazione Universale dei diritti umani”. “Tutti gli uomini”,

si dice, “nascono liberi e eguali in dignità e diritti”. Si tratta del primo atto importante

per abbattere quelle barriere tra tutte le persone: no alla diversità, no alle disparità, no

alle discriminazioni, no alla violenza, no alla guerra. Ma a distanza di soli

sessant’anni si contano, invece, molteplici guerre che hanno spezzato la vita a vittime

innocenti in nome di chi sa che cosa !!!

Il primo e fondamentale diritto, quello alla vita, è spesso stroncato sul nascere, basti

pensare agli aborti, alla procreazione artificiale, alla manipolazione genetica.

Ed ancora. In molti paesi del mondo vige la pena di morte. Ma proprio in questi paesi

si contano più crimini e più delitti rispetto alle nazioni che non l’adottano; ciò, a mio

avviso, deve far riflettere profondamente.

Viviamo in un mondo in cui professare la pace non è facile, ma la violenza, io credo,

chiama violenza. A tal proposito la poesia di Quasimodo “Uomo del mio tempo”,

scritta nel 1947, esprime perfettamente, a mio avviso, la situazione sociale e

l’annullamento dei diritti in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Nel primo

verso infatti si afferma: “Sei ancora quello della pietra e della fionda …” , la guerra

cioè, continua a distruggere senza pietà, l’uomo uccide l’altro uomo proprio come nei

tempi preistorici.

Il progresso tecnico, di cui si parla, costituisce solamente l’aspetto esteriore della

civiltà, perchè l’uomo è rimasto la belva dell’età della pietra e gli strumenti perfetti

che possiede sono solo uno mezzo per rendere più efficiente il suo desiderio di

violenza. La poesia di Quasimodo risulta quindi un insegnamento all’uomo, in

particolare, e, di conseguenza, all’umanità intera: la vera ed unica salvezza è

dimenticare la brutalità del passato ed inseguire, combattendo, qualcosa di

validamente umano e civile: la pace.

MARTIN LUTHER KING (italiano)

Parlando di diritti riconosciuti non si può certo dimenticare un personaggio che negli

anni ’50 - ’60 lottò per l’uguaglianza fra i bianchi e i neri e per la concessione di

maggiori diritti a questi ultimi: mi riferisco a Martin Luther King, un reverendo che

si ispirava alle idee di Gandhi e al metodo della non-violenza. Nella sua azione di

difesa dei diritti civili della popolazione di colore, King sostenne che la dottrina

cristiana dell’amore, operando attraverso il metodo gandhiano della non-violenza, è

una delle armi più potenti che il popolo oppresso possa disporre nella sua lotta per la

libertà. Nel 1955, recandosi in Alabama, King applicò la teoria della resistenza non

violenta invitando la popolazione a boicottare gli autobus in segno di protesta contro

l’arresto di Rosa Parks, donna nera che aveva osato sedersi, sull’autobus, in un posto

riservato ai bianchi.

A distanza di pochi anni, Martin Luther King ottenne il premio Nobel per la pace

(1964). Seguì la possibilità per i neri di accedere al voto e vennero riconosciuti loro,

nel contempo, i diritti civili e sociali.

Ma ecco che King si battè per una maggiore sicurezza sul lavoro e per migliorare le

condizioni di vita specie di coloro che vivevano nei “ghetti”, ma queste continue

rivendicazioni gli costarono la vita: fu assassinato il 4 Aprile 1968.

La lettura del brano “La forza di amare” che fa parte di un sermone scritto di suo

pugno, invita a riflettere: King spiega le motivazioni che lo avevano indotto ad

abbracciare la teoria della non violenza; le drammatiche situazioni personali vengono

utilizzate per giustificare una precisa scelta morale e religiosa. Spinto e sostenuto da

una profonda fede in Dio, King capisce che non si può lottare per una giusta causa

adottando gli stessi metodi violenti dei propri nemici, concetto invece sostenuto da

Malcom X per il quale solo con un duro scontro tra le due razze era possibile

ottenere una vera giustizia.

La non violenza e il pacifismo, per King, sono le vere ed uniche armi per combattere

coloro che intendono negare qualunque diritto ai neri d’America.

MARTIN LUTHER KING (inglese)

After World War II a lot of Americans started a series of direct actions to win civil

rights. In the end they united in a non-violent mass movement for the achievement of

equal rights led by the reverend Martin Luther King.

On August 1963, Martin Luther King led a great peaceful march for civil rights to

Washington. It was the most famous “march to freedom”. There was no violent

action, all were praying and singing and listening to their leader. King was born in

Atlanta, Georgia, in the southern part of USA in 1929.

While he was a student at a seminary in Philadelphia, he became enthusiastic about

the writings of Mahatma Gandhi. In 1954 he became the minister of a small Negro

Church in Montgomery. Her he carried out the first non-violent protest against racial

discrimination: the mass boycott of the Montgomery bus company. The protest

originated from a serious episode of intolerance: on December 1, 1955 a black

woman, Rosa Parks, was arrested because she had taken a seat reserved for white

people on a bus. King advocated passive resistance: he wanted to assert black rights

but with peaceful means.

King was arrested many times and his house was destroy by a bomb. The terrible Ku

- Klux - Klan organized numerous punitive expeditions for the members of this

pacifist movement. In 1964 Congress passed the Civil Right Act and in the same year

King was awarded the Nobel Peace Prize.

In 1965 Congress passed the “Voting Rights Act” through which the right to vote was

extended to the Blacks.

In 1968 King started another battle. Now his goal was to secure better jobs and living

conditions, especially for the Blacks who lived in ghettos. But, on April 4th, an

assassin’s bullet put an end to his young life.

“I have a dream”

The famous speech "I have a dream" expresses the King’s desire: one day whites and

blacks are friends and have the same rights and the same freedom.

This famous speech is important because he says: “I have a dream today! I have a

dream that one day down in Alabama little black boys and little black girls will join

hands with little white boys and little white girls as sister and brothers … I have a

dream today! We will work together, pray together, go to jail together knowing that

we will be free one day …” .

“That day all of God’s children … will sing in the words of the old Negro spiritual:

Free at last, free al last. Thank God Almighty we are free al last”.

This famous speech makes us understand perfectly what were the King’s goals and

dreams! GANDHI

Anche in un’altra parte del mondo, e precisamente in India, si faceva largo un

pensiero analogo a quello che avrebbe professato Martin Luther King qualche

decennio dopo e mi riferisco, nello specifico, a Gandhi.

La fama di Gandhi soprannominato Mahatma, cioè “grande anima”, ha superato i

limiti dello spazio e del tempo. Ed oggi, a sessanta anni dalla sua morte, in tutto il

mondo, i suoi insegnamenti sulla non violenza sono ancora validi ed attuali.

Infatti Gandhi, di fronte alla richiesta di indipendenza del popolo indiano, soggiogato

da leggi ingiuste e dalla mancanza di libertà, invita ad adottare il metodo della

disobbedienza civile e della non-violenza, unico metodo, a suo avviso, per guidare il

popolo indiano verso l’indipendenza, ottenuta appunto nel 1947.

Il messaggio che il Mahatma ci lascia è molto attuale malgrado la storia

contemporanea continui ad essere macchiata dalla guerra e dalla violenza.

Gandhi, “piccolo grande uomo”, è riuscito con le sue sole forze, a sconfiggere il

potente Impero britannico e a realizzare il grande sogno dell’indipendenza per il suo

Paese. Lui è riuscito a fare ciò con la forza sbalorditiva della non-violenza, del

boicottaggio pacifico, della resistenza passiva e della ricerca della Verità (Dio).

Gandhi dimostra che la forza di un singolo uomo può diventare la forza di un popolo

intero. Non dobbiamo quindi disperare se ci sembra che poteri superiori vogliano

decidere per noi e armarci la mano.

Ecco che nel brano “Gandhi e la marcia del sale” di Erik H. Erikson, Gandhi

conduce il suo popolo verso il mare in segno di protesta contro il monopolio

britannico sul sale: è una marcia estenuante, ma, alla fine, vittoriosa.

Ingenti tasse colpivano un bene di prima necessità per gli indiani: il sale. Gandhi

invita i suoi seguaci a non farsi prendere dall’ira, infatti la non- violenza è “il primo

articolo della sua fede e l’ultimo del suo credo”.

Non si verificarono infatti episodi irruenti e il popolo marciò noncurante della morte,

della violenza adottata dalla polizia britannica…

La folla dei manifestanti continuò il suo cammino impassibile, senza lottare, secondo

gli insegnamenti del maestro.

Nonostante però tanto sacrificio di vite umane e sangue versato, le saline non furono

occupate e la legge sul sale non fu abolita interamente.

Gandhi venne imprigionato, ma l’opinione pubblica giocò in suo favore e la Gran

Bretagna si vide costretta, col tempo, a trattare: la legge sul sale fu revocata e l’India

ottenne la tanto auspicata indipendenza era il 15 Agosto del 1947.

Rispondere al male con il bene, principio guida di Gandhi e poi di Martin Luther

King, aveva trionfato: l’India ora, come commenta il poeta Tagore alla fine del brano,

poteva permettersi di guardare dall’alto in basso l’Europa.

Il primo passo era stato fatto, l’India sembrava avere un futuro migliore.

BREVI CENNI STORICI: IL QUADRO STORICO-POLITICO-

ECONOMICO DELL’INDIA ALL’INDOMANI DELL’INDIPENDENZA

L’India era, come sappiamo, una colonia inglese e divenne nazione indipendente solo

due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Il primo capo di governo dell’India indipendente fu Nehru, che perseguì una politica

incentrata sulla democrazia e sulla pianificazione.

Oggi il paese è al centro di intensi rapporti ed interessi internazionali non solo con i

suoi alleati storici quali Francia, Inghilterra e Russia, ma anche con Paesi come USA

e Cina, e questo dimostra il suo crescente peso internazionale.

Relativamente all’atteggiamento di politica economica bisogna dire che il periodo

che va dal 1947 fino al 1990 circa è stato caratterizzato da alcuni tratti essenziali

quali:

 La democrazia politica;

 La presenza di un partito politico dominante e di una democrazia interna;

 Il prevalere dell’ideologia laica;

 Un sistema economico contraddistinto dallo stato e dal protezionismo. Questi anni

sono infatti caratterizzati dall’isolamento del paese dal resto del mondo, in seguito

alle restrizioni commerciali imposte dai vari governi succedutisi. No all’ingresso di

capitali stranieri, no, si diceva, all’espansione. Ciò che caratterizzò il paese fino alla

fine degli anni Ottanta era l’istituzione dei cosiddetti piani quinquennali, cioè

strumenti di pianificazione economica. Si istituirono cooperative agricole per

controllare il flusso delle derrate alimentari; si venne così a creare una classe

poverissima ed una molto ricca di grandi capitalisti.

Ma in conseguenza di una profonda crisi economica, l’India si vide costretta a

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