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Tesina sul sistema nervoso

Le cellule nervose
Neurone: 11
Il nostro cervello è costituito da circa 10 neuroni, ciascuno dei quali può ricevere e creare
migliaia di connessioni con altri. Ogni neurone è costituito da un corpo cellulare, detto
pirenoforo o soma, e da lunghi prolungamenti di due tipi:
Dendriti: i quali assieme al pirenoforo assolvono funzioni inerenti all’irritabilità;
Assone: i quali conducono gli impulsi lontano dal corpo cellulare.
Il soma di ogni neurone è il centro di regolazione e di integrazione degli impulsi provenienti
dalle cellule nervose. I neuroni hanno forme e dimensioni diverse e sono riconducibili a tre
tipi principali: Neuroni di moto: i quali hanno un pirenoforo
voluminoso, hanno numerosi dendriti e un lungo
assone che emerge dal soma in un punto detto
monticolo assonico o cono di emergenza
dell’assone;
Neuroni associativi: i quali sono più piccoli dei
neuroni di moto e un assone più corto e ramificato;
Neuroni di senso (o cellule a T): i quali
raccolgono gli stimoli dalla periferia; hanno un
corpo globoso (cioè una specie di globo da dove
escono gli assoni) da cui partono due
prolungamenti:
Uno conduce l’impulso in senso cellulipeto (verso l’interno), corrisponde
funzionalmente ai dendriti.
Uno conduce l’impulso in senso cellulifugo (verso l’esterno), corrisponde
funzionalmente all’assone.
Una caratteristica generale di tutti i neuroni è la
precisa polarizzazione nella conduzione dello
stimolo, che viaggia sempre in una sola
direzione:
dendriti pirenoforo assone
i dendriti costituiscono il polo recettore del
neurone, il pirenoforo è il centro di elaborazione
dei messaggi in entrata (input) che concretizza
in un messaggio in uscita (output); l’assone è il
polo trasmittente. 2
Cellule Gliali:
Le cellule della glia vengono distinte in due categorie principali:
Macroglia: ha funzione trofoconnettivale (procura alla cellula sia le sostanze nutritive
sia la protezione) e di sostegno di origine ectodermica (foglietto embrionale esterno)
come i neuroni;
Microglia: ha funzione difensiva; essa tradisce la propria origine mesenchimatica
(foglietto embrionale intermedio) in quanto, in caso di infiammazione, può assumere la
capacità fagocitarie, tipica delle cellule aventi quest’origine embriologica.
Le cellule della glia hanno generalmente una forma stellata, ma alcune (cellule
ependimali) possono mantenere l’aspetto epiteliale del tubo neurale embrionale.
Gli astrociti sono particolari cellule gliali che
contribuiscono a selezionare rigorosamente le sostanze
che possono raggiungere il cervello, prendendo parte
alla formazione della barriera emato-encefalica, e
mantengono intorno ai neuroni l’equilibrio ionico ottimale
per trasmettere la scarica degli impulsi.
Le cellule di Schwann danno origine ad un rivestimento
dell’assone dei neuroni e sono in grado di aumentare notevolmente la velocità di
conduzione dell’impulso. Il citoplasma di queste cellule produce una sostanza biancastra di
natura fosfolipidica, detta mielina, che avvolge l’assone come una guaina dal pirenoforo
fino all’estremità finale, che resta nudo; la guaina mielitica è interrotta lungo l’assone in vari
punti detti strozzature di Ranvier, che hanno moltissima importanza nella conduzione
dell’impulso nervoso. Queste strozzature rappresentano il punto di confine tra una cellula
di Schwann e la successiva. Le cellule di Schwann formano la guaina
mielitica negli assoni del SNP, quelli cioè
che escono dai centri nervosi per formare
i nervi; gli assoni che restano nell’ambito
del S.N.C. sono rivestiti in modo analogo
dagli oligodendrociti. La differenza tra
questi due tipi di cellule consiste nel fatto
che un oligodendrocita può contribuire
contemporaneamente al rivestimento di
più assoni. 3
Non tutti i neuroni hanno assoni mielinici; di solito sono amielinici i neuroni associativi della
sostanza grigia, poiché conducendo a breve distanza non necessitano di eccessiva
velocità, ed i neuroni del sistema autonomo perché, innervando la muscolatura liscia, non
hanno bisogno di risposte rapide. La distinzione che di solito viene fatta a proposito del
tessuto nervoso in sostanza grigia e sostanza bianca si riferisce alle zone non contenenti
mielina (dove si trovano dendriti e soma) rispetto a quelle mielinizzate (zone attraversate da
assoni). Fino ad una ventina di anni fa il tessuto nervoso era considerato perenne. Si
riteneva che, una volta terminato il differenziamento e raggiunto il numero necessario di
cellule, esse perdessero totalmente la capacità di moltiplicarsi. Una cerca riproduzione era
riconosciuta per le cellule gliali, ma non per i neuroni. Si conosceva da tempo la possibilità
di rigenerazione dei nervi. Essi sono costituiti solo dagli assoni; quindi, se i due tronconi
vengono riallacciati convenientemente, la parte ancora attaccata al resto del neurone può
riformarsi, strisciando entro le guaine del nervo a fianco degli assoni rimasti integri, e
sostituendo la parte distale che degenera. La riparazione del nervo avviene in quanto le
cellule dell’area rimasta denervata, secernendo NGF (fattore di crescita del nervo),
stimola i neuroni lesi a rigenerare la parte mancante fino a ripristinare l’innervazione.
Recentemente sono state identificate, nelle aree dei ventricoli cerebrali, popolazioni di
cellule che mantengono anche nell’adulto le caratteristiche di cellule staminali, capaci cioè
di proliferare e differenziare sia come neuroni sia come cellule gliali. Tali cellule paiono
essere molto sensibili al NGF. Per differenziarsi queste cellule devono migrare. Sono stati
individuati neuroni neoformati in due aree specifiche del cervello: l’ippocampo e il bulbo
olfattivo; il primo è implicato nei circuiti delle emozioni e della memoria, il secondo
nell’elaborazione degli stimoli olfattivi. Evidentemente queste due aree hanno bisogno di un
rifornimento di neuroni. La speranza degli scienziati sarebbe quella di indurre le cellule
staminali a dirigersi verso le altre aree cerebrali lesionate per riparare il danno.
A Durante lo sviluppo embrionale le cellule
bersaglio (in rosa) producono notevole quantità di
NGF (in verde) per stimolare la crescita dell’assone
nella loro direzione.
B Il cono di crescita si dirige verso la fonte di NGF.
C Stabilito il contatto, l’NGF sarà assunto solo
attraverso la terminazione assonica e raggiungerà il
soma per trasporto retrogrado lungo l’assone.
D La lesione di un assone maturo interrompe il
contatto con la normale fonte di NGF; in questo
caso le cellule di Schwann producono l’NGF
necessario fino al ripristino dell’innervazione. 4
Suddivisione del Sistema Nervoso:
Sistema nervoso centrale
Il sistema nervoso centrale è formato dall’encefalo e dal midollo spinale; quest’ultimo a
sua volta costituisce un importante collegamento tra l’encefalo e il resto del corpo.
L’encefalo e il midollo spinale sono avvolti, protetti e nutriti da tre membrane, le meningi. La
più estesa e resistente è la dura madre; al di sotto di essa si trova l’aracnoide, che è
percorsa da innumerevoli canali comunicanti ripieni di liquido (liquido cefalorachidiano), nel
quale il SNC galleggia. A diretto contatto con la massa nervosa si trova la terza membrana,
detta pia madre. Questo sistema di membrane è circondato da due strutture scheletriche:
una, posta a protezione dell’encefalo, è la scatola cranica, mentre l’altra, che corre lungo la
regione dorsale del corpo, è la colonna vertebrale. Il SNC è costituito da sostanza bianca
(tratti formati da fibre di colore bianco per la presenza di guaine mieliniche ricche di lipidi) e
da sostanza grigia (contiene i corpi cellulari dei neuroni e numerose cellule gliali). Il midollo
spinale comunica con il vicino tronco cerebrale che si trova alla base dell’encefalo. Il
tronco cerebrale contiene sia i tratti che conducono i segnali diretti verso il midollo spinale o
provenienti da esso, sia i corpi cellulari dei neuroni i cui assoni innervano i muscoli e le
ghiandole della testa. Nel tronco cerebrale ci sono i centri di alcune delle più importanti
funzioni di regolamento automatica, quali il controllo della respirazione e della pressione
sanguigna. 5
Encefalo
Durante lo sviluppo embrionale il SNC si origina dal tubo neurale. Inizialmente si formano
tre vescicole da cui si originano le tre regioni dell’encefalo chiamate:
Romboencefalo: rappresenta la struttura più antica; esso presiede alle funzioni
fisiologiche essenziali e ha un’estensione e una conformazione non molto differenti in
tutte le classi di vertebrati. Esso è formato dal cervelletto, dal ponte di Varolio e dal
midollo allungato. Il cervelletto, localizzato nella parte posteriore del cranio, è ricoperto
da uno strato di sostanza grigia disposta in molte piccole circonvoluzioni (corteccia
cerebellare). Il ponte di Varolio ha la forma di una grossa protuberanza; il midollo
allungato è una struttura oblunga che si collega al midollo spinale;
Mesencefalo: nei mammiferi e negli uccelli esso invia i segnali provenienti dalla periferia
ad altri centri superiori. Il mesencefalo è formato da due parti principali, il tetto e il
tegmento. Il tetto si trova sulla superficie dorsale del mesencefalo e contiene due collicoli
superiori e due collicoli inferiori, che appaiono come quattro rigonfiamenti del tronco
cerebrale. Il tegmento contiene vari nuclei che controllano i movimenti oculari;
Prosencefalo: si suddivide in diencefalo e telencefalo; quest’ultimo forma i due emisferi
cerebrali, collegati tra loro da una massa molto compatta di fibre nervose detta corpo
calloso. Il telencefalo corrisponde alla porzione anteriore del tubo neurale
dell’embrione, cioè ha l’estensione e lo sviluppo più diversificati nei diversi gruppi di
vertebrati. La superficie esterna dei due emisferi è costituita dalla corteccia cerebrale
(sottile strato di sostanza grigia corrispondente alla regione dell’encefalo che si è
sviluppato più recentemente nel corso evolutivo dei vertebrati). la corteccia cerebrale
umana è caratterizzata da molte pieghe e circonvoluzioni che consentono all’enorme
area destinata all’elaborazione dell’informazione di essere contenuta nello spazio
cranico. Il diencefalo è una regione dell’encefalo in cui transita la maggior parte degli
impulsi diretti al cervello o che provengono da esso in direzione della periferia del corpo.
Esso è costituito dal talamo (formato da due masse ovoidali di materia grigia; i suoi
neuroni selezionano ed elaborano le informazioni sensoriali provenienti dal tronco
cerebrale e la trasmettono ai centri cerebrali più alti) e l’ipotalamo (situato sotto il
talamo, contiene i gruppi di neuroni che coordinano le attività associate al sesso, alla
fame, alla sete, al piacere, al dolore e alla rabbia. Esso è il termostato del corpo e la
fonte dell’ormone ADH, immagazzinato nel lobo posteriore dell’ipofisi).
Dei circa 100 miliardi di cellule nervose presenti nell’encefalo umano, quasi 10 miliardi si
trovano nella corteccia cerebrale. Nell’uomo la corteccia cerebrale è molto più estesa che
negli altri vertebrati; essa risulta suddivisa in due emisferi che assumono dimensioni tali da
ricoprire tutte le altre strutture encefaliche, a parte il cervelletto. Ciascuno dei due emisferi
cerebrali è diviso in quattro lobi (frontale, parietale, temporale e occipitale); la suddivisione
è determinata soprattutto dalla presenza di due profondi solchi, o scissure (il solco centrale
o scissura di Rolando, che scende lungo i lati di ciascun emisfero, e il solco laterale o
scissura di Silvio). Alcuni ricercatori hanno identificato nella corteccia cerebrale una
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proteina, la beta catenina, che segnala alle cellule se devono continuare a dividersi o
fermarsi, regolando così la crescita della corteccia. La quantità di questa proteina
nell’embrione potrebbero spiegare la notevole estensione dell’encefalo umano. Certe aree
della corteccia cerebrale sono state mappate in relazione alle funzioni che svolgono: