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Il Web è quindi un insieme vastissimo di contenuti multimediali e di servizi che
possono essere resi disponibili dagli stessi utenti di Internet. Il Web rappresenta
infatti uno spazio per la pubblicazione di contenuti multimediali pubblicabili da
chiunque lo desideri, nonché un mezzo per fornire particolari servizi. Ma la
caratteristica principale del Web è quella di poter creare una rete mondiale
semplice e veloce che metta in comunicazione chiunque possegga un
computer e un collegamento a internet.
LA STORIA DEI SOCIAL NETWORK:
La nascita e lo sviluppo del Web portò alla creazione di nuove tecnologie online
che permettevano la comunicazione diretta tra utenti e la condivisione di file, i
cosiddetti social network.
Una rete sociale, o social network, consiste in un qualsiasi gruppo di persone
connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza
casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.
Le reti sociali sono studiate con un formalismo matematico usando la teoria dei
grafi. Più precisamente, il corpus teorico ed i modelli usati per lo studio delle
reti sociali sono compresi nella cosiddetta social network analysis.
Il fenomeno dei social network nacque negli Stati Uniti intorno alla metà degli
anni Novanta, più precisamente nel 1995 quando l'ingegnere Randy Conrads
decise di voler rintracciare un suo ex compagno delle superiori che abitava
nelle Filippine e così creò Classmates.com nella speranza di ritrovarlo, e si
sviluppò attorno a tre grandi filoni tematici: l'ambito professionale, quello
dell'amicizia e quello delle relazioni amorose. I social network online ebbero
un'esplosione nel 2003, grazie alla popolarità di siti web come MySpace,
Friendster, Tribe.net. In particolare MySpace divenne in breve il terzo sito più
navigato negli Stati Uniti. Si trattò della prima grande comunità virtuale che
offriva allo stesso tempo blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video.
Nel febbraio 2004 venne fondato da Mark Zuckerberg, all'epoca studente
diciannovenne presso l'università di Harvard, con l'aiuto di Andrew McCollum e
Eduard Saverin, il social network Facebook.
Inizialmente Facebook era un social network limitato soltanto alle
università(prima Harvard, l’università di Zuckerberg, poi quella di Stanford,
Columbia e Yale) poi il 27 febbraio 2006 si estese alle scuole superiori e grandi
aziende.
Dall'11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli
utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti, come la scuola
superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica.
Dal 2006 Facebook divenne il social network più diffuso al mondo battendo
anche la concorrenza di Myspace. Al giorno d’oggi infatti Facebook possiede
oltre 200 milioni di utenti contro i 130 milioni di Myspace.
Lo sviluppo di tutti questi social network porta con sé, inevitabilmente, anche
qualche rischio. Per esempio capita normalmente, si può dire, che nelle chat o
nei blog si arrivi anche ad accennare ad aspetti privati e molto personali di sé.
Questo potrebbe portare al rischio di rimanere vittima di qualche
malintenzionato che si può avvantaggiare delle informazioni personali che il
malcapitato ha scritto sul web. Ovviamente sta al buonsenso di ciascuno
proteggere alla fonte la propria privacy. I rischi maggiori sono quelli cui possono
andare incontro i ragazzini più giovani, che spesso fanno nuove conoscenze in
chat senza sapere chi realmente ci sia dall'altra parte.
STORIA
LA GUERRA FREDDA: le differenze tra i paesi dell’Occidente e
Dopo la seconda guerra mondiale
l’Unione Sovietica non potevano più essere nascoste. Il 5 marzo 1946, W.
Churchill, pronunciò un discorso che parla di una cortina di ferro che sta a
sottolineare i due blocchi(occidentale e orientale) che si erano formati in
Europa.
Le due superpotenze diffidavano l’una dall’altra e non potevano più continuare
a collaborare. Stalin temeva che i paesi capitalisti avrebbero aggredito l’Unione
Sovietica mentre la politica americana cambiò nettamente quando morì
Roosevelt e venne eletto Truman. Truman attuò una politica di contenimento
aiutando i paesi sottoposti alle pressioni comuniste attraverso aiuti economici e
militari. Truman attuò questo tipo di politica perché preoccupato dalla rapidità
con cui il comunismo si diffondeva. Truman sosteneva anche che i partiti
comunisti europei non si rafforzavano soltanto grazie all’appoggio di Stalin ma
soprattutto per via della grave situazione economica, quindi gli americani
dovevano aiutare economicamente questi paesi e appoggiare i partiti
anticomunisti.
Nel 1947 il generale Marshall segretario di Stato, propose alle nazioni europee
un aiuto economico. Inizialmente la proposta, in coerenza con al dottrina di
Truman, era indirizzata anche ai paesi dell’est, compresa l’Unione sovietica. Ma
questa rifiutò, seguita dagli altri stati dell’est, in quanto vide in questa iniziativa
nient’altro che una manifestazione dell’imperialismo americano.
Questo piano, noto come piano Marshall e costituito da un programma di aiuti
americani per una cifra globale di 14 milioni di dollari, ebbe come destinatari
solo i paesi dell’Europa occidentale. Entrò in funzione nel 1948 e durò fino alla
fine del 1951.
Sempre nel 1947, Andrej Zdanov, considerato l’ideologo di Stalin, rispose alla
dottrina di Truman e al piano Marshall con un discorso in cui denunciava
l’espansionismo degli Stati Uniti e concludeva affermando la necessità che i
paesi comunisti costituissero tra loro un blocco in grado di contrapporsi ai paesi
capitalisti.
Nel 1949 L’unione sovietica promosse la costituzione del COMECON(Consiglio
di mutua assistenza economica) al quale aderirono Bulgaria, Cecoslovacchia,
Polonia, Romania, Ungheria e Albania.
L’obiettivo era quello di costituire una grande alleanza economica dei paesi
comunisti.
Sempre in quest’anno, nell’ottobre. La Cina proclamò la Repubblica Popolare
Cinese, ad opera dei comunisti di Mao Zedong, e si alleo(seppur per un periodo
breve) con l’Unione sovietica.
Il piano Marshall fu decisivo nel favorire la straordinaria ripresa dell’economia
europea e rafforzò i legami del mondo occidentale con gli Stati Uniti.
Il 4 aprile del 1949 gli Stati Uniti, la Francia, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo,
il Canada, la Norvegia, la Danimarca, l’Islanda, il Portogallo e l’Italia firmarono il
Patto Atlantico.
Tutti questi stati si organizzavano in un’alleanza militare: la NATO a difesa del
mondo “libero”.
Contemporaneamente continuava nell’Europa orientale l’avanzamento del
comunismo. Nel 1955, prendendo come pretesto l’entrata della repubblica
federale tedesca nella NATO, anche i paesi comunisti si unirono in un’alleanza
militare: il patto di Varsavia.
Il mondo era ormai diviso in due blocchi contrapposti
- Quello occidentale, guidato dagli Stati Uniti, caratterizzato da
un’economia capitalista e da un’organizzazione politica liberale;
- Quello comunista, guidato dall’Unione Sovietica, caratterizzata da
un’economia controllata dallo stato e da un’organizzazione politica
totalitaria.
La divisione delle zone di influenza si impose come la soluzione più semplice
per evitare uno scontro totale tra i due blocchi. Infatti questa guerra che
avrebbe posto di fronte le due superpotenze fu evitata.
Non furono evitate però decine di guerre locali e quello scontro sistematico tra
URSS e USA che è stato denominato guerra fredda: una guerra non combattuta
con le armi da fuoco, ma con quelle della diplomazia, dell’economia e
dell’ideologia. Una guerra di civiltà.
La guerra restò fredda anche a causa del cosiddetto equilibrio del terrore: la
pace e l’equilibrio non furono garantiti dall’accordo tra gli stati ma dal terrore di
una nuova guerra catastrofica.
LA CRISI DI BERLINO:
Negli anni della guerra fredda USA e URSS cercarono di estendere le proprie
zone di influenza, sostenendo governi a loro favorevoli in diverse parti del
mondo.
Per questo entrarono più volte in contrasto sfiorando l’esplosione di una nuova
guerra mondiale.
La prima grave crisi riguardò Berlino. Una parte della città era controllata dalle
potenze occidentali, ma Berlino si trovava interamente nella parte della
Germania comunista.
Nel giugno 1948 i Sovietici decisero di bloccare ogni via di accesso alla città,
così da impedirne il rifornimento. In questo modo speravano di indurre gli
occidentali ad abbandonare la zona ovest della città da loro occupata.
L’Europa sembra trovarsi sull’orlo di una nuova guerra ma la crisi si risolse
senza interventi militari. Gli Americani, attraverso un ponte aereo, riuscirono a
rifornire Berlino e nel 1949 i sovietici decisero di togliere il blocco che si era
rivelato inutile.
LA GUERRA DI COREA:
La seconda crisi esplose in Asia, un’are che dopo l’affermazione del governo
comunista di Mao Zedong sembrava cadere sotto l’influenza sovietica. Fu
proprio in Asia dove scoppio il primo conflitto “caldo” legato alla guerra fredda:
la Guerra di Corea(1950-53). Qui si rischiò veramente lo scoppio di una nuova
guerra mondiale. La Corea era stata divisa in due parti lungo la linea del 38°
parallelo: la Corea del Nord, guidata dal governo comunista, e la Corea del Sud,
alleata degli Americani. Ma entrambe le parti rivendicavano la sovranità della
totalità del territorio nazionale.
Nel giugno del 1950 la Corea del Nord armata dai Sovietici, aggredì quella del
Sud. Il consiglio dell’ONU condannò la Corea del Nord e autorizzò l’invio delle
truppe.
Gli Americani riuscirono rapidamente a respingere i nord coreani e nell’ottobre
oltrepassarono il 38 ° parallelo. A questo punto, la Cina per paura del crollo del
regime comunista decise di intervenire inviando dei “volontari”.
In poche settimane la situazione si ribaltò e i cinesi penetrarono nella corea del
sud.
Nel 1951 Truman decise di avviare delle trattative. La guerra terminò nel 1953
con la riaffermazione del confine del 38° parallelo.
ITALIANO
GIOVANNINO GUARESCHI:
Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi è stato uno scrittore e giornalista
italiano, oltre che umorista.
Guareschi nacque a Fontanelle, frazione di Roccabianca, il 1° maggio 1908, in
una famiglia di classe media. Il padre era commerciante, mentre la madre era
la maestra elementare del paese.
Nel 1925 l'attività del padre fallì ed egli non poté continuare gli studi. Dopo
aver provato alcuni lavori precari, iniziò a scrivere per un quotidiano locale. Nel
1928 inizia a correggere le bozze al Corriere Emiliano continuando fino al 1929
quando divenne redattore del quotidiano. Dal 1936 al 1943 fu redattore capo di
una rivista destinata a un'ampia notorietà, il Bertoldo.
Durante gli anni della Guerra pubblicò due libri di buon successo, "La scoperta
di Milano" e "Il destino si chiama Clotilde".
Durante la guerra, benché ufficiale, rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò,
e venne internato in vari campi di concentramento, prima in Polonia e poi in
Germania. Nel 1945 Guareschi venne rilasciato e tornò a Parma.
L’editore Angelo Rizzoli lo richiamò subito per ridare vita al “Bertoldo” che
venne rinominato “Il Candido”.
In questi anni scrisse diverse opere tra cui: "Diario clandestino" (1946), "Lo
zibaldino" (1948).
Questi sono gli anni della guerra fredda e in tutta Italia si sente l’influenza di
Stati Uniti e Unione Sovietica.
Con l’intento di raffigurare in modo umoristico questa situazione, nel 1948
Guareschi scrisse la sua opera più conosciuta, "Mondo piccolo : don Camillo" .
Nel 1953 Guareschi scrisse Mondo piccolo "Don Camillo e il suo gregge", la sua
seconda raccolta.
Giovannino Guareschi continuò a scrivere racconti sul personaggio di Don
Camillo fino alla sua morte. Alcuni dei suoi racconti vennero pubblicati
postumo.
Nel giugno 1961 fu colto da infarto, da cui si riprese con fatica; lo stesso anno il
Candido chiuse le pubblicazioni.
Successivamente Guareschi ricevette l'invito da parte di Nino Nutrizio a
collaborare col suo quotidiano, il milanese La Notte.
Nel 1968 gli fu riproposta la direzione del Candido da parte di Giorgio Pisanò,