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La New Economy
Uno dei più rigogliosi canali tuttora in forte espansione, tanto per la gioia dell’utente, che per
quella della banca, è sicuramente rappresentato da Home Banking (o Virtual Banking).
Con il termine Home Banking o Virtual Banking, che dir si voglia, s’individua un istituto di
credito che presenta on-line (in rete) i propri prodotti/servizi alla clientela senza la necessità di
un rapporto personale diretto, e quindi senza bisogno di aprire filiali, di disporre di casse e di
cassieri e di provvedere a contare banconote o trattare grossi volumi di materiale cartaceo.
Insomma, siamo di fronte ad una destrutturazione della banca tradizionale e ad una sua
ridefinizione in base alle nuove logiche di organizzazione e di finanziamento, con le quali
prevalgono le relazioni a distanza tra banca e clientela.
A favorire la realizzazione delle cosiddette banche virtuali, hanno influentemente contribuito
determinati fattori, quali:
a) la crescente disponibilità all’uso degli strumenti informatici;
b) la liberazione delle reti telematiche;
c) l’abbassamento dei costi di trasmissione dei dati;
d) la diffusione delle tecnologie informatiche in modo efficiente e sicuro, così da
consentirne nelle transazioni on-line l’utilizzo direttamente e comodamente da casa e
dall’ufficio.
La banca propone quindi al cliente, servizi dei quali si può usufruire interagendo da casa
attraverso il telefono o il PC (Personal Computer) collegato su di una rete informatica con gli
appositi canali di comunicazione, che permettano l’accesso diretto alla banca.
Per una Home Banking gestire i rapporti con il cliente attraverso le reti telematiche, comporta
un innumerevole serie di vantaggi, ma allo stesso tempo anche molteplici oneri. Per la banca
elettronica, innanzi tutto, vi è l’indubbio vantaggio di avere un’operatività che risulta più estesa,
e che può addirittura giungere a coprire per l’intero arco della giornata tutti i giorni dell’anno.
Si ritiene inoltre, che il servizio erogato da una banca virtuale, tramite l’utilizzo delle reti
telematiche sul PC del cliente, sia da considerarsi un servizio qualitativamente buono. Infine,
per la banca virtuale che opera su una rete pubblica, qual è la rete internet, vie è un’ulteriore
vantaggio; infatti, la banca assume visibilità sull’intero pianeta, in quanto, il sito che farà
accedere ai servizi offerti dalla banca sarà facilmente reperibile ed accessibile da ogni parte del
globo e da qualsiasi utente della rete.
Se molti sono i vantaggi dell’operare in rete, uno degli svantaggi derivanti dall’utilizzo dei
servizi bancari per via telematica, consiste nella sicurezza del trasferimento delle informazioni,
in quanto, nell’effettuare le normali operazioni bancarie sussiste il rischio di poter essere
intercettati dai così detti Hacker, ossia i pirati informatici, incappando così in spiacevoli
inconvenienti.
In Italia, la rivoluzione dei sistemi bancari ha causato uno scompenso piuttosto intenso sul
personale, in quanto, la parziale eliminazione di una serie di attività bancarie retrogradi ha
causato la necessità di dover far evolvere la figura del bancario in una figura di collaboratore
dipendente più specializzata. In un futuro che sembra ormai prossimo, si prevede che la
domanda di consulenza specializzata aumenterà, costituendo un business importante e già si
può immaginare che l’offerta potrà provenire soltanto da persone preparate e motivate, alle
quali saranno richieste competenza e conoscenze condivise, ma anche autonomie decisionali e
capacità di adeguamento alle innovazioni costanti
5 La New Economy
La rivoluzione scaturita dall’utilizzo dei mezzi telematici, ha comportato l’abbattimento di tutte
le barriere spazio-temporali, ed ha aumentato il grado di concorrenza riducendo di conseguenza
i prezzi e dunque comportando una serie di problemi per i conti economici delle aziende
bancarie. Vi sono inoltre degli effetti macroeconomici indiretti che agiscono in questa
direzione, infatti, con la New Economy il ruolo della Borsa è destinato a crescere il che
significa che vi sarà all’interno delle banche una disintermediazione crescente sia dal lato della
raccolta del risparmio, che da quello degli impieghi.E’ di vitale importanza quindi, per le
singole aziende bancarie individuare una strategia economica che consenta di competere nella
società odierna, ormai sempre più globale.
Capitolo Secondo:
Il concetto di E-commerce può essere sviluppato ed analizzato da un duplice punto di vista,
ovvero, quello fiscale e quello giuridico; esporrò quindi i principi dell’e-commerce e i principali
problemi fiscali ultimamente sorti, per poi infine analizzare ed illustrare in diritto le
organizzazioni internazionali ed in particolare l’OCSE.
SCIENZA DELLE FINANZE
Definizione di E-commerce
L’E-commerce è parte integrante della New Economy e può essere definito come lo
svolgimento di attività economiche e di transazioni attraverso una rete telematica. Le parti
interagiscono elettronicamente, e la conclusione dei contratti avviene direttamente da un
computer all’altro, senza alcun contatto fisico, ed in totale assenza del tradizionale supporto
cartaceo.
Man mano che l’e-commerce evolve, con rapidità ed estensione, si capisce che tale forma di
sviluppo commerciale non è così semplice come si era voluto far intendere ritenendo che la
barriera di ingresso al mercato elettronico fosse a portata di un click in internet. L’elemento che,
infatti, fondamentalmente distingue questa nuova forma di commercio, che è da considerarsi
come il surrogato della New Economy, non consiste nell’aggiungere una semplice “e” al
commercio tradizionale, proprio in quanto il commercio elettronico è un fenomeno assai
complesso, che si può sviluppare solo quando si opera su dimensioni di estensioni commerciali
tali da raggiungere elevate economie di scala. Comunque nel nuovo sistema economico, l’e-
commerce senza dubbio rappresenta proprio la procedura operativa attraverso cui si compiono
tutti i più svariati generi di transazioni commerciali.
Con questo, tuttavia, non si vuole affermare che d’ora in poi tutte le transizioni economiche si
effettueranno sfruttando questo nuovo canale di vendita; allo stato attuale, infatti, ancora la
stragrande maggioranza delle transazioni economiche che intercorrono tra soggetti, siano essi
singoli o collettivi, pubblici o privati, avviene ancora in base ai principi già ampiamente
collaudati della “Old Economy”. E’ anche vero, pero, che tali principi stanno velocemente
cedendo il passo alle nuove regole definite dalla New Economy, e che tale tendenza acquista
sempre di più i connotati di una rivoluzione dei sistemi economici e sociali.
Nell’e–commerce, innovativo canale di vendita, le parti che partecipano ad un’operazione di
commercio elettronico ne definiscono la tipologia; più dettagliatamente possiamo affermare che
6 La New Economy
il commercio elettronico si divide in due grandi aree a seconda del cliente-destinatario
dell’offerta; abbiamo cosi:
- Il business to business
- Il business to consumer
Prima di trattarli nel dettaglio ritengo sia opportuno sottolineare un ulteriore aspetto. Il
commercio elettronico per sua natura e per le sue caratteristiche, tra cui la mancanza di contatto
tra le parti, è uno strumento per la vendita di prodotti con un buon livello di standardizzazione.
Risulta infatti difficile poter personalizzare un prodotto secondo particolari richieste
dell'acquirente, a meno che, non si tratti di un prodotto "modulare", ovvero un prodotto le cui
caratteristiche sono appunto quelle di poter essere assemblato secondo le richieste del cliente
con diverse parti -moduli- ben precise.
Business to business
Questa tipologia di e-commerce consiste nello scambio di beni e/o servizi tra due
imprese distinte. Si tratta quindi di uno strumento, in molti casi potentissimo, per tutti i
rapporti di fornitura che esistono tra le imprese.
Con questo nuovo tipo di applicazione si attua senza dubbio una:
- Riduzione dei costi delle transazioni, soprattutto nella funzione commerciale e
logistica;
- Riduzione dei tempi delle transazioni ed esecuzione degli ordini;
- Apertura ad un mercato più ampio;
- Abbattimento di barriere spazio-temporali;
Inoltre la realizzazione di un'attività di commercio elettronico in questo caso come nel business
to consumer, permette una più facile gestione di una serie di attività pre e post-vendita quali ad
esempio: il rilascio di informazioni dettagliate sul prodotto o servizio, assistenza, aggiornamenti
e informazioni su nuovi prodotti.
Business to consumer
Questa tipologia di commercio elettronico vede come controparte acquirente un consumatore
finale del bene, mentre come venditore solitamente si ha un'organizzazione che difficilmente
cura la produzione o la trasformazione finale del bene stesso, sempre più spesso si tratta di
intermediari o di organizzazioni che affiancano alla vendita con i canali distributivi tradizionali
quella via Internet.
L’e-commerce pur essendo un servizio telematico attualmente utile e competitivo si espone ad
alcuni problemi di carattere fiscale.
Prima però di andare ad analizzare più dettagliatamente i problemi fiscali inerenti al commercio
elettronico è necessario definire per aver così ben chiaro il concetto di imposte tasse e tributi.
7 La New Economy
Le Entrate Derivate ( o tributi)
Le entrate derivate ovvero i tributi, sono sottrazioni di ricchezza alle economie private operate
dallo Stato in virtù della sua sovranità, o dagli enti pubblici a cui lo Stato ne ha attribuito la
facoltà (regioni, province, comuni, ecc..), allo scopo di far fronte alle esigenze dell’attività
finanziaria pubblica.
I tributi hanno la natura di prestazioni obbligatorie, in quanto, imposte per legge. Sono entrate
coattive che hanno come presupposto la podestà di imperio dello Stato e il dovere dei membri
della collettività di contribuire al funzionamento delle pubbliche istituzioni. Sono quindi
regolati da norme di diritto pubblico.
Vi sono tre categorie di tributi che presentano un diverso grado di coattività: minimo nella
tassa, maggiore nel contributo, massimo nell’imposta.
La Tassa
La tassa è un tributo applicato nei confronti di chi richiede un servizio speciale, ossia un
servizio che, soddisfa esigenze individuali. Nella tassa il carattere della coattività non è molto
rilevante perché il tributo viene prelevato solo se viene richiesto il servizio.
La funzione della tassa, quindi, è di far sì che alla spesa di un servizio pubblico contribuiscano
in modo particolare gli utenti, i quali ne traggono individualmente vantaggio.
I Contributi
Il contributo è un prelievo di ricchezza imposto a coloro che traggono individualmente un
vantaggio specifico da opere o servizi pubblici di utilità generale.
Come la tassa, il contributo ha la funzione di far gravare una parte del costo del servizio o
dell’opera su coloro che se ne avvantaggiano in modo particolare; a differenza della tassa, il
contributo non presuppone una domanda individuale, in quanto l’opera o il servizio vengono
effettuati dall’ente pubblico di propria iniziativa e a beneficio della collettività. Proprio per
questo carattere di generalità del servizio, il contributo presenta, rispetto alla tassa, un grado di
maggiore coattività.
L’Imposta
L’imposta è un prelievo di ricchezza da parte della pubblica amministrazione a carico dei
cittadini allo scopo di ottenere i mezzi necessari alla produzione di servizi pubblici indivisibili,
ovvero servizi pubblici che avvantaggino la collettività nel suo insieme.
Il contribuente è così obbligato a una prestazione in denaro, senza alcuna contropartita di cui
possa fruire individualmente.
Le imposte costituiscono la fonte preminente di entrata, infatti, il gettito che esse forniscono
permette di coprire l’intero costo dei servizi generali e quella parte del costo dei servizi speciali
che non è coperta dalle tasse.
Una persona può essere sottoposta all’imposta soltanto se viene verificata la sua capacità