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Sintesi
Musica - Anni 50 La bit generation e la storia dei Beatles
Estratto del documento

Il termine Beat venne coniato da Kerouac nel 1947 e divenne un

termine ufficiale nel 1952 con la pubblicazione del racconto di John

"This is the Beat Generation".

Clellon Holmes e dell'articolo

La Beat Generation fu un movimento culturale e musicale che si

sviluppa negli Stati Uniti negli anni 50. Questo movimento modificò

non solo la letteratura e la cultura dell'epoca, ma la stessa visione

della vita e la coscienza di una società che portava ancora le ferite

causate dalla grande guerra. La sua origine potrebbe essere legata

Trascendentalismo (che

all’ottocentesco movimento del attribuiva

centralità all'uomo in rapporto alla natura e alla società, molto affine

al romanticismo europeo) e quello cinico della Grecia antica

I due principali protagonisti della Beat Generation furono Jack Kerouac

e Woodrow Wilson Guthrie detto Woody. Entrambi traevano dal

vagabondaggio il loro spirito libero e dalla lotta agli oppressori la loro

fede di vita.

Kerouac con il libro "On the road" e i suoi due colleghi della Columbia

University, Allen Ginsberg con il libro “Howl” e William Burroughs con

"Il Pasto nudo" indicarono uno stile di vita e forme di lotta che

divennero il vangelo di molti giovani negli anni '60 fino a diventare

l'ispirazione degli scontri generazionali culminati con le proteste del

1968.

Woody Guthrie attraverso il folk ed il country, cantati in genere con

voce nasale, cercò di richiamare con i suoi testi l’attenzione dei

cittadini ai propri doveri; in particolare di coloro che avevano più

potere come gli imprenditori e governanti per la lotta contro lo

sfruttamento.

Gli esponenti della Beat Generatione erano giovani tra i 18 e i 30 anni

che vivevano con pochi spiccioli e ideali visionari. Giovani che

vivevano con disagio e angoscia le contraddizioni di quella società che

loro rifiutavano cercando di evadere dagli schemi sociali. I loro

atteggiamenti provocatori erano solo un arma per fuggire verso una

società spontanea e libera

La società “per bene” aveva dato a Beats il significato dispregiativo di

“battuti”, sconfitti riferendosi alla loro presunta instabilità ma Kerouac

sosteneva che Beat significava beatitudine .

I beatnik, come essi amavano definirsi, basavano la loro esistenza su

una morale senza regole, sull’onestà e sulla franchezza. Erano

pacifisti, disinteressati al denaro, facevano uso di droghe e amavano

la musica jazz. Si ispiravano agli artisti bohemienne, come Blake,

Rimbaud o Baudelaire per il loro modo di fuggire il reale; aWilliams e

Pound per la loro concretezza e per l'idea secondo cui la poesia si

deve fondare sulla musica. Da Whitman presero il free verse, il verso

libero (lungo e irregolare), ma anche il ritmo, la ricerca continua di sé,

il misticismo, la vivezza della lingua con i suoi gergalismi e i termini

onomatopeici.

Leggevano Poe ed Hemingway per la loro crudezza e la loro

immediatezza; Lawrence per la sua franchezza sul sesso e Huxley

perché era l'autore esperto di droghe. Mescalina, funghi sacri, acido

lisergico (LSD), hashish e marijuana erano esperienze a cui i Beat non

si tiravano indietro per espandere la loro esperienza del reale;

Gli autori beat ripresero e amplificarono i temi della contestazione

giovanile della loro epoca che, partendo da una critica radicale nei

confronti della guerra del Vietnam, si estesero all'intero sistema

americano, mettendo in discussione la segregazione razziale dei neri,

la condizione subordinata della donna, le discriminazioni sulla base

dell'orientamento sessuale.

In campo musicale si iniziò ad osare atteggiamenti più trasgressivi; i

brani si allungano, il ritmo diventa più aggressivo, si cerca di creare

intimità tra pubblico e gruppo musicale che indossa abiti sgualciti e

porta i capelli lunghi.

Un personaggio importante che aderì a tale movimento sconvolgendo

ed influenzando il mondo occidentale giovanile fu Bob Dylan, l’apice di

questa rivoluzione fu raggiunta attraverso il concerto di Woodstock.

In Italia fu Fernanda Pivano, con le sue traduzioni, a far conoscere e

diffondere la cultura Beat. Il suo sviluppo in Italia è stato graduale a

causa della forte censura che limitava le provocazioni e i testi.

Caratteristiche di questo beat musicale furono le cover, cioè

l'italianizzazione di testi cantati in lingua diversa ma su basi musicali

identiche all'originale, l’avvento dei i primi 33 giri (LP) al posto del 45

giri e l’affermazione della musica da ascolto al posto di quella da ballo

con gruppi tipo Equipe 84, Dik Dik, Ribelli, Camaleonti, Corvi,

Nomadi, Quelli, Giganti, Rokes

Nacquero trasmissioni radiofoniche e televisive e riviste settimanali

per un pubblico giovanile attento alla musica ed ai linguaggi espressivi

che stavano cambiando anche in Italia.

Iniziamo dal termine BEAT. Folk, country, blues furono la base di tutti i

movimenti musicali successivi: dal Rhythm & Blues al Rock; in comune

avevano i tempi dettati dal Beat: cioe' Battere; nella musica

precedente il tempo veniva musicalizzato invece dal Levare. ...

La Beat Generation sfocio' nel movimento Hippies: anime erranti

portatrici di una speciale spiritualita' di pace, amore, fratellanza.

Folk, country, blues furono la base di tutti i movimenti musicali

successivi: dal Rhythm & Blues al Rock; in comune avevano i tempi

dettati dal Beat: cioe' Battere

l complesso dei Beatles (scarafaggi) nacque a Liverpool nel 1961 ed

era formato da quattro elementi: John Lennon (che suonava la chitarra

e cantava), Paul McCartney (che suonava il basso e cantava), George

Harrison (che suonava la chitarra e cantava) e Ringo Starr (che

suonava la batteria e soltanto eccezionalmente cantava).

Il successo dei “Fab Four”, i “favolosi quattro” giovanissimi di

Liverpool, si consolidò con l’uscita del singolo Please Please me. Il

brano si piazzò subito ai vertici dell’hit parade britannica,

conquistando gli ascoltatori per la sua freschezza e originalità. La

musica dei Beatles diene una svolta nei gusti del pubblico conquistato

dai ritmi più grintosi, freschi e innovativi, dal loro look (celeberrima la

pettinatura “a caschetto”, quasi un marchio di fabbrica) e dalla loro

ironia.

Essi furono i maggiori esponenti della musica beat in Inghilterra. La

musica beat recuperava molte caratteristiche del rock and roll, come

l’uso di ritmi afro-americani, e di melodie di carattere popolare e

folcloristico. Nello stile beat però la componente scenica e

spettacolare divenne parte integrante dei concerti; al solista si

sostituisce il complesso, nel quale la voce solista non è sempre la

stessa.

La caratteristica delle loro canzoni, scritte per la maggior parte da

John Lennon e Paul McCartney, è la fusione di elementi del rhythm and

blues e del rock con altri della musica popolare britannica; in generale,

comunque, l’elemento melodico prevale decisamente su quello

ritmico, anche se nelle ultime canzoni i Beatles tentarono anche alcuni

arditi esperimenti, resi possibili dai progressi delle tecniche di

registrazione in studio: per esempio ottennero dei suoni particolari

registrando un pezzo e facendolo poi suonare a velocità doppia o

addirittura al contrario. Essi utilizzarono anche strumenti insoliti nella

musica leggera, e nella musica beat in particolare, come il sitar

indiano.

I temi affrontati nelle loro canzoni sono vari: nei primi anni prevale

l’amore, in seguito emergono temi come il pacifismo, la droga, la

religione.

Non va infatti dimenticato che i Beatles (in inglese “scarafaggi”)

furono il primo gruppo britannico a riscuotere un clamoroso successo

anche negli USA, aprendo la strada a quella che i media definivano

“british invasion”. La loro partecipazione nel 1964 al popolare

programma televisivo Ed Sullivan Show ebbe effetti dirompenti: i loro

dischi balzarono in vetta alle classifiche e i concerti dal vivo

suscitarono un tale entusiasmo, al limite del parossismo, da mettere in

ombra qualsiasi evento musicale precedente. L’isterismo delle fan, gli

svenimenti, gli appostamenti di ore davanti agli alberghi dove

alloggiava il mitico quartetto, che contrassegnarono la tournée

americana della band, fecero parlare di una vera e propria

Beatlesmania; essi diventarono il modello per un’intera generazione di

giovani che cominciò a vestirsi e a tagliarsi i capelli come loro e a

sognare viaggi in India.

Nei 10 anni di attività comune lo stile dei Beatles subì delle profonde

trasformazioni, in linea con il mutare dei tempi. Dai brani orecchiabili

come Please Please Me, Love Me Do, si passò a opere decisamente più

complesse come quelle contenute nel’album Sgt. Pepper’s Lonely

Hearts Club Band del 1967, dai testi raffinati e dalla struttura musicale

caratterizzata dalla combinazione di tecniche e stili, dalla musica

elettronica alle sezioni d’archi tipiche dei brani sinfonici.

Sperimentatori attenti all’evoluzione del gusto, i Beatles tentarono

anche l’avventura del cinema, traducendo in immagini le suggestioni

dei loro brani più famosi (come Yellow Submarine), dando vita a

interessanti e vivaci contaminazioni di musica, immagini e cartoni

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