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un’esistenza più “serena”. Si deve quindi vivere con leggerezza la

pesantezza della quotidianità, in modo tale che i due poli possano

convivere pacificamente.

All'inizio del secolo, Le Courbusier aveva disegnato un tavolo che

giocava proprio con i materiali per costruire una illusione ottica. Il

piano era un cristallo, le gambe una struttura nera. La percezione

visiva dell'oggetto suggeriva un piano leggero appoggiato su solidi

sostegni. Ma se si provava a sollevare i due oggetti, le gambe

erano leggerissime (realizzate con materiale aeronautico) e il

piano pesava moltissimo (un cristallo di notevole spessore). Le

Courbusier sapeva che la leggerezza, al massimo, poteva essere

soltanto una magnifica illusione. Un gioco raffinato, perché il peso

era inevitabile e la materia inesorabile.

Qualche tempo fa mi è capitato tra le mani un libro intitolato L’insostenibile

leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Il titolo ha subito catturato la mia

attenzione e ho deciso di leggerlo, mentre sfogliavo le pagine ero

completamente rapita dalla semplicità con cui l’autore si spostava tra le storie e

tra i pensieri dei protagonisti. Egli ha saputo rendere quasi ovvi i loro complessi

ragionamenti, tanto che ho fatto del suo romanzo il punto di partenza per la mia

tesina. In seguito ho analizzato la prima delle conferenze di Italo Calvino,

racchiuse in Lezioni americane, in cui vengono sostenute le ragioni della

leggerezza; la lezione termine con il riferimento a un racconto di Kafka (Der

Kübelreiter), che ho ritenuto opportuno riferire nella sua lingua originale: il

tedesco. Calvino tratta inoltre la “moderna” leggerezza, quella del mondo

dell’informatica: argomento di cui ho voluto riportare qualche concetto. Per

quanto riguarda la letteratura inglese mi è sembrato pertinente scegliere Wilde e

il suo Ritratto di Dorian Grey, in cui troviamo la vana dea dell’apparenza e

della giovinezza come fulcro della riflessione. La vacuità dell’aspetto esteriore

può però estendersi all’intera esistenza, che farebbe sentire l’individuo in balia

del nulla intorno a sé: è in questo campo che spazia la saggezza di un grande

scrittore e filosofo francese: Jean-Paul Sarte. L’avvenimento storico che ho

voluto sviluppare è la “Primavera di Praga”, periodo in cui si svolge l’azione

nel libro di Kundera. Durante questo intenso periodo di trasformazioni, che ha

coinvolto tutto il mondo, la religione cattolica (considerata classica e

conformista) viene un po’ messa da parte, mi è quindi balzata alla memoria una

frase che sta alla base della filosofia di Nietzsche (Dio è morto) e ne ho perciò

esposto il significato. Per concludere, ci spostiamo dalla mente umana

all’universo: la Terra è l’unico pianeta del Sistema Solare su cui ci siano degli

esseri viventi, ma è interessante anche prendere in esame gli altri corpi celesti

esistenti. Essi sembrano così evanescenti, liberi, leggeri, sospesi tra le stelle,

eppure sono dotati di una loro consistenza e regolarità. 4

L’insostenibile leggerezza dell’essere:

Il romanzo, che si svolge a Praga negli anni intorno al 1968, descrive la

vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi nel periodo fra la

Primavera di Praga e la successiva invasione da parte dell'Unione

Sovietica. La storia si focalizza sul gruppo noto come "il Quartetto di

Kundera" («I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità

che non si sono realizzate. Per questo voglio bene a tutti allo stesso modo

e tutti allo stesso modo mi spaventano: ciascuno di essi ha superato un

confine che io ho solo aggirato»). Tomáš è un chirurgo che ha nella vita

due grandi passioni: il suo lavoro e le donne; egli conosce Tereza che,

innamorata di lui, gli si offre con dedizione totale. Si amano, si sposano, si

posseggono, ma in modo, per entrambi, diverso: Tereza è divorata dalla

gelosia e dal desiderio di possesso totale, pur sapendo che Tomáš,

tradendola spesso, le è sempre fedele. Dalla Cecoslovacchia, invasa dai

Russi, sono costretti a fuggire, ma Tereza non resiste a lungo. "Chi vive

all'estero cammina su un filo teso in alto nel vuoto senza la rete di

protezione offerta dalla propria terra dove ci sono la famiglia, i colleghi,

gli amici, dove ci si può facilmente far capire nella lingua che si conosce

dall'infanzia. A Praga Tereza dipendeva da Tomáš soltanto nelle cose del

cuore. Qui dipende da lui in tutto. Se lui l'abbandonasse, che ne sarebbe di

lei? Deve dunque passare tutta la vita con la paura di perderlo?"

Tereza torna e Tomáš la segue: a Praga conducono adesso una vita da

operai improvvisati, tra carri armati e polizia segreta. Lui fa il lavavetri e

lei lavora in un bar. Parallela a questa loro storia, corrono le vicende di

Sabina e Franz, un professore di Ginevra, col quale la donna, una pittrice

5

ceca in esilio, amante di Tomáš, ha una relazione. I loro mondi si sfiorano

senza capirsi: troppo diversamente sentono la vita, se stessi e gli altri.

Franz è sposato e solo a fatica riesce a confessare alla moglie la relazione

con Sabine. Ma, mentre la prima sta ad ascoltare con rancorosa freddezza

(e lui aveva tentato di proteggerla per anni, pensando a chissà quale

disperazione!), Sabine si rende conto che il loro amore, reso pubblico,

sarebbe presto diventato un peso insostenibile e lo lascia. Franz non ritorna

a casa, ritrova una dimensione più vera in una solitudine non prevista né

cercata, si innamora di un'altra, ma finirà col morire in Cambogia durante

una missione umanitaria. Il funerale sarà gestito imperiosamente dalla

moglie, unica legittima titolare dello stato di vedovanza. Tra una storia e

l'altra, le vicende della Cecoslovacchia, la Primavera di Praga, l'invasione

russa, la polizia segreta, le persecuzioni, i ricatti. Le angosce personali dei

protagonisti si intrecciano alle angosce di un popolo. Tomáš e Tereza

accettano di fuggire via dalla città e di rifugiarsi in campagna, dove, tra i

più umili lavori, ritrovano una parvenza di libertà e di serenità. Intanto

lontana, prima in Francia poi in America, Sabina si sentirà sempre più

estranea alla realtà del suo paese. Sarà accusata di essere troppo

indifferente alla storia e nemica del comunismo, e si troverà in California

quando riceverà la notizia della morte dei due amici, in un incidente

stradale. Il testo a questo punto potrebbe essere concluso, ma l'autore che

ha giocato col tempo (andando avanti e indietro coi suoi personaggi) ci

congeda con un ricordo di Tereza, di Tomáš e di Karenin, la loro

inseparabile cagna. E' l'ultimo periodo della loro vita. Tereza chiarisce

finalmente a se stessa il senso del suo rapporto col marito. "Siamo tutti

pronti a vedere nella forza il colpevole e nella debolezza la vittima

innocente. Ma ora Tereza si rende conto che nel loro caso è stato tutto il

contrario! ...La sua debolezza era aggressiva e lo costringeva ad una

continua capitolazione, fino a che lui non aveva smesso di essere forte e si

era trasformato in un leprotto tra le sue braccia." Riconciliata con se

stessa e la sua sofferenza, Tereza chiederà scusa all'uomo che, amandola, le

è stato sempre vicino, rinunciando a tutto.

Nel libro si intrecciano vari livelli, la narrazione dei sentimenti amorosi ei

protagonisti si innesta in un contesto storico preciso e sempre ben

evidenziato, il tutto è permeato da riflessioni filosofiche. Kundera parte da

un ragionamento semplice, ci dice che l’Uomo nella vita ha una sola

possibilità e che ogni sua azione è irripetibile, perché egli è un attore che 6

sale sul palcoscenico senza fare nessuna “prova”. Le scelte, fatte

inizialmente con leggerezza, sono senza prova d’appello e si possono

rivelare spesso gravose e portatrici di sofferenze. «Einmal ist keinmal»

Tomáš ripeté tra sé il proverbio tedesco. Quello che avviene soltanto una

volta è come se non fosse mai avvenuto. Se l’uomo può vivere una sola

vita è come se non vivesse affatto. Molto ci sarebbe da dire sui

protagonisti. Tomáš è tutto racchiuso nelle sue insicurezze e nel

pessimismo, il cui credo è «Es muss sein / così deve essere». Tereza è

fragile nel corpo e forte nell’anima, che però non riesce ad essere libera.

La sua vita è dominata dal “caso”, infatti sono alcune semplici coincidenze

che permettono a Tomáš e a Tereza si incontrarsi: la vita è dunque

determinata dal fato? Franz e Sabina sono i comprimari, indispensabili allo

sviluppo della narrazione: l’uno idealista ma debole di carattere, l’altra

forte e anticonformista.

«Le vite umane sono come una composizione musicale. L’uomo, spinto dal

senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che

va poi ad iscriversi nella composizione della sua vita ».

Milan Kundera:

Milan Kundera (Brno, 1º aprile 1929) è un poeta, saggista e romanziere

ceco, naturalizzato francese. Studiò filosofia e musica a Praga. Suo padre

era un famoso pianista ed anche il giovane Kundera si è cimentato nella

musica, soprattutto jazz. L'elemento musicale farà sempre parte dei futuri

scritti dell'autore. Nel 1958 si laurea alla Facoltà di Arti Cinematografiche

AMU, dove in seguito terrà corsi di letteratura. Nel 1948, ancora studente,

si iscrive al Partito comunista, ne viene espulso nel 1950 per divergenze

d'opinione; ma nel 1956 si iscrive di nuovo. Partecipa inoltre al movimento

della Primavera di Praga, e per questo viene licenziato e gli viene tolta la

cittadinanza cecoslovacca. Rifugiatosi in Francia, dove vive tuttora con la

moglie, insegna all'Università di Parigi e di Rennes. Sebbene dopo

l'espulsione dal suo Paese le sue opere vi siano state proibite, Kundera

continuerà a scrivere in ceco fino ad epoche recenti. Dedicatosi alla poesia

sin dagli anni cinquanta, ottiene un discreto successo negli anni ’60 con la

satira pungente e corrosiva dei suoi racconti, per dedicarsi poi al teatro e,

infine, al romanzo. Nel 1967 pubblica il suo primo romanzo: Lo scherzo,

uscito proprio durante la Primavera di Praga, il libro è un'intensa satira 7

della realtà del Paese, e vince il premio dell'Unione Scrittori Cechi. Nei

successivi romanzi, Kundera sviluppa un proprio stile personale, quello del

"romanzo-saggio", alternando cioè elementi tipici della letteratura a vere e

proprie parentesi saggistiche. Ha vinto diversi premi: il Commonwealth

Award per la carriera nel 1981, il premio Mondello e il Jerusalem Prix.

La Leggerezza - Italo Calvino:

Lezioni americane: Sei proposte per il prossimo millennio è un libro

basato su di una serie di lezioni scritte da Italo Calvino nel 1985 per un

ciclo di sei lezioni all'università di Harvard, nell'ambito delle prestigiose

"Norton Lectures", previsto per l'autunno di quell'anno, ma mai tenutosi a

causa della morte di Calvino, avvenuta nel settembre 1985. Quando morì,

Calvino aveva finito tutte le lezioni tranne l'ultima. Il libro venne

pubblicato postumo nel 1988. Le Lezioni americane offrono appunti utili

per orientarsi nelle trasformazioni che apparivano davanti ai suoi occhi.

L'informatica dei suoi anni è ancora configurata all'ambito numerico; ma

Calvino ci offre spunti che vanno ben al di là di queste applicazioni. In

tutte le Lezioni Cavino sottolinea la sua predilezione per testi brevi. Inoltre

Calvino offre suggerimenti meno ovvi, come quello della scrittura come

sistema di controllo. E ancora sottolinea l'importanza del Ritmo, anche

nelle narrazioni in prosa. Ogni lezione prende spunto da un valore della

letteratura che Calvino considerava importante e che considerava alla base

della letteratura per il nuovo millennio.

Leggerezza

1. Rapidità

2. Esattezza

3. Visibilità

4. Molteplicità

5. Coerenza (solo progettata)

6. 8

Calvino dedica la prima delle lezioni americane all'opposizione

leggerezza-peso, dichiarando di sostenere le ragioni della leggerezza, in

quanto sulla leggerezza pensa di avere "più cose da dire". Il suo lavoro

di scrittore è stato infatti una sottrazione di peso; egli ha cercato di

togliere peso soprattutto alle strutture del racconto e del linguaggio. Per

Calvino quindi la leggerezza è un valore che egli riconosce in opere del

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