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Sintesi

Indice della tesina:
- Internet: storia
- Da dove nasce il progresso?
- Il Positivismo di Comte
- Dickens non ha soluzione
- In Italia, verismo
- L’anti – progressista per eccellenza
- Architettura come vivibilità
- Cloverfield, the begginig of the end!
- Coulomb il fisico!
Estratto del documento

Internet non è nato negli anni ‘80!!!

Noi gli ultimi a saperlo

Internet è una rete telematica che permette agli utenti dei vari

computer di comunicare tra loro.

Internet è noto ai più come una scoperta degli ’80tuttavia i primi

progetti risalgono alla fine degli anni ’50 e la ricerca vera e propria

risale alla fine degli anni ’60, quando nel 1962 il Ministero Della

Difesa degli Stati Uniti d’America finanziò ricerche per superare a

livello tecnologico l’Unione Sovietica.

Il progetto si chiamava ARPA (Advanced Research Project Agency),

ma già dal ’65 l’ ARPA iniziò a dare seri problemi di gestione,

soprattutto su ciò che riguardava lo scambio dati.

Bob Taylor, in accordo con il direttore dell’ARPA Charlie Hertzfield,

finanziò un nuovo progetto, ARPANET, che consisteva nella

condivisione on-line del tempo di utilizzo del computer tra i vari

pocket-swiching (commutazione

centri di collaborazione basata sul

di pacchetto).

La prima sessione di internet fu in Telnet ed avvenne tra l’Università

della California di Los Angeles e lo Stanford Research Instituite nel

1969.

Nel 1983 il Dipartimento della Difesa statunitense, preoccupato per

possibili bachi di sicurezza, creò Milnet, una rete esclusivamente

utilizzata per scopi militari mentre ARPANET diventava la rete

dedicata alla ricerca.

Durante gli anni ’80 nacquero le tecnologia che costituiscono la

base attuale di Internet e negli anni ’90 la popolarità della rete

diventa massima.

Nel ’90 ARPANET viene smantellata e inizia la privatizzazione di

Internet. open-

Suess e Christen scrissero un programma MODEM in formato

source (cioè di libero accesso e libera modifica da parte di qualsiasi

utente) e nacque la comunità UNIX.

UNIX è un sistema operativo basato su codice sorgente open

-source e il permesso di modificarlo e diffonderlo senza scopo di

lucro. Ha dato vita al movimento open-source e ha provato a

mantenere aperto le informazioni del software.

Free Software Foundation

Nel 1980 Richard Stallman ha fondato la e

copyleft copyright.

ha introdotto il concetto di opposto del

Stallman creò un’alternativa a UNIX, un nuovo sistema operativo

denominato GNU.

Linus Trovalds, uno studente universitario, nel 1991 sviluppò il

kernel (cioè il “cuore” di elaborazione dati) Linus. Oggi è arrivato

alla versione 2.6.2

I ricercatori vedendo il successo riscosso decisero di creare

user-friendly

interfacce (cioè di facile utilizzo da parte di ogni

utente).

Sebbene lo sviluppo della rete fosse abbastanza avanzato, ancora

non esistevano browser (programmi di navigazione web) veri e

propri. I primi furono ARCHIE e Wais, ma vennero abbandonati in

fretta per la complessità di utilizzo. L’interfaccia universale è il

Gopher, dotato di una sua barra degli strumenti, che deve il suo

successo anche a VERONICA, il suo motore (programma) di ricerca.

Word

In contemporanea, al CERN di Ginevra veniva sviluppato il

Wide Web (WWW), la futura grande ragnatela mondiale.

La diffusione di Internet e la progressiva diffusione sono frutto del

WWW, un sistema basato sull’informazione ipertesto.

Nel’90 Bernars- Lee e Coillian misero a punto il protocollo HTTP e un

primo linguaggio HTML e su questa base venne realizzato il primo

browser (editor ipertestuale per il WWW): nasce il Netscape

Communicator. La Microsoft, nel 1995, pubblicò Internet Explorer

con l’uscita del sistema operativo Windows 95.

Internet effettivamente nasce nel 1995, ed è in continuo sviluppo:

chiunque “armato” di pazienza, tenacia, curiosità, passione e

volontà può contribuire alla programmazione di nuove tecnologie

per il futuro progresso.

Da dove nasce il progresso?

Una vera svolta verso il progresso, che vede nella creazione del

WWW la sua espressione più imponente (almeno fino ad ora), è la

Seconda Rivoluzione Industriale avvenuta nella seconda metà

dell’Ottocento.

È stata una trasformazione economica che da un sistema agricolo-

artigianale-commerciale ha portato ad un sistema moderno

caratterizzato dall’uso delle macchine con lo sfruttamento di

petrolio e carbone.

Nelle fabbriche comparve la catena di montaggio che sostituì il

lavoro dell’uomo: permetteva di svolgere lavori complessi

dividendoli in lavori più semplici. Nasce la classe operaia, che in

cambio del proprio lavoro e del tempo in fabbrica, viene pagata in

salari: è il principio del mondo capitalista.

Grazie alle scoperte in campo chimico, nuovi prodotti migliora la

qualità della vita, come gli analgesici e i disinfettanti; i fertilizzanti

aumentano la produzione agricola. Innovative sono le scoperte di

ammoniaca, dinamite e soda.

Dal 1850 in poi l’ Europa e gli Stati Uniti hanno affermato la

supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica principale

che differenzia la Seconda dalla Prima Rivoluzione Industriale è che

le scoperte sono frutto della ricerca finanziata dalle industrie e dallo

stato per migliorare le produttività e non sono scoperte casuali o

intuizioni individuali.

Nel 1870 grazie al cemento armato migliorò il sistema edile, più

lento fu la sperimentazione dell’apparato elettrico nel campo fisico.

In questo periodo le città europee e americane si espandono per

porre le basi delle prime metropolitane.

Il Positivismo di Comte

Il periodo della Seconda Rivoluzione Industriale segna la nascita di

correnti artistico-letterarie legate a questa nuova spinta di

innovazione e progresso. In Francia si diffuse il Positivismo all’inizio

dell’800.

Il Positivismo è una corrente filosofica- culturale caratterizzata

dall’esaltazione della scienza e si divide in due periodi: quello

precedente alla prima metà del secolo e quello che va dalla

seconda metà del secolo in poi. Nella prima parte il Positivismo

consisteva nel superamento della crisi socio-politico-culturale,

ovvero quella post- illuministica e post-rivoluzionaria; la seconda,

che si diffuse soprattutto in Inghilterra, si identifica come il trionfo

del liberalismo e del progresso.

Il padre del Positivismo è Comte, filosofo e sociologo francese

(Montpellier 1798 - Parigi 1857). La nascita della sociologia è

attribuita a Comte, ma egli coniò solo il nome di questa scienza.

Secondo Comte la sociologia è una scienza sociale basata su prove

scientifiche. Per i positivisti e Comte non c’era spazio per la

metafisica, la consideravano inutile ed erano contrari a ogni tipo di

apriorismi.

Comte studia la società del suo tempo. La crisi che si trova ad

analizzare è determinata dal passaggio da una società definita

teologica e militare ad una scientifica e industriale. Il passaggio è

inevitabile cosicché la società verrà mutata dal progresso. La

sociologia è il risultato di uno sviluppo di scienze come biologia,

fisica e chimica. Comte pensava che lo studio di tali discipline

avrebbe portato al benessere e al controllo del comportamento

umano: mise a punto una teoria sull’evoluzione della società nella

La legge dei 3 stadi,

storia. La sua opera fondamentale, prefigurava

l’avvento dell’era positiva in cui la scienza avrebbe avuto un posto

centrale nella vita degli uomini.

Il primo stadio è quello teologico o fittizio che corrisponde a quello

dell’infanzia dell’umanità; dove lo spirito cerca la causa dei

fenomeni attribuendo le responsabilità alla religione o eventi

soprannaturali.

Lo stadio metafisico detto anche età astratta è il periodo

dell’adolescenza del pensiero in cui le forze soprannaturali vengono

rimpiazzate da forze astratte. In questo periodo l’uomo ha maggior

consapevolezza e libertà di pensiero ma resta prigioniero dei

concetti filosofici e universali.

positivo,è “lo stato virile della

L’ultimo stadio, quello definito come

nostra intelligenza”. L’uomo, pur riconoscendo l’impossibilità di

raggiungere nozioni assolute, cerca l’origine e il destino

dell’Universo e prova a conoscere le cause intime dei fenomeni con

ragionamento e osservazione.

Dickens non ha soluzione

In Inghilterra, la patria dello sviluppo, Dickens diventa uno dei

maggiori esponenti di spicco per la letteratura inglese.

Charles Dickens was born in Portsmouth in 1812. His childhood was

unhappy, because his father was often in debt.

His father was imprisoned for debts and when he was only a boy, he

had to work in a blacking factory to help his parents. His career

started with novels. His most important works are Oliver Twist and

David Copperfield. Both novel talk about unfortunate, unhappy and

exploited childhood.

He sniped at the rigidity of Victorian morality but he didn’t give any

solution. His novel was often full of sentimentalism, sensationalism

and melodrama. Dickens published his book in installment and

create a lack of balance in plot. That system was used to sell book

and created suspense so that the public would buy the next issue.

In his book he tried to escape from the worries of real life: the “good

person” was rewarded and the “bad person” was punished. In real

life it rarely happened. The narrator is omniscient, intrusive and

usually in third person. The style is clear, effective and vivid.

In Italia, verismo

In Italia l’esponente fondamentale di queste moderne correnti

progressiste è Giovanni Verga: inaugura il Verismo, una corrente

letteraria nata in Italia dopo la metà dell’ Ottocento che descrive la

realtà senza filtri.

Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840. Nel 1969 si trasferì a

Firenze e partecipò attivamente alla vita politica e intellettuale

italiana. La sua formazione letteraria è divisa in una parte pre–

verista e quella verista. All’inizio della sua carriera comincia a

“Una peccatrice” ”Storia di

scrivere romanzi sentimentali come: e

una capinera”.

Nel 1872 andò a Milano, patria della grande editoria nazionale.

Ampliò il proprio orizzonte culturale leggendo Balzac, Flaubert e

Zola. Nel soggiorno milanese continuò a scrivere altri romanzi

“Eros”, “Tigre Reale”, “Eva”

sentimentali: nel biennio 1873-1874.

I nuovi stimoli e la sicurezza del successo acquisito hanno portato

l’autore a riflessioni nel’ambito sociale per criticare la società

borghese. “Nedda”:

Nel 1874 pubblica la novella in quest’opera propone

nuove tematiche, abbandona l’ambiente mondano e racconta la

storia di una contadina siciliana. Non si parla ancora di opera

verista perché manca l’impersonalità dell’autore. La svolta decisiva

“Vita dei campi”.

si ha nel 1880 con la pubblicazione delle novelle

“I Malavoglia”, “Novelle Rusticane”

Poi nel 1881 pubblicò nel 1883 e

“Mastro Don Gesualdo”.

nel 1889

Morì nel 1922 a Catania.

I Malavoglia è la prima opera del “Ciclo dei vinti”, mai completato.

Narra la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, i Toscano

detti Malavoglia. Sono considerati benestanti in quanto proprietari

di una casa e una barca. Dopo la partenza del servizio militare di

‘Ntoni il Giovane, ‘Ntoni il Vecchio decide di acquistare un carico di

lupini e venderlo in un porto vicino per recuperare la perdita “delle

due braccia di lavoro”. La barca con il carico naufraga. Per poter

pagare il debito dei lupini venderanno la casa, simbolo dell’unità

familiare. Comincia la rovina dei Malavoglia. Luca muore nella

battaglia di Lissa, ‘Ntoni il Giovane verrà imprigionata per

contrabbando, Lia si perde in una città vicina e Mena non potrà

sposare Alfio per la scomparsa di Lia. La madre Maruzza morirà di

colera e ‘Ntoni il Vecchio muore di vecchiaia in un ospedale. Alessi

riscatterà la casa quando ‘Ntoni il Giovane uscirà dalla prigione ma

si sentirà estraneo a quel mondo.

I Malavoglia, pubblicato nel 1881, è l’opera verista per eccellenza. Il

narratore è all’interno del mondo rappresentato, si immedesima

nella trama (regressione verghiana). Usa il criterio

dell’impersonalità che caratterizza il romanzo. Nell’opera spicca

l’analisi della sconfitta, i “vinti” dalle forze sociali e dal progresso.

Verga utilizza un italiano parlato con sfumature dialettali.

L’anti – progressista per eccellenza

Già dall’antica Roma era presente un aspetto pessimista nei

confronti del progresso, simile a quello descritto dal Verga.

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