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sistema ferroviario

Infrastrutture sistema

telegrafico

Burocrazia di tipo moderno ( gli

inglesi introdussero il sistema di

concorsi pubblici per accedere ai

posti di lavoro nell’amministrazione

pubblica )

Infrastrutture politico amministrative Un sistema amministrativo -

a livello locale di tipo

liberale, caratterizzato dalla

presenza di organi di

autogoverno. 3

4

Questi organi di autogoverno, furono eletti da votanti indiani appartenenti ad un

determinato ceto sociale alto.

Gli inglesi così, crearono un sistema di governo formato da un’assemblea eletta per metà

dagli indiani, composta da loro rappresentanti (comunque intellettuali filo britannici), e per

metà da commissari inglesi, eletti direttamente dal viceré.

IL SISTEMA DELLE CASTE

È di tradizione antichissima, caratteristica dell’India, in cui viene suddivisa la società.

Durante la dominazione inglese, continuò ad esistere.

Le caste principali sono:

 I brahamani: la casta più alta (sacerdoti)

 I katrya: (i detentori della legge)

 I vaiscya: (commercianti, artigiani…)

 I paria o intoccabili: (macellai e custodi di animali, perché sono considerati lavori

impuri).

Le persone appartenenti ad una

casta non si possono sposare con

una persona di casta superiore,infatti

esse sono chiuse e vi si appartiene

per nascita. Questo significa che non

è possibile l’ascesa da una casta

all’altra.

Gli Indiani volevano però, essere una nazione indipendente e libera, ma gli inglesi

reprimevano tutte le richieste d’ indipendenza. Ed è in questo contesto che nacque il

Partito del Congresso, guidato dal Mohandas Karamchand Gandhi 3

5

CHI E’ GANDHI ?

Mohandas Karamchard Gandhi, detto il Mahatma che in sanscrito significa Grande

Anima mentre in lingua indiana significa droghiere.

Gandhi nacque a Portbandar, , da una ricca famiglia di mercanti, il 2 Ottobre del 1869.

Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Londra si trasferì in Sud-Africa, dove restò per

21 anni per esercitare la professione di avvocato, qui fu vittima della discriminazione

razziale. L'indignazione per le discriminazioni razziali subite dai suoi connazionali (e da lui

stesso) da parte delle autorità britanniche, lo spingono alla lotta politica. Il Mahatma inizia

la sua battaglia per il riconoscimento dei diritti ai suoi compatrioti e dal 1906 si fa

promotore del metodo di lotta basato sulla resistenza non violenta. Attraverso questa

forma di non-collaborazione pacifica, Gandhi giungerà a far approvare le proprie richieste

dal governo sudafricano. E nel 1915 al suo rientro in India diventa il leader del Partito del

Congresso, dando vita alle prime lotte di disobbedienza civile anche in madrepatria. Da

subito la non-cooperazione gli portò un grande successo, aumentando l'entusiasmo e la

partecipazione di tutti gli strati della società

indiana. Gandhi sostenne un programma di

rinascita nazionale, che comprendeva la lotta

ai pregiudizi contro il lavoro manuale, il

superamento della divisione tra ambiente

urbano e ambiente rurale, la valorizzazione

delle lingue indigene e l’eliminazione della

casta degli “intoccabili”, con i quali si sarebbe

identificato per tutta la vita sposandone la

causa, nonostante provenisse da una casta

superiore. Ma proprio nel momento di

maggiore popolarità, il Mahatma arresta Mohandas Gandhi

bruscamente la propria propaganda, perché nel febbraio 1922,

un corteo di manifestanti, provocato dalla polizia inglese, reagisce massacrando e

bruciando vivi ventidue poliziotti, Gandhi deluso dall'immaturità del popolo indiano,

interrompe la campagna di disobbedienza civile e digiuna per cinque giorni. Accusato di

ribellione, egli allora verrà arrestato e lui stesso, sentendosi pienamente colpevole,

chiederà il massimo della pena (6 anni). Durante la sua permanenza in prigione, il partito

del congresso si divise e la cooperazione tra indù e musulmani che era stata forte durante

la campagna di non-violenza viene così pian piano spezzandosi. 3

4

Gandhi nel 1930 da persona libera iniziò la terza campagna di resistenza, con la marcia

del sale invitando la popolazione a non pagare le imposte, in particolare quella che

gravava sul sale. La tassa sul sale infatti,

era l’imposizione più disonesta fatta dagli

inglesi perché colpiva soprattutto le classi

povere.

Ugualmente importante fu la propaganda del

khadi, vestito filato a mano con l’arcolaio,

che Gandhi invitava d’indossare a tutti gli

indiani, per boicottare le stoffe inglesi.

(Quando nel 1947 l’India otterrà

l’indipendenza, il disegno della sua ruota

entrerà a far parte della bandiera nazionale).

Alle continue richieste d’indipendenza dell’India, il governo britannico rispondeva creando

una sempre più profonda spaccatura tra induisti e musulmani che culminò in una violenta

guerra civile dal costo di un milione di morti e sei milioni di profughi.

L’ INDIPENDENZA DELL’ INDIA

Nella metà del novecento la Gran Bretagna, cedendo alle pressioni del movimento

anticoloniale, decise di concedere la piena indipendenza alla sua colonia . Nel marzo del

1947, gli inglesi proposero la divisione della penisola indiana in due diversi stati nazionali

indipendenti, entrambi associati al Commonwealth britannico (ossia un organismo di ex

colonie inglesi istituito per fini economici e politici presieduto dalla regina Elisabetta) : 1)

l’Unione indiana, a maggioranza induista; e 2) la Repubblica del Pakistan (occidentale

e orientale) a maggioranza islamica. Il 15 Agosto del 1947 venne dichiarata l’

indipendenza. La divisione dell'India provocò l'esodo e in massa circa 17 milioni di

persone si spostarono da uno stato all’altro con violenti scontri tra musulmani e induisti,

che porteranno a più di 500.000 morti. Gandhi sostenne la causa della pace effettuando

digiuni a oltranza. In questa situazione si fece strada l’ idea sostenuta da Gandhi, cioè la

costituzione di una confederazione di repubbliche autonome, e consigliava al Congresso

di rifiutare le proposte offerte dai britannici, perché il loro piano era mirato ad aggravare la

già precaria situazione di tensione tra le due maggiori comunità religiose dell'India.

L'atteggiamento moderato di Gandhi sul problema della divisione del Paese suscitò l'odio

di un fanatico indù che lo uccide il 30 gennaio 1948, durante un incontro di preghiera. Il

partito del Congresso perdeva il proprio capo carismatico, ma riusciva a mantenere la 3

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propria unione intorno al premier Nehrn, che governò il paese per oltre quindici anni,

intrecciando la lotta per la decolonizzazione con quella per la modernizzazione della

società.

“ LA NON VIOLENZA ’’

Gandhi si batté per il riconoscimento dei diritti e delle libertà civili dei suoi connazionali

da parte delle autorità sudafricane e, per la sua attività politica, in numerose occasioni fu

incarcerato. Gandhi per combattere questa situazione sostenne il suo metodo della non

violenza. Due erano i principi che reggevano la sua teoria:

1. La resistenza passiva;

2. La disobbedienza civile e di massa a tutte le leggi che non rispettassero la dignità di

ogni uomo.

Ricco di cultura induista, Gandhi accolse anche la cultura occidentale e di altre religioni.

Egli seppe prendere il meglio dell’una e dell’altra, subendo fortemente l’influenza del

pacifismo di Lev Tolstoj e delle teorie sulla disobbedienza civile sostenute da Henry David

Thoreau. Quando volete ottenere qualcosa di

veramente importante non dovete solo

soddisfare la ragione ma anche toccare

i cuori. L’appello della ragione è rivolto

al cervello, ma il cuore si raggiunge

solo attraverso la sofferenza. Essa

dischiude la comprensione interiore

dell’uomo. La sofferenza, e non la

spada, è il simbolo della specie umana”

Con questa frase Gandhi sfida l’ingiusto a mani nude, senza armi. L’ingiusto infatti afferma

i propri interessi egoistici con la violenza, cioè

procurando sofferenza ai suoi avversari e, nello stesso tempo, assicurandosi mezzi

(gli armamenti) per difendersi dalle possibili sofferenze inflitte dagli avversari . La sua

debolezza morale lo costringe a trovare modi aggressivi per affermarsi. Il giusto invece,

attraverso la non-violenza (ahimsa) dimostra che la verità è qualcosa che sta molto al di

sopra del suo interesse individuale, qualcosa di talmente grande e importante da spingerlo

a mettere da parte l’istintiva paura della sofferenza e della morte. 3

4

RELIGIONE

INTRODUZIONE

L’India è il paese più multi - religioso di tutto il pianeta. Non solo è la terra dove nacque

l’induismo e il buddismo; è anche il luogo dei guru, l’unico dove si pratica il jainismo, il

terzo paese (dopo l’Indonesia e il Bangladesh) dove sono concentrati i seguaci di Allah.

Le religioni più importanti sono sette:

l'induismo ( praticato dall'80% della popolazione)

 il buddismo ( praticato nelle estreme regioni del nord)

 l'islamismo (soprattutto nel nord - ovest dell'India)

 il jainismo (soprattutto nel nord dell'India)

 il parsismo (minoranza in declino)

 il cristianesimo (minoranza concentrata nel sud, nella zona di Goa)

 il zoroastrismo (minoranza in declino)

Esistono poi numerose altre sette, nate dalla frammentazione dell'induismo i cui adepti

adorano una divinità piuttosto che un'altra.

L’INDUISMO

L'induismo non ha un fondatore o un profeta come le altre religioni, esso è un modo di

vivere o meglio ancora una filosofia di

vita. Il fulcro del pensiero induista è

basato sul concetto di "Karma" e

"Dharma".

Il Karma indica il susseguirsi delle

azioni in vita che, se saranno buone,

incarnazione dopo incarnazione

condurranno al congiungimento con

l'Essere Supremo. Un buon karma è il

risultato di una vita piena di buone

azioni e garantisce una prossima vita migliore. Il Dharma indica il dovere, la virtù; le leggi che

regolano la società, le caste, i rapporti di ogni individuo con gli altri.La religione induista

possiede una iconografia religiosa molto vasta, rappresentata da una serie di dei adorati dai 3

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fedeli.

Bagnarsi nelle acque del Gange discendendo dai gradini (ghats) di Uttar Pradesh è uno

dei tanti riti sacri induisti.

BUDDISMO

Fu nel passato uno dei riferimenti

religiosi dell’India, per un certo periodo,

la religione dominante. Siddharta

Gautama nacque nel 563 avanti Cristo

e attraverso una vita moderata e di

meditazione divenne il Buddha, cioè

"l'illuminato". Il buddismo si basa su

alcuni concetti chiave: il mondo è pieno

di sofferenze causate dal desiderio del

possesso e dall'invidia che consumano Buddha coricato di Xieng Khonane, nel "il Giardino dei Buddha" vicino al confine tra Laos

l'uomo. Chi riesce a vincere queste e la Thailandia. La statua venne costruita negli anni 1950 da un prete che combinò

debolezze può raggiungere il precetti Buddisti con altrettanti Induisti.

"Nirvana", lo stato paradisiaco che

conduce alla liberazione ed alla presenza del Buddha. Per alcuni è una religione, e per la

maggior parte una filosofia, un codice etico. Il luogo più praticato è il nord, ai piedi

dell’Himalaya.

Buddha non scrisse nessun libro, cosicché le diverse interpretazioni dei suoi insegnamenti

diedero origine ad una rottura in varie scuole come la Theravada, la Mahayana, la Zen o la

più esoterica del Buddismo il Tantrico del Tibet. Buddha affermava che la sofferenza

scaturisce dai desideri, da quanto importanti crediamo che siano. Liberandoci di quelli

scompare la sofferenza e raggiungiamo il nirvana.

L’ISLAMISMO

L'islamismo di Maometto e le rivelazioni del

dio Allah contenute nel Corano furono

introdotte in India con l'arrivo di arabi e dei

turchi. Nel pensiero musulmano, religione e

politica sono strettamente legate fra loro. La

guida spirituale è anche guida politica e tutti

devono diffondere questa fede anche a costo 3

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di ricorrere alla guerra santa, la "jihad". I fedeli musulmani fanno le abluzioni prima di entrare

nella moschea.

Preghiera guardando la In questa moschea i fedeli appendono un filamento e

Mecca esprimono un desiderio.

Nella "Vecchia Delhi", si trova la Jamá Masjid, la moschea più grande dell’India, costruita da

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