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Sintesi
Estratto del documento

“Ipssar M.G.Apicio” di

Anzio

A.S. 2007/2008

Introduzione

U na droga è una sostanza di origine naturale o sintetica, che agisce sull'organismo di un

soggetto modificandone le sensazioni ed il comportamento. Il problema della droga è il

problema, secondo me, più frequente e più pericoloso fra i giovani. Si inizia per gioco e si arriva

fino alla tossico-dipendenza. I giovani di oggi non si drogano per fare un dispetto ai genitori o

semplicemente per farsi notare ma si drogano perché trovano una specie di rifugio in queste

sostanze, infatti si drogano soprattutto quelli che hanno carenze culturali, difficoltà di

inserimento, drammi personali e perché soprattutto hanno un carattere molto fragile,

facilmente influenzabile. Quest'ultimi sono soprattutto gli adolescenti che non sanno a cosa

vanno incontro. Esistono due tipi di droghe: Le droghe leggere ( Hashish; Marijuana ecc.) Le

droghe pesanti ( Cocaina; Eroina; Crack ecc.) Quest'ultime costano moltissimo, fino ad arrivare

a più di 100.000mila euro al Kg, e questo porta ai giovani senza soldi che non possono fare a

meno della droga, a rubare nelle case e nei negozi facendo di loro dei delinquenti. Le

conseguenze della droga, oltre a quelle elencate, sono moltissime e vanno dalla sterilità ai

problemi psicologici, dalla mancanza di forze al senso di stanchezza e di ebbrezza. E' facile

entrare nel mondo della droga ma il difficile e soprattutto uscirne. Sebbene esistono molte

comunità dove i tossico-dipendenti possono curarsi e che si preoccupano del loro recupero

lavorativo e culturale, il giovane drogato non sempre accetta di entrarvi o se pure spesso non

riesce a sopportare il cambiamento di vita e fugge via. E' importante perciò per il giovane

adolescente trovare al più presto dei punti di riferimento degni di valore a cui ispirarsi per

indirizzare al meglio la sua vita. Molti psicologi infatti dicono che uno de problemi che rende

fragili i giovani d'oggi è che “Sono molto informati ma poco formati…..”. In Cina il colonialismo

europeo non ebbe come scopo la conquista militare del territorio: sarebbe stato impossibile,

.infatti era troppo grande e troppo popolata. Lo scopo del colonialismo europeo fu la conquista

commerciale di quell'enorme mercato. All'inizio dell'ottocento, gli inglesi erano interessati ad

acquistare dai cinesi tè, seta, tessuti di cotonina, broccato e porcellane. Ai Cinesi invece

interessava acquistare l'oppio, una droga la cui vendita era vietata dal governo cinese.

Ignorando questo divieto, gli inglesi cominciarono a vendere l'oppio ai cinesi illegalmente, cioè

di contrabbando. Di fronte al crescere di questo traffico illegale e pericoloso per la salute dei

suoi abitanti, la Cina reagì. Ne seguì una sporca guerra, la guerra dell'oppio, dal 1839 al 1842.

La vittoria inglese ebbe gravi conseguenze per il Paese: essa non solo fu costretta ad accettare

il libero commercio dell'oppio, ma dovette anche cedere agli inglesi la città di Hong Kong. Liberi

di commerciare sul territorio cinese, gli inglesi in pochi anni trasformarono la Cina in un

mercato per le loro merci. Non si limitarono cioè soltanto a vendere droga.

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L'uso della droga, soprattutto se frequente, può provocare danni più o meno gravi per la salute

fisica e psichica dell'individuo, nonché alterazioni di un normale rapporto sociale. Che cosa si

intende per drogato? Drogato è un termine di uso comune che indica l'assuntore di droghe ed

ha acquisito un significato negativo ed emarginante. Il termine drogato non ha un significato

preciso; è preferibile sostituirlo col termine "tossicodipendente" il cui significato è più esatto. E'

tossicodipendente ogni individuo che, avendo fatto uso di una qualsiasi droga, manifesta una

dipendenza fisica o psichica, oppure tutte e due insieme. Si può constatare, per esempio, che

un fumatore occasionale di hashish, di cui si sentirà dire che è un drogato, non è

necessariamente un tossicodipendente, mentre lo è una persona che fa uso smodato di alcool,

perché è incapace di farne a meno. Che cos'è la dipendenza? E' l'impossibilità di fare a meno di

una droga. Essa comporta due tipi di dipendenza, fisica o psichica. Le sostanze stupefacenti

comprendono una vasta gamma di sostanze; alcune sono legali (barbiturici, alcool, tabacco),

altre sono illecite, come la "cannabis" e i suoi derivati (hashish e marijuana), l'oppio e i suoi

derivati (cocaina, crack), ed alcune sostanze sintetiche come l'ecstasy. La CANNABIS SATIVA è

coltivata sia per le fibre tessili sia per i semi oleosi; la varietà CANNABIS INDICA è nota per le

sue capacità stupefacenti, di cui sono dotate le foglie (marijuana) e la secrezione dei peli

ghiandolari delle infiorescenze femminili (hashish). Il CANNABISMO è l'intossicazione derivata

dall'uso di hashish e marijuana, le cosiddette droghe "leggere". Dopo breve tempo

dall'assunzione tramite fumo, compare uno stato euforico che può sfociare in uno stato

semiconfusionale. Segue uno stato di "serenità" e di sonno. Per queste droghe non è stata

dimostrata una vera dipendenza fisica, ma creano tuttavia una dipendenza psichica per le

piacevoli sensazioni che provocano, per cui il soggetto non riesce a farne a meno. In

particolare, per quanto riguarda l'hashish (già conosciuta nell'antichità), è stato notato che,

mentre in piccole quantità produce euforia, con quantità maggiori induce distorsioni percettive,

ed aumentando ancora il quantitativo provoca episodi psicotici. Gli effetti psicologici,

comunque, sono strettamente legati alla cultura personale del soggetto.

Mappa concettuale

Inglese:

Francese: The hippies

Paul Verlaine Storia:

La contestazione

giovanile del

1968 Lettere: Il

Le droghe: Etat: sviluppo simbolismo e i

Da Baudelaire del costo del poeti maledetti

al ‘68 viaggio ad

3

Amsterdam. Ricevimento:

Itinerario

turistico ad

Amsterdam

Geografia:

La Colombia Lettere:

Il simbolismo e i Poeti

Maledetti.

I

l simbolismo è movimento poetico fiorito in Francia nell’ultimo ventennio del XIX

secolo in opposizione al realismo e al naturalismo, da un lato, e per saturazione del

parnassianesimo, dall’altro. Esprimendo la fase più intellettuale del decadentismo, i simbolisti

teorizzavano una pratica letteraria che fosse insieme una riflessione sulla poesia, sulla sua

funzione conoscitiva e sui modi impiegati per produrla. Orientati verso la ricerca di una bellezza

assoluta, essi tentarono di ricavare dallo scenario della realtà una rete di “simboli”, per poi

ridefinire il mondo e la sua essenza misteriosa, accentuando le aspirazioni del linguaggio a farsi

musica, per mezzo di associazioni e allusioni simboliche che inseguivano le tracce della

bellezza nei legami ritmici delle parole. Il loro procedere attraverso i simboli e attraverso le

capacità evocative loro connesse era indice di una tensione metafisica verso una bellezza

atemporale: essa, intesa anche come purificazione interiore, finiva poi per coincidere con la

poesia stessa. I simbolisti, quindi, perseguendo una poesia che in ultima istanza aveva per

oggetto la poesia stessa, sondarono il fondo misterioso e segreto della realtà per individuare i

legami nascosti tra le cose e instaurare un percorso ritmico e conoscitivo insieme. Al poeta era

assegnato il compito di decifrare e tradurre, e non già di raccontare (da qui le ragioni del

distacco dei simbolisti dalle variegate e intense esperienze del realismo). Per affrontare questo

compito era necessario che il poeta si liberasse dalle convenzioni imposte dalla tradizione; ciò

spiega l’uso del verso libero, applicato e teorizzato in particolare da Gustave Kahn.

I maestri del simbolismo furono gli stessi dei poeti decadenti: Charles Baudelaire, Paul Verlaine,

Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé; quest’ultimo fu anche la figura più rappresentativa del

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gruppo. Per individuare meglio l’ambito storico del gruppo dei simbolisti, si può fare riferimento

Manifesto del simbolismo,

alla pubblicazione dei loro testi teorici, cioè il pubblicato da Jean

Trattato della parola

Moréas nel 1886 su “Le Figaro”, e, sempre dello stesso anno, il di René

Ghil, anche se i programmi restarono alquanto aleatori. Il movimento fu accompagnato e

sostenuto da alcune riviste: “La revue wagnérienne”, 1885; “Le symbolisme”, 1886; “La

plume”, 1889; “Le Mercure de France”, 1890, che sarebbe diventato l’organo ufficiale del

simbolismo; “La revue blanche”, 1891.

Charles Baudelaire

B

audelaire, Charles (Parigi 1821-1867), poeta e critico francese. Ebbe un'infanzia

difficile, segnata dalla morte del padre e dall'insofferenza per il patrigno. La vocazione poetica,

che si manifestò precocemente, fu avversata dai genitori i quali, per sottrarlo alla vita

disordinata che conduceva, nel 1841 lo indussero a compiere un viaggio in India, dal quale il

giovane Baudelaire fece ritorno ancor prima di essere giunto a destinazione. Fu durante questo

L'albatros.

viaggio che compose una delle sue poesie più famose, Riprese allora la sua vita di

dandy e di esteta, sperimentando i 'paradisi artificiali' (questo il titolo di una sua raccolta di

saggi pubblicata nel 1861) dell'hashish, dell'oppio e dell'alcol, procurandosi fama di eccentrico

e immorale e dissipando ben presto il patrimonio paterno, cui aveva avuto accesso con la

maggiore età. Questo periodo di libertà assoluta e di ricerca del piacere coincise con una fase

creativa molto feconda, da cui nacquero le sue poesie più celebrate. Costretto dalle

preoccupazioni finanziarie, intraprese l'attività giornalistica. Le sue prime pubblicazioni di una

certa importanza furono due volumetti di critiche d'arte sui Salons (1845-46). Il riconoscimento

della sua abilità di scrittore giunse nel 1848, quando furono pubblicate le traduzioni di opere di

Edgar Allan Poe, scrittore con il quale Baudelaire condivideva una profonda inquietudine.

Nel giugno del 1857 Baudelaire fece pubblicare dall'editore Poulet-Malassis, suo amico, la

I fiori del male,

raccolta che affiancava inediti a poesie già comparse in rivista. In agosto l'opera

fu sequestrata e all'autore fu intentato un processo per oltraggio alla morale pubblica. Pochi

Madame Bovary

mesi prima, la stessa sorte era toccata a di Gustave Flaubert, ma, al contrario

di quanto avvenne per il romanzo flaubertiano, lo scandalo segnò negativamente la fortuna dei

Fiori del male; benché l'élite letteraria francese si fosse schierata in sua difesa, il pubblico

ministero comminò a Baudelaire una pena pecuniaria e ordinò la soppressione di sei

componimenti, che furono riabilitati solo nel 1949. Dopo lo scandalo, sempre per far fronte ai

debiti, continuò a pubblicare sulle riviste testi critici e traduzioni di Poe, a cui presto si

aggiunsero i 'poemetti in prosa' che sarebbero stati raggruppati e pubblicati postumi in forma

Lo spleen di Parigi

definitiva con il titolo (1869) e con i quali l'autore riprendeva in una

Fiori del male.

sensuale, musicale prosa poetica temi e motivi dei Nella primavera del 1866, già

malato, si trovava in Belgio per tenervi un ciclo di conferenze; in luglio, colpito da un attacco di

paralisi e di afasia, dovette essere ricondotto a Parigi, dove morì il 31 agosto.

I Fiori del Male

C apolavoro di Baudelaire, la raccolta poetica reca fin dal titolo il segno di un'estetica

nuova, 'moderna', in cui, grazie alla poesia, le realtà più banali o volgari della natura e della

carne (il 'male') possono acquistare bellezza ed elevarsi al sublime (i 'fiori'). Applicando a

questo materiale 'basso' di ispirazione un meticoloso lavoro sul linguaggio poetico, con l'utilizzo

di forme metriche tradizionali quali il sonetto e il verso alessandrino, Baudelaire rivoluzionò

l'universo estetico non soltanto superando l'idea tradizionale che l'arte sia tanto più riuscita

quanto più la materia è nobile, ma soprattutto realizzando una sintesi tra due scelte estetiche

fino ad allora inconciliabili: il lirismo romantico e il formalismo. Nella versione definitiva, la

Spleen e ideale, Quadri parigini, Il vino, Fiori del male, Rivolta

raccolta si compone di sei parti: e

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