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INDICE

‘I DISASTRI AMBIENTALI CAUSATI DALL’UOMO’

1- Disastri ambientali

1.1-Definizione di disastro

1.2-Tipologie di disastri ambientali

2- Gli eventi più catastrofici causati dall'uomo

2.1-Le Guerre

2.2-Bhopal

2.2.1-La delocalizzazione

2.3-Chernobyl

2.4-Disastro di Seveso

2.4.1-Direttiva Seveso

2.5-Exxon Valdez

3-L’ultimo drammatico evento

3.1-L’evento

3.2- Strategie adottate per sanare falla

3.3- Gli effetti nocivi sulla salute dell’uomo

3.4-Gli effetti nocivi sul flora e fauna

3.5-Il danno economico

2

PREMESSA

Questo elaborato vuole riportare alla luce determinati eventi catastrofici della storia

dell’uomo, da i più lontani ai più recenti, forse dimenticati dalle persone di un tempo e forse mai

conosciuti dai giovani di oggi.

Ho deciso di trattare questa tesi dopo l’ultimo grande disastro ambientale avvenuto nel

Golfo del Messico, il quale è ancora tutt’ora in atto, provavo rabbia mentre leggevo e sentivo quelle

notizie, provo impotenza nel sapere che ancora oggi questo incubo non è finito, che quel mare non

è più tale, ma bensì un grande mostro nero privo di vita.

Dopo di che, in vista degli esami, ho deciso di ampliare le mie conoscenze, reperire materiale da più

fonti, creare un elaborato dove trattare dei vari disastri ambientali causati dall’uomo, soprattutto

nella storia degli ultimi cento anni.

Dove il progresso tecnologico ha raggiunto livelli altissimi, ma anche dove l’uomo non ha

saputo evitare catastrofi causate da questa continua evoluzione, dove l’errore umano sembra essere

diventato una cosa naturale … ma dove la Natura non ha niente a che fare con tutto ciò, lei viene

continuamente uccisa da un uomo sempre più artificiale.

INTRODUZIONE

Questa tesina volge su tre parti essenziale, nella prima vengono date informazioni generali

riguardo il termine disastro ambientale. Nella seconda parte vado a parlare degli eventi più

catastrofici mai esistiti nella storia dell’uomo, in ordine di dimensione e di gravità, si noterà poi che

tutti appartengono circa agli ultimi cinquanta anni della storia dell’umanità, in perfetta coincidenza

con l’elevato sviluppo tecnologico.

Nella terza parte della mia tesina parlo del più grande e recente disastro ambientale mai

avvenuto, faccio un’attenta analisi di tutti i fatti successi, dipingendo così un quadro generale della

gravità dell’evento. 3

PARTE PRIMA: I disastri ambientali

1.1 Definizione di disastro ambientale

Un disastro ambientale è un fenomeno con una vasta

ricaduta sull'ambiente, naturale e non, provocando ingenti

danni sia agli esseri viventi che alla superficie del territorio

colpito. Questi eventi solitamente sono generati per mano

dell’uomo e dalla sua attività colposa o dolosa.

Il disastro ambientale non si deve confondere con i

disastri naturali o calamità naturali, perché in questo caso è proprio la natura che fa il suo corso ed è

impossibile fermarla o quasi. Questi fenomeni infatti vengono amplificati dall’attività umana,

creando così danni ingentissimi all’ambiente, dove spesso l’intervento umano per risanare ciò che è

successo diventa difficoltoso e nei casi estremi addirittura impossibile, perché tutti i tentativi di

recuperare il danno recato diventano vani, esempi da fare ce ne sono parecchi: e pure la mano

dell’uomo colpisce ancora con un vero e proprio principio di egoismo verso la Terra.

1.2 Tipologie di disastri ambientali

Molteplici sono gli esempi che si possono fare di tipologie di disastri ambientali, che vanno

a colpire con forza maggiore o minore tutto ciò che si trova sopra la superficie terrestre e non

solo: le guerre, eventi catastrofici dove due popoli dominati da un senso comune di

o ignoranza, si attaccano e distruggono senza scrupoli tutto ciò che nella loro

traiettoria: spezzano vite civili, annientano flora e fauna e distruggono interi paesaggi

andando così a sfigurare il magnifico volto di questo Mondo.

Disastri chimici e petrolchimici, esempi di questi disastri sono molto frequenti in

o tutto il Pianeta, e molto spesso sono causati dall’errore umano, chi ne paga le

conseguenze siamo ancora noi esseri viventi, sono legati appunto alla dispersione di

sostanze nocive per la salute e per l’ambiente.

Disastri nel trasporto via mare di prodotti petrolchimici questi sono correlati a quelli

o qui al punto precedente, e sono collegati a incidenti dei mezzi adibiti al trasporto di

idrocarburi (petroliere). 4

I disastri legati allo sfruttamento dell'energia nucleare sono quelli più fatali per la

o salute dell’uomo, perché creano molte malattie di elevata gravità(tumori,

malformazioni genetiche ecc.)

Disastri correlati all’elevato sfruttamento delle risorse idriche, soprattutto nel mondo

o Occidentale dove l’oro blu viene sovrautilizzato, senza che questo possa ricreare il

suo ciclo naturale. Esempi ne sono il prosciugamento dei laghi,dei fiumi ecc.

PARTE SECONDA: Gli eventi più catastrofici causati dall’uomo

2.1 Le Guerre

Come noi ben sappiamo le guerre sono da sempre il male di tutti i popoli, la prima forma di

ignoranza che sopprime la cultura, sono quelle che causano più morte e distruzione ambientale:

devastano interi paesi, distruggono interi ecosistemi, per non

parlare del numero delle vittime che muoiono ogni giorno nei

diversi conflitti.

Non bisogna per forza fare tantissimi esempi, per descrivere i

danni provocati da queste medesime su questa Terra, basti

pensare soltanto al fatto che la parola guerra dice tutto: morte,

distruzione e sofferenza. San Martino del Carso

2.2 Bhopal

A Bhopal c’è stato il disastro peggiore che l'industria chimica abbia mai causato. Era il dicembre

del 1984 e il mondo ancora paga con di 10.000 morti l'errore umano.

Il disastro di Bhopal, fu causato dalla fuga di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC)*,

prodotto dalla Union Carbide India, azienda chimica multinazionale americana produttrice di

pesticidi, che ha de localizzato nel cuore della città di Bhopal, nello Stato Indiano del Madhya

Pradesh.

Il rilascio di questa sostanza è iniziato poco dopo la mezzanotte del 3 dicembre, uccise 754

persone, ma fonti non ufficiali ne stimano più di 10.000, avvelenandone da 150.000 a 600.000.

5

Bisogna precisare però che il primo obiettivo dell'azienda era il Safety First, ovvero la sicurezza

del personale prima di tutto, ma è realmente andata così? Gli alti dirigenti potevano soffermare di

aver preso in considerazione tutte le forme di cautela contro imminenti eventi così devastanti?. La

stessa azienda, al suo interno, istituì un piccolo ospedale per eseguire tutti gli esami necessari al

controllo dello stato di salute dei lavoratori, alla cura di eventuali disturbi respiratori, ma i medici

che vi operavano non erano però stati istruiti per curare patologie dovute a fughe di gas.

Nell'estate 1983, la Union Carbide, fallì e sospese la produzione, in previsione della definitiva

chiusura dell'impianto per poi trasferirlo in altri paesi. Un dato molto rilevante è che intanto 63

tonnellate di MIC restavano come scorta nei tre serbatoi sottoterra. C’è da precisare che

successivamente nell’autunno del 1983

gli impianti di sicurezza vennero disattivati

o la refrigerazione delle vasche del MIC fu interrotta

o la manutenzione ordinaria fu sospesa

o Spenta la fiamma pilota della torre di combustione, ultimo importante sistema di

o sicurezza per bloccare eventuali fughe di gas contaminante.

L’esplosione finale fu causata dal contatto dell’acqua con il MIC, il quale si sa essere fortemente

reattivo a contatto con l’acqua. Le 42 tonnellate di MIC si disintegrarono in un’esplosione di calore

che trasformò il liquido in un vortice gassoso. La pressione è sbalzata di colpo a livelli altissimi,

prima 2 bar e successivamente 4 bar. Il gas viaggiò verso la torre di decontaminazione, dove

avrebbe dovuto trovare la fiamma del bruciatore pronta a incendiarlo, però questa sarà spenta, il gas

infine è bloccato dalle valvole chiuse.

Inevitabile il cataclisma che sarebbe avvenuto da li a poco, dopo una forte esplosione causata

dalla reazione del MIC, succede il peggio, si crea una nube che andrà ad investire le bidonville

vicine, su centinaia di migliaia di persone. Proprio quella sera piovve, persero la vita all’incirca

8.000 persone solo nella prima notte, circa 25000 morirono nei mesi successivi, si ebbero più di

500.000 intossicati. La maggioranza dei morti e dei feriti fu causata da edema polmonare, ma il gas

causò tutta una serie di diversi disturbi.

Argomento del 7 giugno, molti quotidiani riportano una sentenza fatta contro la Union Carbide,

dove vengono incolpati 8 soggetti con una pena massima di 2 anni di reclusione. Tra questi

Anderson, presidente a quel tempo della famosa società, arrestato nel 1984, uscito grazie al

pagamento di una cauzione e tutt’ora latitante dopo un nuovo mandato di arresto fatto il 31 luglio

del 2009 dalla magistratura indiana. 2.2.1 La delocalizzazione

6

La delocalizzazione è la dislocazione della produzione in regioni o stati diversi, dove si possono

trovare migliori condizioni economiche per una certa impresa.

Le ragioni per cui si de localizza sono molteplici, la prima motivazione è l'economicità, che

deriva dalla ricerca di Paesi in cui ci sia un concreto vantaggio comparato rispetto ad altri, vale a

dire un insieme di regole, situazioni, che rendono quel tipo di lavoro meglio realizzabile in un posto

piuttosto che altrove.

Per esempio, una produzione dove la mano d’opera sia maggiore, viene realizzata in un luogo in

cui il costo del lavoro sia minimo, per esempio la Cina,India, e così via. In secondo luogo, oltre al

vantaggio dell’economicità, esistono incentivi alla delocalizzazione per ragioni di politiche

economiche di sviluppo. Abbiamo allora una delocalizzazione regionale, per esempio quando ci

sono incentivi alla produzione in una regione italiana piuttosto che in un'altra, oppure una

delocalizzazione internazionale, quando un'altra Nazione si dota di politiche economiche in grado di

garantire costi minori per un certo tipo impresa.

Al giorno d’oggi il paese europeo in cui risulta più conveniente de localizzare è la Bulgaria, grazie

a normative che annullano l'imposta sul reddito delle società.

Un’altra ragione per de localizzare, è la possibilità di dislocare la produzione e attuarla in zone

diverse, cioè avere una organizzazione del lavoro per cui è possibile "staccare" una parte o la

totalità di una certa produzione e realizzarla altrove. In Italia abbiamo il caso della Fiat, che ha

alcuni modelli in produzione in Polonia. 7

2.3 Chernobyl

Il disastro avvenne il 26 aprile 1986 verso l’una di notte

nella centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina vicino al

confine con la Bielorussia. Durante lo svolgimento di un test

definito "di sicurezza" furono violate tutte le regole di

sicurezza e di buon senso soprattutto, portando ad un brusco e

incontrollato aumento della potenza del nocciolo del reattore

numero 4 della centrale, denominato RBMK, ci fu la scissione

dell'acqua di refrigerazione in idrogeno ed ossigeno a così elevate pressioni da provocare la rottura

dei tubi di raffreddamento. Il contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente, facente parte delle

barre di controllo, con l'aria, innescò una fortissima esplosione e lo scoperchiamento del reattore

stesso. Dopo di che una nube di materiali radioattivi fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree

intorno alla centrale, le quali furono pesantemente contaminate, rendendo necessaria l'evacuazione

di circa 336.000 persone.

Le nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia per

fortuna con livelli di contaminazione sempre minori, raggiungendo anche l'Italia, la Francia, la

Germania e così via. Il rapporto ufficiale redatto da agenzie dell'ONU stila un bilancio di 65 morti

accertati con sicurezza durante l’accaduto e altri 4.000 presunti per tumori e leucemie nei

successivi 80 anni. Un dato importante è che gli operatori della centrale non erano a conoscenza dei

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