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Introduzione Colonialismo e imperialismo, tesina
Questa tesina di terza media descrive il colonialismo e permette dei collegamenti con le seguenti materie e argomenti: il Storia Colonialismo e Imperialismo, Prima guerra mondiale, in Italiano la relazione Niente di nuovo sul fronte occidentale, futurismo, Gabriele D'Annunzio, Gandhi e la marcia del sale
, in Arte il futurismo, in Musica il Futurismo, Francesco Balilla Pratella e Luigi Russolo, in Francese il dadaismo, in Geografia la Nuova Zelanda, in Scienze i vulcani, in Tecnologia i combustibili fossili, i carboni, in Inglese The Commonwealth and the British Parliament.

Tesina sul colonialismo, collegamento
Storia - Colonialismo e Imperialismo, Prima guerra mondiale.
Italiano- la relazione niente di nuovo sul fronte occidentale, futurismo, Gabriele D'Annunzio, Gandhi e la marcia del sale.
Arte - Futurismo.
Musica - Futurismo, Francesco Balilla Pratella e Luigi Russolo.
Francese - Dadaismo.
Geografia - La Nuova Zelanda.
Scienze - Vulcani.
Tecnologia - Combustibili fossili, carboni.
Inglese - The Commonwealth and the British Parliament.
Colonialismo e
Imperialismo
3^c Lucrezia Bernini
Colonialismo e
imperialismo 1 Combustibili
Futurismo fossili Nuova
Gabriele (Tecnologia) Zelanda
D’Annunzio (
geografia
Pioggia nel )
1^guerra Gandhi
pineto
mondiale Marcia del
(letteratura) Commonwealth
(storia) sale (inglese)
(italiano) Vulcani
(scienze)
Futurismo Parlamento
nell’arte
Dadaism britannico e
o Regina
(francese) Elisabetta II
(inglese)
Futurismo nella
musica
Luigi Russolo
Francesco Pratella
Si credeva ormai che nel 1850 il colonialismo fosse tramontato,
anche perché molte colonie sud-americane erano ormai diventate
indipendenti. Ma la popolazione in Europa aumentava e quindi ci fu
una conseguente emigrazione, verso America,Africa,Asia e
Australia. Occorreva che altri continenti diventassero nuovi mercati,
perché nel 1873 ci fu un’altra crisi di sovrapproduzione.
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Inoltre gli europei avevano la certezza di dover esportare la civiltà
bianca.
Tutto questo intreccio di interessi sia economici che culturali, era
una nuova forma di colonialismo che sfruttava economicamente
una colonia e ne aveva anche il controllo territoriale, chiamato
imperialismo.
L’unico paese che ancora non era stato sfruttato era l’Africa, tranne
l’Algeria che era già una colonia francese. Cosi molti paesi europei
vi si gettarono contemporaneamente e per non causare una guerra
il cancelliere tedesco Bismark convocò la conferenza di Berlino, nel
1884-1885. Fu stabilita una regola: le colonie sarebbero
appartenute a chi le avesse occupate e dominate per primo.
La conseguenza fu abbastanza logica: circa 6 nazioni mandarono in
Africa eserciti armati fini ai denti, creandosi comunque degli
stermini verso gli abitanti africani.
Prima guerra mondiale
I conflitti causati dalla corsa all’Africa e quindi dall’imperialismo,
furono una delle concause che portarono alla prima guerra
mondiale.
Le altre concause erano le vecchie alleanze e c’era quindi molta
tensione in Europa.
Ma nel giugno del 1914 avvenne la causa che fece traboccare la
goccia dal vaso:l’assassinio dell’erede al trono d’Austri, Francesco
Ferdinando per mano di uno studente serbo affiliato alla mano nera
(associazione terroristica serba).
L’imperatore Francesco Giuseppe dichiarò guerra a tutta la Serbia,
perché avendo già perso molti familiari negli anni prima, non riuscì
a ragionare lucidamente.
A fianco della Serbia arrivarono Russia,Francia,Gran Bretagna e a
fianco dell’Austria arrivò la Germania. Per il momento l’Italia rimase
neutrale a causa dei loro armamenti troppi inadeguati.
3
Cosi ufficialmente il 5 agosto 1914 iniziò la prima guerra mondiale,
che tutti credevano fosse semplicemente una guerra lampo.
L’atto che da “guerra lampo” fece diventare questo conflitto
una “guerra di trincea” fu proprio la guerra tra tedeschi e
francesi sul fiume Marna, che durò 6 giorni. Con la battaglia di
Verdun, diventò una “grande guerra”.
Finalmente nel maggio 1915 l’ Italia entra in guerra a fianco degli
alleati (Francia,Inghilterra,Serbia e Russia), stringendo un patto con
Francia e Inghilterra, di modo che in caso di vittoria si sarebbe preso
Trento e Trieste. Nel 1917 ci fu una grande disfatta dell’esercito
italiano, a san Martino del Carso e Caporetto, perché il generale
Cadorna non sapeva motivare i propri soldati e così fu sostituito dal
generale Armando Diaz che riuscì a sollevare il morale dell’esercito.
Sempre nel 1917 la Russia si ritira dalla guerra perché era scoppiata
una rivoluzione, che poi determinò l’arresto dello zar.
Ma al suo posto entrarono gli stati Uniti, che dichiararono guerra
alla Germania. Cosi americani,francesi e inglese attaccarono la
Germania, costringendola a liberare Francia e Belgio ci fu anche la
disfatta dell’Austria a Vittorio veneto e il 4 novembre 1918 firmava
l’armistizio con l’ Italia e cosi anche l’11 novembre la Germania si
arrese la Prima guerra mondiale era finita.
Dopoguerra
Nel dopoguerra l’Italia vive la vittoria come una sconfitta, perché
era di nuovo tornata la disoccupazione perché la fabbriche che si
erano trasformate totalmente per indumenti e strumenti vari per i
militari dovevano ritrasformarsi in aziende “comuni.
Inoltre al tavole delle trattative non si era fatta assegnare la
Dalmazia e la città di Fiume. Un noto letterato italiano Gabriele
D’annunzio, iniziò a chiamare questa vittoria “vittoria mutilata”.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
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Niente di nuovo sul fronte occidentale è stato scritto da Erich Maria
Remarque e fu pubblicato per la prima volta nel 1929, dall’oscar
mondadori.
Il libro è un romanzo scritto in prima persona ed è ambientato
durante la prima guerra mondiale, sul fronte occidentale ossia
quello di Germania-Francia.
Parla di un ragazzo tedesco diciannovenne, Paul Baumer e dei suoi
amici e compagni di scuola, che entusiasti delle idee patriottiche
imposte dai loro professori decidono di diventare volontari.
Credono di vivere una bella avventura, ma arrivati sul fronte, dopo
alcuni mesi di esercitazione, capiscono che non è così; e capiscono
che la guerra inutile. Personaggi principali
Paul Baumer è il protagonista ossia colui che racconta la storia.
Anche lui muore, ma solo alla fine, in un giorno molto silenzioso,
così tranquillo che il rapporto del comando tedesco annunciava:
niente di nuovo sul fronte occidentale.
I personaggi secondari sono i suoi compagni di scuola: Alberto
Kropp, Müller, leer, Tjaden, Haje, Westhus, Keemmerik.
Valutazione e pagine scelte
Le pagine che mi hanno colpito di più sono quelle dove il
protagonista torna a casa per diciassette giorni e vede tutto in
maniera diversa, vorrebbe non essere più tornato, perché piano
piano che passano i giorni la mamma e la sorella sono sempre più
tristi e capisce che non sarebbe dovuto tornare a casa sia per
questo motivo sia perché si sente diverso in mezzo tutte quelle cose
familiari, non riesce a tornare al passato e con la mente torna
sempre al pensiero della guerra, di cosa stessero facendo i suoi
compagni ora in trincea.
Inizia già a capire da ora che le immagini della guerra non lo
lasceranno mai e gli “rimarranno attaccate per sempre”
Questo libro mi ha colpito molto sin dall’inizio perché già nella
prima pagina c’è una frase, che mi ha colpito e fatto pensare:
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questo libro non vuole essere né un atto di accusa né una
confessione. Esso non è che il tentativo di raffigurare una generazione
la quale- anche se sfuggì alle granate- venne distrutta dalla guerra.
Quindi non posso dire altro che è l’ideale per capire la guerra non
solo dal punto di vista storico dei libri, ma anche dal punto di vista
psicologico di un soldato che vive la guerra in prima persona.
Futurismo
Il futurismo portò alla prima guerra mondiale e ispirò anche le idee
fasciste, perché proclamava la guerra,disprezzava i valori
tradizionali, insomma aveva delle idee innovative.
È un movimento artistico culturale nato in Italia, o meglio per mano
di un italiano, Filippo Tommaso Marinetti, che sul giornale francese
“Le Figaro” aveva pubblicato il “Manifesto
del Futurismo”, dove erano elencati i principi
ispiratori del futurismo.
I futuristi, appunto, rifiutavano i valori
tradizionali, i sentimenti, l’analisi interiore e
il silenzio ed avevano fede nel progresso
tecnologico, esaltavano la velocità, la
violenza, il chiasso e concepivano la guerra
come “sola igiene del mondo”(questa
affermazione portò alla prima guerra
mondiale).
Naturalmente per interpretare tutte questi
fanatismi e ideologie i futuristi non usavano sintassi tradizionali, ma
“parole in libertà” ossia delle libere associazioni delle parole, cosi
come nascevano. 6
Oltre a Marinetti i rappresentanti del futurismo letterario furono
Aldo Palazzeschi,Corrado Govoni,Ardengo Soffici.
MANIFESTO DEL FUTURISMO
1. Noi vogliamo cantare l’amore del pericolo,l’abitudine all’energia e
alla temerità
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della
nostra poesia
3. La letteratura esaltò fino a oggi,l’immobilità pensosa,l’estasi e il
sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia
febbrile,il passo di corsa,il salto mortale, lo schiaffo e il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una
bellezza nuova: la bellezza della velocità
5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante,la cui asta
ideale attraversa la Terra,lanciata a corsa,essa pure, sul circuito
della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore,sfarzo e munificenza,
per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non
abbia carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia
deve essere concepita come un violento assalto contro le forze
ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... perché
dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le
misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono
ieri. Noi viviamo già nell’assoluto,poiché abbiamo già creata
l’eterna velocità onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igiene del mondo- il
militarismo,il patriottismo,il gesto distruttore dei
liberatori,le belle idee per cui si muore e il disprezzo della
donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le
accademie di ogni specie e combattere contro il moralismo.
Il femminismo e contro ogni viltà opportunistica.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o
dalla sommossa; canteremo le maree multicolori e politiche delle
rivoluzioni nelle capitali moderne,canteremo il vibrante fervore
notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati di violente lune
elettriche,le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano, le
officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi, i ponti simili
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a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenati al sole con un
luccichio di coltelli i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte e le
locomotive dall’ampio petto,che scalpitano sulle rotaie,come
enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi e il volo scivolante degli
aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e
sembra applaudire come una folla entusiasta.
MANIFESTO TECNICO DELLA LETTERATURA FUTURISTA
1. BISOGNA DISTRUGGERE LA SINTASSI DISPONENDO I SOSTANTIVI A
CASO, COME NASCONO.
2. SI DEVE USARE IL VERBO ALL’INFINITO, perché si adatti
elasticamente al sostantivo e non lo si sottoponga all’io dello
scrittore che3 osserva o immagina.
3. SI DEVE ABOLIRE L’AGGETTIVO, perché il sostantivo nudo conservi il
suo colore essenziale. L’aggettivo avendo in sé un carattere di
sfumatura, è inconcepibile con la nostra visione dinamica, poiché
suppone una sosta, una meditazione.
4. SI DEVE ABOLIRE L’AVVERBIO, vecchia fibbia che tiene unite l’un
all’altra le parole. L’avverbio conserva alla frase una fastidiosa
unità di tono.
5. OGNI SOSTANTIVO DEVE AVERE IL SUO DOPPIO, cioè il sostantivo
deve essere seguito, senza congiunzione, dal sostantivo da cui è
legato per analogia. Esempio: uomo-torpediniera, donna-golfo,
folla-risacca, piazza-imbuto, porta-rubinetto.
6. ABOLIRE ANCHE LA PUNTEGGIATURA. Essendo soppresssi gli
aggetti, gli avverbi e le congiunzioni, la punteggiatura è
naturalmente annullata, nella continuità varia di uno stile vivo che
si crea da sé, senza le soste assurde delle virgole e dei punti.
Per accentuare certi movimenti e indicare le loro direzioni, si
impiegheranno segni della matematica: + - x =, maggiore e minore
e segni musicali.
I futuristi cercavano di estendere le loro idee innovative verso tutte
le forme artistiche e comunicative; infatti il futurismo abbracciava
sia la pittura che la letteratura, ma anche la scultura, la poesia,
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l’architettura, il cinema, il teatro, la musica, la danza e perfino la
cucina. Gabriele D’Annunzio
Nato a Pescara nel 1863, trascorse gli anni giovanili a Roma tra
incontri mondani e scandali, diventò subito un personaggio
dominante della letteratura del suo periodo.
L’incontro con Nietzsche, il filosofo tedesco che aveva elaborato il