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Questa tesina di terza media descrive le armi e la loro evoluzione nella storia. Un'arma è uno strumento con cui una persona può recare danno ad un'altra o difendersi in caso di aggressione. Nel corso della sua evoluzione l’uomo ha inventato strumenti di offesa e difesa sia per cacciare, quindi per procurarsi il cibo, sia per difendersi da animali feroci, sia poi per proteggere le proprie scorte e il proprio territorio dalla predazione da parte di altri gruppi rivali (Difesa) e contemporaneamente per accaparrarsi scorte e territori appartenenti ad altre società (Offesa, conquista). In funzione del nemico verso il quale le armi dovevano essere efficaci, l’uomo ha dovuto selezionare i materiali da impiegare per la costruzione delle armi e le tecnologie necessarie alla lavorazione di questi materiali, in un processo circolare nel quale la necessità di causare al nemico un danno adeguato portava al miglioramento delle caratteristiche tecniche delle armi e all’affinamento della tecnologia necessaria, mentre la scoperta di nuovi materiali e lo sviluppo di
nuovi tipi di lavorazione portava alla invenzione di nuove armi e all’adeguamento conseguente delle tecniche, sia di caccia che di combattimento. Nella presente tesina mi occuperò delle armi costituite in tutto o in parte di materiali metallici e/o lignei e delle tecnologie impiegate per la loro costruzione, poiché tali materiali fanno parte del programma di Tecnologia da me svolto durante il presente anno scolastico.
INTRODUZIONE
Un'arma è uno strumento con cui una persona può recare danno ad un'altra o difendersi in caso di
aggressione. Nel corso della sua evoluzione l’uomo ha inventato strumenti di offesa e difesa sia per
cacciare, quindi per procurarsi il cibo, sia per difendersi da animali feroci, sia poi per proteggere le
proprie scorte e il proprio territorio dalla predazione da parte di altri gruppi rivali (Difesa) e
contemporaneamente per accaparrarsi scorte e territori appartenenti ad altre società (Offesa,
conquista).
In funzione del nemico verso il quale le armi dovevano essere efficaci, l’uomo ha dovuto
selezionare i da impiegare per la costruzione delle armi e le necessarie alla
materiali tecnologie
lavorazione di questi materiali, in un processo circolare nel quale la necessità di causare al nemico
un danno adeguato portava al miglioramento delle caratteristiche tecniche delle armi e
all’affinamento della tecnologia necessaria, mentre la scoperta di nuovi materiali e lo sviluppo di
nuovi tipi di lavorazione portava alla invenzione di nuove armi e all’adeguamento conseguente
delle tecniche, sia di caccia che di combattimento.
Nella presente trattazione mi occuperò delle armi costituite in tutto o in parte di materiali metallici
e/o lignei e delle tecnologie impiegate per la loro costruzione, poiché tali materiali fanno parte del
programma di Tecnologia da me svolto durante il presente anno scolastico.
CLASSIFICAZIONE DELLE ARMI
Le armi vengono di solito classificate in relazione al modo in cui l’individuo le adopera, piuttosto
che in relazione al tipo di materiale di cui sono costituite o al tipo di danno provocato.
Si distinguono quindi le ARMI BIANCHE (da botta, da taglio, da punta; corte o lunghe), le ARMI
DA LANCIO, le ARMI DA FUOCO e le ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA.
Qui di seguito darò una descrizione più dettagliata delle armi bianche e di quelle da lancio, mentre
mi limiterò a qualche cenno per le armi da fuoco e quelle di distruzione di massa, in quanto sono
basate su tecnologie che non sono comprese nel programma della scuola secondaria inferiore.
ARMI BIANCHE
Sono armi bianche gli oggetti che provocano danni al bersaglio se impugnati e azionati dall'uomo
con la sola forza fisica.
Possono essere:
1.oggetti contundenti = armi da botta
2. lame = armi da taglio e da punta
Armi da botta
Le armi da botta sono strumenti dotati di manico, più o meno lungo, con i
quali il bersaglio viene percosso e l’urto causa una ferita o una
ammaccatura, più o meno grave a seconda del peso dell’arma, della forza
con cui viene inferto il colpo e dalla presenza sull’arma stessa di rilievi,
spigoli, punte. Esse basano il danno inferto sul principio dell'urto col
bersaglio.
Sono armi da botta: i bastoni, le clave, le asce, i martelli, le mazze.
Bastoni e clave si possono realizzare con una tecnologia veramente
minima: gli storici ritengono che furono queste le prime armi utilizzate
dall’uomo, a partire da femori di animali o rami spezzati, semplicemente
Illustrazione 1: Il raccolti nell’ambiente dove l’uomo viveva e cacciava.
bastone 2
I sono porzioni di ramo o di fusto, in Oriente anche porzioni di steli di bambù, che possono
bastoni
essere usati come oggetto contundente anche senza alcuna lavorazione, oppure venire piallati e
lisciati, eventualmente anche impregnati di sostanze oleose o verniciati in modo da proteggerli
dall’umidità.
La forma geometrica del bastone tende ad essere quella di un cilindro allungato, privo di
bilanciamento del peso. Esso è anche relativamente leggero e può richiedere una grande esperienza
da parte di chi lo usa, per poter causare un danno serio.
L’impatto del bastone col bersaglio può avvenire secondo la lunghezza dell’arma, e allora
provocherà una contusione; se una estremità del bastone è stata resa aguzza, per esempio
assottigliandola con una selce scheggiata o con una lama, esso può essere usato come arma da punta
e provocare una ferita per penetrazione della punta stessa nel bersaglio.
può essere facilmente ricavata da un grosso cilindro di legno, assottigliando la
parte da impugnare mediante piallatura con strumenti anche rudimentali, come selci affilate. Il
Illustrazione 4: fasi di costruzione di una scure in bronzo (Età del Bronzo)
le due valve dello stampo vengono fissate su una base di legno
dal crogiolo in ceramica viene colato il bronzo fuso
la testa della scure viene fissata al manico
la testa ottenuta per fusione viene rifinita martellandola a lungo 3
danno ottenibile con quest’arma può essere aumentato infiggendo nella testa della clava dei
frammenti di selce o di osso.
L’ascia e la nascono invece quando al bastone viene fissata una testa, a forma di mandorla o
scure
di trapezio, dapprima ricavati dalla sbozzatura di pietre come la selce. Se la testa è di forma
arrotondata o a parallelepipedo si parla di e
mazza martello.
Con lo sviluppo della metallurgia la testa contundente viene realizzata con rame, bronzo, ferro,
acciaio, che possono essere affilati (in questo caso, per la scure e l’ascia, al danno da botta si
aggiunge il danno da taglio; inoltre ascia e scure possono essere usati anche come utensili per
tagliare il legno, oltre che come armi).
La è un’arma costituita da una testa di metallo fissata
mazza
ad un bastone più o meno lungo. Nei modelli più economici,
e a tecnologia più semplice, la testa può essere di legno, con
punte metalliche infisse secondo varie geometrie (mazze
“Morning star”).
Dal XV secolo in Occidente l’asta viene realizzata nello
stesso metallo della testa e l’impugnatura viene rivestita con
pelle, cordicelle, trecce metalliche per migliorare la presa da
parte del combattente.
La testa della mazza ha una forma lobata o irta di punte in
Illustrazione 5: Teste di mazza tipo modo che, quando viene inferto il colpo, essa non scivoli
Morning star (sec. XII-XIII) sulla superficie del bersaglio.
L’uso della mazza come arma da mischia, in Africa del nord e in Oriente, risale alla civiltà Egizia,
mentre in Occidente si è diffuso dopo il IX secolo, tramite la mediazione dell’impero bizantino.
Mentre quest’arma non produce molti danni su un avversario protetto da una cotta di maglia, essa si
rivela efficace sugli elmi e sulle armature a piastre, che proteggono chi le indossa dai colpi inferti
con armi da taglio. Il danno inferto consiste essenzialmente in contusioni e fratture ossee.
Nel caso delle mazze “morning star” a questo danno si aggiunge la ferita
da punta.
Un altro gruppo di armi da botta è costituito dai vari tipi di mazzafrusto,
equivalenti occidentali del longian o nunchaku. Il mazzafrusto con tutta
probabilità costituisce una modifica del trebbio, strumento agricolo che
serviva per far uscire i chicchi dei cereali dalla loro spiga. Il trebbio era
costituito da due bastoni collegati da uno snodo più o meno lungo: da una
coppia di anelli fino ad una breve catena.
Nel mazzafrusto la porzione che funge da impugnatura è sempre
costituita da un bastone, di legno o metallo, mentre la porzione dell’arma
Illustrazione 6: Due destinata a colpire il bersaglio può assumere forme diverse, sia in
contadini in azione con funzione del tipo di danno che si vuole infliggere, sia in funzione dei
il trebbio (1270 ca) materiali a disposizione del costruttore. Quest’arma infatti veniva usata
anche da combattenti non professionisti, come truppe cittadine o
contadini che dovevano difendersi dalle soldataglie di passaggio che si sfamavano depredando le
fattorie, e poteva essere costruita con materiali di riciclo come pezzi di spada o semplici corti
bastoni rinforzati da una gabbia di ferro e da qualche spuntone.
Armi da taglio e da punta
Questi strumenti si basano sull'utilizzo della lama, un pezzo di metallo di forma adeguata che
presenta una o più parti affilate chiamate "filo". 4
Le lame possono essere più adatte
a tagliare (in questo caso si parla
di armi da taglio: le spade, i
coltelli, le sciabole e le asce,
quando hanno una adeguata
affilatura) oppure più adatte a
colpire di punta per penetrare nel
bersaglio (in questo caso si parla
di armi da punta: i pugnali, le
lance, le picche e le baionette;
alcune armi da punta non hanno
neppure il filo sulla lama e il loro
danno è causato solo dalla punta
acuminata necessaria per
penetrare e/o sfondare: per
esempio gli stiletti e i fioretti).
Si possono inoltre distinguere le Illustrazione 7: Diversi tipi di mazzafrusto
armi bianche secondo la
dimensione: armi corte, medie e
lunghe. Le sono occultabili, chi le porta cioè le può nascondere nelle pieghe dei
armi bianche corte
propri abiti per cogliere di sorpresa un eventuale nemico. La loro lunghezza generalmente non
supera i trenta centimetri. In questa categoria si possono catalogare i coltelli, i pugnali, gli stiletti, le
daghe corte, le accette da lancio.
Il è un'arma bianca corta di origine
pugnale
antichissima, caratterizzata da una lama affilata su
tutta la sua lunghezza. I primi pugnali erano costituiti
da frammenti di selce o di ossidiana opportunamente
scheggiati, in modo da creare una affilatura. La lama
si prolungava all’indietro in uno spuntone che veniva
fissato ad un manico di legno o altro materiale.
Con l’avvento e lo sviluppo della metallurgia le lame
dei pugnali sono state realizzate in metallo: bronzo,
ferro, acciaio. Nei pugnali di metallo l’impugnatura
può essere anch’essa di metallo (Illustrazione 9),
eventualmente fissata più saldamente alla lama Illustrazione 8: Pugnale in selce di Otzi,
mediante rivetti o altri giunti ribattuti, e foderata con Museo Archeologico dell’Alto Adige –
fasce di cuoio o corde per agevolare la presa da parte circa 3200 a.C
dell’utente; oppure può essere fatta di vari materiali
(es. legno, avorio, zampe di animali, in tempi più
recenti anche materiale plastico). In questo caso la lama presenta una porzione allungata che viene
infissa nell’alloggiamento ricavato nel manico e qui fissata con giunti metallici tipo rivetti.
Molto spesso il pugnale viene protetto da un fodero di materiale difficilmente perforabile (cuoio o
metallo sottile) che può avere la semplice funzione di proteggere l’utente dal filo della lama o può
presentare un qualche tipo di aggancio che permette all’utente di fissare il pugnale stesso alla
cintura o ad un altro accessorio dell’abbigliamento.
Il pugnale era ancora presente nell’equipaggiamento dei soldati durante la seconda guerra mondiale
(Illustrazione 9).
Lo è un'arma bianca simile ad un pugnale, ma la sua lama è molto sottile, lunga ed
stiletto
acuminata, generalmente a sezione triangolare, in grado di provocare ferite assai gravi perché di
5
difficile rimarginazione. L’affilatura è limitata alla punta perciò lo
stiletto è da considerare un’arma da punta e non da taglio.
Se ne trovano reperti già nell’età del bronzo, ma acquista larga
diffusione durante il Medioevo perché la sua lama sottile poteva
passare agilmente attraverso le maglie della cotta dei guerrieri. Nei
combattimenti corpo a corpo tra guerrieri in armatura poteva
essere usato con la mano sinistra, in associazione alla spada
maneggiata con la destra, per dare il colpo di grazia al nemico già
ferito dalla spada.
Illustrazione 9: Pugnale Lo stiletto è una delle armi preferite dagli assassini, perché è facile
tedesco ww2 della Hitler da nascondere negli abiti o sotto il mantello. Inoltre la forma della
Jugend (1943) lama
consente di uccidere l’avversario con
una mossa poco appariscente,
semplicemente spingendo con forza
l’arma tra le costole fino a farla
penetrare nel cuore.
Le (spade,
armi bianche medie
sciabole, asce da guerra…) sono state
le tipiche armi individuali da guerra
da usare a corta distanza. Esse ebbero
diffusione enorme prima dell'avvento Illustrazione 10: spade tedesche dell'Età del Bronzo
delle armi da fuoco.
La è un'arma bianca a lama
spada
lunga, spesso, ma non sempre, a doppio filo, adatta a colpire di punta e di taglio. È composta, nella
sua struttura fondamentale, da una lunga lama, che può essere affilata in modo diverso sui due lati e