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• MECCANICA: DISPOSITIVO BIELLA-MANOVELLA
• INGLESE: THE 4 STROKE ENGINE AND ITS PARTS
• STORIA: TECNOLOGIE BELLICHE DELLA II GUERRA MONDIALE E SVOLGIMENTO DEL CONFLITTO
• LETTERATURA: IL FUTURISMO
- Poliammide, viene usato per realizzare prototipi estetici a causa delle limitate
precisioni e proprietà meccaniche
- ABS, garantisce un’alta resistenza meccanica e chimica, stabilità al calore,
rigidità, basso coefficiente di ritiro e rapida solidificazione, viene utilizzato
soprattutto per la realizzazione di modelli funzionali. La qualità superficiale dei
modelli può essere migliorata con verniciatura, sabbiatura e sono inoltre
possibili lavorazioni meccaniche tradizionali (torniture, fresature, forature ecc.)
- MABS, è un materiale destinato ad applicazioni medicali, i modelli possono
essere sterilizzati con le radiazioni γ e utilizzati per prove funzionali
direttamente a contatto con le apparecchiature medicali e nelle camere sterili
- Elastomero, è caratterizzato da elevata elasticità ed è destinato alla
realizzazione di prototipi di elementi elastici come le guarnizioni.
Tutti i materiali sono sviluppati e ottimizzati per l’applicazione specifica dell’estrusione
semi-liquida, per ogni materiale ne esiste un secondo con proprietà termo-meccaniche
leggermente inferiori idrosolubile e con colore diverso destinato alla creazione dei
supporti. Istituto Istruzione Superiore Leonardo da Vinci
ITI Meccanica Meccatronica ed Energia
APPROFONDIMENTO SULLE
NUOVE TECNOLOGIE E SUL
MOTORE ENDOTERMICO
ARGOMENTI:
SISTEMI:
I ROBOT E LA ROBOTICA INDUSTRIALE
MECCANICA:
DISPOSITIVO BIELLA-MANOVELLA
INGLESE:
THE 4 STROKE ENGINE AND ITS PARTS
STORIA:
TECNOLOGIE BELLICHE DELLA II GUERRA MONDIALE E
SVOLGIMENTO DEL CONFLITTO
LETTERATURA:
IL FUTURISMO
Studente: Stefano Natalino
Classe: 5^AM
A.S.: 2013/2014
SISTEMI
I ROBOT E LA ROBOTICA INDUSTRIALE
DEFINIZIONE E CENNI STORICI
La parola robot è di origine slava (robota) e significa lavoratore, secondo alcuni
anche lavoratore forzato. Negli anni quaranta lo scrittore Isaac Asimov modificò
radicalmente il concetto di fantascienza descrivendo in una serie di racconti,
robot costruiti con lo scopo specifico di compiere determinati lavori. Ad Asimov
va dunque riconosciuto il merito di aver fatto nascere la robotica intesa come
scienza della costruzione dei robot, anche se ancora a livello di fantascienza. Il
successo dei suoi libri fu tale che negli anni sessanta la parola robot fu adottata
per indicare le prime macchine industriali che avevano lo scopo di sostituire
l’uomo in alcune attività produttive.
Il primo robot industriale chiamato UNIMATE, fu realizzato dalla ditta americana
Unimation Inc. nel 1961.
Con il termine robotica industriale si indica la scienza che progetta, costruisce e
programma i robot industriali. Essa deriva dall’integrazione di numerose
tecnologie, tra le più importanti abbiamo la meccanica, l’elettrotecnica,
l’elettronica, l’informatica e la logistica.
Il robot industriale è un manipolatore autonomo e controllato che può essere
riprogrammabile, multiscopo e programmabile su tre o più assi e può essere
fisso o mobile.
Abbiamo nominato tre termini importanti e con un significato ben preciso, che
sono:
- Riprogrammabile: i movimenti programmati e le funzioni ausiliarie
possono essere modificate o sostituite senza interventi sulla struttura
meccanica e fisica del robot
- Multiscopo: può essere adattato a diverse applicazioni con semplici
modifiche fisiche
- Programmabile degli assi: possono essere programmati per specificare i
movimenti compiuti dai robot che possono essere di traslazione o di
rotazione
In Italia sarebbe più corretto utilizzare il termine automa, che è una macchina
che sostituisce l’uomo in alcune attività produttive, in particolare in alcune
lavorazioni come la manipolazione, il montaggio e il controllo, deve essere
dotato di una memoria per immagazzinare i dati e le istruzioni e deve essere
programmabile e flessibile per eseguire cicli di operazioni differenti e ripetitive.
Quindi si può affermare che un robot o automa è una macchina che:
- È capace di movimentare pezzi oppure di eseguire lavorazioni specifiche
senza il continuo controllo dell’uomo
- Può essere impiegata per eseguire diversi compiti senza subire modifiche
fisiche
- Può eseguire lavori nocivi, pericolosi o inadatti per l’uomo
STRUTTURA DEL ROBOT
Pur essendo i robot le macchine flessibili per eccellenza, essi vengono costruiti
secondo la struttura più idonea ai compiti da svolgere, per questo motivo e per
il fatto che non sarebbe economicamente vantaggioso, non esiste oggi un robot
universale.
I robot industriali, essendo dei manipolatori, devono essere strutturati in modo
da operare con un braccio e una mano.
I componenti principali sono:
- La struttura meccanica
- Il sistema di azionamento dei giunti
- Il sistema di comando, composto dall’unità di governo
e dai sensori
La struttura meccanica dei robot industriali è costituita da
una catena cinetica aperta, formata da elementi posti in
serie, o da una catena cinetica chiusa, formata da elementi
posti il parallelo.
I robot industriali più diffusi utilizzano una catena cinetica
aperta, in questa catena ciascun elemento è collegato a
quello successivo per mezzo di giunti. Il primo elemento
della struttura è il basamento, l’ultimo e l’attuatore finale,
che varia a seconda del tipo di operazione che il robot deve
compiere.
La componente che caratterizza l’articolazione di un robot è il giunto che in
base alla possibilità di movimento che consentono, permettono un diverso
grado di libertà (GDL).
I giunti sono degli accoppiamenti meccanici che collegano due corpi rigidi,
considerando uno dei due corpi fissi, il numero di movimenti che l’altro corpo
può compiere stabilisce il GDL del giunto.
I giunti in base al diverso GDL possono essere:
- Rotoidali: che consentono un GDL di rotazione
- Prismatici: che consentono un GDL di traslazione
- Cilindrici: che consentono due GDL, uno di rotazione e l’altro di
traslazione
- Sferici: che consentono tre GDL tutti di rotazione
- Elicoidali: consentono due GDL, rotazione di traslazione che non sono
indipendenti l’uno dall’altro (es. vite a ricircolo di sfere)
Il grado di libertà complessivo di un robot è dato dalla somma dei GDL di tutti i
giunti che compongono il robot, qui dipende dal loro numero e tipo.
Come ad ogni altra macchina, al robot si richiede affidabilità, ripetibilità durata
e sicurezza operativa. Le principali cause di errore, nel raggiungimento di una
posizione o nel mantenere una traiettoria, sono dovute a:
- Imprecisione nella realizzazione della struttura
- Eccessiva presenza di giochi tra i giunti
- Elasticità di giunti e bracci
- Imprecisione dei sensori
LA CLASSIFICAZIONE CINEMATICA DEI ROBOT
La classificazione più significativa dei robot viene fatta in funzione dei tipi di
giunti e dei movimenti sui tre assi principali. Si hanno quindi robot:
- Cartesiani, detti PPP perché realizzati con tre giunti prismatici
- Cilindrici, detti RPP perché realizzati con un giunto rotoidale e due giunti
prismatici
- Polari o Sferici, detti RRP perché realizzati con due giunti rotoidali e uno
cilindrico
- Articolati, detti RRR perché realizzati con tre giunti rotoidali
- Paralleli che a differenza degli altri hanno una struttura cinematica chiusa
Più precisamente:
Si dicono cartesiani i robot i cui bracci hanno tre giunti prismatici e i cui assi
sono coincidenti con quelli di un sistema di assi cartesiano (x, y, z), sono anche
detti lineari o rettangolari.
I principali vantaggi sono:
- Moti lineari sui tre assi
- Modello cinematico semplice
- Struttura rigida
- Elevata accuratezza di posizionamento
I principali svantaggi sono:
- Spazio di lavoro ristretto
- I giunti prismatici sono di rendimento inferiore rispetto a quelli rotoidali
- I giunti devono essere protetti dalla polvere
- Possono operare solo sulla parte superiore o laterale del oggetto
- Ridotta velocità di lavoro sul piano orizzontale
Sono impiegati principalmente nella pallettizzazione, nel montaggio, nel carico-
scarico, e nelle misurazioni in quanto i giunti prismatici gli conferiscono
un’elevata precisione.
Si dicono cilindrici i robot composti da un braccio orizzontale che scorre lungo
l’asse verticale, montato su una base rotante, avendo un giunto rotoidale e due
giunti prismatici il robot consente una rotazione e due traslazioni.
I principali vantaggi sono:
- Discreto volume di lavoro
- Modello cinematico semplice
- Buona accessibilità nelle cavità
I principali difetti sono:
- Retro del robot non accessibile
- Giunti prismatici meno efficienti di quello rotoidale
- Guide prismatiche difficili da sigillare per la protezione dalla polvere
- Scarsa accuratezza di posizionamento quando l’attuatore finale è
distante dalla colonna centrale
- Ridotta velocità di lavoro sul piano orizzontale
Sono impiegati principalmente nella pallettizzazione e nel carico-scarico,
vengono usati molto poco nel montaggio e nella misura.
I robot polari possono considerarsi derivati da quelli cilindrici nei quali lo
spostamento verticale viene sostituito con l’inclinazione del braccio.
Hanno più o meno gli stessi vantaggi e svantaggi dei robot cilindrici con una
minore accuratezza di posizionamento dovuta dalla notevole distanza
dell’attuatore finale dal basamento centrale.
I robot polari, se ancora utilizzati, sono prevalentemente utilizzati in
operazioni di movimentazione pesante, saldatura e sbavatura.
I robot articolati, o RRR, sono automi i cui bracci hanno almeno tre giunti
rotoidali. Si dicono anche antropomorfi proprio perché assomigliano ad un
braccio umano.
I principali vantaggi sono:
- Il volume di lavoro ottenibile è maggiore rispetto a quello degli altri robot
- Massima flessibilità di impiego
- Raggiunge qualsiasi parte dell’oggetto in lavorazione
- I giunti rotoidali sono più facili da sigillare
- Lavoro a velocità elevate
I principali svantaggi sono:
- Il modello cinematico è complesso e pertanto richiede un’unità di
governo evoluta
- Difficile esecuzione dei movimenti lineari
- La struttura perde rigidità quando ci si approssima al limite dello spazio
di lavoro
- È il tipo di automa più costoso
La struttura antropomorfa è molto flessibile e consente qualsiasi tipo di
impiego, ma principalmente viene utilizzato pero operazioni di
movimentazione, per montaggio, per saldatura e per verniciatura.
I robot paralleli hanno una struttura a catena cinematica chiusa, possono
essere a 4 o a 6 bracci ognuno dei quali possiede giunti prismatici e sferici o
rotoidali. La catena cinematica che ne deriva è piuttosto complessa, hanno
elevata robustezza e rigidità, grande velocità e notevole accelerazione.
Vengono impiegati nella manipolazione, nel montaggio e nella finitura (il più
comune robot parallelo è quello montato sui simulatori di volo).
MECCANICA
DISPOSITIVO BIELLA-MANOVELLA
GENERALITA’
dispositivo biella-manovella,
Il detto anche manovellismo di spinta rotativa, può
definirsi come un sistema articolato, mediante il quale è possibile trasformare il moto
rotatorio continuo in un moto rettilineo alternato e viceversa. Esso trova larghissima
applicazione nelle costruzioni delle macchine: sia nei motori alternativi a combustione
interna o a vapore, sia nelle macchine operatrici a fluido come pompe e compressori
alternativi.
Facendo riferimento allo schema del meccanismo riportato nella figura sottostante
vengono definiti i vari elementi del dispositivo:
punto P: l’occhio piede di biella
rappresenta o che collega con l’elemento che
- trasla (pistone o stantuffo); è dotato di moto rettilineo alternato tra due posizioni
estreme che sono il P (punto morto superiore) e il P (punto morto inferiore);
ms mi
punto B: testa di biella bottone di manovella;
è il punto di connessione tra la e il è
- dotato solo di moto rotatorio;
biella: l
elemento, di lunghezza (lunghezza di biella), che collega i punti P e B; è
- dotato di moto complesso risultante dalla traslazione dell’estremità P (occhio o
piede di biella) e dalla contemporanea rotazione dell’estremità B (testa di biella);
manovella: r
elemento, di lunghezza (raggio di manovella), che unisce i punti B e
- O; è dotato di moto rotatorio intorno al punto O; il rapporto tra la lunghezza di
l/r