Introduzione Percorso Umano - Tesina
La scelta di questo argomento come tesina dei miei cinque anni di studio, non è una decisione infondata ma costituisce proprio l’obiettivo che ho cercato di perseguire fortemente in questi anni, e sicuramente continuerò a farlo per il resto della mia vita.
La maturità non è un “qualcosa” che si sancisce dal conseguimento di un titolo di studio o meno, difatti ad alimentare questa mia tesina di maturità, vi è la condizione che l’esame di Stato della scuola di secondo grado, ha perso la denominazione di “Esame di maturità” già dal ’98, in quanto non va a classificare una persona matura da una meno.
Comunque il compito della scuola, con il relativo esame che stiamo sostenendo, non si limita alla sola istruzione del ragazzo, ma cura soprattutto l’aspetto della personalità, dell’educazione e specialmente la formazione di un “giudizio critico” attraverso cui noi giovani possiamo scontrarci con la realtà in maniera consapevole.
Avevo pensato di incominciare a discutere della stessa definizione di maturità, però mi sono reso conto che essa non possiede una precisa definizione, in quanto è una caratteristica soggettiva, personale e allo stesso tempo dinamica e può dunque ricadere in delle convinzioni molto profonde.
Molto spesso si attribuisce alla maturità il concetto del tempo, delle esperienze, degli scontri con la realtà, che, a parer mio, sono fondamentali ma non indispensabili per la costruzione di un individuo maturo, in quanto una persona più adulta, rispetto ad un ragazzo, avrà vissuto senza alcun dubbio molteplici esperienze, ma che quest’ultime si potrebbero rilevare futili, o le poche esperienze del ragazzo potrebbero essere molto più profonde, in base, ad esempio, al contesto sociale da cui è circondato.
Occorre effettuare una sorta di viaggio all’interno di noi stessi e giungere alla “conoscenza” di noi stessi, con la piena consapevolezza di quelle che sono le nostre qualità, le nostri doti, i nostri pregi, ma soprattutto una presa coscienza di quelli che sono i nostri difetti, le nostre paure, i nostri limiti, perché solo accettando quest’ultimi senza timore possiamo realmente migliorare noi stessi.
In conclusione io credo che la maturità sia un comportamento, accompagnata dalla consapevolezza dei problemi della vita, coerente con le scelte ideologiche che abbiamo assimilato nel corso della nostra vita.
La maturità però non deve essere considerata come un traguardo da raggiungere, bensì come un processo di continuo miglioramento di noi stessi e di conseguenza della nostra vita.
Credo che questo concetto sia espresso bene dal teorema del confronto, in matematica, che rispecchia, da un punto di vista grafico-simbolico, ciò che volevo intendere. Le funzioni, compresa quella che viene racchiusa dalle due, simboleggiano le varie caratteristiche che comportano alla maturità, mentre il punto in comune simboleggia gli ideali che consolidiamo nella nostra esistenza. Come possiamo vedere dal grafico, le funzioni del teorema del confronto non si limitano a giungere ad un punto comune, ma vanno oltre, proprio raffigurando il concetto che la maturità non è un fine, ma è un continuo percorso che non cesserà mai di esistere in noi.
Ma la maturità è qualcosa che assume dei caratteri ben definiti, come in ambito legislativo, e quindi la relativa maggior età attraverso cui si assume la capacità di agire, come citato dall’articolo due del codice civile, ovvero la possibilità di esercitare i diritti e i doveri di cui però si è già titolari dalla nascita con la capacità giuridica (articolo numero uno del codice civile), come ad esempio il diritto alla salute, o ancora il diritto alla vita.
Anche in ambito scientifico essa assume dei caratteri ben definiti, con la corrispondente maturità sessuale attraverso cui l’organismo acquisisce la capacità di riprodursi. Si parla di capacità di riproduzione umana con l’avvento della pubertà. La pubertà è una fase che noi tutti uomini dobbiamo attraversare, dove si registra, sotto l’influsso di precise sostanze chiamate ormoni, uno sviluppo a livello fisico dal corpo di bambino che, gradualmente, assume i caratteri dell’adulto.
Per quanto riguarda le altre discipline mi sono orientato prevalentemente su personaggi studiati nel corso dell'anno dove è stato possibile identificare il concetto di maturità.
Per filosofia ho scelto, nella mia tesina di maturità, di analizzare il pensiero di Auguste Comte, un filosofo positivista che analizza, in una delle sue teorie, un parallelismo fra la maturazione umana e lo sviluppo delle scienze come progresso della società. È la teoria della legge dei tre stadi che lo stesso Comte dichiara di averla ricavata da un’accurata osservazione della società nel corso della storia, ma anche dall’osservazione dell’evoluzione biologica dell’uomo.
Per italiano, ho optato per la figura di Giacomo Leopardi, in particolare sul suo pessimismo, utilizzando una chiave differente rispetto al metodo propostoci dai critici, in quanto Leopardi è come se Leopardi è come se vivesse, in modo permanente, il dramma che tutti gli adolescenti si trovano a dover affrontare, quando la realtà non si manifesta come quella sognata, e dunque, con la conseguente perdita delle illusioni, che con Leopardi coincide con una cruda visione pessimistica che man mano matura fino ad assumere i caratteri di una condizione intrinseca nella vita dell’uomo.
Per arte ho scelto l'opera “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Paul Gauguin, che costituisce una testimonianza non tanto artistica dello stesso Gauguin, ma prevalentemente spirituale, in quanto egli ci vuole trasmettere quello che secondo lui è il significato dell’esistenza dell’uomo. C’è da dire che egli realizza quest’opera in risposta alla morte della figlia Aline di soli un anno, e di lì a pochi mesi, l’artista tenterà di suicidarsi (reputandosi incapace di terminare la sua opera) ingerendo una grande quantità di veleno che comporterà un rigetto e quindi l’annullamento dello stesso veleno.
Per latino ho scelto la figura di Persio, un giovane poeta latino, di cui ho apprezzato soprattutto un aspetto legato dal binomio maturità-immaturità. Il concetto di maturità in Persio deve essere ricercata dalla condizione economica in cui riversava la sua famiglia, difatti egli poteva permettersi di occupare un posto prestigioso nel mondo della politica. Nonostante queste premesse, Persio sente la necessità di distaccarsi dalla sua società dominata dalla “legge del più forte”. Il carattere di immaturità è visibile nella condizione con cui egli descrive la società nelle sue opere, in quanto le uniche conoscenze che possiede dei meccanismi della polita gli vengono offerti dalla figura di Anneo Cornuto.
In fisica, mi sono ricollegato alla condizione che Maxwell intravede nella connessione fra il campo magnetico e il campo elettrico, da cui poi trarrà origine il campo elettromagnetico. Questo parallelismo, con cui si dissocia dalle precedenti “avvertenze” stipulate da Ampere, comporteranno un legame indissolubile che viene anche ripreso in chiave allegorica dalle caratteristiche che comportano la maturità.
Per inglese ho analizzato l’opera di Joyce, Dubliners, dove l’autore analizza la società della sua città, Dublino, e in particolare della storia morale presentata al pubblico mediante diverse storie divise in quattro gruppi a cui corrispondono diverse fasi della vita tra cui la maturità. Il tema predominante all’interno dell’opera è la paralisi, ovvero il fallimento con l’abbandono dei sogni da parte dei protagonisti.
Collegamenti
Percorso Umano - Tesina
Matematica - Il teorema del confronto.
Italiano - Il pessimismo leopardiano.
Fisica - Le onde elettromagnetiche.
Latino - La denuncia di Persio.
Inglese - Dubliners of Joyce.
Filosofia - La legge dei tre stadi di Comte.
Cittadinanza e Costituzione - Maggiore età.
Scienze - Pubertà.
Arte - Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?