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Sintesi

Introduzione Nord e Sud del mondo tesina



Nella mia tesina 3 media ho deciso di parlare del divario che vi è tra il nord e sud del mondo che è un divario di tipo economico. La tesina di terza media permette anche i seguenti collegamenti con le varie materie scolastiche: in Storia il latifondismo, neocolonialismo, colonialismo; in Geografia il livello di sviluppo nelle diverse aree del mondo, i luoghi dove si produce petrolio; in Storia della musica le musiche africane e latino-americane; in Educazione fisica Balli afro e latino americani; in Letteratura italiana "La Roba" di Verga; in Storia dell'arte "High Summer" di Lempika; in Scienze e tecnica il petrolio; in Inglese e Francese: brani non compresi.

Collegamenti


Nord e Sud del mondo tesina



Storia: Latifondismo, Neocolonialismo, Colonialismo.
Geografia: Livello di sviluppo nelle diverse aree del mondo, Luoghi dove si produce petrolio.
Storia della musica: Musiche africane e latino-americane.
Educazione fisica: Balli afro e latino americani.
Letteratura italiana: "La Roba" di Verga.
Storia dell'arte: "High Summer" di Lempika.
Scienze e tecnica: Petrolio.
Inglese e Francese: I brani non compresi.
Estratto del documento

Ho deciso di parlare del divario che vi è tra il nord e sud del mondo che è un divario di tipo

economico.

Del nord del mondo fanno parte gli Stati Uniti, l’Oceania, l’Europa e parte dell’Asia che sono Paesi

altamente industrializzati, mentre con sud del mondo si intendono i Paesi dell’America centrale e

meridionale, quelli dell’Africa e del Medio Oriente. L’India e la Cina hanno avuto un rapido

sviluppo e si dicono paesi emergenti. Il sud del mondo è caratterizzato dal sottosviluppo e da una

condizione di arretratezza sociale ed economica.

Le cause di questo sottosviluppo partono dall’epoca del colonialismo. Nel XVI secolo, dopo la

scoperta delle Americhe, iniziò la grande espansione degli europei nel mondo e la formazione degli

imperi coloniali. Furono dapprima gli Spagnoli, richiamati dalle enormi quantità di minerali

preziosi del Sud America, a fondare delle basi coloniali. Distrussero i grandi imperi Inca, Maya e

Azteco e resero schiave le popolazioni locali impegnandole nell'estrazione di oro e argento di cui

caricavano i loro galeoni diretti in Europa, o utilizzandole come manodopera nelle grandi

piantagioni. Olandesi, Portoghesi e Inglesi avevano invece stabilito le loro basi in Asia, ma

inizialmente si limitarono a rapporti di tipo commerciale.

L'America del Nord venne colonizzata prevalentemente da Inglesi e Francesi che qui si stabilirono

coltivando le terre e sfruttando le miniere. Dall'Africa arrivavano invece gli schiavi: le navi negriere

caricavano decine e decine di persone, che venivano vendute come schiave per le grandi piantagioni

americane. L’Africa venne colonizzata prevalentemente da Francesi e Inglesi.

Nel corso dell'800 e nei primi anni del 900 gli Stati europei si erano divisi il mondo.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale le ex colonie si sono trovate a dover promuovere il

proprio sviluppo economico e, non avendo a disposizione capitali, hanno ricorso all' aiuto del

mondo sviluppato e agli ex colonizzatori. Ciò ha originato il "neocolonialismo". I paesi ricchi

importano da quelli poveri materie prime a ad un costo piuttosto basso, perché è calato il mercato,

ed esportano ad un prezzo più elevato i prodotti finiti, generando uno “scambio ineguale”. Inoltre i

paesi industrializzati hanno installato nei paesi del Sud del mondo industrie appartenenti alle

imprese multinazionali, imprese che organizzano la produzione in almeno due paesi diversi.

Tutto è aggravato dal fatto che molti paesi del Sud del mondo devono restituire colossali somme di

denaro ai paesi ricchi, ricevute in prestito, per tentare l’industrializzazione forzata : il debito estero.

Comunque, negli ultimi anni, grazie alle migliori condizioni socio-sanitarie e allo sviluppo di

farmaci efficaci e vaccini, le malattie infettive sono più prevenibili e curabili anche se, nei paesi del

Sud del mondo, esse continuano a rappresentare un enorme problema sanitario e la causa principale

di mortalità della popolazione; malattie come morbillo, polmonite e infezioni intestinali sono le

cause principali di mortalità infantile.

Nel Sud del mondo sono causate prevalentemente dalle cattive condizioni igieniche, dalle

problematiche alimentari, da febbre gialla e malattia del sonno, dal clima arido, dalla mancanza di

ospedali locali, ambulatori e altre strutture sanitarie, di personale sanitario e di farmacie.

A questo deve aggiungersi il costo dei farmaci.

Ormai molti paesi sottosviluppati possono cercare di migliorare le loro condizioni solo con aiuti

dalle nazioni sviluppate e dalle associazioni internazionali, che hanno più volte varato e tuttora

varano programmi di aiuto ai paesi in via di sviluppo, tramite la spedizione di viveri, prestiti a

fondo perduto, organizzazioni di medici che possano curare le gravi malattie diffuse fra la

popolazione. Si è creato anche un commercio equo e solidale che cerca di far crescere aziende

economicamente sane e di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un

trattamento economico e sociale equo e rispettoso; in questo senso si contrappone alle pratiche di

commercio basate sulle aziende multinazionali che agiscono esclusivamente in ottica della

massimizzazione del profitto.

Un’altra causa del sottosviluppo è l’agricoltura. Essa viene condotta con mezzi e tecniche arretrati,

non è in grado di soddisfare il fabbisogno interno, nemmeno con i prodotti delle multinazionali,

prevalentemente esportati; la gente non dispone così di un’adeguata varietà di cibo, rimanendo

spesso malnutrita o denutrita.

Maggior parte della popolazione lavora nel settore agricolo, con strumenti e tecniche molto arretrati

e utilizza molta manodopera. Quindi l’agricoltura garantisce il minimo indispensabile per le

famiglie contadine e molti prodotti alimentari devono essere importati. Tutti i paesi poveri sono

caratterizzati da vasti latifondi e piantagioni in cui si producono prodotti destinati

all’esportazione:caffè, the, cacao, tabacco, cotone.

Il latifondo è un grande terreno agricolo, di solito mal coltivato che non ha un proprietario.

In passato i latifondi erano utilizzati per colture tradizionali o per il pascolo.

In Italia il latifondo supera i 100 ettari, in America Latina supera i 500 ettari. In un paese grande

come il Brasile supera i 1.000 ettari.

I latifondi italiani erano diffusi nel Mezzogiorno dove i vari latifondisti vivevano lontani dalle loro

terre e risiedevano nelle città del Meridione.

In Italia, dopo la riforma agraria, i latifondi non possono superare i 300 ettari. Dalla riforma, il

latifondo è andato scomparendo fino a non esistere più ai giorni nostri.

Nell' Antica Roma esso si è basato a lungo sul modello di signoria fondiaria. Secondo tale la

proprietà è divisa in 2 parti: sussistenza del contadino e coltivazione dei prodotti del signore. Il

beneficiario dei prodotti ricavati sul terreno è solo del signore ed il contadino non riceve alcun

compenso.

Un brano che ho letto che parla dei latifondi è intitolato “La Roba”, scritto da Giovanni Verga.

Il protagonista, chiamato Mazzarò, pensa che tutti i suoi vastissimi possedimenti siano la sua roba.

Quest’ uomo, bensì ricco, aveva la testa che era un brillante, infatti andava dalla mattina alla sera a

zappare, a mietere, senza scarpe né cappotto. Non aveva il vizio del giuoco, né quello delle donne,

perché non ne aveva mai avute. La sua roba se l’era fatta tutta da solo, senza dormire, con la febbre,

la malaria, l’affaticarsi e l’andando in giro logorando gli stivali. Egli vantava la fertilità dei terreni

ed era avaro, infatti non regalava a nessuno nemmeno un pugno di fave. Quando gli chiedevano il

denaro rifiutava, dicendo di non averne e non ne aveva davvero, perché esso entrava ed usciva a

fiumi dalle sue tasche. Comunque non gli importava, infatti appena racimolava qualche soldo,

comprava subito un pezzo di terra per averne quanta ne possiede il re. Era un uomo che si

lamentava solo del fatto che cominciava ad essere vecchio, e nel momento in cui gli fu detto di

lasciare la “roba” perché era tempo che pensasse alla sua anima, Mazzarò uscì nel cortile e come un

pazzo cominciò ad uccidere gli animali che capitavano sotto il tiro del suo bastone, urlando:”Roba

mia, vientene con me!”. L’autore, Giovanni Verga, è nato a Catania nel 1840 e visse a lungo a

Firenze e a Milano, per poi tornare nella città natale, dove morì nel 1922. È stato maestro del

Verismo, corrente letteraria caratterizzata da una scrittura molto realistica. Il testo La Roba è tratto

da Le Novelle Rusticane (1883), che sono quasi tutte ispirate all’ambiente della campagna.

Ho scelto questo brano perché parla dei latifondi e mi è sembrato il brano più adatto alla mia tesina.

È presente una frase che mi ha colpito di più, quella alla fine : ”Roba mia, vientene con me!”,

perché significa che Mazzarò è veramente molto legato a tutto il suo lavoro e gli stanno a cuore i

suoi frutti.

Nell’Asia due paesi sono i maggiori produttori di petrolio nel 2006: Russia e Arabia Saudita.

Pompa petrolifera

Il petrolio, anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso, di colore che può andare dal

nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino al giallo, che si trova in giacimenti. È

composto da una miscela di vari idrocarburi. Il petrolio è una fonte non rinnovabile, destinata a

esaurirsi in tempi più o meno brevi.

Formazione

Teoria biogenica .

Rappresentazione schematica di petrolio

La teoria biogenica indica che il petrolio deriva dalla maturazione termica di materia organica

rimasta sepolta, che in condizioni di elevata temperatura e pressione libera idrocarburi. Questi, una

volta prodotti, risalgono verso l'alto e si accumulano in rocce porose. E’ necessario che queste siano

al di sotto di rocce meno permeabili, in maniera tale che gli idrocarburi non abbiano la possibilità di

risalire sino alla superficie terrestre.

Teorie abiogene

Una teoria dell'origine abiotica del petrolio ritiene che al momento della formazione della Terra si

siano formati dei depositi di carbonio, che, a elevate temperature e pressioni, avrebbero formato

idrocarburi.

Composizione

Sia il petrolio che il gas naturale tendono a spostarsi verso l'alto, attraverso le rocce porose finché

incontrano strati impermeabili del sottosuolo dove vengono intrappolati e si raccolgono.

Dopo il processo di estrazione, il petrolio greggio viene raffinato attraverso la distillazione e i

prodotti finali includono: cherosene, benzene, benzina, paraffina, cere, asfalto e bitumi.

Sono presenti quantità di composti solforati, azotati e ossigenati, anche se la loro percentuale

difficilmente supera il 7%. Nel petrolio si trovano anche tracce di metalli.

Principali paesi produttori

Barili di petrolio.

Qui di seguito vengono elencati i primi paesi produttori di petrolio nel mondo nell'anno 2006 :

N° Paese Milioni di barili % sul totale

1 Arabia Saudita 3963 13,3%

2 Russia 3366 12,0%

Principali paesi consumatori

Qui di seguito vengono elencati i primi paesi consumatori di petrolio nel mondo nell'anno 2006:

N° Paese Milioni di barili % sul totale

1 USA 7515 24,1%

2 Cina 2718 9,0%

3 Giappone 1885 6,0%

Ecco il grafico storico del prezzo del petrolio, a partire dalla fine del 1999 e aggiornato al 30

Gennaio 2009. Il prezzo, al minimo, ha toccato ancora i livelli del 2003.

Ora vorrei parlare dell’Africa.

La musica africana riflette la varietà etnica, culturale e linguistica del continente. L'espressione

"musica africana" viene talvolta usata anche per riferirsi alla musica dell'africa sub sahariana.

All'interno di Nord Africa, Africa sub sahariana e Africa orientale esiste una grandissima

diversificazione degli stili sia della musica etnica tradizionale che della musica moderna.

Quest'ultima risente ovunque dell'influenza della musica leggera europea e statunitense. La diaspora

africana (migrazione dei popoli africani e dei loro discendenti verso le Americhe e successivamente

in Europa e in medioriente) e il conseguente diffondersi in America ed Europa della tradizione

musicale africana ha determinato lo sviluppo della musica leggera occidentale.

In Africa, la musica tradizionale è caratterizzata dall’utilizzo di particolari strumenti musicali,

spesso prodotti con materiali naturali.

Oltre agli strumenti in senso proprio, troviamo una serie di oggetti che vengono suonati e definiti da

queste popolazioni “strumenti ritmici”, vale a dire: sonagli, pendagli, fischietti, bracciali, conchiglie

etc.

Anche il canto riveste una particolare importanza nell’ambito della musica africana, tradizionale e

non.

Fra gli strumenti musicali africani si ricordano il tamburo, il gong e la campana duplice, mentre fra

quelli melodici gli archi, l’ arpa, il kora, il violino, lo xilofono e diversi tipi di strumento a fiato.

A queste musiche si associano i balli africani.

In Africa la danza è un momento di comunicazione spirituale. Il

danzatore è maestro, celebrante, guaritore e narratore. I temi ai

quali si ispirano le danze sono la caccia, l'agricoltura o la fertilità.

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