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Introduzione Mondo indiano tesina
Questa tesina terza media descrive l'India e tutto ciò che riguarda il mondo indiano. La tesina 3 media permette i collegamenti con queste materie di studio: Geografia l'aspetto fisico, Storia la colonizzazione inglese, Scienzei terremoti, Tecnologia la tessitura e cotone, Arte il primitivismo, Musica musica indiana, Inglese Gandhi, Francese i vulcani , Educazione fisica la resistenza fisica, Italiano il commento sul libro "La storia di Iqbal" letto durante l'anno scolastico).
Collegamenti
Mondo indiano tesina
Geografia - aspetto fisico.
Storia - colonizzazione inglese.
Scienze - terremoti.
Tecnologia - tessitura e cotone.
Arte - primitivismo.
Musica - musica indiana.
Inglese - Gandhi.
Francese - vulcani (argomento di francese trattato nell'anno scolastico).
Educazione fisica - la resistenza fisica
Italiano - commento sul libro "La storia di Iqbal" letto durante l'anno scolastico).
Il territorio indiano lo dividiamo in tre regioni:
- la zona himalayana che comprende le catene
montuose dette sub-himalayane tra cui il monte più
alto che è il Nanda Devi. Comprende regioni del
Kashmir e del Sikkim.
- la pianura del Gange: esso è un fiume sacro che
nasce dall’Himalaya e ha la foce nel golfo del
Bengala. Questa zona è soggetta a inondazioni a
causa delle piogge monsoniche (provocate dai
monsoni che sono venti periodici che soffiano nelle
zone tropicali. Sono causati dalla differenza di
temperatura tra l’oceano Indiano e il continente; in
inverno soffiano verso l’oceano, in estate verso il
continente. Così tra giugno e ottobre trasportano
masse di aria umida che causano forti
precipitazioni).
- la penisola del Deccan: delimitata da due cordoni
montuosi che seguono le coste, i Ghati orientali ed
occidentali. POPOLAZIONE
La densità di popolazione è molto alta in alcune zone
come ad esempio le valli dei fiumi, la penisola del
Deccan.
Le frequenti migrazioni hanno creato una moltitudine
di lingue: sono 16 quelle riconosciute ufficialmente
ma esistono migliaia di dialetti.
ECONOMIA
L’agricoltura è l’attività prevalente; si coltivano riso
e frumento soprattutto per il consumo interno e tè,
cotone, canne da zucchero, caffè ecc…, destinati
anche all’esportazione.
È diffuso l’allevamento di bovini e bufali, usati per il
lavoro nei campi e per il latte, date che le mucche
sono sacre per la religione induista e quindi non
posso essere mangiate. Nel Kashmir si allevano le
capre da cui si ricava una lana pregiata.
L’india ha un sottosuolo ricco e questo favorisce lo
sviluppo industriale. Accanto all’artigianato e
all’industrie tradizionali, tessili e alimentari, sono
sorte industrie moderne: siderurgiche, meccaniche e
nucleari.
Nel settore terziario spicca il turismo soprattutto nel
luoghi sacri o in altre della regione indiana come le
isole Maldive e il Nepal.
VILLAGGI E CITTA’
Gran parte della popolazione vive nei villaggi, spesso
senza strade, acquedotti e fogne. Le città sono molte
popolate e nelle grandi metropoli come New Delhi
(capitale) molti vivono in zone infestate da malattie
e miseria. RELIGIONE
L’induismo
La religione più professata è l’induismo ma sono
presenti anche numerosi musulmani.
L’induismo è legato all’India e alla sua cultura ed è
praticata da più di 800 milioni di persone; il termine
deriva dalla parola indù, usata molti secoli fa dagli
arabi penetrati in India per indicare gli abitanti delle
terre a est del fiume Indo.
Gli indù credono nel Brahman, l’essere supremo,
definito essenza, coscienza e beatitudine; è quella
realtà da cui tutto prende origine e le numerose
divinità dell’induismo non sono altre che diverse
manifestazioni di questo essere grandissimo.
Gli indù riconoscono gli dei appartenenti alla triade
suprema (trimurti): il Brahman (il creatore), Vishnu (il
conservatore dell’ordine cosmico) e Shiva (il
distruttore). A ogni componente della trimurti
corrisponde la rispettiva divinità femminile: dea della
sapienza, della bellezza e dea spaventosa che
simboleggia l’odio verso il male.
L’essenza fondamentale di ogni uomo è Atman
(spirito): secondo gli indù il corpo e la materia sono
destinati a scomparire, mentre l’anima, sottoposta a
continue rinascite (Samsara), non muore e permette
all’uomo di rincarnarsi in una nuova vita per
migliorare il proprio spirito. Il fine di questi cicli vitali
e la fusione dell’Atman con l’universale Brahman.
Visto che la vita degli indù è diretta alla salvezza
dello spirito l’indù rinuncia a tutto ciò che è
materiale per dedicare la sua esisteza alla
meditazione, al silenzio e al rispetto delle norme
sociali.
Il culto viene praticato molto anche in casa; il
santuario famigliare è il centro sacro della casa e
può avere l’altare, dei dipinti e delle statue. È buona
abitudine accendere una lampada e l’incenso per
accompagnare il rito. Dolce e frutta possono essere
offerte alla divinità.
Gli indù però si recano anche nei templi considerati
non solo la dimora della divinità ma anche
rappresentazione all’universo, esso deve essere
costruito secondo regole di proporzione in modo da
esercitare un influsso positivo sulla comunità.
È il sacerdote bramino che si occupa del tempio e fa
da intermediario tra l’uomo e la divinità.
I testi sacri più antichi, scritti in san scritto (l’antica
lingua indiana), sono i Veda; contengono inni,
preghiere e formule rituali e sono costituite da
quattro raccolte e la più conosciuta è la Rig Veda.
Gli antichi scritti indù dividevano la società Indiana
in quattro caste: i sacerdoti, i guerrieri, i mercati e gli
artigiani. Ogni casta ha le sue regole e le sue
tradizioni che influenzano il modo di vivere, il regime
alimentare e i rapporti con i membri delle altre
caste. L’individuo eredita la casta dalla nascita e il
passaggio da una all’altra è molto difficile.
Al di sotto delle caste ci sono i paria, coloro che
svolgono i lavori più umili, secondo gli indù sono
soggetti impuri che non posso essere guardati ne
toccati.
Il governo Indiano ha abolito il sistema delle caste
nel 1947 però questa tradizione influenza ancora la
popolazione e i paria continuano a vivere ancora in
una condizione economica ancora precaria.
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∞∞ STORIA
Colonizzazione e lotte per l’indipendenza
Nel XVI (1500) ebbe inizio la colonizzazione europea.
Quasi tutta la regione indiana passò sotto il controllo
della Gran Bretagna, la quale riuscì ad assumerne il
controllo prima con la compagnie delle Indie, che
amministrava il territorio attraverso governatori
locali e poi, nel ‘800, ponendole direttamente sotto il
governo della monarchia.
Nel XX secolo nacque un movimento per
l’indipendenza sotto la guida di Gandhi.
Gandhi predicava un nuovo metodo di lotta basata
sulla non violenza, cioè sulla disobbedienza civile
alle leggi inglesi e sulla resistenza civile passiva. Nel
1947 l’Inghilterra concesse l’indipendenza in modo
pacifico e concordato.
Le cause della decolonizzazione
Il processo di decolonizzazione fu particolarmente
rapido per:
cause economiche materiali;
-
- La grave crisi economica post bellica delle
potenze coloniali europee rese loro possibile
governare i possedimenti oltre mare.
cause politico culturali;
-
il mondo era cambiato: la guerra, la schiavitù e il
genocidio avevano dimostrato la disumanità di chi si
sentiva superiore, mettendo in dubbio l’etica del
colonialismo.
Allo stesso tempo la guerra mondiale aveva
rafforzato la coscienza civile di molti popoli e sfasato
il mito dell’ invincibilità dell’ uomo bianco.
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SCIENZE
I Terremoti
I terremoti sono movimenti bruschi e improvvisi della
crosta terrestre che dimostrano l’esistenza di enormi
forze interne della Terra; tali forze rompono gli strati
profondi e l’energia accumulata viene liberata con il
terremoto.
La rottura degli strati rocciosi profondi avviene in un
punto detto “ipocentro”, dal quale si propagano le
vibrazioni ossia le onde sismiche.
Il punto della superficie in cui arrivano prima le onde
sismiche e dove si manifestano le scosse più forti è
detto “epicentro”.
Se l’epicentro si trova sul fondale marino le onde si
propagano nell’acqua provocando un’onda di
maremoto o tsunami. Tale onda diventa sempre più
alta e più si avvicina alla costa (anche decina di
metri) e giunta a riva distrugge tutto quello che
incontra. Le onde sismiche vengono registrate dal
sismografo e posso essere di tre tipi:
- onde primarie, sono le prime a essere percepite dal
sismografo perché sono le più veloci; sono anche
chiamate longitudinali perché fanno vibrare le
particelle della roccia nella stessa direzione di
propagazione dell’onda. Si propagano sia nei solidi
sia nei liquidi.
- onde secondarie, sono registrate per seconde
perché hanno velocità inferiore alle primarie; sono
dette traversali perché fanno vibrare le particelle
della roccia in direzione perpendicolari alla direzione
dell’onda. Non si propagano nei liquidi.
- onde lunghe o superficiali, quando le altre due
arrivano in superficie generano le onde lunghe;
sono la responsabilità delle scosse più violente.
La forza di un terremoto è valutato con due diverse
scale basate su due diverse grandezze: l’intensità e
la magnitudo:
- per valutare l’intensità ci si basa sugli effetti che il
sisma provoca sulle persone e sulle costruzioni. Per
questo scopo è usata la scala Mercalli, suddivisa in
12 gradi di intensità,
- la magnitudo è la forza del sisma, cioè la vera
energia misurata dai sismografi; è l’unità di misura
usata nella scala Richter.
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TECNOLOGIA
La tessitura
La tessitura è l’intreccio di due sistemi di fili: quelli di
ordito, disposti nel senso della lunghezza della pezza
e quelli di trama disposti nel senso della larghezza.
Il modo in cui si intrecciano i fili si chiama armatura.
Le armature fondamentali sono:
- l’armatura tela: è caratterizzata da linee diagonali.
I tessuti hanno il diritto diverso dal rovescio, infatti
da una faccia prevalgono i diritti di ordito, sull’altra i
fili di trama.
- l’armatura raso: è caratterizzata da punti di
legatura, tra loro distanziati e distribuiti in modo
regolare. Le due facce del tessuto sono costituite
quasi esclusivamente l’uno da fili di ordito, l’altra da
fili di trama.
L’operazione di tessitura si esegue con i telai, che
possono essere a mano (usati nell’artigianato),
oppure meccanici (usati nell’industrie ).
Per molto tempo sono stati usati i telai a navetta,
oggi invece questi telai sono sostituiti dai più
moderni telai a pinze, a proiettile, ad d’acqua e aria.
IL COTONE
È la fibra tessile più importante ad è costituita dai
peli che rivestono i semi contenuti nella pianta del
cotone. La pianta è coltivata in climi caldi, temperati
e tropicali e dove ci sia una sufficiente quantità
d’acqua durante il periodo della crescita. Il frutto del
cotone è a forma di capsula e contiene semi ricoperti
da peli: quando giunge a maturazione, si apre
lasciando uscire il bioccolo del cotone. Con i peli più
lunghi si confezionano i filati. La fibra del cotone è
costituita da cellulosa quasi pura. Il valore di un
cotone è tanto maggiore da quanto sono lunghe le
fibre: ad una maggiore lunghezza si accompagnano
altre proprietà come la finezza e la resistenza. I
tessuti di cotone sono molto utilizzati nel campo
dell’abbigliamento e dell’arredamento.
Dalla fibra tessile è possibile ricavare un filato (filo
continuo) che può poi essere usato per confezionare
i tessuti con i quali si produrranno poi i vestiti.
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Ricordo in questa circostanza la “STORIA DI IQBAL”, una storia vera di un
ragazzo Pakistano di 12 anni diventato simbolo in tutto il mondo della lotta
contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
La storia è raccontata dallo scrittore Francesco D’Adamo.
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ARTE
IL Primitivismo
Nei primi anni del XX secolo si diffuse in Occidente il
fenomeno del primitivismo, cioè la tendenza di
rivalutare e imitare la cultura extraeuropea. In
particolare le produzioni delle antiche civiltà
asiatiche avevano una funzione prevalentemente
religiosa, utilizzate per professare il culto o invocare
identità superiori.
Fondamentale per il culto indù è l’immagine: in un
Vishnu
dipinto ottocentesco viene rappresentato
come l’universo, il suo occhio sinistro è scuro e
simboleggia la notte, il destro è chiaro e simboleggia
il giorno. Dalla sua bocca emerge il sole, dal suo
naso esce il soffio vitale e dai suoi capelli le nubi. La
sua figura è colorata di azzurro come l’infinito.
Anche le costruzioni religiose come i templi sono
costruite seconde regole di proporzione in modo da
poter esercitare un influsso positivo sulla comunità
circostante.