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Storia: la globalizzazione
Tecnologia: il petrolio
Scienza: l'inquinamento
Geografia: gli Stati Uniti
Inglese: New York
Ed.fisica: le olimpiadi moderne
Musica: il jazz
Arte: l' architettura degli ultimi decenni
Spagnolo: Boqueria e Ratro de Madrid.
letterari italiani nel decennio successivo alla seconda Guerra
Mondiale.
In questo periodo si sviluppa un nuovo movimento artistico e
letterario che prende il nome di Neorealismo.
Il Neorealismo investe tutte le arti e in particolare il cinema
dove offre le sue opere più rilevanti come Roma città
aperta,Sciuscià,Ladri di biciclette di Vittorio De Sica,La terra
trema e il cammino della speranza.
Affermando il prevalere di interessi e problemi di contenuto
piuttosto che di stile,si sente il bisogno di aderire alla realtà e
di fare dell'arte un impegno civile e sociale.
Si opta per una letteratura che si risolva in ''cronaca'' degli
avvenimenti,nella convinzione che debbano essere i fatti stessi
a parlare.
La materia da rappresentare diventa la realtà contemporanea o
molto recente:la guerra,la Resistenza,l'occupazione delle
terre,gli sciperi e la miseria.
Si guardano con maggiore interesse i modelli realistici della
trazione ottocentesca,da Tolstoj a Verga,impiegando nuove
forme di espressione narrativa e un linguaggio non
letterario,ma aderente alle forme e ai modi espressivi
popolari,compresi il gergo e il dialetto.
I generi letterari che corrispondono a queste esigenze sono il
romanzo,il racconto e la narrazione – documento,che sono al
tempo stesso narrazione e riflessione storico-sociale.
Gli scrittori italiani che aderiscono al Neorealismo sono Primo
Levi e Alberto Moravia.
Primo Levi era uno scrittore ebreo che fu internato ad
Auschwitz,racconta nei suoi romanzi Se questo e un uomo e La
tregua le condizioni disumane dei prigionieri nei campi di
concentramento tedeschi.
Lo scrittore italiano Alberto Moravia nel su primo romanzo Gli
indifferenti,aveva messo in luce il cinismo e la noia delle classi
sociali più elevate,nel dopoguerra dedica la sua attenzione al
popolo e al sottoproletariato che,dopo aver sofferto ora la
guerra ne pativa ora le conseguenze:nascono così i celeberrimi
Racconti romani.
Mentre in ambito di letteratura si sta sviluppando il
Neorealismo,nel secondo dopoguerra nel mondo si sta
sviluppando un nuovo sistema di scambi chiamato
globalizzazione.
Oggi l'intero pianeta è coinvolto da un sistema di scambi che si
sviluppa utilizzando una rete d comunicazioni sempre più fitta e
complessa. Lungo questa rete avvengono scambi materiali
come persone,materie prime e prodotti finiti che si trasportano
sempre più velocemente ed economicamente grazie al
continuo sviluppo dei trasporti. Altrettanto importanti sono gli
scambi immateriali,grazie all'informatica e alla telematica e
possibile inviare informazioni e comunicare in tempo reale in
tutto il mondo. Questo sistema di scambi viene definito con il
termine di globalizzazione.
Lo sviluppo dei trasporti e della telematica hanno cambiato il
sistema mondiale degli scambi e molto spesso il modello
dell'industria. Per questo nessuna industria produce beni di una
certa complessità come automobili o computer,per venderli
esclusivamente nel loro Paese d'origine.
Di solito si tratta di prodotti che vengono esportati in altri Stati
solo per agevolare la diffusione di questi in tutto il mondo,le
fabbriche che li producono vengono spesso delocalizzate in
tanti punti sparsi nel mondo. Questo succede innanzitutto per
ridurne i costi ,poichè si cercano Stati dove i lavoratori vengono
pagati di meno ma anche per conquistare nuovi mercati,perchè
si spera di vendere beni finiti là dove vengono prodotti.
Il modello di impresa è cambiato,ormai sono rarissime le
imprese che fanno riferimento a un univo
proprietario,individuabile in una persona o in una famiglia
come accadeva nell'Ottocento e agli inizi del Novecento. Ormai
le imprese appartengono a società più o meno grandi e gli
impianti che vengono costruiti o acquistati all'estero sono quasi
sempre organizzati in società autonome. Le imprese che
vengono acquistate spesso conservano il loro nome,tengono
conto della legislazione locale e legano i lavoratori con i
contratti locali più vantaggiosi per l'impresa. Queste imprese
costituite da un gran numero di società vengono chiamate
multinazionali;questo termine può trarre inganno perchè anche
se operano in tanti Stati,in realtà esse fanno a capo di un solo
Stato si solito quello d'origine. Molti ritengono che sia più
giusto chiamarle transnazionali perchè esse sono potenze
economiche al di sopra degli stessi Stati e spesso sono in grado
di orientare a proprio vantaggio le scelte politiche di un
governo.
Lo sviluppo tecnologico che ha facilitato gli scambi è andato di
pari passo con l'apertura dei mercati. Questo non è un processo
semplice,perchè tutti i Paesi cercano di esportate il più
possibile i loro prodotti impedendo che prodotti stranieri gli
facciano concorrenza,per questo li difendono tramite le barriere
doganali,cioè impongono tasse così alte nei propri prodotti che
il loro prezzo cresce fino a non essere più conveniente per gli
acquirenti.
Nella seconda metà del Novecento è stato creato il WTO che è
un'associazione di Stati che hanno lo scopo di facilitare ed
estendere sempre più l'apertura dei mercati. Con il passare del
tempo sempre più Stati si sono aggiunti a questa
organizzazione. Oltre al WTO esistono anche associazioni
regionali che stabiliscono regole specifiche per gli Stati membri
come, l'Unione Europea per l'Europa,il NAFTA per il Nord
America e l'ASEAN per il Sudest Asiatico.
Con l'intensificarsi degli scambi,la produzione industriale e
quella manifatturiera sono aumentate:India e Cina si avviano a
diventare anche grandi potenze economiche. Il loro sviluppo e
l'aumento del tenore di vita delle loro popolazioni hanno fatto
subito crescere la richiesta di materie prime e soprattutto di
risorse energetiche. Il petrolio si conferma come la fonte
energetica attualmente più utilizzata insieme al carbone e
all'energia nucleare.
Il petrolio è una miscela naturale di idrocarburi (soprattutto
carbonio e idrogeno) estratta dai giacimenti che si trovano
nella crosta terrestre, a una profondità generalmente compresa
tra poche decine e diverse migliaia di metri. Si forma sotto la
superficie terrestre per decomposizione di organismi marini e di
piante che crescono sui fondali oceanici
La formazione del petrolio è un fenomeno iniziato molti milioni
di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e che
continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli
oceani, accrescendo il loro spessore e dunque il loro peso,
sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri
sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti
aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse
centinaia di gradi. Il fango e la sabbia si induriscono
trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le
conchiglie si induriscono trasformandosi in calcare, mentre i
resti degli organismi morti si trasformano in sostanze più
semplici composte da carbonio e idrogeno, gli idrocarburi
appunto, per dare origine al petrolio greggio e al gas naturale.
Il petrolio ha densità minore dell'acqua salmastra che riempie
gli interstizi dell'argillite, della sabbia e delle rocce di carbonati
che costituiscono la crosta terrestre: tende dunque a risalire
verso la superficie, passando dai microscopici pori dei più
grossi sedimenti sovrastanti. E' così che sbocca
spontaneamente dalla superficie terrestre. Viene portato alla
superficie dalla pressione dei gas sotterranei o mediante
pompe; viene poi raccolto in serbatoi e trasportato per mezzo
di oleodotti o petroliere nei luoghi di lavorazione. Una volta
estratto, il petrolio viene trattato con sostanze chimiche e
calore, per eliminare l'acqua e le particelle solide in esso
contenute, e per separare il gas naturale residuo. Viene poi
immagazzinato in serbatoi di smistamento, da dove viene
trasportato alle raffinerie mediante tubazioni continue
(oleodotti), o con navi opportunamente attrezzate (navi
cisterna, o petroliere), o con speciali autoveicoli (autocisterne)
e carri ferroviari (carri cisterna). Dalla sua raffinazione si
ottengono prodotti molto importanti come benzina, cherosene,
oli per motori diesel, oli per riscaldamento, lubrificanti, oltre ad
una serie di prodotti destinati alle industrie petrolchimiche. Il
nome petrolio deriva dalla parola latina petroleum, cioè "olio di
roccia". Per la sua importanza nell’economia mondiale, il
petrolio viene detto anche "oro nero". La civiltà industriale
dipende in larga misura dai derivati del petrolio. Solo negli anni
Settanta (con la crisi derivante dai conflitti in Medio Oriente) la
riduzione delle forniture petrolifere (e il conseguente rialzo dei
prezzi) costringe i paesi industrializzati a cercare prodotti
alternativi al petrolio, sia nel settore della produzione di
energia sia su quello industriale. Si distinguono tre classi
principali di petroli, a seconda del tipo di idrocarburo
prevalente: i petroli a base paraffinica, costituiti
prevalentemente da paraffine (idrocarburi a catena aperta
saturi, detti anche alcani); quelli a base naftenica, costituiti
prevalentemente da nafteni (idrocarburi a catena chiusa saturi,
detti anche cicloalcani); e quelli a base mista, nei quali le
percentuali dei due tipi precedenti di idrocarburi sono
pressoché uguali. Molto più rari e pregiati sono i petroli della
"quarta classe", detti a base aromatica perché costituiti
prevalentemente da idrocarburi aromatici (formati da uno o più
anelli benzenici, detti anche areni). Lo sfruttamento di nuovi
giacimenti e l'incremento della percentuale di petrolio estratto
dalle riserve già note, che verrà reso possibile dal
miglioramento delle tecnologie, fanno ritenere che il petrolio
estratto sarà sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici
dell'umanità fino ai primi decenni del XXI secolo. Gli esperti
sono però scettici riguardo al fatto che l'entità dei nuovi
giacimenti, o l'invenzione di tecnologie particolarmente
innovative per il loro sfruttamento, possano consentire di
superare di molto questa data. Il problema della crisi
energetica che è imminente e presumibilmente distribuita in un
periodo di 10–20 anni, avrà come conseguenza anche una crisi
della produttività agricola. Il petrolio serve sia per i mezzi di
trasporto degli alimenti, sia per arare e dissodare, sia per
pompare l’acqua ed irrigare. La società industriale dipende per
l'80% dal petrolio, ne è un esempio la produzione di mais che è
legata per circa l’88% al greggio.
Il petrolio è anche un combustibile della centrale termoelettrica
ed è la materia prima dell'industria petrolchimicha.
La centrale termoelettrica
Il combustibile arriva nella camera di combustione dove brucia
per via di una camera di combustione. I fumi che vengono
creati sono altamente inquinanti e vengono buttati fuori per via
di una cisterna,la quale è posizionato un filtro che riduce
l'inquinamento dei fumi prima di essere stati scaricati dalla
centrale. Il calore della caldaia permette di riscaldare l'acqua
presente sopra per mezzo di una caldaia. L'acqua si trasforma
in vapore e per via di un tubo va in una camere dove sono
posizionati una turbina e un alternatore. La spinta del vapore
permette di far girare la turbina,che girando accoppiata
all'alternatore permette la produzione di energia elettrica. Il
vapore rimasto viene riportato nella cisterna per mezzo di un
tubo e viene fatto raffreddare. Dopodiché può essere di nuovo
usato per ripetere il procedimento.
Esempio della centrale termoelettrica:
Tutto questo però reca gravi danni all'ambiente ovvero tutto ciò
comporta nell'inquinamento atmosferico.
Il termine inquinamento,indica l'introduzione in un ambiente
naturale,in conseguenza delle attività umane,di sostanze
chimiche o di elementi fisici che ne modificano le
caratteristiche naturali,creando un danno all'ambiente stesso.
In un ambiente alterato di rompono gli equilibri fra le specie:
avviene allora che alcune popolazioni riescono a sopravvivere
con particolari adattamenti,mentre altre scompaiono.
L'inquinamento oggi purtroppo interessa tutti gli ecosistemi
della Terra. Quando la composizione chimica dell'aria di una
certa zona risulta diversa da quella della stessa priva di
elementi ''estranei'' l'aria è inquinata.