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Sintesi

Introduzione Mondo bipolare, tesina



La seguente tesina di maturità Istituto tecnico industriale che analizza il periodo della Guerra fredda. Gli argomenti che permette di sviluppare questa tesina sono: Storia: due blocchi contrapposti:la Guerra fredda, Letteratura:Hermann Hesse il punto di vista tedesco, Aerotecnica:le grandi innovazioni-i motori a getto, Meccanica:il ciclo Brayton-Joule, Inglese:new communication rules,the I.C.A.O. phonetic alphabet, Matematica:matematici e strategia John Nash

Collegamenti
Mondo bipolare, tesina



Storia: due blocchi contrapposti: la Guerra fredda
Letteratura: Hermann Hesse: il punto di vista tedesco
Aerotecnica: le grandi innovazioni: i motori a getto
Meccanica: il ciclo Brayton-Joule
Inglese: new communication rules: the I.C.A.O. phonetic alphabet
Matematica: matematici e strategia: John Nash
Estratto del documento

INTRODUZIONE

Il periodo storico che coincide con la costituzione del cosiddetto “mondo bipolare” fu

caratterizzato non solo dalla corsa alla modernizzazione e alla supremazia nel campo

tecnologico, ma anche dall'utilizzo di strategie belliche e diplomatiche che altro non

portarono se non tensioni sia internazionali sia interne ai due blocchi.

Paesi come la Corea e l'Afghanistan e città come Berlino furono vittima dello

strapotere di USA e URSS e della concreta impossibilità di cominciare un conflitto

diretto che avrebbe portato a nuove ostilità su scala mondiale.

I governi si impegnarono ad ideare strategie che non verranno mai messe in atto,

coinvolgendo alcune tra le menti più brillanti del tempo e conosciute ancora oggi.

Le innovazioni in campo aeronautico furono notevoli e finalizzate all'ideazione di un

metodo di trasporto straordinario e definitivo, in grado di garantire viaggi economici

e sicuri ma che, al contempo, fosse facilmente utilizzabile in campo militare

garantendo la supremazia aerea. Tali innovazioni richiesero ovviamente una maggiore

organizzazione ai fini della sicurezza e portarono allo sviluppo di nuovi standard di

comunicazione utilizzati ancora oggi.

DUE BLOCCHI CONTRAPPOSTI: LA GUERRA FREDDA

Con l’espressione “guerra fredda” si indica la contrapposizione che venne a crearsi,

dopo la fine del secondo conflitto mondiale, fra due blocchi internazionali:

-Gli Stati Uniti d’America, gli alleati della NATO ed i paesi amici;

-L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, gli alleati del patto di Varsavia ed

i paesi amici.

La denominazione “guerra fredda” deriva dal fatto che le tensioni fra i due blocchi

non sfoceranno mai in uno scontro militare ma assumeranno la forma di una

competizione nei campi ideologico, culturale, spaziale, sportivo, economico e

soprattutto bellico.

La fase critica della guerra fredda può essere identificata tra gli anni ‘50 e gli anni

’70, poiché, nel periodo successivo, entrambi i blocchi avevano raggiunto un tale

potenziale bellico che la situazione non mostrava altra via d’uscita se non quella di

procedere allo smantellamento di parte degli armamenti. Tuttavia la fine delle

tensioni viene identificata con la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la successiva

dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.

La maggior parte della guerra fredda si svolse quindi con alcune metodologie

condivise da entrambi i blocchi:

-Un largo utilizzo della diplomazia al fine di evitare conflitti armati e, nel caso

peggiore, una pericolosa guerra nucleare;

-L’utilizzo dei servizi segreti e quindi di una guerra sotterranea che ben poco

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influenzò l’opinione pubblica ma che produsse più vittime in relazione alla totalità

del conflitto.

-Il sovvenzionamento delle cosiddette “nazioni surrogate” alle quali i due blocchi

internazionali fornivano aiuti generalmente di tipo militare.

Di fatto i rapporti tra USA e URSS non si interruppero mai durante tutto il periodo

della guerra fredda, nel 1963 entrò in funzione la “linea rossa”, il collegamento

telefonico tra Washington e Mosca.

Solo in alcuni casi le tensioni sfociarono in veri e propri conflitti:

-La guerra di Corea (1950-1953);

-L’invasione dell’Afghanistan (1979-1989);

-La guerra del Vietnam (1960-1975);

Dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale il Giappone perderà il controllo

della Corea, permettendo l’intervento dell’Unione Sovietica e degli USA (1950-

1953), che divideranno il territorio attraverso l’istituzione della ZDC, la “zona

demilitarizzata coreana”.

Il conflitto non fece altro che indebolire i due blocchi e portò ad un armistizio poco

condiviso soprattutto dalla Corea del Nord, che nel 2009 deciderà di ritirarsi dal

trattato.

Sia durante il conflitto che nelle fasi successive,gli Stati Uniti intensificheranno la

lotta contro i paesi socialisti: fu firmato il trattato di pace con il Giappone, il Patto di

sicurezza con Australia e Nuova Zelanda, si iniziò il riarmo della Germania e vennero

concessi aiuti economici a Spagna e Jugoslavia.

Dal 1979 al 1989 l’Unione Sovietica manifestò il proprio interesse nell’appoggiare la

Repubblica Democratica dell’Afghanistan, inviando contingenti di truppe e ingenti

quantità di aeromobili. La situazione fu sfruttata dai guerriglieri mujaheddin, schierati

già da tempo contro l’RDA. Inizialmente lo scopo degli Stati Uniti era quello di

prolungare il conflitto, così da indebolire l’URSS dal punto di vista economico: il

metodo migliore era quello di fornire fondi ed assistenza a patto che questi non

potessero essere ricollegati agli USA. Successivamente l’amministrazione americana

si pose l’obbiettivo di abbattere il governo comunista afghano, fornendo ai

guerriglieri non solo fondi ma anche addestramento ed armi che capovolgeranno

l’esito del conflitto. L’Unione Sovietica sarà costretta a ritirasi dall’Afghanistan,

mentre la guerra civile proseguirà fino al 1992.

La guerra del Vietnam, iniziata nel 1960, vide contrapporsi i governi filo-comunista e

filo-americano, con scontri concentrati principalmente nel Vietnam del Sud. Dal 1965

al 1972 gli Stati Uniti intervennero contro gli atti terroristici a danno del governo del

Vietnam del Sud, arrivando a fornire 550.000 soldati ed un ampio supporto aereo e

navale. Intanto l’Unione Sovietica forniva ingenti quantitativi di armamenti ed il suo

appoggio diplomatico all’esercito regolare del Vietnam del Nord, costringendo gli

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USA al ritiro dalla guerra già nel 1973 e favorendo la caduta di Saigon del 1975.

Durante tutta la guerra fredda la società americana visse un periodo di grande

tensione, caratterizzato da una continua preoccupazione verso una possibile guerra

nucleare e la necessità di prepararsi, arrivando a costruire persino rifugi antiatomici

personali. Il clima portò alla condanna di tutte le possibili “influenze comuniste”,

anche a danno dei singoli individui; scrittori, giornalisti e registi dovettero quindi

tenere un comportamento “politicamente corretto”.

Nonostante la vittoria derivata dal secondo conflitto mondiale, l'URSS attraversò una

profonda crisi economica dovuta ai danni provocati dal conflitto; la risposta dello

stato fu quella di rafforzare il controllo sull'economia, favorendo gli strati più bassi

della società ma al contempo penalizzando la qualità della produzione. Stalin assunse

il pieno controllo del governo impedendo qualsiasi assemblea al fine di evitare

discussioni e contrapposizioni: la Ceka, adibita al controllo delle rivolte interne,

prenderà il nome di KGB nel 1953 mentre, sul piano internazionale, l'istituzione del

Cominform favorirà la coordinazione dei vari paesi aderenti al modello sovietico.

HERMANN HESSE: IL PUNTO DI VISTA TEDESCO

Hermann Hesse nasce a Calw nel 1877 e qui frequenterà la scuola latina, prima di

iscriversi al seminario teologico di Maulbronn, nel 1891. Dopo essere fuggito dal

seminario imparerà a Tubinga e Basilea il mestiere di libraio e pubblicherà i suoi

primi scritti:

-Nel 1904 pubblica “Peter Camenzind”, primo grande successo letterario, sposa

Maria Bernoulli e si trasferisce nei pressi del Lago di Costanza;

-Nel 1911 viaggia nell’Asia orientale;

-Nel 1912 si trasferisce a Berna;

-Nel 1919 pubblica “Demian” e si trasferisce a Montagnola, separandosi dalla

famiglia;

-Nel 1922 pubblica “Siddhartha”;

-Nel 1927 pubblica “Il lupo della steppa”;

-Nel 1943 pubblica “Il giuoco delle perle di vetro”;

-Nel 1946 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura; Hesse morirà nel

1962.

L’autore si sottoporrà ad una continua ed estenuante autoanalisi ed attraverserà due

momenti di crisi notevolmente profondi: dopo la sua fuga dal seminario venne

ricoverato a Stetten, la diagnosi era: “malinconia”; Hesse non perdonerà però il

comportamento della sua famiglia, anzi lo condannerà esplicitamente anche

attraverso numerose lettere. Il secondo momento di crisi coincide con lo scoppio della

Prima guerra mondiale che genera in un uomo dall’animo così sensibile profonde

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turbe psichiche, aggravate dalla difficile situazione familiare. Il resoconto delle sue

cure, avvenute in parte a Lucerna, e identificabile nell’opera “Demian”.

Dal punto di vista religioso Hesse subì numerose influenze famigliari, essendo di

fatto cresciuto in una famiglia religiosa e che, nella religione, vedeva uno strumento

di educazione. Tale situazione portò Hesse ad allontanarsi dal Cristianesimo, ma nei

suoi viaggi ebbe modo di conoscere l’Induismo, il Buddismo ed il taoismo: egli

cominciò quindi a ricercare una sintesi tra le religioni, che lo porterà a considerare

“un credo al di fuori”, capace di collegare oriente e occidente. Sarà comunque sempre

presente lo scetticismo riguardante dogmi e insegnamenti, che ci ricorda come non ci

sia una religione migliore dell’altra.

Hermann Hesse si considerava uno scrittore e non un politico; dopo aver lasciato la

Germania ed aver rifiutato un incarico nel governo bavarese della Repubblica dei

Soviet comunicherà il suo fallimento nel trattare le “cose politiche”. Egli pensava che

la politica e l’umanità non potessero convivere poiché se la politica richiedeva il

partito, l’umanità lo vietava, ed era quindi impossibile occuparsi di entrambi i campi

contemporaneamente. Hesse faceva parte di un ristretto gruppo di persone che non

vedevano con entusiasmo l’apertura del primo conflitto mondiale e, anche durante il

Terzo Reich, i suoi scritti erano considerati “scomodi” anche se non verranno mai

censurati.

Avendo sempre odiato le manifestazioni aperte riguardanti la propria persona, non si

presentò all’assegnazione del premio Nobel, scrivendo semplicemente una lettera di

scuse. Senza dubbio l’assegnazione di tale premio nell’immediato dopoguerra

evidenziava un sottofondo politico: il nazionalsocialismo aveva portato la Germania a

compiere orrori per tutta la durata del conflitto e, per cercare di ritrovare una certa

moralità, si pensò di assegnare il premio ad un tedesco che fu sempre visto dal Reich

come un personaggio scomodo perché simbolo di integrità ed umanità.

-“Peter Camenzind”: il romanzo parla di un personaggio alla continua ricerca di se

stesso, come tutti i personaggi di Hesse, che lascia il proprio villaggio natale per

dedicarsi agli studi e divenire scrittore. Dopo essersi occupato di avvenimenti storico-

politici ed aver maturato esperienze sia positive che negative tornerà al suo villaggio

natale, dove si renderà conto di essere rimasto sempre lo stesso ragazzo di campagna

nonostante l’educazione ricevuta. Il romanzo è un invito a non dimenticare le proprie

origini per coloro che vogliono fare carriera e scoprire il mondo (tema centrale

dell’opera “Narciso e Boccadoro”).

-“Demian”: si tratta di un romanzo di formazione, che descrive quindi il

raggiungimento della maturità del poeta attraverso la crisi suscitata dalla Prima

guerra mondiale. Oltre alla crescita letteraria viene descritta l’adolescenza tormentata

dell'autore e scopriremo che Hesse riuscirà a dare un senso alla sua infanzia solo a

distanza di vent’anni, proprio con questo romanzo. Non si possono trascurare le

influenze della filosofia di Nietzsche ed i continui riferimenti a scene della Bibbia,

scaturite dall’educazione pietista dell’autore. 4

-”Siddhartha”: il protagonista del romanzo, Siddhartha, è un ragazzo indiano che

viaggia alla ricerca della propria strada accompagnato dal fedele amico Govinda. Il

ragazzo, dopo essere rimasto solo ed aver conosciuto Kamala, si abbandonerà alla

debolezza umana; solo dopo alcuni anni Siddhartha capirà il suo errore e deciderà di

fuggire, abbandonando la ragazza ed il suo futuro figlio. Alla morte di Kamala,

Siddhartha sarà costretto a prendersi cura del figlio, ma il rapporto tra i due si

mostrerà subito complicato, tanto da portare ad un totale distacco. Il racconto si

chiude con il monologo del protagonista, pronunciato in occasione dell'incontro con

Govinda, dal quale possiamo dedurre che Siddhartha ha ormai trovato la sua filosofia,

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