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Sintesi
Italiano: poesie della guerra

Storia: la Seconda guerra mondiale

Geografia: le Hawaii

Inglese
: la regina Elisabetta II

Ed. Fisica: il nuoto

Ed. artistica: Guernica (Pablo Picasso)

Musica: il Jazz
Estratto del documento

TESINA D’ESAME – ARGOMENTI

ITALIANO Poesie della guerra

STORIA Seconda guerra mondiale

GEOGRAFIA Le Hawaii

INGLESE Regina Elisabetta II

GINNASTICA Il Nuoto

ARTISTICA Guernica e Picasso

MUSICA Il Jazz

HAWAII

GEOGRAFIA. Le Hawaii sono un arcipelago composto da

otto isole principali. La capitale

dell'arcipelago è Honolulu, che si trova sull'isola

di Oahu ed è la città più grande. Le altre isole sono l'isola

di Hawaii che possiede due aeroporti principali Hilo e

Kailua/Kona, l'isola di Maui, con l'aeroporto Kahului, e

l'isola di Kauai, con l'aeroporto Lihue. Altre isole abitate

sono Molokai, Lanai, Niihau (di proprietà privata) e

Kahoolawe (usata dalla marina americana per anni come

poligono). Fanno parte delle Hawaii anche le piccole isole

(per la maggior parte atolli) che vanno da Nihoa a

Midway e Kure. Le isole Hawaiiane sono le più isolate del

mondo, distano infatti quasi 4.000 km sia dalla costa

americana sia da Tahiti, e oltre 1.000 km da alcune isole

del gruppo Kiribati. L'arcipelago appartiene

geograficamente al continente dell'Oceania. Quasi tutte le isole Hawaiiane sono di origine vulcanica. L'ipotesi

prevalente indica la presenza di un punto caldo nel mantello terrestre che causa la formazione di vulcani sottomarini e

in superficie. L'isola di Hawaii è la più recente e comprende 5 vulcani principali, fra cui il più attivo è il Kilauea (a sud di

Hilo), seguito dal Mauna Loa (nella metà sud dell'isola) vulcano più grande del mondo e dal Hualalai (sopra

Kailua/Kona). Gli altri due vulcani, il Mauna Kea e il Kohala non sono storicamente attivi. Il vulcano Haleakala è il

vulcano principale di Maui (nella metà est dell'isola). La lava relativamente poco viscosa dei vulcani Hawaiiani, li rende

poco pericolosi e dannosi, poiché la lava scorre lenta e si solidifica rapidamente. Lo stato delle Hawaii governa tutte le

isole delle Hawaii meno Midway, che appartiene al governo federale americano.

STORIA. Le prime popolazioni raggiunsero le isole Hawaiiane dalla Polinesia probabilmente fra i due e i tre millenni fa.

La lingua, la cultura, e la religione dell'arcipelago sono di origine polinesiana. Il 18 gennaio 1778, il capitano James

Cook della marina inglese fu il primo europeo a raggiungere queste isole, ma è possibile che in precedenza marinai

spagnoli siano naufragati sulle isole durante viaggi dal Messico alle Filippine. Cook fu il benvenuto ed esplorò le isole

principali prima di partire alla volta delle coste nord-ovest dell'America. Cook le nominò isole Sandwich in onore del

suo protettore Lord Sandwich. Cook fu ucciso alla baia Kealakekua sull'isola di Hawaii mentre cercava di prendere

alcuni ostaggi per farsi restituire una scialuppa che gli era stata rubata dai locali. Al contatto europeo seguì un periodo

turbolento: molte malattie introdotte dagli europei decimarono la popolazione; le isole Hawaii, Maui, e Oahu furono

conquistate ed unificate dal re Kamehameha, nel 1821 l’arrivo dei missionari protestanti dal New England degli Stati

Uniti provocò disordini. La bandiera hawaiiana, disegnata da Kamehameha, contiene l’ Union Jack inglese in un

angolo, e otto strisce orizzontali rosse, blu, e bianche per le otto isole principali dell'arcipelago. Gli Stati Uniti ebbero,

infine, il protettorato sull'arcipelago dal 1876. Il regno Hawaiiano durò fino al 1893, con la successione di vari re e

regine, tra cui i più famosi furono il re Kalakaua e l'ultima regina Liliuokalani.In questo periodo molti immigrati,

soprattutto americani ma anche europei, acquistarono grandi proprietà di terreni e cominciarono la coltivazione

della canna da zucchero. In questo periodo è nota la visita di Mark Twain, che scrisse varie lettere per il giornale "The

Sacramento Union". Nel 1893 un gruppo di cittadini di origine straniera imprigionò la regina Liluokalani, ostile alle

ingerenze americane, ed offrì le Hawaii agli Stati Uniti. La regina abdicò, ma gli Stati Uniti dichiararono che la

rivoluzione era illegale e rifiutarono l'offerta. I rivoluzionari fondarono quindi la repubblica delle Hawaii. Nel 1896,

dopo la guerra degli Stati Uniti contro la Spagna, il governo della Repubblica delle Hawaii offrì nuovamente la sua

adesione agli Stati Uniti. Questa volta l'offerta fu accettata, le isole diventarono il Territorio delle Hawaii. Pochi anni

dopo Jack London le visitò, scrivendo poi vari racconti ambientati su di esse. Il 7 dicembre 1941, alle ore 7 e 30 circa, la

stazione navale di Pearl Harbor sull'isola di Oahu, non lontano da Honolulu, fu attaccata dalle forze aeree giapponesi,

trasportate al seguito di una flotta di 6 portaerei che imbarcavano oltre 400 velivoli da guerra. I successivi scontri della

seconda guerra mondiale si svolsero lontano dalle isole principali hawaiiane (compresa la battaglia di Midway). Il 21

agosto 1959 il congresso americano accettò le Hawaii come 50º stato dell'Unione. Elementi principali dell'economia

odierna sono il turismo, l'agricoltura (Canne da zucchero, ananas, caffè, cocco, mango, papaia, avocados,

banane, lime sono coltivati sulle isole. Uno dei primi commerci era nella pianta del sandalo, apprezzata soprattutto

in Cina per il suo olio aromatico, ma oggigiorno rara.), e le sovvenzioni federali per la notevole presenza militare.

LINGUA. Le Hawaii hanno due lingue ufficiali: quella inglese e quella hawaiiana. Anche se la lingua hawaiiana è

insegnata nelle scuole e nella musica folkloristica, nella vita quotidiana degli abitanti delle Hawaii non è utilizzata.

AMBIENTE. Le Hawaii sono di origine vulcanica. Emersero dal mare per una serie ripetuta di eruzioni. Quando la lava

solidificò, sull'isola non esisteva alcune forma di vita. Furono il vento e gli uccelli a portare i primi semi da cui poi

nacque una fitta foresta, grazie alla fertilità del terreno vulcanico. Più tardi, i polinesiani arrivarono con le loro canoe,

portando nuove piante e i loro animali. La maggior parte della fauna e della flora che arrivò sull'isola

indipendentemente sviluppò nuove caratteristiche per adattarsi ed evolse in nuove specie, di queste circa il 90% delle

piante ed animali delle Hawaii sono presenti solo in questo arcipelago. Poiché piante e animali si svilupparono

sull'isola in un contesto privo di predatori e concorrenti, non hanno sviluppato nessuna particolare forma di difesa

(come veleno, camuffamenti, e così via). Così quando i recenti flussi migratori portarono nuove piante e animali, la

flora e la fauna locale si trovò aggredita, ed oggi diverse specie indigene dell'isola sono per questo motivo o estinte, o

a rischio di estinzione. Nonostante questo, le Hawaii offrono ancora una eccezionale varietà e unicità di flora e fauna,

in parte perché diverse zone climatiche sono presenti nell'arcipelago, dalle foreste tropicali alle montagne innevate.

Oltre a varie specie di uccelli, alcuni degli animali a rischio di estinzione comprendono le foche monache e varie specie

di balene che migrano alle Hawaii durante l'inverno.

POPOLAZIONE. La maggioranza degli abitanti dell'arcipelago discende dagli asiatici giunti nelle isole all'inizio del XX

secolo, specialmente dai giapponesi e in misura minore dai cinesi e dai filippini, che oggigiorno costituiscono circa il

38,5% della popolazione; il secondo gruppo etnico è quello dei bianchi europei, che ne comprende il 27,1% (di

discendenza tedesca, irlandese, inglese, portoghese ed italiana), mentre il terzo gruppo è quello dei cosiddetti

"multiracial americans", che costituiscono il 21% della popolazione; gli ispanici sono attestati al 8,7%, in

prevalenza messicani e portoricani, e da ultimi gli afroamericani che sono il 2,4%. Gli indigeni hawaiani, di antico

ceppo polinesiano, sono ormai minoranza nel loro stesso stato, costituendo il 5,5% della popolazione totale ed

essendo in declino numerico da svariati anni.

POESIE DELLA GRANDE GUERRA Alle fronde dei salici (S. Quasimodo)

E come potevano noi cantare

Con il piede straniero sopra il cuore,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull'erba dura di ghiaccio, al lamento

d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento.

PARAFRASI. Come noi poeti potevamo cantare (scrivere) con i tedeschi che hanno occupato il nostro territorio,

calpestando ingiustamente il nostro popolo, tra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura e fredda come il

ghiaccio, con il lamento innocente dei bambini, con l’urlo cupo e luttuoso della madre che trova il suo figlio appeso al

palo del telegrafo? Ai rami dei salici, per rispetto e giuramento, anche le nostre “cetre” erano appese e oscillavano

piano col vento sofferente della guerra partigiana.

COMMENTO. La poesia “Alle fronde dei salici” è stata scritta da Quasimodo durante il periodo della guerra contro i

Nazisti. L’autore esprime il sacrificio che fa per voto di non scrivere poesie. Alle fronde infatti sono appese le “cetre”

che i poeti hanno messo da parte per quel periodo in attesa della fine di questo supplizio nazista. Per dimostrare

questo rispetto ed impossibilità di comporre versi, Quasimodo fa uso di un’immagine del Salmo 136 della Bibbia: gli

ebrei, deportati in schiavitù a Babilonia, si rifiutarono di cantare per i loro oppressori e appesero ai ramoscelli dei salici

le loro cetre con cui di solito accompagnavano i loro versi. Il palo del telegrafo rappresenta il progresso delle

tecnologie e i bambini che vi erano crudelmente appesi erano le vittime di queste nuove scoperte.

Uomo del mio tempo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

<< Andiamo ai campi>>. E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

PARAFRASI. Tu, uomo del mio tempo, sei ancora quello che usava pietre e fionde. Ti ho visto: eri nella cabina

dell’aereo dalle ali di guerra con le coordinate per lanciare la morte; ti ho visto dentro il carro armato, alle forche, alle

ruote torture. Ti ho visto: eri tu, con il progresso scientifico finalizzato ad uccidere senza pietà, senza fede. Hai

continuato ad uccidere come hanno sempre fatto anche i tuoi antenati e come hanno ucciso gli animali che ti hanno

visto per la prima volta. L’odore del sangue è lo stesso di quello sparso quando Caino uccise suo fratello Abele.

Quest’eco freddo e tenace della voglia di uccidere ti è ereditato dal passato. O future generazioni dimenticate per non

ripetere il sangue versato sulla terra; le tombe dei vostri padri affondano nelle macerie, gli uccelli di morte e il vento

coprono il loro cuore, nascondendo ogni ricordo.

COMMENTO. Salvatore Quasimodo con questa poesia lancia un appello perché le nuove generazioni siano accolte da

un futuro di pace e di umana fratellanza. L’uomo di oggi è ancora quello dell’epoca delle pietra e della fionda poiché

nonostante siano passati millenni ha ancora la sua antica abitudine di odio e di violenza. Inoltre, grazie ai progressi

della scienza e della tecnica, possiede strumenti di morte molto più efficaci. L’uomo di oggi uccide ancora, come

sempre; il suo cuore è rimasto duro e feroce come quello di Caino quando uccise il fratello Abele. Ma se i giovani di

oggi, riusciranno a dimenticare il sangue fatto scorrere dai loro padri, a cancellare l’odio verso i loro fratelli lasciato

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