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Sintesi

Introduzione Tesina eroe e antieroe



Questa tesina di maturità per liceo classico descrive le figure dell'eroe e dell'antieroe. Argomenti tesina maturità: Greco le Baccanti di Euripide (Penteo come antieroe); Argonautiche (A,Rodio), Latino Lucano (Bellum Civile), Petronio (Satyricon), Tacito (Agricola), Apuleio, Italiano D'Annunzio, Svevo, Pirandello, Joyce, Filosofia Nietzsche e Storia Hitler, Stalin, l'eroe del lavoro sovietico.

achille si ritira dalla guerra

Collegamenti


Tesina Eroe e antieroe



Greco- Baccanti di Euripide (Penteo come antieroe); Argonautiche (A,Rodio).
Latino- Lucano (Bellum Civile), Petronio (Satyricon), Tacito (Agricola), Apuleio.
Italiano- D'Annunzio, Svevo, Pirandello, Joyce.
Filosofia- Nietzsche.
Storia- Hitler, Stalin, l'eroe del lavoro sovietico.
Estratto del documento

L’EROE E L’ANTIEROE

Il bisogno e la creazione di figure eroiche ed

antieroiche dall’antica Grecia ai giorni nostri

A.S. 2013/2014 SCOPI

Delineare le fisionomie di figure eroiche e antieroiche

attraverso l’analisi di personaggi letterari.

Perchè le società antiche e moderne hanno bisogno di

eroi? INDICE

Definizione di eroe

• Definizione di antieroe

• L’eroe nell’antica Grecia:

• Apollonio Rodio e i personaggi degli Argonauti

- L’eroe nelle Baccanti di Euripide

- L’eroe romano:

• Lucano e i personaggi del Bellum Civile

- Petronio e l’antieroe

- Tacito

- Apuleio

- Il romanticismo e l’eroe romantico: Jacopo Ortis, Werther, Adelchi

• La coscienza della crisi a fine Ottocento: D’Annunzio, Svevo, Pirandello

• L’EROE NELL’ANTICA GRECIA

Uomo ideale, benefico per gli esseri umani e nel contempo vicino al

• mondo degli dei.

καλὸς καὶ ἀγαθός (= bello e buono) e rispecchiava i valori aristocratici

• (basati sul principio del migliore, del nobile).

Esempio di realizzazione individuale verso il quale ciascuno poteva

• protendersi.

Doti psicologiche e morali, quali rettitudine nel comportamento,

• autodisciplina, intelligenza, magnanimità, coraggio e prestanza fisica.

Prototipo del guerriero, come tale doveva affrontare molti pericoli e

• combattere molte battaglie per una causa, magari per liberare una fanciulla o

una città dal giogo di un mostro o per ristabilire l'ordine della giustizia dove

esso fosse stato calpestato.

Capacità di adeguarsi al volere degli dei e all'ineluttabilità del destino,

• peccare di hybris – l'eccesso d'orgoglio – lo avrebbe portato alla rovina.

L’eroe tragico- Penteo

Una caratteristica tipica della tragedia greca in

generale è che il protagonista viene colpito sì da

grandi disgrazie, ma non perde mai la propria

dignità (come Edipo).

Penteo, il protagonista delle Baccanti di

Euripide non presenta i caratteri tipici dell’eroe

tragico.

Pur presentandosi inizialmente come un eroe, il rappresentante della giustizia,

non ha una personalità forte e solida. Inoltre Dioniso lo sbeffeggia, svuota la sua

persona, smonta tutti i suoi principi, lo fa vestire da donna. In questo modo l’eroe

tragico perde la propria dignità e si trasforma in una figura grottesca e quasi

comica. Nel corso del dramma assistiamo ad un progressivo rovesciamento dei

ruoli: dapprima Penteo domina la situazione con la forza, si atteggia da eroe con

una grande volontà di onnipotenza.

Dopo il travestimento non è più padrone di sé e senza rendersene conto diventa

la vittima sacrificale del dio che ha offeso.

L’ellenismo e Apollonio Rodio

L’età ellenistica fu per la Grecia, soprattutto quella delle πολις , un

momento di grandissima crisi e per ciò la figura dell’eroe scomparve.

Apollonio Rodio violò il “codice” epico tradizionale e diede vita, nel suo

poema “Le Argonautiche”, oltre a due figure eroiche (Medea ed Eracle) a

un nuovo tipo di eroe, l’antieroe (Giasone).

GIASONE incarna la tipica figura dell’antieroe. È il “falso” protagonista

dell’opera. Egli è l’esatto contrario degli eroi epici omerici:

è un primus inter pares;

• nei vari ostacoli della spedizione c’è sempre qualcuno che provvede a lui;

• nei momenti decisivi intervengono i filtri di Medea;

• non è il prototipo del guerriero

• non ha elevate doti morali, si comporta da mentitore con Medea;

• non è una figura attiva

MEDEA è la vera eroina del poema:

un personaggio in evoluzione;

• superiore a Giasone in tutti i campi;

• è astuta

• ha un altissimo senso dell’onore e del sacrificio di sé (uccide il fratello)

ERACLE incarna tutti gli ideali eroici, fa parte della società arcaica-

omerica. È l’eroe puro e perfetto, viene eletto capo della spedizione e anche

in sua assenza aiuta gli Argonauti.

L’EROE ROMANO E I SUOI SVILUPPI

Età repubblicana

L’eroe più famoso nella letteratura romana è sicuramente Enea di

Virgilio, anche lui come gli eroi dei poemi precedenti è portavoce del suo

tempo, infatti incarna le virtù tipiche del cittadino romano, il rispetto

del mos maiorum, l’amor di patria, il rispetto per gli avi, la pietas, la fides,

la sottomissione al proprio destino, la Fortitudo, la patientia, l’abilità

tecnica e nel parlare.

Età imperiale

L’età neroniana è un tempo molto difficile per la storia romana, i

costumi tradizionali continuavano la loro dissoluzione, lasciando posto

ad una società dissoluta, corrotta, lasciva, in cui non avevano più senso

i valori della Roma repubblicana antica. In questo clima Petronio delinea

la figura di un antieroe, Encolpio, Lucano invece trova negli eroi del

passato della Roma repubblicana un modello di uomo di riferimento.

Bellum Civile- un poema senza eroe

Nel poema non vi è un vero eroe positivo che sostenga la vicenda dall'inizio alla fine. E’

molto difficile assegnare i tre protagonisti principali dell’opera (Cesare, Pompeo e

Catone Uticense) esclusivamente la categoria di eroe o antieroe. Catone è un

Pompeo è

Cesare modello eroico

inizialmente

è un antieroe da imitare per

negativo, ma

o un eroe trovare una

alla fine

malvagio. soluzione al

diventa un

e vincitore

•Promotore potere assoluto.

eroe tragico, una vittima del

della Guerra campione della legalità

fato.

in una luce

•presentato repubblicana

difensore della legalità

sfavorevole dal narratore. l’incarnazione del sapiente

repubblicana

del male

•genio stoico

non ha una statura eroica

animato da una furia

• atteggiamento d'inflessibile

un guerriero in declino

distruttiva e dal furor resistenza al potere assoluto

debole, passivo, incerto

l’empietà verso la patria e

• cerca da solo le alternative

alla sconfitta

•destinato

gli dei alla distruzione

statico rispetto a Cesare

•più

attivismo frenetico

• suo simbolo è la quercia.

•il

Tacito, una soluzione alternativa

Cerca di dare una risposta al problema molto sentito

della mancanza di libertà a causa dell’oppressione

dell’impero.

Tacito non ha una concezione epica dell’eroismo, ai

suoi eroi mancano completamente le qualità eroiche

dell’epos (coraggio, dedizione, sacrificio estremo).

Il vero eroe non è colui che si oppone al regime (come gli

scrittori citati nel proemio dell’Agricola)

I veri eroi sono coloro che mantengono la loro libertà di

pensiero e di ricordare ma tacciono, almeno fino a quando

i tempi non permettono di esprimere liberamente il

proprio pensiero.

Tacito e Agricola (il suocero dello scrittore) incarnano il

modello di eroe che lo scrittore ammira.

Petronio e l’antieroe

Petronio, contemporaneo di Lucano, con il Satyricon non presenta modelli

illustri che diano un esempio, ma si limita con la sua satira a presentare un

mondo irreale, strano in cui vivono numerosi personaggi antieroici.

Encolpio oltre ad essere un antieroe, parodizza Odisseo con i suoi tratti:

Encolpio non viaggia, come Ulisse, per tornare a casa e per riprendere le

redini del suo regno; il suo è un viaggio senza etica, senza morale;

Le peripezie sembrano innalzare l’animo e lo spirito dell’eroe omerico;

Encolpio è il protagonista quasi passivo in una storia non sua, cioè, in una

storia che lui stesso non vuole;

Ulisse è perseguitato da Poseidone, grande Dio del mare; il protagonista

del Satyricon da Priapo, dio della fertilità e del sesso, causa delle sue

defaillance erotiche.

Petronio vuole quindi far capire che i valori eroici classici

(inattualizzabili nella realtà a lui contemporanea) sono un lusso per

pochi e la realtà è ben diversa da quella idealizzata dei poemi classici .

Apuleio e Le Metamorfosi

Il protagonista Lucio è una figura ambigua, può

essere interpretato sia come un antieroe (simile per

molti caratteri a quello di Petronio) sia come un eroe.

I caratteri antieroici:

passivo, non sceglie le proprie vicende ma è

“sballottato” dal caso

il fato e la casualità guidano apparentemente tutti gli

avvenimenti importanti,

Lucio diventa invece un eroe se si accoglie

l’interpretazione del romanzo come racconto morale,

edificante, di iniziazione ai culti misterici. L’asino

quindi sarebbe innalzato a uomo perfetto grazie

all’intervento e alla successiva conoscenza della dea

Iside. L’EROE ROMANTICO

Nel Medioevo le figure eroiche sono codificate e rimangono per lo più

invariate, ritroviamo per esempio il prode cavaliere alla ricerca del Graal o

impegnato in folli imprese militari.

Nel Romanticismo si sviluppa una figura dell’eroe che rimarrà quasi

invariata fino ai giorni nostri per la sua grandiosa caratterizzazione

psicologica e per i suoi sentimenti.

L’eroe titanico è un ribelle solitario che, orgoglioso della sua superiorità

spirituale e della sua forza, sprezzante della mediocrità, si erge a sfidare

ogni autorità, ogni legge, ogni limite, per affermare la sua libertà e la sua

individualità.

L’eroe vittimista è colui che in virtù della sua superiorità è diverso,

incompreso ed escluso, ma non compie gesti di rivolta, bensì isterilisce la

sua vita nei sogni, senza tradurli mai in azione, ed esprime il suo rifiuto con

la solitudine, la contemplazione della propria impotenza, il

vagheggiamento della morte e del suicidio (JACOPO ORTIS, WERTHER,

ADELCHI) LA COSCIENZA DELLA CRISI

Dopo il 1870 una profonda irrequietudine e insoddisfazione

domina in vari settori dell’opinione pubblica e negli

intellettuali più giovani per il fallimento degli ideali alla base

del Risorgimento e per la delusione della prima guerra

mondiale che,invocata nella speranza che qualcosa cambi,

lascia invece le cose come stanno.

Le risposte alla crisi

Friedrich W. Nietzsche:

L’oltreuomo, pur vedendo il disgregamento dei valori morali

fino ad allora validi, riesce ad agire senza essere condizionato

dalle convenzioni, diventando egli stesso creatore di nuovi

valori, e che rappresenta un' ulteriore stadio dello sviluppo

umano; oltreuomo è colui che incarna lo spirito dionisiaco.

è anche un atieroe (capovolgimento di ogni valore

precedente)

Gabriele D’Annunzio:

esteta, isolato dalla realtà in un mondo rarefatto di pura

bellezza

superuomo (differente da quello di Nietzsche per i suoi

motivi antiborghesi, aggressivi e estetizzanti)

Entrambe le figure incarnano un nuovo modello di comportamento

da imitare per vivere in una realtà nuova e per lo più frustrante.

Italo Svevo

L’inetto:

Alfonso Nitti ("Una vita"), Emilio Brentani ("senilità"), Zeno Cosini ("La

coscienza di Zeno")

è debole, insicuro psicologicamente, “incapace alla vita”, escluso da essa,

gli mancano le energie vitali, si rifugia nella fantasia

incarna profonda crisi dei valori e dei miti dell' ideologia borghese

Luigi Pirandello

la crisi dell’identità e frantumazione dell’io

• Mattia Pascal e Moscarda

James Joyce

Leopold Bloom è frustrato per la sua vita mediocre, sembra inerme, non è

attivo nella propria vita, è un reietto

è l’opposto del suo modello omerico (non ha né gloria, né coraggio né una

moglie che lo ami)

• GLI EROI NELLA STORIA

Hitler

Si presentò come un eroe in una Germania distrutta dalla

prima guerra mondiale

nuove speranze alla popolazione in un periodo di crisi

• eroe contro il comunismo

• capo carismatico che guida le masse

Stalin

Connotazioni eroiche che si possono vedere dalle immagini

di propaganda (culto della personalità del dittatore)

Qualità morali superiori agli altri (propaganda)

Eroe del lavoro nel regime socialista

non presenta caratteristiche eroiche tradizionali se non la

dedizione, ma non rivolta al benessere altrui, bensì alla

produzione

modello di comportamento (utilizzato dalla propaganda)

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