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Sintesi
Diritti delle donne tesina


La seguente tesina di maturità prende in esame dei diritti molto importanti come quelli che devono essere concessi alle donne. Gli argomenti che vengono trattati sono i seguenti: Georges Sandes e i diritti delle donne, i diritti delle donne in Platone, la donna nella società moderna.
Estratto del documento

Platone (Atene 427-347 a. C )

assume una posizione

ambigua verso le donne: egli è

consapevole che hanno natura

diversa dagli uomini poiché esse

partoriscono ma egli offre alla

donna la possibilità di un ruolo

di primo piano e ne riconosce

quasi l’eguaglianza con gli

uomini. Egli nella sua città

ideale considera di far accedere

la donna ai due campi che sono

da sempre praticati dagli

uomini: la guerra e la politica.

SIBILLA ALERAMO – Una

Donna Una donna

Il libro di Sibilla Aleramo è uno

dei primi libri femministi usciti nel nostro

paese ed è una testimonianza della

condizione femminile nella prima metà del

XX secolo nell’Italia del Sud. L’autrice

esprime dei concetti molto forti sul ruolo

della donna nella società, ma molto più

nella famiglia e nella vita privata. La

protagonista, privilegiata per nascita, più

colta e più ricca delle sue coetanee, dopo

un’infanzia serena e un’adolescenza vivace,

trasferitasi con la famiglia in un paesino del

meridione si trova a dover sposare un uomo

che non ama. Egli la ignora e non l’apprezza

come donna. Si sentirà come morta ma

troverà conforto nella scrittura Partecipò ad

un movimento femminista che si sviluppò

nel capoluogo della sua provincia che

sosteneva era stata, fino a quel momento,

Luoghi

• Milano: simbolo della libertà e dell’ingenuità delle bambine che

ancora non comprendono la complessità dell’universo femminile e

l’ingrato futuro cui sono destinate

• Mezzogiorno: simbolo della consapevolezza delle donne del

loro ruolo nella società che considerano “un carcere strano” e

quello che rimane da fare è rassegnarsi.

• Roma: La città eterna rispecchia la solitudine delle donne e la

loro frustrazione nei confronti di una vita ingiusta: come

conseguenza di tutto ciò si afferma il femminismo, movimento

sorto per rivendicare la parità giuridica, politica e sociale delle

donne rispetto agli uomini.

Tempi flash back.

La storia è un lungo Il tempo storico

del romanzo corrisponde ai primi anni del ‘900,

periodo caratterizzato dalle prime insurrezioni

femministe per la parità tra i sessi.

Storia

• Il ruolo della donna :

- nella Prima Guerra Mondiale

- nel Fascismo

- nella Seconda Guerra Mondiale

• Il diritto al voto

• La donna nella Società moderna

Il ruolo della donna nella Prima Guerra

Mondiale Il ruolo della donna è fondamentale: è

chiamata a sostituire i soldati sia in

campagna sia in città, in più è impegnata

come crocerossina e ausiliaria.

Molte delle lavoratrici imparano a prendere

coscienza delle proprie capacità nel lavoro e

scoprono il bello della nuova indipendenza

economica: il lavoro in guerra e soprattutto

nelle fabbriche di armi è pagato il doppio e

anche più se paragonato ai bassi salari

solitamente pagati alle lavoratrici donne.

Molte donne sono impiegate anche nei

servizi pubblici. Aumenta inoltre il numero

delle donne nelle scuole e quello delle

laureate.

Alla fine della Guerra la donna ha già iniziato

ad assaporare la libertà e questo comportò

un senso inedito di indipendenza

Il ruolo della donna nel Fascismo

Mussolini adottò una politica antifemminista, che impose alla donna

l’esclusivo ruolo di madre casalinga. La famiglia era incoraggiata ad

essere prolifica per promuovere l’incremento demografico; perciò il

fascismo vietò l’aborto e l’uso di anticoncezionali. Le madri più

prolifiche ottenevano addirittura riconoscimenti ufficiali e privilegi.

La riforma della scuola fascista, ricordata con il nome del suo

promotore, Giovanni Gentile, ministro dell’educazione nazionale dal

1922 al 1924, produsse una vera e propria defemminilizzazione

del corpo insegnante, negando alla donna qualsiasi capacità come

educatrice. Alla metà degli anni ’30 esistevano svariate misure

discriminatorie.

I legislatori fascisti affermavano di voler

escludere dal lavoro le donne; infatti con un

decreto legge del 5 settembre 1938 fissò un limite

del 10% all’impiego di personale femminile negli

uffici pubblici e privati.

Il ruolo della donna nella Seconda Guerra

Mondiale

Con la seconda guerra mondiale si

ebbe un miglioramento della vita delle

donne, venne approvato un disegno di

legge per sostituire nel lavoro il

personale maschile con quello

femminile. Le donne offrivano

soccorso e aiuto ai partigiani, li

nascondevano e procuravano loro

viveri, vestiario e medicinali;

s’improvvisavano infermiere e

Nel frattempo organizzavano manifestazioni

centraliniste. di protesta contro la guerra e contro ciò che

essa causava: povertà, fame, cattive condizioni

di lavoro.

Nella Resistenza la donna portava, assieme

agli aiuti in viveri e indumenti, le notizie da

casa e le informazioni sui movimenti del

nemico. Questo lavoro diventò organizzato e si

Il diritto al voto

Nell’ottobre del ’44 l’U.D.I. (Unione Donne in Italia), insieme

all’Alleanza femminile prosuffragio e la FILDIS (Federazione

Italiana Laureate Diplomate Istituti Superiori), inviò un

promemoria al capo del governo Bonomi, affinché l’estensione

del voto alle donne e dell’eleggibilità fosse tenuta presente

nell’elaborazione delle leggi elettorali da introdurre per le future

consultazioni.

Il 30 gennaio 1945 si ebbe l’approvazione, ratificata con il

decreto luogo tenenziale n. 23 datato 1 febbraio 1945. Ma esso

parlava semplicemente del diritto di voto, e non dell’eleggibilità

delle donne, che venne riconosciuta solo nel marzo 1946 da un

nuovo d.lgs. Gli Italiani e le italiane votarono nel

Il 2 giugno 1946 ci furono le elezioni per l’Assemblea

referendum istituzionale che proponeva la

Costituente scelta tra la monarchia e la Repubblica e

vinse la Repubblica. Il 22/12/1947 venne

approvata dall’Assemblea Costituente la

nuova Costituzione della Repubblica

Italiana che entrò in vigore il 1/01/1948.

La donna nella Società moderna

Nel ’68 le donne di tutti i paesi occidentali

rivendicarono in massa i propri diritti fino ad allora

disattesi e riuscirono con anni di lotte clamorose, a

vederli in parte soddisfatti.

Nel 1974 venne approvata la legge sul divorzio e

nel 1981 la legge sull’aborto. Le condizioni

lavorative per la donna rimasero sfavorevoli per

parecchio tempo. Soltanto con una legge del 1977

intitolata “Parità di trattamento tra

uomini e donne in materia di lavoro” venne

riconosciuto a livello legislativo il

principio generale di parità di diritti

contro le discriminazioni sul

lavoro. Sempre di più sono

state le donne impegnate in

politica, nel giornalismo e nella scienza.

Diritto

• La donna nelle istituzioni

• Il lavoro femminile

- Legge n. 653/1934

- Tutela della lavoratrice madre

• Parità uomo-donna

- Legge n. 903/1977

- Legge n. 125/1991

La donna nelle Istituzioni

Con l’entrata in vigore del Codice Napoleonico la

legge riconosce alla donna la possibilità di venire

adulta a 21 anni ed essere titolare di patria potestà

sui figli. La donna è ancora però obbligata a

seguire il marito, risultandone sottomessa.

Nello Statuto Albertino non si trovano riferimenti

sulle donna. Gli articoli 24 e 32 enunciano i diritti e

i doveri dei cittadini ma in nessuno di essi si

pronuncia la parola donna.

La Costituzione Repubblicana quando

parla dei “diritti dell’uomo” (art. 2) si riferisce

ovviamente ai diritti dell’uomo e della donna,

ossia della persona umana.

Dal 1948 la donna è un cittadino a pieno

titolo.

Donne elette al Parlamento italiano, per

legislatura e

camera di appartenenza - Anni 1994, 1996, 2001

e 2006 (valori percentuali)

GENERE XII XIII XIV XV

Legislatur Legislatur Legislatur

Legislatur a 1996 a 2001 a 2006

a 1994

S C S C S C S C

Donne 9,2 14,7 8,2 10,6 8,1 11,5 14,0 17,1

Uomini 90,8 85,3 91,8 89,4 92,1 88,5 86,0 82,9

LEGENDA

S= Senato C= Camera

Il lavoro femminile

LEGGE N. 653/1934

- il divieto di lavori pericolosi, faticosi e

insalubri;

- il divieto di trasporto e sollevamento pesi;

- il divieto di lavoro notturno;

- il limite di 11 ore giornaliere di lavoro, con

riposi intermedi;

- i provvedimenti a tutela dell’igiene, della

sicurezza e della moralità.

Successivamente con l’entrata in vigore

della Costituzione, viene sancita la parità

normativa e retributiva fra lavoratori e

lavoratrici grazie all’art. 37 il quale

“la donna lavoratrice ha gli

afferma che

stessi diritti e, a parità di lavoro, le

stesse retribuzioni che spettano al

lavoratore”.

Tutela della lavoratrice madre

LEGGE N. 53/2000

1. ASTENSIONE OBBLIGATORIA

2. MORTE, INFERMITA’, ABBANDONO DELLA

MADRE

3. DIECI MESI PER OTTO ANNI

4. MALATTIA DEL FIGLIO

5. UN PREMIO PER I PADRI

6. GENITORI ADOTTIVI

7. GENITORI – LAVORATORI AUTONOMI

8. GEMELLI PERMESSI DOPPI

Parità uomo-donna

LEGGE N. 903/1977

 divieto di qualsiasi discriminazione;

 diritto alla stessa retribuzione

dell’uomo a parità di lavoro;

 diritto di rinunciare all’anticipazione

del pensionamento e di optare per il

proseguimento del lavoro fino agli

stessi limiti di età previsti per gli

uomini;

 possibilità di deroghe al divieto di

lavoro notturno;

 corresponsione degli assegni

familiari, aggiunte di famiglia e

maggiorazioni per familiari a carico,

in alternativa, alla donna lavoratrice.

LEGGE N. 125/1991

Tale legge prevede:

• eliminare la disparità nella formazione

scolastica e professionale, nell’accesso

al lavoro, nella progressione in carriera,

ecc.;

• favorire la diversificazione nelle scelte

professionali delle donne, anche nel

settore del lavoro autonomo ed

imprenditoriale;

• superare situazioni pregiudizievoli per

l’avanzamento professionale, di carriera

ed economico della donna;

• promuovere l’inserimento della donna

in attività professionali in cui è sotto

rappresentata;

• favorire l’equilibrio e la migliore

ripartizione tra responsabilità familiari e

Redditi individuali annuali netti da lavoro autonomo delle

donne rapportati a quelli degli uomini per regione – Anno

(valori percentuali)

2003 Fonte: Istat, RCFL

Tasso di disoccupazione femminile - Media 2005

(valori percentuali) Fonte: Istat, RCFL

Inglese

• Virginia Woolf

- A room of one’s own

A room of one’s own

Virginia Woolf (January 25, 1882 - March 28,

1941) was a English author and feminist.

A Room of One's Own is an extended essay,

based on Woolf's lectures at a women's

college at Cambridge University in 1928. In it,

Woolf addresses her thoughts on "the

question of women and fiction," interpreted by

Woolf as many questions. In A Room of One's

Own, Woolf ponders the significant question

of whether or not a woman could produce art

of the high quality of Shakespeare. In doing

so, she examines women's historical

experience as well as the distinctive struggle

of the woman artist.

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