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Letteratura - Pirandello: bio, la poetica, Il berretto a sonagli;
Svevo: bio, poetica, La coscienza di Zeno.
Inglese - Joyce: bio, l’Ulisse.
Arte - Dalì: bio, 2 opere.
Cinema - Lynch: bio, tematiche, Mulholland drive.
Scienza - La dimensione onirica nella scienza.
Indice
0. Introduzione
1. Sigmund Freud
1.1 Profilo biografico.
1.2 Dall’autobiografia: il sogno.
1.3 L’Interpretazione dei sogni e le due topiche della psicoanalisi.
2. Il sogno nella letteratura
2.1 LUIGI PIRANDELLO
2.1.1 Profilo biografico.
2.1.2 Dall’Umorismo: la poetica.
2.1.3Il berretto a sonagli.
2.2 ITALO SVEVO
2.2.1 Profilo biografico.
2.2.2 La poetica.
2.2.3La coscienza di Zeno.
2.3 JAMES JOYCE
2.3.1 Profilo biografico.
2.3.2Ulysses.
3. Il sogno nell’arte
3.1 SALVADOR DALÌ
3.1.1 Profilo biografico.
3.1.2Sogno provocato dal volo di un’ape attorno a una melograna un attimo prima
del risveglio.
3.1.3La disintegrazione della persistenza della memoria.
4. Il sogno nel cinema
4.1 DAVID LYNCH
4.1.1 Profilo biografico.
4.1.2Tematiche.
4.1.3 Interpretazione di Mulholland Drive.
5. L’indeterminato nella scienza
5.1 La dimensione onirica nella scienza.
6. Conclusione
Bibliografia
2
0. Introduzione "E discendono ancor lungo il ruscello
luminosi nella luce dorata.
La vita, che cos'è
1
se non un sogno? "
In questa area di progetto affronteremo il tema del sogno considerando il ruolo che esso ha
assunto nella storia della letteratura, dell’arte, dellascienza e del cinema specialmente nel corso
del Novecento e in particolare in seguito all’invenzione dell’inconscio freudiano.
Il sogno ha suscitato nell’uomo grande interesse e curiosità fin dall’antichità; esso può costituire
una fonte di ispirazione per progetti di ogni genere, incrementare l’ immaginazione, la fantasiae
rappresentare anche un modo per evadere dalla realtà, rifugiandosi in un mondo parallelo
distante da preoccupazioni e affanni caratterizzanti la vita reale.
Abbiamo scelto questo argomento perché troviamo affascinante il mistero che accompagna ogni
sogno, il suo significato nascosto che rappresenta uno sguardo per capire meglio se stessi anche
in rapporto alla situazione storico-sociale che si vive.
Sigmund Freud sostiene che lo studio dei sogni possa essere considerato come il metodo più
sicuro per indagare sui processi psichici profondi e quindi afferma che noi siamo ciò che
sogniamo.
Il sogno è infatti la produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da
emozioni, percezioni e pensieri relativi a persone, situazioni o oggetti generalmente vissuti dal
sognatore come reali e solo più raramente accompagnati dalla consapevolezza della loro irrealtà.
Ogni individuo passa un terzo della propria vita dormendo, stato che non è prerogativa della
specie umana sebbene l'uomo sia il solo a porsene un interrogativo. In effetti, sin dai tempi
antichi l'essere umano ha cominciato a chiedersi quale fosse il significato del sonno, dando
risposte diverse nel corso dei tempi e ancor oggi molteplici. Esistono due correnti di opinione
1C L.,Alice nel paese delle meraviglie, 1865.
ARROL
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molto diffuse sul sonno. C'è chi vive la fase del sonno come una paralisi di tutte le attività e
considera quindi il dormire come tempo irrimediabilmente perso. Queste persone adottano, nel
migliore dei casi, un atteggiamento di rassegnazione e accettano tale periodo di inattività come
un momento necessario per il recupero delle forze. Per chi invece crede di aver trovato un senso
al fatto di dover dormire, il sonno costituisce un terreno sconosciuto e affascinante: è infatti
sorprendente che la mente, durante il sonno, possa lavorare ed immaginare senza alcun
intervento della volontà.
Per i primi, il fatto di dormire presuppone una disattivazione in quasi tutto l'organismo, una
sospensione di ogni attività (compresa quella della coscienza), mentre per gli altri costituisce
un’esperienza affascinante e misteriosa, la possibilità di addentrarsi in un mondo immaginario,
fantastico, ma anche realissimo che informa sul presente e sul futuro con un linguaggio oscuro e
di difficile, ma non impossibile interpretazione o meglio, per dirla analiticamente, decifratura.
Abbiamo scelto come titolo del nostro progetto “la dimensione onirica”, cioè un “altrove”, un
luogo che esiste dentro a ognuno di noi e che ri-velauna potenzialità folle di costruire una sorta
di universo parallelo, in cui non esistono limiti né di tempo, né di spazio;una dimensione nella
quale tutto appare possibile pur essendo impossibile, vero pur sembrando menzogna; una
dimensione in cui l’essere umano supera la sua incompiutezza e può diventare quello che ha
sempre desiderato essere.
Questa capacità è un dono che permette al soggetto di comprendersi nella sua divisione, di vivere
due vite nello stesso tempo e in due dimensioni diverse, quella onirica e quella reale; è anche una
invenzione che, specie a partire dalla psicoanalisi freudiana, ha interessato gran parte della
produzione artistica, letteraria e scientifica del Novecento aprendo nuove vie alla ricerca e
generando nuove scoperte che restituiscono un nuovo volto all’umano.
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1. Sigmund Freud
Il sogno ha sempre suscitato interesse nell’uomo, in particolare gli antichi ritenevano che i sogni
fossero una sorta di messaggio criptico, enigmatico da interpretare; talvolta si poteva trattare
anche di rivelazioni da parte delle divinità che cercavano di dare consigli, avvertimenti o utili
indicazioni all’uomo; nel Medioevo invece si era soliti attribuire caratteristiche magiche e
profetiche,che davano origine ai cosiddetti sogni premonitori.Tuttavia il primo studio sistematico
sull’argomento risale agli inizi del Novecento quando Sigmund Freud pubblica l’opera
L’interpretazione dei sogni.
1.1 Profilo biografico.
Sigmund Freud nasce a Freiberg in Moravia, nel 1856, all’epoca dell’Impero Austro-Ungarico,
da genitori ebrei che si trasferiscono a Vienna nel 1860. Laureatosi in medicina nel 1881,
intraprende studi di anatomia del sistema nervoso, ma più
avanti per ragioni economiche è costretto ad abbandonare
la ricerca scientifica e ad intraprendere la professione
medica, dedicandosi alla psichiatria e studiando fenomeni
isterici e procedimenti per capire l’ipnosi.
Èmolto attratto dalle idee di Charcot che pensa che l’isteria
dipenda da alterazioni psicologiche che possono essere
curate attraverso la suggestione e l’ipnosi. Torna a Vienna
dove, lavorando sulle isteriche e sui casi clinici, perviene
alla scoperta dell’inconscio e quindi all’invenzione della
teoria psicoanalitica.
Nel 1933 a Berlino i nazisti bruciano le sue opere e Freud, come esule, si trasferisce a Londra
dove muore nel 1939 di cancro alla mascella, dopo aver rifiutato qualsiasi tipo di analgesico per
mantenere la sua mente vigile e attenta.
1.2 Dall' Autobiografia: il sogno.
Con l'aiuto del procedimento della libera associazione e della corrispondente arte interpretativa,
Freud giunge ad una conclusione innovativa e di fondamentale importanza riguardo al significato
della psicoanalisi: le formazioni dell' inconscio particolarmente analizzate si concentrano nel
sogno, del quale, attraverso la psicoanalisi, è ora possibile dimostrare l'esistenza di un
significato. Nonostante fin dall'antichità si pensasse molto seriamente al sogno come una
“premonizione” simbolica dell'avvenire, nella modernità questo fenomeno aveva perso molta
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credibilità e molto valore, ed era stato associato alla superstizone. Freud dunque rivaluta
fermamente la dimensione onirica; grazie alle associazioni fornite dal sognatore egli può risalire
ad una prestazione psichica della quale il sogno risulta essere una traduzione fedele. La
preoccupazione di Freud riguarda la scoperta dei motivi che portano alla formazione onirica, e
alle condizioni nelle quali essa si effettua, oltre alla necessità di far luce sulla distinzione tra i
pensieri onirici sensati e il sogno stesso, spesso privo di senso.
Attraverso l'analisi dei pensieri onirici Freud viene a conoscenza di un elemento che si
differenzia, che il sognatore non conosce ed addirittura rinnega fermamente, un elemento quindi
estraneo alla vita vigile, mentre gli altri possono essere perfettamente compresi. Questo impulso
è la vera forza motrice del sogno, la quale si avvale dei residui diurni per fornire l'energia
necessaria alla produzione; il sogno così realizzato rappresenta un appagamento del desiderio,
una situazione di soddisfacimento in relazione a tale impulso.
Il processo non sarebbe realizzabile se l'Io non si sottomettesse al desiderio di dormire, ritirando
ogni interesse all'esistenza e abbassando il dispendio di energia dedicata alla produzione di
rimozioni, dando cosi possibilità all'impulso inconscio di farsi avanti mediante il sogno nella
coscienza. La resistenza dell'Io, spiega Freud tuttavia, non viene abolita completamente durante
il sonno, ma solo attenuata, ed è per questo motivo che abbiamo la formazione si crea una
“censura onirica”, la quale deforma il sogno e ne nasconde, ne cela, il significato.
Il sogno è costruito come un sintomo nevrotico essendo compromesso tra pretese di un moto
pulsionale e di una forza censurante, sogno e sintomo hanno però la stessa genesi, e dunque
necessitano della stessa interpretazione.
La funzione del sogno, per Freud, e quella di respingere gli stimoli che svegliano il soggetto,
esistono però delle situazioni durante le quali il moto pulsionale è messo in crisi, ed il sogno
fallisce, nel caso in cui il sogno diventi troppo nitido a causa di pericolo pulsionale incombente,
ci si sveglia angosciati, nel caso in cui invece lo stimolo esterno sia troppo forte si ha un
semplice sono di risveglio.
Freud chiama lavoro onirico il processo di formazione del sogno a partire da un materiale
ideativo preconscio, nota la presenza di un simbolismo che continua l'attività mentale del giorno
prima o che si riduce alla funzione di appagamento del desiderio e rivela che la dimensione
onirica ha accesso al materiale dimenticato infantile. Riguardo la componente sessuale del sogno
Freud nega la presenza costante di forze motrici di natura sessuale e indica come autrici di un
potenziale impulso anche altri bisogni fondamentali, tanto che anche l'adulto si ritrova a sognare,
talvolta, come un bambino.
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1.3L’interpretazione dei sogni e le due topiche della psicoanalisi.
L'Interpretazione dei sogni (Die Traumdeutung) rappresenta una delle opere più importanti di
Sigmund Freud e più significative dell'intero Novecento. Tale opera fornisce un contributo
rivoluzionario alla psicologia, dato che all'epoca l'attività onirica veniva relegata ai margini della
psicologia o addirittura gli veniva negata una qualsiasi validità psichica.
Contenuto manifesto e contenuto latente.
Freud vede nei fenomeni onirici “la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita
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psichica” . Infatti ritiene che i sogni siano “l'appagamento (camuffato) di un desiderio
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(rimosso)“ . Per motivare tale tesi, Freud distingue all'interno dei sogni un contenuto manifesto e
un contenuto latente. Il contenuto manifesto rappresenta la scena onirica così come è, ovvero
come viene vissuta e raccontata dal soggetto. Gli elementi che compongono il sogno sono
simbolici, e devono essere analizzati analiticamente per cogliere il significato profondo del
sogno stesso. Il contenuto latente è il contenuto mascherato dagli elementi simbolici, quindi dal
contenuto manifesto.
Freud compie questa distinzione per sottolineare il fenomeno della censura compiuto sui desideri
inaccettabili del soggetto. In poche parole, il contenuto manifesto è la forma elaborata e
travestita (censura) in cui si presentano i desideri latenti del soggetto (desideri inaccettabili).
In conclusione, l'analisi dei sogni porta a cogliere i messaggi segreti dell'Es, altrimenti censurati
e non interpretabili.
Leggi regolatrici del sogno.
La censura onirica si avvale di meccanismi che regolano la formazione di un contenuto
manifesto. Capendo come si formano i sogni, si è in grado, usando i medesimi meccanismi, di
decifrare il contenuto latente. Tali leggi sono:
1) Condensazione. É il collegamento tra elementi che nella veglia sarebbero scollegati. Per
esempio un personaggio del sogno può condensare caratteristiche di più personaggi, il