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Nella seguente tesina si parla di cosa si intende per progresso, parlando di come due autori italiani hanno vissuto questa evoluzione.
Ci si sofferma su uno dei più importanti progressi in ambito tecnologico, Google.
Italiano- Italo Svevo e Marinetti
Informatica- cluster, PageRank, big data e Map reduce
Tecnologia- sistemi distribuiti, modello client-server
Sistemi- Protocollo http, proxy e coockies
Inglese- protocol TCP
Tesina:
Le conseguenze sociali del progresso tecnologico da Google ad oggi
INFORMATICA: ITALIANO:
Evoluzione dei cluster, l’idea del progresso sotto il
algoritmo di Google, Big data punto di vista di Italo Svevo e
e MapReduce; Filippo Tommaso Marinetti;
TECNOLOGIA: INGLESE:
sistemi distribuiti, TCP Protocol
vantaggi/svantaggi,
architettura client-server; SISTEMI:
WWW, HTTP, proxy e cookies.
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Italiano:
Generalmente con il termine progresso si intende un continuo e positivo
avanzare della tecnologia, delle arti, dei mestieri, ma anche dell’uomo stesso.
Il progresso, nel linguaggio comune, è sinonimo di processo di avanzamento,
miglioramento, di sviluppo, di benessere. Storicamente questo termine ha
accompagnato l’essere umano durante la sua evoluzione; l’evoluzione non è
che una tendenza naturale dell’uomo a cercare una spiegazione globale ed
assoluta, per questo motivo l’umanità fin dall’antichità cerca di superare i limiti
dell’esperienza delle epoche precedenti.
Questo luogo comune è scaturito dall’egocentrismo dell’individuo e
dall’esclusione di ogni possibilità di errore.
Il progresso, soprattutto quello tecnico e oggi quello tecnologico, ha fatto parte
della cultura occidentale in tutto il Novecento, fino a giungere ai giorni nostri.
L’avanzamento scientifico e tecnologico ha infatti innegabilmente migliorato la
nostra vita con una serie di scoperte e di invenzioni che hanno permesso
all'uomo di aumentare la sua aspettativa e tenore di vita, di rendere più
efficiente il suo lavoro, di avvicinare luoghi, che nelle epoche precedenti
sembravano irraggiungibili, attraverso un efficiente sistema di trasporti, di
incrementare e migliorare le tecniche produttive. Il progresso sembrerebbe
rappresentare un processo assolutamente positivo, come sostiene il futurista
Marinetti, ma i sacrifici e le conseguenze di tale
fenomeno evidenziano molti aspetti negativi che
hanno messo a nudo i limiti dell’essere umano e
l’inverarsi di disperate distopie. Molti di questi
aspetti, vengono sottolineati da Ettore Schmitz.
Il Ettore Schmitz, detto Italo Svevo, fa le sue
considerazioni generali sulla vita. Il poeta si
lascia andare, per bocca del protagonista del
romanzo “La coscienza di Zeno”, pubblicato nel
1923 dopo vent’ anni di silenzio da parte
dell’autore. Opera composta in otto capitoli con
temi principali: il ricordo e la malattia (inetto).
Il ricordo, la parte più intima dell’autore quella
più adatta all’autoconoscenza, all’introspezione.
Svevo cerca di muoversi nel tempo che è
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sempre soggettivo: ‘il tempo puro non esiste, nel ricordo rivive un tempo misto
com’è il destino dell’uomo.’ Il secondo tema è quella della inettitudine,
considerato inietto una persona incapace di rapportarsi con la realtà e con le
persone, impaurito dal mondo e dai sentimenti ma soprattutto inadatto a
terminare degli obiettivi prefissati da lui stesso. La letteratura di Svevo non può
che ritrarre la vita, ma malata o ‘inquinata’ fin dalle radici. Per vivere meglio
bisogna rinunciare all’una o all’altra o forse utilizzare la letteratura per vivere di
meno, per essere meno malati.
Scrive quest’opera in seguito all’incontro con la psicoanalisi e la filosofia di
Freud. Il filosofo evidenzia l’importanza dell’inconscio che spiega le
contraddizioni dell’esistenza e attribuisce
la totalità della nevrosi al complesso idillico
rimosso, legato al sesso: il figlio sarà
sempre più legato al genitore del sesso
opposto. Nel romanzo di Svevo, Zeno
nell’arco della sua vita arriva ad odiare il
padre senza mai ammetterlo. A differenza
di Freud che vede la psicoanalisi come
unico modo per guarire dalla nevrosi,
Svevo crede che non si può guarire da
essa perché non è l’uomo ad essere malato
ma la società stessa, infatti utilizza la
psicoanalisi come strumento per guardarsi all’interno, per capire meglio noi
stessi e tutti i nostri pensieri più personali.
Nel romanzo, Zeno, anticipa una profezia apocalittica.
Afferma che gli individui sono persone alienate, convinte di essere libere ma in
realtà condannate alle leggi della natura di Darwin.
L’uomo è malato ed è consapevole che per vivere bisogna sottoporsi alle
regole, conoscere le leggi dunque si sottrae alla vita. Prende lontananza e si
inserisce nella società; segue l’istinto umano ma non è comunque libero, è
malato come tutti. Zeno considera l’uomo uno dei tanti animali sulla terra.
Secondo il protagonista, la civiltà attuale, basata come non mai in passato sul
«ordigni»,
possesso degli cioè la civiltà dei capitali, degli immensi eserciti e
della guerra totale e degli stermini di massa, ha imboccato un corso che è in
controtendenza rispetto alla natura vista come luogo della lotta per la
sopravvivenza del più forte. Tutto questo è un falso progresso che porterà alla
catastrofe.
A causa della sua evoluzione scientifica e tecnologica (gli ordigni),
l’ uomo si è liberato dalla dipendenza dalla natura ed è ormai in grado
di piegarla e utilizzarla per i suoi scopi, molto spesso tutt’altro che
nobili. Può avvenire di peggio.
Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle
altre forze.
Le pulsioni aggressive, la volontà di dominio e prepotenza, che l'uomo
condivide a livello di istinti con gli altri esseri viventi, non hanno più limiti.
sempre più furbo e più debole
L'uomo, può moltiplicare gli effetti distruttivi
della sua aggressività istintiva, ma non può controllare quegli stessi istinti. Più
uno è debole più è bisognoso di armi perché il più forte è colui che ha più armi
ma il più furbo ha la meglio su entrambi.
Ciò non può che portare a una società fondata sulla menzogna e sulla
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distruzione.
Solo gli animali, privi di coscienza, e capaci di adeguarsi ai bisogni del presente
possono godere di una salute integrale. L'uomo ne ha forse goduto nel suo
stato primitivo, ma il progresso e con esso la coscienza, la tecnica, la cultura, la
civiltà lo ha sempre più allontanato da questa condizione. Zeno sottolinea il
confine incerto tra malattia e salute nelle condizioni attuali, in cui la vita è
inquinata alle radici, poiché l’uomo ha violato le leggi della natura.
I toni così catastrofici possono spiegarsi se si considera realmente la vita del
nostro autore.
Svevo ha partecipato moralmente alla Prima Guerra Mondiale, e non è illogico
pensare che il pessimismo di Svevo si basa sull'esperienza degli orrori di un
conflitto che ha decimato intere generazioni e ha rivelato nuovi volti della
crudeltà dell'uomo sino ad allora inesplorati.
Italo Svevo non sentì mai parlare di bomba atomica.
Ma la sua acuta sensibilità lo fece diventare inconsapevole profeta di quella
che sarà la paura nei confronti del nucleare. Qualunque sforzo di procurarci la
salute è vano, perché la salute non può appartenerci.
Mentre Filippo Tommaso Marinetti è il fondatore del futurismo nel 1909.
Il giovane artista sperava un radicale rinnovamento dell'arte italiana e dichiarò
che ciò sarebbe potuto accadere solo grazie ad un totale abbandono del
retaggio del passato;
per questo ripudiò la tradizione, le scuole accademiche, i musei, le mostre
d'arte tradizionali e tutta la produzione artistica passata.
Il futurismo nasce in un grande periodo di fase evolutiva dove tutto il mondo
dell’arte e della cultura era stimolato da tantissimi fattori determinanti come la
guerra, le nuove scoperte e i cambiamenti politici al fine di dare impulso ad un
rinnovamento che interessa non solo l'Italia, ma l' Europa intera. I futuristi,
attraverso la trasgressione, la rottura con il passato, la cancellazione della
storia, hanno immaginato un nuovo mondo all’insegna della tecnologia, della
potenza, della velocità e della violenza. Per
la sua realizzazione si proclama la fedeltà
assoluta verso il progresso tecnologico e
verso la guerra, ritenuta la sola ‘igiene del
mondo’.
Il futurismo contrappone al passato la
moderna civiltà della macchina, la
bellezza e l’ebbrezza della velocità. Si rifiuta
l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno del
passato e si esalta l’aggressività, l’insonnia
febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo
schiaffo ed il pugno, la guerra, il patriottismo e
le belle idee per cui si muore. Uno dei
principali aspetti del Futurismo è proprio
il mito della macchina. La letteratura
italiana era rimasta legata per lungo tempo, a
causa dei ritardi dello sviluppo economico e
sociale, ad una realtà contadina. A poco a poco in Italia inizia ad avvertirsi
l'esigenza di una cultura industriale. La macchina diventa così un mito nel
quale si raccolgono le aspirazioni della modernità, del rinnovamento e delle
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trasformazioni sociali. Nella letteratura l'avvento della macchina assume
il valore di un simbolo, capace di alimentare le fantasie dell'immaginario
collettivo. La macchina diventa una metafora dell'esistenza ed offre l'illusione
di un fondamento concreto e oggettivo in una visione del mondo per molti
aspetti astratta, delirante e irrazionale.
Questo movimento apre la strada a esplorazioni artistiche totalmente
innovative, in seguito riprese da una gran parte dell’arte contemporanea.
Così come Parolibere di Marinetti, dove la parola diventa immagine e suono.
Il poeta pubblica in Francia il Manifesto del Futurista destinato ad essere il
primo di molti manifesti che anticipano e percorrono il pensiero futurista sia nel
campo della letteratura che negli altri ambiti. Particolarmente importante è la
stesura del manifesto tecnico della
letteratura futurista del 1912 nella
quale Marinetti mette a punto gli
strumenti con il quale bisogna
scardinare lo stile del passato e
creare la letteratura dell’avvenire:
utilizza verbi al futuro, elimina la
sintassi, la punteggiatura, aboliti
aggettivi e avverbi, introduce altri
segni grafici, abolite le
congiunzioni, le parole allungate,
troncate, fuse agli oggetti valendosi
di tutti gli artifici tipografici. Questa nuova poetica esalta la guerra, la volontà
di potenza e il disprezzo per la donna.
Dopo aver scritto la sua più importante opera “Zang Tumb Tumb” del 1914,
poemetto con parole in libertà, si impegna come volontario all’intervento alla
Prima Guerra Mondiale.
Marinetti rappresenta l’anima rivoluzionaria del fascismo.
<< Abbiate fiducia nel progresso, che ha sempre ragione, anche quando ha
torto, perché è il movimento, la vita, la lotta, la speranza. (da Teoria e
invenzione futurista)>> Informatica:
Andando avanti nel tempo e nell’avanzamento in settori come la tecnologia,
l’informatica e la scienza, l’uomo ha incominciato a pensare sempre più in
grande.
Negli anni 90, dopo scoperte eccezionali e progressi stupefacenti, gli studiosi
in campo informatico ha intrapreso l’utilizzo della seconda categoria di
muticomputer, i cluster di computer( successori dei Massevely Parall
Processing) . Si tratta di centinaia o migliaia di PC o di stazioni di lavoro(work
station) collegate per mezzo di schede di rete reperibili sul mercato.
Esistono molti tipi di cluster, le tipologie dominanti sono due. I primi sono
workstation riuniti in un unico ambiente dove le macchine sono omogenee e
non hanno alcuna periferica a parte la scheda di rete e qualche disco. Esse
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sono definite headless workstation( senza capo, senza propretario).
La seconda tipologia è formata dai cluster decentralizzati, composti da
workstation e PC diffusi all’interno di un edificio o un campus. Molte macchine
restano inoperose per diverse ore al giorno, e spesso sono collegate tramite
una LAN. In questo caso si tratta di macchine eterogene e dotate di parecchie
periferiche.
L’uso di queste workstation per formare un cluster richiede necessariamente la
capacità di far migrare un compito da una macchina a un’altra quando il
proprietario ne reclama l’uso.
Google è un motore di ricerca molto in voga per la selezione d’informazioni in
Internet. La sua popolarità è dovuta almeno in parte all’interfaccia semplice e
al tempo di risposta rapido, ma il suo funzionamento è tutt’altro che semplice.