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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: China export
Autore: Rosa Santelia
Descrizione: il progetto è unââ¬â¢analisi attenta ed accurata del ruolo rivestito dalle nuove potenze emergenti, le cosiddette ââ¬Åtigri asiaticheââ¬Â, nel rincaro dei prezzi dei prodotti di natura primaria nei paesi aderenti allââ¬â¢unione europea, cau
Materie trattate: diritto, scienza delle finanze, lingua italiana, storia, matematica, ragioneria ed economia aziendal
Area: tecnologica
Sommario: L'Europa dominerà economicamente il XXI secolo? Una domanda difficile a cui rispondere, attorno a cui si intrecciano i destini economici e politici futuri. Ed è proprio questo il motivo che mi ha spinto ad affrontare una tematica così importante e complessa quale quella del China Export allo scopo di cercare qualche risposta chiarificatrice. Il mio vuole essere un percorso che, snodandosi tra le cause e le conseguenze dello sviluppo del Made in China nella Comunità Europea e dell'impatto che questo assume nella stessa ed, in particolare, nel nostro Paese, riesca ad intravedere alcuni degli sviluppi di questo fenomeno così allarmante nel prossimo orizzonte. Il motivo del titolo del mio progetto, "China Export", risiede nel fulcro stesso della questione: China Export è, infatti, il significato dell'acronimo CE con cui i produttori asiatici hanno cercato di falsificare l'originale europeo allo scopo di intensificare il loro già proficuo commercio con il resto del mondo. L'Unione Europea sta attraversando una forte crisi destinata ad acuirsi nel prossimo futuro. Una crisi che la sta colpendo nel profondo e che sta minando alle radici la sua sicurezza economica in un mercato internazionale in profonde mutazioni. L'economia mondiale si è andata, infatti, polarizzando attorno a tre grandi aree di sviluppo, che rappresentano oggi i tre grandi pilastri del commercio internazionale: l'area degli USA, che comprende anche Canada e Messico uniti nel Nafta (North America Free Trade Agreement), l'area dell'UE e l'area del Giappone e delle "tigri asiatiche", che stanno rapidamente colmando il gap che le divideva dai paesi industrializzati. Qui è in grande trasformazione la Cina che, con un tasso di sviluppo senza precedenti dell'8,1%, intreccia sempre più stretti rapporti con gli altri paesi detentori della potenza mondiale. Ai giorni d'oggi si sta attuando...
l'apposizione obbligatoria della marcatura il produttore o il suo legale
rappresentante, dichiara la certificazione della conformità del suo
prodotto garantita tramite complesse, precise e severe procedure
quali prove di laboratorio, intervento di organismi di certificazione del
prodotto stesso o del sistema qualità dell'azienda produttrice e
consente la libera circolazione del prodotto
nell'ambito dell'EEA (European Economic
Association), vietando ogni forma di
restrizione al suo commercio da parte
degli Stati Membri.
Sarebbe opportuno e
necessario intensificare
sul territorio non solo europeo le già
presenti campagne comunicative volte alla
diffusione della cultura del marchio CE nei
consumatori a volte troppo distratti da farsi
“beffare” dai produttori cinesi… 13
14
Una canna da zucchero non sempre
è dolce da tutte le parti
歐年阿 從阿年年阿 斗阿 在此次和阿人哦 年哦年 歲阿貓派人阿 阿
斗哦了從阿 斗阿 嚏他他阿 拉阿 婆阿人體億
Con il termine inglese dumping si indica, nell'ambito del diritto
internazionale, una procedura di vendita di un bene o di un servizio
su di un mercato estero (mercato di importazione) ad un prezzo
inferiore a quello di vendita (o, addirittura, a quello di produzione)
del medesimo prodotto sul mercato di origine (mercato di
esportazione).
Il dumping è, quindi, la pratica per cui i prodotti:
si esportano ai prezzi più bassi possibili, attraverso il continuo
abbassamento dei costi di produzione o il sostegno di sussidi
pubblici, spostando la produzione laddove queste due condizioni
sono possibili;
si importano a prezzi più bassi dei costi di produzione nel paese
che importa.
Questo fenomeno attuato in misura rilevante dai rivenditori asiatici
ed, in particolare, cinesi ha avuto un forte impatto sul mercato
comunitario che ha subito perturbazioni anche importanti e ha
attribuito un vantaggio all'impresa importatrice nei confronti degli
altri produttori o esportatori che operano in tale mercato per lo
stesso bene o servizio. Conseguenza sulle finanze dello Stato è stata
una riduzione delle entrate, a causa della diminuzione dell’imponibile
IRES e IRAP delle imprese locali. L’Agenzia delle
Entrate ha visto, così, prosciugarsi la principale
fonte di introiti con cui far fronte alle spese. A tale
scopo le vendite sono state disciplinate dalle norme
15
internazionali antidumping (in particolare
nell'ambito del Agreement on Tariffs and Trade -
GATT). Si tratta, essenzialmente, di dazi doganali
esterni noti come dazi all’importazione, applicati
e versati nel bilancio comunitario dai Paesi dell’UE
sulle merci provenienti da Paesi terzi. Il livello del
dazio antidumping, espresso anche in percentuale,
è pari alla differenza tra il prezzo in vigore nel
Paese d’origine della merce e il prezzo di vendita
nel mercato europeo o, in alternativa, al prezzo in cui il danno
dell’industria è eliminato secondo la regola del “dazio minimo”.
Possono presentare richiesta direttamente alla Commissione europea,
oppure per il tramite del Ministero per le Attività Produttive, i
produttori del bene in concorrenza con quello importato che
rappresentino almeno il 25% del totale della produzione comunitaria.
I dazi antidumping sono applicati se vengono accertate in via
definitiva le seguenti condizioni:
esistenza della pratica di dumping;
esistenza di un importante pregiudizio a carico dei produttori
comunitari derivante dal dumping;
esistenza di un nesso causale tra il pregiudizio e il dumping;
interesse della Comunità consistente nell’esistenza di benefici
derivanti dalla introduzione del dazio di importo superiore ai
costi che ne scaturirebbero. 16
L’ antidumping non deve essere messo in relazione con la disputa tra
le due scuole di pensiero economico, quella protezionistica e liberalista.
Produce misure capaci di assicurare che il commercio internazionale si
svolga nel rispetto di regole minime in cui l’obiettivo principale è
rivalutare i prodotti locali d’eccellenza, quali quelli italiani. Ma il
fenomeno del dumping è solo in apparenza recente; si può, infatti,
farlo risalire alle prime importazioni dall’Asia quando i mercanti che
trasportavano le loro merci preziose lungo la via della Seta erano
costretti, gioco-forza, ad abbassare i compensi ricevuti. A causa
proprio del crescente aumento di importazioni in dumping, l’industria
nazionale delle calzature, leader europea del settore soffre una forte
crisi, produttiva e occupazionale. E’ in questo quadro che si inserisce il
procedimento antidumping relativo alle calzature importate da Cina
e Vietnam, sul quale erano chiamati a pronunciarsi prima la
Commissione europea, con la proposta di dazi definitivi (da realizzarsi
dapprima con una proroga dei dazi sulle scarpe pari al 16,5% verso
la Repubblica Popolare Cinese e al 10% verso il Vietnam di due anni),
poi i Paesi Membri. Il Regolamento CE n. 239/2008 del Consiglio del
17 marzo 2008 ha istituito, inoltre, nei confronti del “gigante
asiatico” un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di coke
di carbone in pezzi di diametro superiore a 80 mm (coke 80+).
L’importante è non fare di uno strumento di tutela dalla concorrenza
sleale sui prezzi quale l’”anti-dumping”, solamente un modo per
sopraffare i Paesi importatori, aumentando il proprio raggio di
vendite e tramutandosi in uno svantaggio per il consumatore .
17
18
L'unità di un popolo sa trasformare l'argilla in oro
拉 年 臺阿 斗 人腦 派哦派哦了哦 三阿 嚏人阿三分哦人民阿人阿拉人格 里弄阿 年 哦人哦
ignori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete
sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle
regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete
tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle
genti d'Erminia, di Persia e di Tarteria, d'India e di molte altre
province … Ma io voglio che voi sappiate che poi che Iddio fece Adam
nostro primo padre insino al dí d'oggi, né cristiano né pagano,
saracino o tartero, né niuno uomo di niuna generazione non vide né
cercò tante maravigliose cose del mondo come fece messer Marco
Polo. Questo è parte del proemio che introduce il libro
dove si raccontano le Meraviglie del Mondo, che
ha saputo dare all’Occidente l’immagine più vera
di un mondo pressoché ignoto: l’Oriente. Un
mondo, una civiltà lontana e diversa, che veniva
rivelata per la prima volta all’Europa. Dal viaggio
di Marco Polo, autore de “Il Milione”, è sorto uno
scambio che non è mai terminato, l’avvio
dell’importazione nella civiltà occidentale
di merci di lusso, provenienti dall’Asia e
dal Catai, costituite da stoffe preziose e
giada, da profumi e aromi, oro e pietre
preziose trasportate sulla Via della
Seta… Ha preso, così, le mosse quel
19
fenomeno noto come Made in China che, seppure non abbia visto uno
scambio in direzione inversa a causa di una politica protezionistica da
parte del Partito Comunista Cinese solo oggi “allentata", tuttora
influenza il commercio internazionale, alterandone le sorti.
Un lungo viaggio quello compiuto dal «primo occidentale ad aver
vagato tra la Persia e la Cina», dall’«unico ad aver raggiunto i luoghi
più riservati del potere alla corte del gran Khan», che venne scritto
nello spazio
angusto, grigio
e monotono di
una prigione,
al ritorno da
un errare di
venticinque
anni, nel
1298.
Marco Polo
nasce a
Venezia nel
1254. Nel 1269, quando Marco aveva 15 anni, suo padre Nicolò e
suo zio Matteo, partiti da Costantinopoli per l'Oriente da parecchi
anni, tornarono a Venezia,
pronti a ripartire con cento
saggi occidentali e dell’olio
benedetto che il Papa Gregorio
X avrebbe dovuto inviare al
Kublai Khan. Dopo due anni i
fratelli Polo e il giovane Marco 20
partirono per l'Oriente, precisamente per Cambaluc (l’odierna
Pechino) dove arrivarono dopo trenta mesi, e svolsero missioni e
incarichi importanti. Dopo il suo ritorno a Venezia Marco Polo prese
parte ad una battaglia navale tra Venezia e Genova, dove fu fatto
prigioniero dai genovesi il 7 settembre 1298. Incarcerato, la memoria
dell’ambasciatore del Signore dei Tartari torna agli infiniti e policromi
spazi dell’Asia e decide di dettare il resoconto dei suoi viaggi, un
trattato geografico in cui si fondono favola e realtà, al compagno di
prigionia, Rustichello da Pisa. Muore nel 1324 all'età di 70 anni.
Una prima versione dell’opera saggistico-biografica venne scritta in
veneziano ed una seconda in lingua d'oïl (un dialetto da cui nacque
poi la lingua francese). Il titolo originale era “Le divisament dou
monde”. Il libro fu poi tradotto in lingua latina e, ancora
successivamente, in diverse altre lingue parlate in Europa. “Il Milione”
ebbe un’enorme influenza sulla fantasia popolare in quanto
permetteva l’immersione in civiltà sconosciute dai tesori favolosi,
ricche di prodotti ricercatissimi dai mercanti occidentali.
Il viaggio di Marco Polo
e il fratello Matteo si
dirama attraverso l’Asia
centrale, la Cina e il
sud-est asiatico.
Partono da Soldaia
(l’odierna Sudak), si
fermano a Sarai (oggi
Astrakan), in seguito a
Bolgara (capitale dei
Bulgari del Volga), a 21
Bucara ( capitale del regno di Ciagatai sotto il Kan Buraq) e giungono
infine a Ciandu (Shang-tu) dove fanno la conoscenza di Kublai, quinto
Gran Khan dei Mongoli (dopo Gengiscan, capostipite della dinastia).
Marco divenne uomo di fiducia del sovrano dell’Impero celeste che gli
affidò ben presto missioni e ambascerie in tutto l’impero mongolo. La
permanenza dei veneziani durò ben ventisei anni, durante i quali il
Gran Khan non concesse mai loro di tornare in occidente. Il palazzo
del Gran Khan era “il più gran palazzo che si sia mai visto”, “È
palazzo tanto bello e maestoso che nessuno al mondo che avesse la
facoltà di farlo avrebbe saputo disegnarlo e costruirlo in modo
migliore”. Le mura erano ricoperte d’oro e d’argento, adorne di
statue di draghi, animali e uccelli dorati, cavalieri e idoli. Il tetto
elevato, vermiglio, giallo, verde e blu, splendeva come cristallo. Gli
splendidi parchi erano pieni di animali di ogni tipo.
Nei 18 anni di servizio al khan, Marco
Polo visitò le vaste regioni cinesi ed ebbe
l'opportunità di vedere i numerosi
traguardi di civiltà raggiunti in quell'epoca
dalla Cina, traguardi non comparabili a
quelli dell'Europa nello stesso periodo. Il
tratto distintivo e il motivo conduttore di
questa guida dell’Asia è da ricercare,
quindi, nella curiosità appassionata del
mercante e viaggiatore veneziano per i
costumi, la vita, le tradizioni, le abitudini dei diversi popoli e una
realtà insolita, originale e dai risvolti affascinanti.
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23 Non basta un giorno di freddo
per gelare un fiume profondo
年哦年 表阿三天阿 年 高哦人腦哦 的 分人阿斗倒哦 派阿人
格阿拉阿人阿 年 份人民阿 婆人哦反哦年代哦
La situazione asiatica all’indomani del secondo conflitto mondiale era
ben diversa da quella che si prospettava nel vecchio continente, dove i
due blocchi, quello filo-americano e quello filo-sovietico, riuscirono ad
evitare un nuovo scontro armato. Numerose furono le lotte,
espressioni della ricerca
ininterrotta dell’indipendenza
dalle potenze coloniali che ne
controllavano direttamente
parte del territorio, che
animarono l’Asia del secondo
Novecento. Neppure l’Asia
indenne dal
rimase, però,
bipolarismo della guerra fredda.
In Cina si instaurò, infatti, un regime
comunista, frutto di un processo storico di durata trentennale
culminato nell’ottobre del 1949 noto come Rivoluzione Comunista.
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Questo processo ha protratto la sua influenza ancora oggi in Cina,
dove è tuttora al potere il Partito Comunista, più grande partito
politico del mondo, sotto la guida di Hu Jintao. Si tratta di un regime
che ha cambiato spesso il suo indirizzo politico e la sua struttura
organizzativa, per adattarsi ai mutamenti di condizioni che lo hanno
visto trasformarsi da partito dell'intellighenzia progressista e del
proletariato urbano a forza di governo a capo di un sistema politico
autoritario e spesso oppressivo. Abbandonò di fatto l'ideologia