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Sintesi
Inglese - Canto popolare famoso Auld Lang Syne
Storia - Le festività fasciste
Francese - Enivrez-vous di Charles Baudelaire
Italiano - Charles Baudelaire
Alimentazione - Allergie ed intolleranze
Estratto del documento

And there’s a hand, my trusty fiere, And there is a hand, my trusty friend,

And gie’s a hand o’ thine, And give us a hand of yours,

And we’ll tak a right guid willie-waught And we will take a goodwill drink (of ale)

For auld lang syne! For times gone by!

And surely ye’ll be your pint’ stoup, And surely you will pay for your pint,

And surely I’ll be mine! And surely I will pay for mine!

And we’ll tak a cup o’ kindness yet And we will take a cup of kindness yet

For auld lang syne! For times gone by!

This famous song was written by Robert Burns in the 1799 using the melody

composed by Davide Rizzio, a musician lived in the five hundred century that

worked at Mary Stuart’s court.

Robert Burns sent a copy of the original song to the British Museum with this

comment: "The following song, an old song, of the olden times, and which has

never been in print, nor even in manuscript until I took it down from an old

man's singing , is enough to recommend any air." He set it to a traditional

Scottish air that is quite different than the popularized version.

In the English tradition Auld Lang Syne is traditionally song on New Years Eve,

this custom doesn’t derive from Robert Burns but rather from the Canadian

band leader Guy Lombardo who sang at midnight on the first day of January

1929 in the Roosevelt Hotel in New York City and did it again until 1976.

This song is about the friendship beetwen two people that take two different

ways of life and remember the ways passed togheter.

In fact a man with a rhetorical question asks to his friend if really their relation

has to forgot and they pay two beers for drinking to their moments passed as a

travel on hills and a navigation of river.

Nevertheless that river is become an ocean so they hold their hands for the last

time with affection.

In the Scotland tradition the song is accompanied to a dance that consists of

everyone joins hands with the person next to them to form a great circle around

the dance floor. At the beginning of the last verse, everyone crosses their arms

across their breast, so that the right hand reaches out to the neighbour on the

left and vice versa. When the tune ends, everyone rushes to the middle, while

still holding hands. When the circle is re-established, everyone turns under the

arms to end up facing outwards with hands still joined.

Auld Lang Syne is sung by various famous singers as:

 Jimi Hendrix played a version of the song on the 1969 in a concert and it

appeared in “Live at Fillmore East”.

Elvis Presley released his version on his album Elvis - New Year's Eve '76 (Live

 In Pittsburgh).

Mariah Carey recorded a dance version of "Auld Lang Syne" for her 2010

 Christmas album, Merry Christmas II You.

Storia del Capodanno: Il Capodanno risale alla festa del dio

romano Giano. I pagani delle Fiandre,

seguaci dei druidi, avevano il costume di

festeggiare il passaggio al nuovo anno.

Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava

con la rinascita della Terra, cioè con la

primavera.

Fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il

"Calendario Giuliano" che stabiliva che

l'anno nuovo iniziasse il primo gennaio. In questo giorno i Romani usavano

invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele,

datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d'alloro, detti strenne, come

augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami

venivano staccati da un boschetto della via sacra dedicata ad una dea di origine

sabina: Strenna, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia.

Nel Medioevo molti Paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era

un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno; solo con

l'adozione universale del Calendario Gregoriano (dal nome di papa Gregorio

XIII, che lo ideò nel 1582), la data del 1 gennaio come inizio dell'anno divenne

infine comune.

Durante il periodo fascista in Italia il regime sancì che il 28 ottobre, anniversario

della marcia su Roma, sarebbe stato il nuovo Capodanno, istituendo una

numerazione degli anni parallela a quella tradizionale contando come "Anno I

dell'Era Fascista" il periodo tra il 28 ottobre 1922 e il 27 ottobre 1923, e gli altri a

seguire.

Questa modalità, utilizzata nel Regno d'Italia durante tutto il ventennio fascista,

fu continuata dalla Repubblica Sociale Italiana, e abbandonata con la caduta di

quest'ultima il 25 aprile 1945; è importante notare l’accostamento di molti

elementi del regime Fascista con l’Antica Roma, in questo caso infatti Mussolini

disse: “sui colli fatali era rinato l’impero millenario” riferendosi appunto alla

marcia su Roma.

Il Fascismo e la sua propaganda:

Il Fascismo ha dedicato molta attenzione alla celebrazione degli eventi che

dovevano costituire la "memoria storica" degli italiani per poter assicurarsi dal

popolo italiano il consenso e ottenere la totale fusione di esso con il regime.

Le festività non gradite al regime furono abolite o sostituite con altre, inventate o

adattate per l'occasione. La festa dei lavoratori, ad esempio, celebrata il 1

maggio, festa socialista per eccellenza, fu abolita e sostituita con la festa del 21

aprile, “Natale di Roma".

A scuola le "date storiche" del fascismo trovavano un ampio spazio e i quaderni

ne danno fedele cronaca. Nei testi dei ragazzi e in quelli dettati dalle insegnanti

si trova tutto il repertorio di frasi e di ragionamenti della propaganda che

facevano di ogni festività una festa del fascismo e del duce.

In queste giornate venivano svolte molte attività ricreative che presentavano i

principi del Partito, tra i quali il culto della forza aveva un’importanza

fondamentale; lo sport, infatti, trovava largo spazio nel tempo libero degli italiani

che partecipavano alle associazioni fasciste. 3

Le ricorrenze fasciste di maggior rilevanza popolare furono :

 La Befana Fascista fu ideata da Augusto Turati con lo scopo di conferire più

importanza ai Fasci Femminili e all’Opera Nazionale Dopolavoro.

Venne ordinato quindi alle Federazioni provinciali del Partito di richiedere a

commercianti, industriali e agricoltori di fare donazioni in occasione di tale

festività; la gestione di questo evento era appunto conferita alle organizzazioni

femminili e giovanili fasciste.

A partire dal 1934, dopo la caduta in disgrazia di Turati, la "Befana fascista"

mutò la denominazione in "Befana del Duce" , avviata dal

nuovo segretario del PNF, Achille Starace, con lo scopo di utilizzare la

ricorrenza per esaltare il culto della personalità di Benito Mussolini.

Il sabato fascista, una giornata in cui veniva interrotta la giornata lavorativa alle

 13.00 in modo che il pomeriggio fosse dedicato ad attività sportive, culturali,

paramilitari, politiche e professionali; questa ricorrenza fu istituita attraverso

il Regio decreto legge il 20 giugno 1935 da Benito Mussolini, su indicazione

di Achille Starace.

Spesso, per gli studenti, erano previste attività ginniche, per mantenersi in

forma e per dare sfoggio della propria abilità. Astenersi da queste attività poteva

portare a ripercussioni da parte del regime.

www.museotorino.it

3 I ragazzi, in divisa e inquadrati nelle organizzazioni giovanili fasciste, dovevano

seguire corsi di dottrina fascista e compiere esercizi ginnici come volteggi o

maneggiare il moschetto (il cosiddetto moschetto Balilla).

Nel piano di inquadramento del tempo libero rientrava anche l'Opera Nazionale

Dopolavoro e le numerose agevolazioni per viaggi e svaghi collettivi. Le

ragazze, in camicetta bianca e gonna nera, facevano roteare cerchi, clavette,

bandiere e si esibivano nella corsa e nel salto.

Un gruppo di Balilla durante l’esercitazione pomeridiana nel sabato

fascista

 Natale di Roma, festeggiato il 21 aprile come festa dei lavoratori sostituendo

quella del 1° maggio; la ricorrenza richiama la nascita dell’Antica Roma

secondo i calendari romani.

 Il 4 novembre: anniversario della vittoria della Grande Guerra, celebrazione in

cui emergeva anche il concetto di vittoria “mutilata”, nato dopo i torti subiti nel

trattato di Versailles, e in cui veniva esaltato il revanscismo offensivo e

determinato del Partito.

Questo è un esempio di spiegazione fornita agli studenti a scuola:

“Vittoria, vittoria! Dopo tre anni e mezzo di sacrifici, l’Italia aveva trionfato.

Trento e Trieste erano libere.

Altre terre italianissime avevano sperato di ricongiungersi alla Patria.

Ma che! Al momento della pace, le nazioni che avevano combattuto al nostro

fianco, contro gli stessi nemici, mentre pensarono ad accrescere la loro

ricchezza e la loro potenza, a noi non dettero né quelle né altre terre.

Fu un tradimento! Le stesse alleate soffocavano l’Italia vittoriosa.

Venne il Duce a risvegliare l’Italia; il Duce, che ha saputo infondere nel nostro

4

popolo la sua energia, la sua volontà di opere per la grandezza della Patria.” .

 Il 5 dicembre in cui veniva rievocato il gesto eroico di Balilla: un giovane

genovese che nel 1746 lanciò un sasso contro le truppe austro-piemontesi

Patria. Letture per la terza classe dei centri

Adele e Maria Zanetti,

4

urbani, Istituto Poligrafico dello Stato, 1940

incitando la folla alla rivolta contro l’occupazione da parte dell’impero asburgico.

La figura del Balilla fu adottata come modello per educare i bambini maschi.

Esagerazioni e passioni:

Tornando al Capodanno si può dire quindi che fin dalla sua nascita il suo scopo

è sempre stato di svagarsi e divertirsi.

A volte infatti nella nottata passata a festeggiare c‘è chi esagera lasciandosi

andare a qualche bicchiere di troppo; ma perché ubriacarsi?

Charles Baudelaire aveva un’idea al riguardo:

Enivrez-vous

Il faut être toujours ivre. Tout est là: c’est l’unique question.

Pour ne pas sentir l’horrible fardeau du Temps qui brise vos épaules et vous

penche

vers la terre, il faut vous enivrer sans trêve.

Mais de quoi? De vin, de poésie, ou de vertu, à votre guise. Mais enivrez-vous.

Et si quelquefois, sur les marches d’un palais, sur l’herbe verte d’un fossé, dans

la

solitude morne de votre chambre, vous vous réveillez, l’ivresse déjà diminuée

ou

disparue,

demandez au vent, à la vague, à l’étoile, à l’oiseau, à l’horloge, à tout ce qui

fuit, à tout

ce qui gémit, à tout ce qui roule, à tout ce qui chante, à tout ce qui

parle, demandez

quelle heure il est;

et le vent, la vague, l’étoile, l’oiseau, l’horloge, vous répondront: “Il est l’heure

de

s’enivrer!

Pour n’être pas les esclaves martyrisés du Temps, enivrez-vous; enivrez-vous

sans

cesse! De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise.

C’est un poème en prose de Charles Baudelaire, publié le 07 février 1864

dans Le Figaro (le plus ancien quotidien français encore publié).

La poésie ce n’est pas un invite à boire sans cesse de l’alcool et perdre le

contrôle de le propre actes, plutôt ça veut signifier se laisser à la passion de la

vie.

L’ivresse est l’unique manière pour surmonter le poids du temps qui passes et

rappelle la condition humaine fragile et éphémère; c’est possible s’enivrer de

beaucoup choses comme la passion, la vertu ou la poésie.

Le poète on adresses à l’impératif à tout le personnes à partir des nobles (sur

les marches d’un palais) à les vagabonds (sur l’herbe verte d’un fossé).

L’horloge donne le conseil négativement en rappelant le travail du temps et

s’associe aux éléments naturels, confirmant la marche inexorable du temps.

Les mots vent, vague donnent une impression de légèreté.

Le caractère éphémère des effets de l’ivresse renforce la leçon «enivrez-vous»:

il faut le faire souvent.

Charles Baudelaire a l’air de s’exprimer en moraliste mais il exalte en fait le

rêve et il suggère trois formes d’ivresse mais il y en a bien d’autres: l’amour, les

paradis artificiels et l’art. 5

Charles Baudelaire il precursore del Simbolismo :

Vita:

Baudelaire nasce a Parigi il 9 aprile del 1821 e vive un’infanzia infelice dovuta

alla perdita del padre e ai rapporti difficili con il secondo marito della madre, un

severo ufficiale in carriera.

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