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Sintesi
Chimica: la struttura; legame ed idrogeno; comportamento anomalo do 0° a 4°; stati di aggregazione; le proprietà

Fisica: l'elettrolisi

Storia: fine '800

Filosofia: il Positivismo

Italiano: Alessando Manzoni (I promessi sposi: capitolo XVII)

Arte: l'Impressionismo (il tema dell'acqua)

Inglese: the role of water in Virginia Woolf's life

Latino: l'età dei Giulio Claudi
Estratto del documento

• Ha il più alto calore latente di fusione (0°C) ovvero l’energia necessaria

a far avvenire il passaggio di stato solido-liquido

• Ha un elevato calore latente di evaporazione (100°C):ovvero l’energia

necessaria a far avvenire il passaggio di stato liquido-gassoso

• Nel caso dell'acqua il calore specifico è molto elevato 4,19 KJ/Kg.

(il calore specifico di una sostanza è la quantità di calore che permette

di far variare la sua temperatura di 1°C. )

• Una viscosità elevata (La viscosità, o attrito interno, è quella proprietà

fisica dei corpi in genere, che si manifesta, ad esempio, nella resistenza

che l’acqua offre all’avanzamento di un corpo il quale vi si muova).

• La sua densità ( ovvero il rapporto tra la massa e il volume) varia con la

temperatura.

Questo ci aiuta a spiegare il comportamento anomalo dell’acqua da 0° a

4°,dove con il diminuire della temperatura,il suo volume,anzicchè

aumentare diminuisce e la densità aumenta quindi per la Legge di

Archimede(un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso

verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato) lo strato più

denso scende verso il fondo e l’acqua più calda e meno densa che si trova

sul fondo sale.

Arrivati però alla temperatura di 4°,il volume dello strato superficiale

aumenta e la sua densità diminuisce(l’acqua che si trova sopra diventa

meno densa di quella sottostante) e per la Legge di Archimede lo strato

superficiale meno denso non può scendere e rimane in superficie,dove

continua a raffreddarsi fino a che diventa ghiaccio.

2. L’ELETTROLISI

L’elettrolisi è l’insieme dei fenomeni che avvengono nelle soluzioni

elettrolitiche per il passaggio di corrente continua.

Osserviamo quello che succede in un apparato sperimentale che viene

utilizzato per studiare la conducibilità elettrica nei liquidi, chiamato cella

elettrolitica (formato da un generatore, un amperometro e da due

conduttori metallici che prendono il nome di elettrodi e sono immersi in un

contenitore contenente acqua).

Nel primo caso, quando accendiamo il generatore, creiamo all’interno del

liquido una differenza di potenziale e di conseguenza un campo elettrico

ma come notiamo dalla lancetta dell’amperometro, che rimane fissa sullo

0, l’acqua distillata è un isolante.

Nel secondo caso, aggiungiamo all’acqua un po’ di sale da cucina NaCl :

accendendo il generatore, l’amperometro ci segnerà il passaggio di

corrente elettrica. Per questo possiamo affermare che il sale da cucina,

disciolto in acqua, la rende conduttrice e prende il nome di elettrolita.

Ogni cristallo di cloruro di sodio NaCl è un edificio reticolare prodotto

dall’aggregazione nello spazio degli ioni negativi Cl- e gli ioni positivi Na+

che si sono formati in seguito al trasferimento di un elettrone dall’atomo di

sodio all’atomo di cloro e la stabilità di questa struttura si deve alla forza

di attrazione coulombiana che si esercita fra ioni di segno opposto.

Quando il sale viene disciolto nell’acqua, essa scherma la carica elettrica

degli ioni e le molecole d’acqua tendono a rivolgere la loro estremità

positiva verso il cloro e la loro estremità negativa verso il sodio. Per

questo, l’effetto dell’attrazione coulombiana diminuisce e a causa

dell’agitazione termica, il reticolo si rompe.

Quindi il campo elettrico che si genera quando accendiamo il generatore

spinge gli ioni liberi verso l’elettrodo di segno opposto al proprio: in questo

caso i portatori di carica non sono solo gli elettroni.

3.L’UOMO ANTICO E L’UOMO MODERNO: VEDERE,PENSARE ED AGIRE

Tutto il mio percorso è concentrato sulla figura dell’acqua dal punto di

vista chimico-fisico,ma anche sulla figura dell’acqua come fonte di

ispirazione per i poeti e come uno dei temi principale della letteratura e

dell’arte di determinati secoli.

Per questo,ho deciso di dare come titolo al mio percorso un verso del

Cantico delle Creature,anche noto come Cantico Di Frate Sole.

Scritto in lingua volgare da San Francesco D’Assisi nel 1226,è il testo più

vecchio della letteratura italiana.

Il Cantico si apre con una lode a Dio per tutti gli elementi del mondo

creato:il sole,la luna,le stelle,il vento,il fuoco e l’acqua ed emerge una

visione positiva della natura,poiché nel creato è riflessa l’immagine del

Creatore. Perciò,creando la proposizione “vedere,pensare e agire” l’uomo

antico vedendo l’acqua,pensa a Dio e agisce da fratello,prendendosene

cura e aspirando al bene comune. E questo riflette l’atteggiamento

dell’uomo religioso,ovvero di colui che lega le cose a Dio e a sé e colui che

ha ancora la Fede in Dio.

Diverso invece l’atteggiamento dell’uomo moderno che ripone la sua

fiducia nello Stato e che vedendo l’acqua come uno dei beni più

preziosi,ha paura di perderla e pensa al proprio utile,facendo di tutto per

impossessarsene e innescando quel processo di competizione ben definito

dall’aforisma” homo homini lupus”.

All’uomo religioso,quindi,viene a contrapporsi l’uomo positivista che

rivendica il primato della scienza affermando che si conosce solo quello

che ci fanno conoscere le scienze e che l’unico metodo della

conoscenza(che vale anche per lo studio della società)è quello delle

scienze naturali.

La scienza, dunque, viene esaltata come l’unico mezzo in grado di

risolvere tutti i problemi umani e sociali che avevano tormentato

l’umanità.

Questo modo di porsi davanti alla realtà di vedere le cose così come sono

(e quindi di vedere l’acqua unicamente come molecola H2O) caratterizza

la cultura della prima metà del 1800.

Padre del positivismo è Comte, che elabora la legge dei tre stadi secondo

la quale ogni branca della conoscenza umana passa per tre stadi differenti

(stadio teologico, stadio metafisico e stadio positivo).

Nello stadio teologico i fenomeni vengono visti come prodotti dall’azione

diretta e continua di agenti soprannaturali;nello stadio metafisico gli

agenti soprannaturali sono sostituiti da forze astratte ed infine nello stadio

positivo,lo spirito umano, riconoscendo l’impossibilità di raggiungere

conoscenze assolute,rinuncia a domandarsi quale sia l’origine e il destino

dell’universo e mira a scoprire solo le leggi dei fenomeni.

Comte fa corrispondere ad ogni stadio una precisa organizzazione polica e

sociale (monarchia teocratica e militare,sovranità popolare e

organizzazione scientifica della società industriale).

IL POSITIVISMO NELLA STORIA

Dalla metà dell’Ottocento, il Positivismo aveva fatto da sfondo agli

avvenimenti di quegli anni.

Componente importante del Positivismo era stato l’evoluzionismo, che fornì

argomenti e giustificazioni al razzismo, ovvero all’idea di superiorità della

razza bianca sulle altre. In poco tempo il razzismo si trasformò in

antisemitismo, che considerava le minoranze ebraiche come una razza

intrusa e impura.

Fra queste nuove tendenze culturali, emersero i nazionalismi che avevano

motivazioni e giustificazioni diverse in ogni paese. Questi moltiplicarono le

ragioni di ostilità fra i diversi popoli.

In Francia si era diffuso uno spirito di “revanche” contro la Germania, che nel

1870 aveva sottratto l’Alsazia e la Lorena ai transalpini.

In Germania si sviluppò il Pangermanesimo, un movimento che chiedeva la

ricongiunzione di tutte le popolazioni e le comunità di lingua tedesca in un

unico Stato. Come conseguenza al Pangermanesimo, nel 1891 nacque la

Lega Pangermanica, con lo scopo di espandere il territorio tedesco.

Fra le popolazioni slave si sviluppò il Panslavismo, ovvero un nazionalismo

che si fondava sull’idea si solidarietà etnica.

In Italia, infine, il nazionalismo nacque dal senso di inferiorità politica e

militare. All’inizio fu prevalentemente letterario, successivamente venne

fondata, nel 1910, l’Associazione Nazionalista Italiana, di tendenze

antidemocratiche e antisocialiste.

Durante tutto questo secolo, la Chiesa Cattolica aveva dovuto affrontare

processi di scristianizzazione e laicizzazione degli stati che avevano dato vita

a politiche anti-clericali.

Per questo, negli ultimi decenni dell’Ottocento si sviluppò la linea del

Cattolicesimo Sociale, che mirava a riformare una società integralmente

cristiana. Proprio il Papa Leone XIII aveva fra i suoi obiettivi quello di

rifondare una società cristiana, fondata sulla dottrina e sulla fede cattolica.

Nel 1891 scrisse l’Enciclica che parlava della condizione degli operai,la

Rerum Novarum, dove incoraggiava l’inserimento dei cattolici nella vita degli

stati (tranne l’Italia, dove era ancora aperta la questione Romana) e dove

affermava che il lavoro non poteva essere trattato come una merce.

4.MANZONI- RENZO E L’ADDA- CAP. XVII

Il romanzo “I Promessi Sposi” ,scritto da Alessandro Manzoni, può essere

considerato un romanzo di formazione in quanto i due giovani protagonisti,

attraverso le esperienze, si “formano” e diventano maturi. La formazione di

Renzo, però, è diversa da quella di Lucia: il primo è un giovane facinoroso,

ribelle, convinto che l’oppresso possa farsi giustizia da sé.

Il suo percorso di formazione consiste nell’abbandonare ogni velleità

d’azione e a rassegnarsi totalmente alla volontà di Dio. Questa crescita

interiore si attua attraverso le due esperienze della sommossa e della Milano

sconvolta dalla peste: i due momenti fondamentali di tali esperienze sono la

notte passata presso l’Adda (dove Renzo fa il bilancio degli errori commessi

durante la sommossa) e il perdono concesso a Don Rodrigo morente nel

lazzaretto.

Infatti, nei capitoli precedenti, Renzo scappa dal suo paese a causa di Don

Rodrigo e giunge a Milano proprio il giorno in cui il popolo, infuriato per il

rialzo del prezzo del pane, si è sollevato.

Convinto che l’azione popolare possa dare un contributo determinante al

ristabilimento della giustizia, va in una osteria per dire la sua e finisce per

ubriacarsi. Qui uno sbirro travestito lo arresta come pericoloso sovversivo ma

con l’aiuto della folla Renzo riesce a fuggire da Milano e si reca verso il

confine veneto, segnato dall’Adda, per espatriare.

Qui però il clima del racconto diventa quasi fiabesco, perché il protagonista si

ritrova smarrito in una foresta selvaggia e lontana da ogni presenza umana.

Ma proprio attraverso questa atmosfera cupa, Renzo ritrova la salvezza: “è

l’Adda” esclama il giovane. L’acqua è un tradizionale simbolo di purificazione

e rigenerazione. Ma quella dell’Adda è un’acqua che viene dai suoi monti: la

salvezza per Renzo consiste anche nel ristabilire idealmente i contatti con il

“paradiso perduto” della casa e del villaggio, in cui era vissuto sereno fino

allo scontro con la realtà storica.

Il suo cambiamento interiore e il suo abbandono totale alla volontà divina ( e

alla fiducia che solo Dio possa aiutare gli umili) è negli ultimi versi del

capitolo, quando il protagonista sta per arrivare a Bergamo e si priva di quei

pochi spiccioli rimasti per soccorrere dei disgraziati che soffrivano a fame

L’acqua nel capitolo XVII

(..)E stando così fermo, sospeso il fruscìo de' piedi nel fogliame, tutto

tacendo d'intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un

mormorìo d'acqua corrente. Sta in orecchi; n'è certo; esclama: -è l'Adda!-

Fu il ritrovamento d'un amico, d'un fratello, d'un salvatore. La stanchezza

quasi scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido

per tutte le vene, sentì crescer la fiducia de'pensieri, e svanire in gran

parte quell'incertezza e gravità delle cose; e non esitò a internarsi sempre

più nel bosco, dietro all'amico rumore.(…) (Cap.XVII)

(…)Arrivò in pochi momenti all'estremità del piano, sull'orlo d'una riva

profonda; e guardando in giùtra le macchie che tutta la rivestivano, vide

l'acqua luccicare e correre. Alzando poi lo sguardo, vide il vasto piano

dell'altra riva, sparso di paesi, e al di là i colli, e sur uno di quelli una gran

macchia biancastra, che gli parve dover essere una città, Bergamo

sicuramente. Scese un po' sul pendìo, e, separando e diramando, con le

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