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di Valentina Esposito
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Terza Prova di Storia dell'Arte articolo
Terza Prova di Storia dell'Arte

1. IL POST-IMPRESSIONISMO
Si sviluppa in Francia a partire dagli ultimi due decenni del XIX secolo ed ebbe influenze anche nel resto dell’Europa; fondamentale per la nascita dell’arte del Novecento. Alla sua base c’era la conquista impressionista della natura, indagata senza che l’artista scegliesse un soggetto particolare poiché tutto ciò che si presentava agli occhi era degno di essere rappresentato così come appariva alla vista. Il post-impressionismo è caratterizzato da un processo quasi infinito di ricerca che divenne estremamente soggettivo e sempre più legato alla cultura, all’interiorità e alle vicende di coloro che si avventurarono per strade non ancora percorse. Caratteristiche comini ai post-impressionisti sono il rifiuto della semplice impressione visiva e la tendenza a cercare la solidità dell’immagine, la sicurezza del contorno, la certezza e la libertà del colore. I suoi maggiori esponenti sono Cézanne e Seurat (Gauguin e Van Gogh).

2. PROPOSTE DI CÉZANNE E SEURAT
Cézanne: Dall’Impressionismo Cézanne apprese l’arte del dipingere en plein air e la ricerca della massima luminosità dei colori. Cézanne pensava di essere come un ricercatore che sembra intravedere la realtà e le si avvicina sempre di più, ma non è certo di poterla finalmente contemplare e possedere.
Il disegno di C. è deciso ed è realizzato con linee ondulate che si sovrappongono nel delimitare i contorni mentre un fitto tratteggio indica le zone in ombra e modella i volumi. Talvolta al disegno a matita si sommano delle macchie d’acquarello. Gli acquarelli dell’artista vivono del disegno sottostante a matita che individua la geometria dell’insieme e dei vari strati di trasparenze colorate, sovrapposti l’uno all’altro solo dopo che la pennellata sottostante si era già asciugata. In tal modo si impedisce ai colori di mischiarsi e la loro sovrapposizione dà luogo a vari piani determinanti lo spazio. Inoltre lasciava bianco il foglio nei punti colpiti direttamente dalla luce. Ma neppure le masse venivano completamente finite bastante il colore già dato ad incarnare la forma.

Seurat: La pittura di Seurat viene inizialmente definita “neoimpressionista” poiché costituiva un perfezionamento della tecnica impressionista e anche “Impressionismo scientifico” perché intendeva dare alla pittura sistematicità e conferirle una dignità scientifica.
Egli intese dare una nuova risposta al problema di dar maggior luce e brillantezza ai colori utilizzando il "melange optique": l'occhio ha una capacità di risoluzione che lo porta a distinguere due puntini tra loro accostati se questi non sono troppo piccoli. Se i puntini diventano eccessivamente piccoli, o se aumenta la distanza dell'osservatore dai due puntini, l'occhio dell'osservatore non ha più la capacità di separare i due puntini ma vede un'unica macchia di colore. Se questi due punti sono di colore diverso, l'occhio vede un terzo colore dato dalla somma dei due.
Egli realizzava i suoi quadri accostando piccoli puntini di colori primari. Ne derivava una specie di mosaico che trasmetteva un'indubbia suggestione. Dalla sua tecnica derivò il nome dato a questo stile, definito "pontillisme". Il suo obiettivo non era fare dei puntini ma dividere il colore. Il puntino era quindi solo un mezzo e non un fine.
Nella pittura di Seurat non vi sono attimi che trascorrono ma una sorta di congelamento del tempo che rende tutto immobile e statico.

3. ESPRESSIONISMO IN MUNCH E VAN GOGH.
Munch: vi si ritrovano tutti i grandi temi sociali e psicologici del tempo: dall’incertezza del futuro alla disumanizzazione della società borghese, dalla solitudine umana al tragico incombente della morte, dall’angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e religiosi. La malattia e la morte costelleranno tutta la sua esistenza, influendo sulla maturazione di un pensiero fortemente negativo. Suggestionato dalla filosofia esistenzialista di Kierkegaard e dai drammi di Ibsen e Strindberg, egli ha una visione della realtà profondamente permeata dal senso incombente e angoscioso della morte per cui anche l’amore è visto come affiorare di un’animalità primitiva e insopprimibile e la voglia di annullarsi l’una nell’altra viene ancora letta come espressione di morte. Egli vuole rappresentare i sentimenti e anche i personaggi sono involucri di passioni o di angosce.

Van Gogh: immediata espressione degli stati d’animo dell’artista, moto dall’interno verso l’esterno, riproduzione di ciò che viene visto dall’anima dell’artista direttamente nella realtà, senza mediazioni né filtri.

4. ESPRESSIONISMO E SIMBOLISMO IN GAUGUIN
L’importanza rivestita dal colore, poiché esso non corrisponde a quello oggettivo. I colori adottati non sono altro che simboli, G. vuole esprimere una serie di sensazioni che vanno al di là del soggetto del dipinto (antinaturalismo). Vuole esprimere una serie di sensazioni che vanno al di là del soggetto del dipinto.

5. AVANGUARDIA
Deriva da AVANT-GUARD che indicava coloro che si muovevano prima del resto dell’esercito. Il termine venne adottato per indicare le persone che si muovevano verso l’ignoto per sperimentare nuove tecniche espressive.
Il loro scopo è quello di elaborare una nuova teoria estetica azzerando ogni riferimento col passato. “La teoria precede l’opera”=necessità di un manifesto e deve voler provocare, offendere socialmente le istituzioni culturali, sociali e politiche.

6. COSA CARATTERIZZA UN’ AVANGUARDIA
Attivismo, antagonismo, nichilismo, culto della giovinezza, ludicità, agonismo, rivoluzionarismo e terrorismo, autopropaganda, prevalenza della poetica sull’opera.
Sono caratterizzate dall’entusiarmo verso l’ignoto, l’agire contro qualcuno o qualcosa, l’esaltazione del nulla e il gusto dell’annullamento, credenza nella dimensione sorgiva della giovinezza, arte come gioco e divertimento puro, gusto della morte/catastrofe, imporre con la violenza culturale nuove idee, imposizione del proprio modello (che deve essere unico), basta l’aspetto teorico dell’opera, non la forma.

7. AVANGUARDIE STORICHE E NEO-AVANGUARDIE
A.S.=prime avanguardie artistiche sviluppatesi negli anni 1905-7 fino alla prima guerra mondiale.(fauves, cubismo, futurismo, astrattismo)

N.A.= derivano dalle a.s. e si sviluppano a partire dagli anni ’50 fino ai nostri giorni

8. CÉZANNE IN CUBISMO E FAUVISMO
F.: materializzazione e ricomposizione delle forme, volumetria ricomposta per larghe campiture
C.:”trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera, il cono”. Lo spazio semplice sempre scandito e fortemente geometrizzato costituisce l’indispensabile premessa alla grande rivoluzione cubista. C. individua i sogg. Dei suoi dipinti attraverso piccoli colpi di colore che riducono la realtà a un conglomerato di volumi elementari solidamente interconnessi. Sul finire del secolo il gioco dei volumi diventa sempre più evidente ed essenziale (masse più squadrate grazie ai diversi piani di colore che li compongono). Ricasso riprende le solide volumetrie di C. portandone il linguaggio alle estreme conseguenze. Forme geometriche elementari che si compenetrano secondo piani squadrati e taglienti. Braque ricostruisce le forme solo attraverso piatte campiture di colore giustapposte.

9. I FAUVES
Pur non essendo sorto come movimento si riconoscono in alcune convinzioni: dare spazio al colore che deve essere usato in modo simbolico, bisogna dipingere in relazione al proprio sentire interiore istintivamente e immediatamente, colore svincolato dalla realtà, l’interesse dell’artista non va indirizzato verso la riproduzione della natura, eliminazione della prospettiva, riduzione a piani geometrici semplici. Punti di riferimento: Cézanne per la materializzazione e ricomposizione delle forme; Gauguin e Van Gogh per i colori impiegati puri e il voler esprimere sempre se stessi.(Matisse).

10. PUNTI PROGRAMMATICI DEL CUBISMO
“La pittura è dunque un equivalente della natura”=attribuire alla prima una dignità e un’autonomia mai pensata prima:arte non come imitazione.costruiscono una nuova e diversa realtà non necessariamente simile a quella che tutti conosciamo anche se spesso ad essa parallela. La realtà cubista comprende anche il fattore tempo=il pittore ruota l’oggetto da rappresentare in modo da non cogliere più un solo aspetto ma ne percepisce diversi in successione.Scomporre la realtà in piani e volumi elementari.
Analitico:scomporre gli oggettiDell’esperienza secondo i principali piani che li compongono che una volta ruotati, incastrati e sovrapposti vengono poi distesi e ricomposti sulla tela.
Sintetico: equivalenza tra pittura e natura, creazione di forme che non hanno più niente a che fare con le cose già note, anche se a volte ne conservano alcune caratteristiche distintive e sempre ben riconoscibili.

11. CONFRONTO FUTURISMO-CUBISMO
C: rottura con la realtà attraverso le forme; non si cerca il compiacimento dell’occhio imitando la realtà né si tenta di interpretare le suggestioni; costruire una realtà nuova e diversa. No manifesto. Solo pittura
F: rottura totale col passato, svecchiamento della cultura italiana, si segnala una visione estetica che abbraccia l’intero modo di concepire la vita, non solo l’arte. Rifiuto della tradizione, esaltazione della velocità, della violenza, della modernizzazione, dell’industrializzazione. Esaltazione della guerra.

12. PICASSO: UN PERCORSO TRA ARTE E STORIA
Nel 1937, nel pieno della guerra civile spagnola che i franchismi, sostenuti dalle forze nazifasciste italiane e tedesche, avevano scatenato contro il legittimo governo del Paese, ricasso è sconvolto dalle notizie sul bombardamento della città basca di Guernica. Alla ottusa furia sterminatrice di quell’azione terroristica, rivolta soprattutto contro la popolazione inerme, l’artista risponde realizzando l’enorme tela intitolata appunto “Guernica”, un vero e proprio atto d’accusa contro la guerra e la dittatura, fondendo insieme arte e storia. Già le sue dimensioni denunciano la propria funzione di manifesto ideologico e politico, fatto per essere contemporaneamente osservato da un elevato numero di persone. Rappresenta il drammatico momento del bombardamento della città basca Guernica. L’ambientazione è contemporaneamente interna ed esterna; questa visione contemporanea non è solo cubista, ma vuole rendere con violento realismo la tragedia del bombardamento che sventra e demolisce interi palazzi sparpagliando impietosamente anche gli oggetti più intimi di ogni famiglia. Ovunque sono morte e distruzione, sottolineate da un disegno duro e quasi tagliente che rende i raggi della lampada sovrastante altrettante spade acuminate. Picasso si rende udibile attraverso la pittura il rombo della guerra e le grida strazianti delle vittime innocenti, dipinto democratico e “civile”, contro ogni forma di fascismo e dittatura. “Quest’opera non l’ho dipinta io: l’avete dipinta voi”.

13. MANIFESTO DEL FUTURISMO (1909)
Dinamismo, coraggio, campo letterario, velocità, carattere aggressivo, bellezza della lotta, glorificazione della guerra, vs. moralismo, femminismo, viltà opportunistica utilitaria.
Condanna dell’immagine femminile intrisa di un voluttuoso romanticismo; si identifica con il clima ideologico e politico fatto di nazionalismo e di una confusa aspirazione al rinnovamento e all’azione.

14. VELOCITA’ E DINAMISMO NEL FUTURISMO
Quello della velocità è il tema centrale della poetica futurista in quanto colonna della nuova civiltà moderna industriale. Al tema della velocità è spesso associata e analizzata in modo approfondito l’automobile, che in quei primi anni del secolo ne era divenuto il simbolo più seducente. I pittori futuristi vogliono infatti magnificare la vita odierna “incessantemente e tumultuosamente trasformata dalla scienza moderna”.(Manifesto dei pittori futuristi)
Dell’ “automobile da corsa” viene celebrata la geometrica, metallica, scattante bellezza, in contrapposizione ai canoni del classicismo.
Associato al tema della velocità è il dinamismo, attraverso il quale Balla voleva catturare sulla tela movimento e velocità, espressioni del dinamismo che i pittori futuristi consideravano l’essenza della civiltà moderna.

15. BOCCIONI
Simultaneità della visione, degli eventi e degli aspetti della realtà, non più inquadrabile all’interno di un piano prospettico univoco e unitario. Sintesi tra visione ottica (percezione) e visione mentale (comprensione)= consapevolezza dell’atto del guardare una forma, la comprensione globale di ogni oggetto. E di ogni personaggio si compone di due fasi: percezione diretta e memoria delle configurazioni e dei movimenti che quel personaggio o quell’oggetto. Hanno continuato ad assumere nel tempo.
Compenetrazione dinamica, estrema vicinanza e sovrapposizione tra gli oggetti. E le loro forme, quasi che gli uni penetrassero nelle altre e viceversa. Scomposizione ed espansione delle forme.
Posizione eroica del futurismo= più tumultuosa e ricca di esperienza di rottura e contestazione con le tradizioni.

16. BALLA
Verismo attraverso il divisionismo soprattutto nello studio della luce. Soggettu Legati alle problematiche sociali, mondo operai e poveri. Assoluto realismo= tema del moto di un corpo come in una sequenza di fotogrammi. Analisi del moto attraverso la scansione sulla tela delle sue fasi intermedie nella loro successione. Velocità.

17. DADAISMO
Rottura col passato, rifiuto della guerra, rifugio nella forma innocua del nonsenso e dell’ironia. Arte elementare che deve salvare l’umanità dalla follia dell’epoca, deve ridare agli uomini la forza di essere di nuovo uomini, non assassini.Rifugio nel nonsenso assoluto= negazione del tutto.casualità come generatrice di arte: posizione distruttiva.
1916 con l’apertura del Cabaret Voltaire. Dada non vuol dire nulla. E’ un modo di essere e di sentire più che un gruppo. Non è un movimento ma tendenza; gli elementi sono forme astratte senza alcun tipo di riferimento con la realtà naturale.

18. READY-MADE

Impiegare in campo artistico oggetti del quotidiano alla cui vista e al cui uso siamo sempre abituati. Il significato profondo della provocazione sta nel riproporre gli oggetti come ogg. D’arte spiazzando e stravolgendo ogni nostra aspettativa.

19. DUCHAMP
DADAISMO PROVOCATORIO_ giocare con la funzione degli oggetti.”LHOOQ” e ”fontana”= orinatoio rovesciato. Arte non è più fare ma scegliere e chiunque può essere artista e tutto può diventare arte. Ready-made

20. METAFISICA
1917 incontro tra Carrà e DeChirico. Allusione a una realtà diversa, che va oltre ciò che vediamo allorché gli oggetti, usati fuori del contesto solito, sembrano rivelare un nuovo significato. I contenuti vanno al di là di ciò che vediamo. Si propone l’estraniazione degli oggetti dal loro usuale contesto oppure presentando come inanimati luoghi fatti per contenere luoghi e persone con un effetto provocatorio che ci turba. In opposizione al Futurismo propone spazi rigidamente geometrici, una prospettiva schematica ma ordinatrice, un colore terso, una solida volumetria degli oggetti, un segno netto, deciso e scuro_richiamo all’ordine.

21. SURREALISMO
Realtà assoluta, superiore, che riesce a conciliare veglia e sonno. Rottura con la realtà_surrealtà.Proposta costruttiva che muoveva dalla libertà individuale (Freud), nuova scienza per raggiungerla_psicanalisi; e sociale (Marx)strumento per raggiungere la rivoluzione. Automatismo psichico che si realizza senza il controllo della ragione, senza freni e fa si che l’inconscio emerga e si esprima divenendo operante quando siamo svegli. Bellezza_accostamento di due oggetti reali che non hanno nulla in comune in uno stesso luogo totalmente estraneo ad entrambi.

22. ASTRATTISMO
1909. le forme non hanno alcuna attinenza con qualcosa di riconoscibile e danno vita alla spiritualità dell’artista. La pittura è intesa come espressione delle esigenze interiori, non deve imitare la natura (abbandono della mimesis),pittura come pura esigenza espressiva per una dimensione spirituale. Componenti irrazionalistiche e simboliste, espressione di una necessità spirituale scissa dall’obbligo di rifarsi alla realtà.
Arte= soggettività pura, espressione dello spirito, punto di equilibrio tra l’artista che cerca di comunicare con il mondo e l’astrattismo.

23. DE CHIRICO
De Chirico sostiene di essere stato sempre un pittore classico perché in linea con la tradizione pittorica italiana basata sul disegno, sulla forma e sul volume. Alla base delle sue concezioni artistiche e della sua pittura metafisica ci sono la filosofia di Nietzsche e Schopenauer e la pittura di Böcklin, oltre a spinte colte e letterarie. Considera il disegno come un’arte divina, base di ogni costruzione plastica, scheletro di ogni opera buona e legge eterna che ogni artista deve seguire. Disegno vuol dire disciplina, tecnica ed esercizio.
I temi metafisici presenti nelle sue opere sono: il manichino, il pavimento in assi di legno, la prospettiva ben definita, il paesaggio caratterizzato da un susseguirsi di arcate e le ombre lunghe del meriggio. L’artista vuole prospettarci una realtà diversa da quella usuale, metafisica, di sui non siamo sempre consapevoli, ma che è insita in tutte le cose e che genera un “lirismo conservatore”.

24. KANDINSKIJ
Scrive che in tutte le arti, specie in quelle dei suoi tempi, è avvertibile una “tendenza all’antinaturalismo, all’astrazione e all’interiorità”. Il più ricco insegnamento viene dalla musica perché è l’arte più immateriale che esprime a pieno il mondo interiore dell’artista e non imita la natura, è astratta.
Le prime influenze provengono dallo Jugendstil; la natura deve essere astratta perché bisogna abbandonare la mimesis, solo la pittura astratta può dare vita alla spiritualità perché le forme non hanno attinenza con qualcosa di riconoscibile nella realtà. La bellezza, assieme alla perfetta espressione del mondo interiore dell’artista, viene raggiunta per il tramite dei colori della sola forma colorata.

25. MONDRIAN
L’astrattismo di Mondrian è legato a una visione estetica legata al mondo matematico, all’architettura neoplastica, basata sulla definizione della forma, secondo griglie geometriche. Astrazione in termini di ragionamento cartesiano. L’artista deve agire mediante linee rette, quelle curve sono sintomo di emozioni che possono essere espresse anche tramite un certo modo di stendere il colore sulla tela, con il semplice tocco del pennello. L’artista neoplastico deve mirare alla tinta unita e piatta e deve eliminare la varietà delle tinte per utilizzare solo i 3 primari. Tensione continua verso la realizzazione della fusione dell’arte con l’interiorità. I colori usati talvolta si riducono a uno solo, insieme a superfici bianche all’interno di una griglia di strisce nere. I colori riempiono totalmente lo spazio e non ci sono variazioni di intensità in una resa bidimensionale della composizione per conferire una sensazione di pace e benessere nello spettatore.

26. BAUHAUS
Fondata nel 1919 da W. Gropius, la Bauhaus è una scuola, bottega artistica e laboratorio insieme. Si proponeva di sviluppare le esperienze del Deutscher Werkbund, arrivando a radicarle nel gusto e nella conoscenza nazionali. E’ una scuola pubblica nuova e democratica dove studenti e insegnanti vivono e lavorano insieme. Concezione culturale pragmatica fondata sull’esperienza pratica e sul confronto di idee, sulla voglia di fare un’arte utile che sappia venire incontro alle esigenze della gente. Vi si distingue un’ideologia democratica e libertaria determinata dal crollo della società borghese dopo la guerra, una società che vede nel socialismo la soluzione a tutti i problemi di convivenza civile e sviluppo economico.
La Bauhaus è un’officina di idee al cui interno vengono rappresentate tutte le tendenze della moderna società artistica (pittura, scultura, grafica, architettura, urbanistica, industrial design). L’obiettivo principale della Bauhaus era quello di creare un oggetto di design elevato ma di prezzo contenuto, quindi raggiungibile da tutti. La Bauhaus fu costretta a spostare la sua sede a Dessau nel 1924 perché indispettì gli ambienti accademici locali. La nuova sede, il cui progetto era stato elaborato da Gropius, era costituito da due blocchi a L uniti da un blocco di calcestruzzo; uno di essi era riservato alla teoria e l’altro alla pratica, mentre staccata dalla struttura vi era la residenza degli studenti. Dalla forma di ogni blocco si capiva la sua funzione (teoria= vetri normali;pratica=vetrate).

27. L’INFORMALE
E’ la risposta artistica che l’Europa dà alla profonda crisi morale, politica e ideologica conseguente agli orrori della seconda guerra mondiale. Si pone in polemica con tutto ciò che può essere riconducibile a una forma figurativa o astratta. All’interno del movimento sono rintracciabili matrici dal movimento dada, del Surrealismo e dell’Espressionismo. Le principali tematiche sono una concezione dell’arte ironica e provocatoria, tesa a negare qualsiasi valore a ogni attività che presupponga il filtro della ragione. L’evento artistico si esaurisce con l’atto stesso della creazione, i materiali impiegati non sono più un semplice mezzo del quale l’artista fa uso al fine di esprimere le proprie idee, ma diventano i veri protagonisti delle opere d’arte, trovandosi all’improvviso in primo piano. L’informale è l’arte dell’incomunicabilità o, in visione meno pessimistica, il tentativo di comunicare di nuovo. L’arte informale americana si identifica nell’action painting.

28. POLLOCK
E’ il maggior esponente dell’action painting. Mette a punto la tecnica del dripping, consistente nel sopprimere il pennello e sostituirlo con sgocciolature più o meno regolari di colori sintetici puri su tele o cartoni distesi al suolo. Si generano grovigli filamentosi di colore che si sovrappongono gli uni agli altri in un caotico intrecci di schizzi, gocce e colature. Tecnica e soggetto si amalgamano in un’unica ragnatela di segni.
L’action painting assume anche il nome di espressionismo astratto in quanto in essa si coniugano la virulenza espressiva e l’assenza di forme immediatamente riconoscibili.

29. POP ART
Rivolge la propria attenzione ai miti, agli oggetti e ai linguaggi della società dei consumi. E’ un’arte di massa, prodotta in serie e deve essere il più possibile anonima in quanto la massa non ha volto; solo così potrà essere accettata e compresa dalla maggior parte del pubblico. Le motivazioni da cui attingono gli artisti pop sono la mercificazione dell’uomo moderno, il martellamento pubblicitario, il consumismo eletto a sistema di vita, il fumetto quale unico modo di comunicazione scritta. La pop art attinge i propri soggetti dalla vita quotidiana, in particolare americana, e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono tutti assolutamente noti e riconoscibili. La pop art usa lo stesso linguaggio della pubblicità e risulta dunque perfettamente omogenea alla società dei consumi che l’ha prodotta.

30. WARHOL
E’ il rappresentante più tipico della pop art americana, che si identifica perfettamente con i valori (o disvalori) della società americana.
La riproduzione in serie è la tecnica maggiormente usata dall’artista: una volta scelto il soggetto, egli si appropria di quella immagine e la applica in un numero pressoché infinito di volte, utilizzando di fatto lo stesso linguaggio della propaganda pubblicitaria; Warhol utilizza gli oggetti-simbolo della società dei consumi poiché la gente comprende solo ciò che conosce. Gli oggetti del consumo di massa diventano delle specie di feticci, degli elementi simbolici da desiderare e nei quali riconoscersi. Allo stesso modo possono essere consumati i miti del cinema, della musica e politici, poiché anche in questi settori la bravura del singolo e la validità di una teoria sono soppressi dalle immagini che ne vengono proposte.
L’infinita ripetitività con cui vengono proposte le immagini non fanno altro che togliere espressività e la continua conoscenza del soggetto non fa che rendere l’oggetto subito vecchio e pronto ad essere sostituito da uno nuovo. Inoltre tra la produzione di Warhol troviamo anche a riproduzione di prodotti del supermercato, che rende paradossalmente artistico il quotidiano e smitizza l’arte portandola al livello della massaia media che sta facendo la spesa.

Data pubblicazione 1 Marzo 2007, Ore 18:52
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