Marcello G.
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prima-prova

Non dovrebbe esser stata cosa rara vedere uscire da scuola i maturandi col sorriso sulle labbra o, quantomeno, con l’aria soddisfatta. Perché anche gli studenti che hanno dovuto affrontare la prima prova d’esame - lo scritto d’Italiano - alla pari di quanti l’hanno commentata per tutta la mattina, hanno valutato le tracce proposte dal Ministero decisamente abbordabili. In base a un sondaggio a caldo condotto da Skuola.net - su 500 diplomandi - quasi 3 su 10 hanno giudicato la prova più facile del previsto e un altro 50% esattamente come se auspicava di trovarla. Alla fine, dunque, solo 1 su 5 è andato un po’ in crisi.

Più nel dettaglio, le tracce sono state “promosse” da circa 2 maturandi su 3, un’ampia maggioranza: il 43% le ha ritenute tutte interessanti, il 21% almeno una parte. Al 20% è piaciuto solo lo spunto che poi ha effettivamente svolto. Il 16%, invece, non ha espresso alcun gradimento e, perciò, ha dovuto virare sul “male minore”.

Maturità, Tracce "attese"

Sicuramente sono stati gli autori e i temi scelti, diffusamente prevedibili, ad aver positivamente impressionato le ragazze e i ragazzi. Tanto è vero che oltre 6 studenti su 10 si aspettavano di trovare come minimo una delle tracce uscite. A riprova di ciò c’è il fatto che molti degli argomenti selezionati erano stati indicati da parecchi studenti già alla vigilia dell’esame, nel consueto toto-tracce di Skuola.net: Pirandello era stato votato da 1 su 3, Ungaretti da 1 su 4. 

Volendo entrare nel dettaglio degli argomenti, la più fattibile di tutte è stata incoronata la traccia tratta dal brano di Maurizio Caminito “Profili, selfie e blog”, incentrato sulla rappresentazione di sé nell’era digitale: l’ha eletta tale il 38% degli intervistati. La più complessa? La fetta più grande (22%) ha indicato il tema sulla Guerra Fredda e sul pericolo atomico, che partiva da un brano dello storico Giuseppe Galasso.  

Ad aiutare ulteriormente i diplomandi nella loro missione c’è stata, va detto, anche la mano benevola degli esperti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che hanno puntato su opere e tematiche affrontate con un certo grado di approfondimento durante l’anno scolastico. A partire proprio dai protagonisti dell’analisi del testo: Pirandello e Ungaretti sono stati entrambi trattati da ben 3 candidati su 4, il 10% ha fatto bene solo Ungaretti, l’8% solo Pirandello, uno sparuto 7% non ha sviscerato nessuno dei due. 

Più in generale, 6 su 10 - un dato che ritorna spesso - dicono di aver parlato con i professori della maggior parte dei contenuti del plico: il 22% praticamente di tutti, il 38% di un buon numero di essi. Appena l’11% ha detto di aver lavorato “al buio”. 

Studenti preparati, ma c'è chi ha tentato di copiare

Così, la medesima quota - ancora 6 su 10 - ha sostenuto che con la preparazione posseduta al momento dell’ingresso in classe sarebbe stato in grado di affrontare qualsiasi traccia (24%) o perlomeno la gran parte (38%). Il 23% aveva in mano gli strumenti per svilupparne una soltanto (meglio di niente). Solo una netta minoranza (15%) racconta di aver avuto difficoltà nella scrittura anche dello spunto prescelto. 

Un numero che, guarda caso, corrisponde a quello di quanti hanno ceduto alla tentazione di ricorrere a qualche “aiutino”: il 18% ha, infatti, confessato di aver copiato: con i bigliettini e il classico suggerimento dai compagni presenti che battono internet e Chat GPT. E un altro 10% avrebbe voluto “prendere ispirazione”, ma non ha potuto. 

 

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