Sono i protagonisti della seconda prova di Maturità 2024 del Liceo delle Scienze Umane, ma sono anche due scienziati molto famosi.
Maria Montessori e John Dewey hanno dato un enorme e prezioso contributo alle Scienze Umane, mettendo a punto delle teorie educative che ancora oggi fanno accademia. Scopriamo allora qualcosa in più su questi due pedagogisti, andando a vedere qual è stato il loro apporto alla società.
Maturità 2024 Seconda prova Scienze Umane: John Dewey, pensiero e opere
Nato il 20 ottobre del 1859 a Burlington, nel Vermont, Dewey fu un filosofo e pedagogista. Dewey credeva che l'apprendimento avvenisse attraverso l'esperienza diretta e di conseguenza, anche il problem solving. Per questo, era promotore di un'educazione 'su misura', cioè adattabile alle esigenze dei singoli studenti e degli individui della società. Solo attraverso la buona educazione gli studenti si potevano elevare a buoni cittadini: attivi, critici e interessati. In questo modo si formava il 'buon cittadino'.
Le parole chiave nella sua attività sono interazione e continuità: due concetti della teoria educativa elaborata da Dewey, che si basava sulle esperienze del passato, intese come valore aggiunto per l'apprendimento e la formazione. Le sue opere più importanti sono “Esperienza e Educazione” (1938), “Il Mio Credo Pedagogico” (1897) e “Democrazia e Educazione” (1916).
Maturità 2024 Seconda prova Scienze Umane: Maria Montessori, pensiero e opere
Chi non conosce il 'Metodo Montessori'? Si tratta di un approccio educativo che ha dato un enorme contributo alla comprensione dello sviluppo e all’educazione dei bambini. Il merito va a Maria Montessori, nata il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, pedagogista ed educatrice tra le più influenti dell'800 e della prima metà del '900. Non esageriamo nel dire che questa donna rivoluzionò gli schemi educativi e formativi nel nostro Paese.
Parliamo di una donna dal sapere sconfinato: grazie alla combinazione delle conoscenze in medicina, psichiatria e pedagogia Maria Montessori ha dato vita a un approccio rivoluzionario all’educazione, che si basa su tre pilastri: la posizione dell’educatore, l’ambiente preparato e i materiali a disposizione dei bambini. La sua visione educativa era basata sulla convinzione che i bambini avessero un’enorme capacità di apprendere e che il compito dell’educatore fosse quello di creare un ambiente che consentisse loro di esplorare e sviluppare le proprie potenzialità.
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