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Svolgimento tema I a cura di Dimitrie Worms

La società moderna ha una cura e un’attenzione particolare nei confronti dell’infanzia e dei suoi diritti. Essa è un periodo delicato e richiede la creazione di condizioni favorevoli che accompagnino il bambino fino allo sviluppo. Anche dal punto di vista legislativo la società tutela i diritti fondamentali dei bambini che possiamo ritrovare nella Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989.

In essa vengono sanciti i diritti fondamentali dei bambini di tutto il mondo, con l’obbligo da parte degli Stati aderenti, di rispettarli e attuarli.
I diritti fondamentali dei bambini sono:
- Diritto alla vita e alle cure necessarie per crescere in maniera sana e armoniosa;
- Diritto ad avere un nome e, quindi ad essere registrato all’anagrafe, acquisendo la cittadinanza di un determinato stato;
- Diritto ad avere una famiglia;
- Diritto allo studio;
- Diritto di esprimere la propria opinione su ogni questione che lo riguarda.
Nonostante ciò, ancora oggi sono presenti casi di disconoscimento della dignità e dei diritti dei bambini. Casi in cui ai bambini non vengono garantiti quelli che sono i diritti fondamentali come quello alla vita. Attualmente sono presenti nel nostro territorio molte associazioni che aiutano le donne che non hanno possibilità di tenere il bambino subito dopo la nascita. Eppure quanti casi di bambini abbandonati, privandoli del diritto alla vita e a una crescita armonica della loro personalità!Le esperienze che si vivono nelle prime fasi della cita condizionano il futuro di quel bambino che, se non troverà persone che lo ameranno, vivrà una vita infelice.
Quanti casi di abusi, di violenze! In questo il bambino è privato del diritto ad essere un bambino. Spesso questi tragici eventi si consumano all’interno delle famiglie o ad opera dei genitori o di parenti e amici. In quest’ultimo caso i genitori, pur sapendo, non intervengono. Si creano nei bambini ferite interiori che difficilmente potranno essere ricolmate e che segneranno tutta la sua vita futura.
Quanti casi ancora di bambini deprivati del diritto allo studio! Costretti ad elemosinare per strada per accaparrarsi qualche monetina e compromettendo il loro futuro senza avere una formazione adeguata.
Quanti casi di bambini non curati, che, pur avendo una famiglia, non sono amati e accolti come dovrebbero essere a causa dei problemi dei loro genitori!
Il diritto ad avere una famiglia che sostenga il bambino è contenuto nel preambolo della Convenzione. Essa è il nucleo primario in cui il bambino cresce e si realizza e, insieme alla scuola, contribuisce alla sua formazione. Per questo motivo essa è di fondamentale importanza per la tutela della dignità e dei diritti propri di ogni bambino.
Come? Attraverso la cura e l’attenzione in ogni fase del processo di crescita, stando attenti a tutti quei segnali che si possono leggere nei comportamenti del fanciullo. Infatti, il bambino esprime stati d’animo, paure, desideri, in maniera diversa da come lo facciamo noi adulti. Il bambino manifesta la rabbia con l’aggressività, la paura e la tristezza con l’isolamento e la chiusura in se stesso… Sono tutti segnali da cogliere per poterli leggere in un quadro più ampio. Credo che il compito fondamentale della famiglia sia proprio quello di sostenere il minore, spronandolo ad essere migliore e non il migliore.
Ipotizziamo che una scuola segnali ai servizi sociali del territorio il caso di un bambino che presenta un calo nel rendimento scolastico associato a: ansia, timidezza estrema, silenzio, bassa autostima, paura del contatto, isolamento, depressione. Il tecnico dei servizi sociali dovrà provvedere ad un’accurata analisi dei bisogni e del contesto di riferimento del minore (famiglia, scuola, amicizie).

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