SOLUZIONI
PROBLEMA 1
a)
b) Area del quadrilatero:
c) Area massima del rettangolo:
d) Volume:
Problema 2
a) Area tra le due semicirconferenze:
b) Area del rettangolo:
c) Rapporto tra le due superfici:
d)
QUESTIONARIO
3) Raggio di base
5) Polinomio:
6)
7) 1 soluzione per
8 ) Entrambe positive
9) non esiste il limite
10) percentuale di inclinazione:
PROBLEMA 1
a)
Il triangolo ha gli angoli:
Ed e' pertanto meta' di un triangolo equilatero, con ipotenusa (ipotesi del problema)
Si consideri ora
La lunghezza massima che il raggio x puo' assumere, corrispondera' pertanto alla lunghezza di CB (l'arco di circonferenza di lunghezza superiore non avrebbe intersezioni con il cateto CB)
Analogamente si procede nel ragionamento del raggio dell'arco di circonferenza con centro in A.
Il raggio della circonferenza "consequenziale" sara'
Pertanto
Pertanto la costruzione sara' realizzabile per
b)
La superficie del triangolo mistilineo PQCR e' data dalla differenza tra l'Area del triangolo ABC e le aree dei due settori circolari.
Calcoliamo l'Area del triangolo ABC, di cui conosciamo i cateti.
Pertanto
L'area dei settori circolari corrispondera' :
l'area della circonferenza (
Analogamente il settore circolare corrispondera' al quadrato del raggio moltiplicato per meta' dell'angolo sotteso dall'arco di circonferenza.
Dunque avremo:
per il settore circolare BPQ, l'area sara':
Mentre per il settore APR, l'area sara':
Dunque l'area del quadrilatero mistilineo CQPR sara' :
E dunque
Al fine di trovare i valori di massimo e minimo della superficie, possiamo agire in due modi diversi:
Possiamo considerare che la superficie e' rappresentata da una costante a cui viene tolto
La parabola
Piu' correttamente, pero', sarebbe procedere con la derivata prima della funzione
Il primo addendo, ha derivata nulla (e' una costante).
Pertanto
Essa sara' > 0 per
Pertanto per
I valori di minimo della superficie, saranno invece rappresentati dai valori imposti dalle limitazioni iniziali.
Infatti, dallo studio della derivata prima, abbiamo visto che la funzione cresce fino a
Sara' pertanto opportuno calcolare i valori delle superfici, nei punti di frontiera, stabilendone la minore.
Dal momento che dall'Area del triangolo vengono sottratte le aree dei settori circolari, sara' sufficiente, dunque, calcolare i valori che queste due aree assumono agli estremi e prendere la somma maggiore (che tolta all'area del triangolo dara' la superficie minore del quadrilatero mistilineo).
Pertanto:
Ora possiamo studiare il valore massimo che la somma dei settori circolari puo' assumere (lasciando di conseguenza area minima al quadrilatero mistilineo)
Consideriamo
Essa si annulla in
Pertanto non si puo' fare altro che procedere per sostituzione.
Sostituiamo, dunque, i due valori limite del campo di esistenza.
Essendo
L'area del quadrilatero sara' dunque
c)
Si tracci l'altezza CH relativa all'ipotenusa.
Il triangolo CHB e' simile al triangolo ACB (in quanto entrambi rettangoli e con l'angolo
Pertanto varra' la proporzione
E dunque
Si ponga h, l'altezza del rettangolo.
Avremo dunque che
Consideriamo ora il triangolo GCF anch'esso simile al triangolo ACB (le rette AB e GF sono parallele pertanto CA e CB sono due trasversali e, per il Teorema di Talete, segnano angoli corrispondenti congruenti).
L'altezza del triangolo GCF sara'
Grazie alla proporzione tra le altezze, ricaviamo la lunghezza di GF, ipotenusa del triangolo GCF e base del rettangolo oggetto di studio.
Quindi
Da cui
L'area del rettangolo sara' dunque
Che e' una parabola con concavita' verso il basso che avra' pertanto nel vertice il suo punto di massimo.
L'ascissa del vertice sara'
che razionalizzato da' luogo a
E pertanto l'Area massima del rettangolo sara'
Analogamente si poteva procedere con lo studio della derivata prima:
Che si annulla in
d)
Le sezioni sono tutti quadrati:
Partendo dal vertice A i lati di questi quadrati saranno progressivamente maggiori avvicinandoci alla sezione che generera' un quadrato di lato pari all'altezza CH e successivamente sempre piu' piccoli fino al raggiungimento del vertice B.
E' necessario, pertanto, studiare il volume del solido, sommando il volume del solido con sezione i quadrati di lato compreso tra 0 e CH e poi da CH a 0 (in corrispondenza di B)
Consideriamo dunque il solido con le sezioni comprese tra A e CH.
Questo solido e' una piramide, a base quadrata, di lato CH a altezza AH.
Pertanto avra' un volume pari a
Il solido con le sezioni comprese tra CH e B sara' anch'esso una piramide, a base quadrata di lato CH e altezza BH
Pertanto il volume totale del solido sara' dato da
E dunque, raccogliendo a fattore comune:
Volendo studiare, invece, il volume del solido attraverso l'uso delle nozioni di analisi:
Si ponga x la distanza dal vertice A ad una sezione generica del solito (ovvero il alto del quadrato)
Considerando la discussione precedente, avremo che
Il rapporto tra il lato del quadrato (cateto) e dell'altezza del solido (x) sara' fisso e pari alla tangente dell'angolo opposto al cateto-lato del quadrato.
Da qui otterremo che
Pertanto l'area del quadrato di base sara'
Analogamente procederemo con il secondo solido, da cui ricaveremo il alto del quadrato come prodotto della tangente dell'angolo
Analogamente il lato del quadrato, dunque, sara'
E dunque l'area del quadrato di base sara'
Il volume totale del solido, dunque, sara' la somma dei 2 volumi, calcolabili con l'integrale definito nelle limitazioni di cui sopra:
E dunque
PROBLEMA 2
a)
Si tracci il raggio comune alle due semicirconferenze
Si evidenzi il triangolo
- il lato
- il lato
- il lato
Il triangolo in questione, dunque, e' un triangolo equilatero.
Inoltre la corda
Pertanto sara' sufficiente calcolare la superficie di un settore circolare (ad esempio
Consideriamo dunque l'area del settore circolare racchiuso dai due raggi
Ricordando che l'area di un settore circolare e'
Dal settore circolare trovato, toglieremo la superficie del triangolo isoscele CRS di cui possiamo calcolare:
la base: grazie al triangolo rettangolo (meta' del triangolo isoscele) di cui conosciamo ipotenusa
Detto K il punto di intersezione tra
Pertanto
l'altezza: analogamente sara'
L'area del triangolo isoscele CRS dunque sara'
L'area della porzione di circonferenza RC'S sara' dunque
Il problema poteva essere risolto anche analiticamente.
Si considerino, in un piano cartesiano xOy le due circonferenze.
Per comodita' di scelta, l'asse delle ordinate passera' per i centir delle circonferenze, e poniamo il centro C all'origine degli assi.
La circonferenza a cui appartiene la semicirconferenza passante per AB sara' la circonferenza goniometrica,
La seconda circonferenza, identica alla precedente, subira' una traslazione pari a 1 (il centro C' avra' dunque x=0 e y=1) verso l'alto.
Pertanto, traslando, sara'
I punti di intersezione tra le due circonferenza (ovvero i punti R ed S) saranno
Da cui, con il metodo di riduzione (ovvero sottraendo dalla prima equazione, la seconda)
Sostituendo i valori di y alla circonferenza, otterremo dunque
Un ultimo accorgimento, necessario al calcolo dell'area compresa tra due curve attraverso il metodo di integrazione, e' che le curve siano funzioni.
Si ricordi che la circonferenza non e' una funzione, dal momento che non esiste corrispondenza biunivoca tra immagini e controimmagini (ovvero ad ogni valore di y e' associato piu' di un valore di x).
A tal proposito, dunque, sara' necessario considerare solo le semicirconferenze, utili alla soluzione del problema, che costituiscono pertanto due funzioni.
Della circonferenza con centro nell'origine, considereremo
Mentre per la circonferenza "traslata", considereremo
Di cui considereremo solo la semicirconferenza con concavita' verso l'alto, e dunque
A questo punto e' possibile procedere al calcolo dell'Area racchiusa tra le due funzioni, per i vaoli di x compresi tra R e S:
Calcoliamone l'integrale indefinito:
Integriamo per parti il primo addendo:
Da cui, ricordando che
e che
Avremo in conclusione
ovvero che l'integrale iniziale e' dato dalla somma dei primi due addendi meno se stesso, (che pertanto rappresenta dunque una costante).
E pertanto
da cui
Infine, per il secondo addendo dell'integrale iniziale, sara' banalmente
Pertanto l'integrale definito nell'intervallo sara'
Da cui sostituendo e risolvendo, si ottiene il risultato del primo procedimento.
Sarebbe stato utile notare che la prima funzione integranda
Avremmo cosi' ottenuto:
ottenendo comunque il medesimo risultato:
b)
Si tracci il rettangolo generico CDEF, con base CD sul diamtero e i vertici EF sulla semicirconferenza.
Poniamo la base del rettangolo
E pertanto le limitazioni saranno
Pertanto, ricordando che il raggio della semicirconferenza e' 1 e che la base del rettangolo e' simmetrica rispetto al centro della semicirconferenza, avremo
E di conseguenza
Si tracci ora il triangolo AFB che, in quanto inscritto in una semicirconferenza, sara' rettangolo in F.
Questo triangolo avra' l'altezza CF relativa all'ipotenusa corrispondente all'altezza del rettangolo.
Per il secondo teorema di Euclide, dal momento che sono esplicite le proiezioni dei cateti AF e FB sull'ipotenusa AB, avremo che
Pertanto l'Area del rettangolo sara'
Al fine di trovare il valore di x tale che la superficie sia massima, deriviamo, ricordando la regola della derivata del prodotto
avremo
Nel dominio, il denominatore e' sempre positivo, pertanto dara' il segno alla derivata il numeratore:
Ricordando le limitazioni geometriche avremo dunque un punto di massimo per il valore
di conseguenza
c)
Dai dati del problema posto x l'angolo suggerito dal testo, avremo che l'angolo potra' avere ampiezza
Detto questo, occorrera': o studiare i due casi, ovvero studiare la figura per i valori
che si traduce, per quanto detto,
Infine, essendo
Avremo dunque:
e
E pertanto
Con
d)
Consideriamo che:
la funzione da studiare e' rapporto tra due funzioni periodiche di periodo
Il valore assoluto al denominatore interviene solo nell'intervallo
In parole semplicistice, tutta la funzione che studieremo in quell'intervallo, avra' i valori "rovesciati" rispetto all'asse x, e quindi la positivita' (ovvero la funzione nell'intervallo sara' negativa e quindi dovra' essere considerata positiva) la crescenza/decrescenza (saranno invertite, ovvero dove la funzione senza valore assoluto nell'intervallo cresce, in realta' decresce e viceversa) la concavita'(dove risultera' verso il basso sara' verso l'alto e viceversa). Pertanto anche eventuali punti critici (massimi o minimi) saranno in verita' minimi e massimi.
Premesso questo, studiamo dunque la funzione
Dominio
Simmetrie
Sapendo che
La funzione e' pari e dunque simmetrica rispetto all'asse y.
In verita' abbiamo gia' ridotto, per la periodicita' della funzione, l'intervallo di studio. Il fatto che la funzione sia pari, dunque, e periodica, ci permette di ridurre ulteriormente l'intervallo di studio, dimezzandolo.
Otterremo cosi' la funzione da
continueremo dunque a studiare la funzione, nell'intervallo
Intersezione con gli assi
Asse delle ordinate: Equazione x=0
Asse delle ascisse: Equazione y=0
Positivita'
Il numeratore e' sempre positivo (o tutt'al piu' nullo), dal momento che aggiungiamo/togliamo ad 1 un valore compreso tra -1 e 1.
Quindi, ad eccezione del punto di intersezione
Denominatore > 0
Ricordando inoltre che in
Comportamento nei punti di discontinuita': eventuali asintoti verticali
Il secondo limite appartiene gia' all'intervallo che dobbiamo "ribaltare" pertanto anch'esso tendera' a +infinito
Altri asintoti
La funzione e' periodica, pertanto non potra' avere ne' asintoti orizzontali ne' asintoti obliqui.
Studio della derivata prima
Denominatore sempre positivo (nel dominio), numeratore > 0 se
Pertanto la funzione, nell'intervallo di studio, crescerebbe sempre, ma ricordando che in
In
Studio della derivata seconda
E dunque
Ricordando che
Il numeratore e' sempre positivo, il denominatore, che pertanto da' il segno alla frazione, lo sara' per
Ricordando che per
Pertanto tutta la funzione ha concavita' verso l'alto, e non aveno valori ulteriori che annullano la derivta seconda, non avremo punti di flesso.
La funzione dunque sara' la seguente:
QUESTIONARIO
1)
L'enunciato e' falso.
Per motivare, dunque, e' sufficiente fornire una prova che dimostri che l'enunicato non ha validita'.
Si consideri lo stesso solido, ad esempio un parallelepipedo a base quadrata e spigolo diverso dal lato di base (che altrimenti renderebbe il parallelepipedo un cubo), e lo si sezioni con piani paralleli alla base e paralleli ad una faccia laterale.
Nonostante si stia procedendo alla sezione dello stesso solido (e quindi di uguale volume) avremo sezioni di superficie pari alla base (e quindi al quadrato), nel primo caso, e pari alla faccia laterale nel secondo (e quindi al rettangolo).
Le superfici dunque saranno rispettivamente (detto l il lato di base e h l'altezza, con
Se le superfici fossero uguali, avremmo
2)
Si consideri uno dei 10 triangoli isoscele che vengono a formarsi dalla divisione del decagono tramite le diagonali.
L'angolo al vertice di ogni triangolo (il decagono e' regolare, pertanto i triangoli isoscele saranno tutti congruenti e gli angoli dei vertici, dunque tutti uguali) misurera'
Il lato di ogni triangolo isoscele, invece, altro non sara' che il raggio della circonferenza circoscritta.
Dal momento che il lato e' sezione aurea del raggio, posto un lato AB, avremo che:
da cui
da cui, razionalizzando
Tracciamo l'altezza di un triangolo isoscele, che generera' due triangoli rettangoli di ipotenusa = r ed angolo pari a
Il cateto opposto all'angolo, meta' della base del triangolo isoscele, sara' dunque
Per quanto detto sopra
3)
La superficie totale del cilindro e'
Mentre il Volume e'
Dal momento che variano raggio e altezza, mentre la superficie rimane invariata, possiamo trovare l'altezza in funzione del raggio:
Il Volume dunque sara'
Deriviamo il volume e otteniamo
Ne studiamo la positivita' e la negativita':
Pertanto la funzione V(x) cresce nell'intervallo di cui sopra, avendo il suo massimo per
Il Volume dunque sara'
4)
Attraverso la regola di de l'Hopital, dal momento che le funzioni:
- sono definite a + infinito (entrambe esistono)
- sono derivabili a + infinito
- tendono entrambe a infinito
Allora il limite del rapporto e' uguale al limite del rapporto delle derivate.
Deriviamo il numeratore:
e cosi' via.
Avremo, dopo aver derivato 2008 volte il numeratore,
(Ricordiamo che 2008! e' il prodotto di 2008 per tutti i numeri interi che lo precedono)
Denominatore:
E pertanto derivando g(x) 2008 volte avremo
Dal momento che la derivata ultima del numeratore e' un numero (2008!) e il denominatore tende a + infinito,
essendo (brutalmente)
5)
L'esercizio richiede di trovare un polinomio di terzo grado, della forma, dunque, generica:
Essendo
Ed essendo
Avremo
Inoltre
Il polinomio, con le conclusioni tratte finora, sara':
L'integrale dunque sara'
E dunque l'integrale definito sara'
E quindi
e quindi
Il polinomio cercato sara' dunque
6)
Una successione e' in progressione aritmetica se la differenza tra un elemento e il precedente e' pari ad una costante (detta ragione della serie)
Pertanto dovra' essere
da cui
Ricordando che
Avremo (ad esempio)
E dunque l'equazione sara'
Che ha soluzioni per
Avremo dunque
Analogamente
C.v.d.
7)
Dal momento che
Si tratta di rappresentare il fascio di rette
La cubica ha dominio senza limitazioni, intersezioni con l'asse y in (0,0) e con l'asse x in
Sara' inoltre
E analogamente per
Infine
Da cui si evince un massimo in
Le intersezioni del fascio di rette parallele saranno dunque:
Pertanto
8 )
La funzione ha limitazioni sul dominio imposte da
La derivata prima sara' data dalla differenza tra le derivate dei singoli addendi, pertanto
Da cui
il primo fattore e' positivo, mentre essendo
La derivata prima dunque sara' positiva.
Analogamente
E dunque
Il secondo addendo potra' essere riscritto come (ricordando che
e quindi
Da cui raccogliendo a fattore parziale ai primi due addendi:
concluderemo che, trattandosi di prodotto di un valore positivo (
9)
L'argomento del valore assoluto sara':
Abbiamo quindi la fnzione definita come:
E dunque, dal momento che
Calcoliamo il limite sinistro e destro del punto in questione.
Per
Avremo
e
Dal momento che i limiti sono diversi, il limite richiesto non esiste (e x=1 non e' pertanto punto di accumulazione).
I due limiti (sinistro e destro) esistono e sono finiti, ma diversi, pertanto avremo una discontinuita' di prima specie.
10)
si consideri un triangolo rettangolo di ipotenusa 1,2 km (=1200 m ) e cateto 85 m.
Per il teorema di Pitagora, avremo che il cateto mancante sara'
pertanto la percentuale di inclinazione (ovvero il rapporto tra l'altezza e la lunghezza in piano) sara':
e, dal momento che l'angolo di inclinazione (che chiamiamo x) sara'