− L’educazione alla ricerca ed alla curiosità.
− Il rapporto docente-alunno.
− Metodologie attive di insegnamento- apprendimento.
1) L’educazione alla ricerca e alla curiosità può avvenire quando si instaura un buon rapporto tra docenti e alunni e quando la scuola non viene vista solo come luogo di verifica, ma come luogo in cui si possono imparare nuove cose, in cui si cresce e ci si confronta con gli altri.
Avviene anche quando il ragazzo capisce la sua importanza e si rende attivo protagonista della vita scolastica.
Ovviamente questo compito non può svolgerlo da solo, ma deve essere stimolato dagli insegnanti che fungono da ponte tra l’istituzione SCUOLA e gli alunni.
Capire che ogni ragazzo ha le sue esigenze e i suoi modi di apprendere è già un passo in avanti perché ci si rende conto che una persona apprende in un modo perché ha quelle caratteristiche (per es. è molto abile nella logica) ma un’altra persona può apprendere in un altro perché ne ha di diverse( per es. è molto creativo).
Puntare e valorizzare i punti forti del ragazzo, può aiutarlo a sentirsi vero attore protagonista. Questo lo invoglierà a conoscere e a sapere sempre di più e a vedere nella scuola il contesto in cui si sente gratificato e accettato per quello che è.
In questo poi il ruolo dell’insegnante che deve stimolare il ragazzo attraverso tecniche specifiche ( vedi punto 3)
2) La scuola, come agenzia educativa fondamentale,non ha solo il compito di trasmettere competenze didattiche ai suoi alunni. Anzi, mai come oggi, nella nostra società, alla scuola viene attribuito un vero e proprio valore educativo.
Questo si riscontra molto nel rapporto insegnante – alunno, in cui il primo ha per forza di cose un ruolo “superiore” rispetto al ragazzo, per età, competenze, esperienze.
Ciò che non va mai tralasciato, nell’interazione, è l’importanza umana , ossia il rendersi conto che dall’altra parte c’è sempre e comunque una persona in crescita.
Il docente deve cercare di far valere la sua posizione attraverso l’autorevolezza, cioè la capacità di essere determinato, ma di non far sentire i suoi alunni mortificati o succubi .
Questo sarebbe già un passo avanti. In più caratteristiche del rapporto insegnate - alunno possono essere:
• Dialogo
• Confronto
• Libertà di espressione
• Accettazione
3) Visto in questo modo, il rapporto insegnante – alunno porta a uno stimolo maggiore di quelle che sono le caratteristiche proprie di ogni allievo.
Purtroppo la scuola non riesce sempre a entusiasmare ( per quanto riguarda contenuti e modi di proporre le attività).
Bisognerebbe stimolare di più gli studenti anche e soprattutto con attività che vadano al di là dei metodi classici di insegnamento.
Per promuovere la ricerca e la curiosità è necessario che si riveda molto del modo in cui si insegna.
Il bambino, il ragazzo hanno bisogno di essere stimolati adeguatamente per produrre quello che gli viene chiesto. Se questo non avviene avremo alunni demotivati e inconcludenti.
Cosa usare per stimolare curiosità e ricerca?
• Più attività manuali: lavori, elaborati, riciclaggio, esperimenti …
• Più uscite a carattere educativo: gite, esperienze di contatto con la natura, la storia, la geografia
• Utilizzo di metodi d’insegnamento “moderni”: computer (con l’utilizzo dei relativi programmi) e internet, visione di film o documentari , fotografie, filmini.
• Attività didattiche ma che comprendano anche la creatività: gruppi di lavoro, rappresentazioni, utilizzo di giochi particolari…
Queste sono solo alcune delle alternative che si posso pensare per aiutare il ragazzo a non essere passivo in quello che fa ma essere protagonista attivo e a mettersi in gioco.