C.Galgano
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3 min lettura
lunghezza tema maturità 2023Per la prima prova della Maturità 2023 gli studenti avranno a disposizione 7 tracce suddivise in tre categorie differenti: la prima tipologia corrisponde all’analisi testuale, la seconda al tema argomentativo e la terza al tema di attualità.
Ma quanto dev’essere lungo il tema scritto?

Basandoci sulle fonti ufficiali, possiamo dire con certezza che non è stato stabilito alcun limite preciso che vincola la lunghezza del tema di italiano. Secondo il quadro di riferimento per la redazione della prima prova scritta dell’esame di Stato reso noto dal Ministero, nella griglia di valutazione per l’attribuzione dei punteggi la lunghezza del tema viene preso in considerazione solo nel caso in cui la commissione decida di stabilire dei vincoli in merito alla lunghezza dello scritto.

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Prima prova Maturità 2023, qualche suggerimento sulla lunghezza del tema

Come regolarsi allora, visto che non si hanno indicazioni specifiche sulla lunghezza del tema? In generale, il consiglio che possiamo dare ai maturandi è quello di non scrivere temi né troppo lunghi né troppo corti. Una prova eccessivamente corta e sintetica potrebbe essere fraintesa e scambiata come scarsa conoscenza degli argomenti trattati; di contro, allungare il brodo aumenterebbe il rischio di commettere errori e potrebbe risultare una forzatura agli occhi della commissione. Per questo suggeriamo di elaborare un tema ricco di contenuti ma che sia privo di ridondanze, di solito è consigliabile scrivere dalle 3 a un massimo di 5/6 colonne, a seconda della tipologia scelta. Ovviamente la lunghezza dello scritto di italiano è anche vincolata dalla durata della prova, gli studenti devono saper gestire le 6 ore che hanno a disposizione e regolarsi soprattutto in base al tempo.

I criteri di valutazione della prima prova scritta

Dunque, abbiamo detto che le decisioni in merito ai limiti posti per la stesura del tema dipendono esclusivamente dalle singole commissioni, e non sono vincolate da alcuna regola nazionale. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha però stabilito altri criteri di valutazione che dovranno essere seguite da tutti gli istituti italiani:

  • Indicatore 1:
    • Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo.
    • Coesione e coerenza testuale.
  • Indicatore 2:
    • Ricchezza e padronanza lessicale.
    • Correttezza grammaticale (ortografia, morfologia, sintassi); uso corretto ed efficace della
      punteggiatura.
  • Indicatore 3:
    • Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali.
    • Espressione di giudizi critici e valutazioni personali.

  • Per l'analisi del testo: rispetto dei vincoli dati dalla consegna; comprendere il testo nel suo senso complessivo, nei temi e nello stile; puntualità nell'analisi lessicale, sintattica, stilistica e retorica; interpretazione corretta e articolata del testo.
  • Per il testo argomentativo: individuazione corretta di tesi e antitesi; capacità di sostenere un percorso ragionativo adoperando connettivi pertinenti; correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l'argomentazione.
  • Per il tema d'attualità: pertinenza del testo rispetto alla traccia e coerenza nella formulazione del titolo e dell'eventuale paragrafazione; sviluppo ordinato e lineare dell'esposizione; correttezza e articolazione delle conoscenze e dei riferimenti culturali.
  • Chiara Galgano

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