[Catone soleva dire] ch’egli non era ma più occupato come quando non faceva nulla, né mai meno solo di quando era solo. Chi infatti potrebbe davvero credere che Dionisio, quando faceva tanti progetti a danno della libertà della sua patria, facesse qualcosa più grande che il suo concittadino Archimede quando. avendo l'aria di non far nulla, inventava quella sfera di cui or ora si parlava? E chi non vede che sono ben più soli quelli che nel Foro e tra la folla non trovano uno con cui scambiare una parola, che colui che, senza testimoni, o parla con se stesso o ascolta la parola degli uomini colti dilettandosi delle loro invenzioni e dei loro scritti?
E chi potrà mai esser considerato più ricco di colui cui non manca nulla di quel che occorra ai bisogni naturali, o più potente di colui che ottiene tutto quel che si desideri, o più beato di chi sia libero da ogni agitazione d'animo, o più solidamente fortunato di chi non possieda che quel che porta seco o che, come si dice, abbia solo quel tanto che si possa salvare in qualsiasi naufragio? Qual comando infatti, quale magistratura, quale regno potrebb'essere più insigne di quello assicurato all'uomo che disprezza le cose umane ed, esaltando la sola sapienza, non volge l'animo che al pensiero dell'eterno e del divino? [trad. E Giovanetti]