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Collegamenti Tsumiki no ie percorso
Italiano - Gli haiku, Ungaretti con "I ricordi" e "Soldati".
Latino - Dagli haiku agli epigrammi latini.
Storia - L'era Meiji.
Filosofia - Il tempo di Bergson.
Inglese - Kazuo Ishiguro, scrittore anglo-giapponese.
Arte - L'impressionismo, l'influenza orientale e le stampe giapponesi.
Geografia - La leggenda del Tanabata Matsuri, la festa delle stelle innamorate e l'evoluzione degli astri celesti.
Fisica - La legge di Coloumb e La legge gravitazionale.
Matematica - Studio di una funzione.
Introduzione
Ho scelto di svolgere questo percorso multidisciplinare allo scopo di effettuare
un’analisi di alcuni aspetti della cultura giapponese, e in particolare di approfondire lo
studio del mondo del fumetto, il cosiddetto manga, nella sua trasposizione a cartoni
animati, l’anime, passando in rassegna tutte le manifestazioni collegate alla realtà cui
essi si riferiscono e al ruolo importante che essi ricoprono all’interno della società.
L’intento principale della tesi è quello di stabilire gli stretti legami intercorrenti tra
questo sistema comunicativo e il mondo di cui esso è specchio, ovvero la società
nipponica, e di contribuire in tal modo a sradicare il pregiudizio con cui alcuni critici di
scarsa competenza si ostinano a svalutare questa forma di espressione artistica.
L'era Meiji
Prima di tutto, vorrei cominciare a raccontarvi della storia dello sviluppo del Giappone,
era in cui questa grande nazione si è aperta all'Occidente.
L’era meiji è un momento storico del Giappone che comprende i 44 anni di regno
dell'imperatore Mutsuhito. Questo periodo va dal 23 ottobre1868 al 30 luglio 1912
L'inizio dell'era Meiji fu contrassegnato da due avvenimenti importanti:
1. il trasferimento dell'imperatore nell'antica capitale shogunale di Yedo ribattezzata
in quell'occasione Tokyo ("capitale dell'Est", per distinguerla da Kyoto, l'antica capitale
imperiale);
2. l'emanazione di un rescritto imperiale che preannunciava l'abolizione del
feudalesimo, l'istituzione della coscrizione militare e l'istruzione obbligatoria, tasse in
denaro che portarono nelle casse dello Stato un ricco afflusso di liquidità,
l'amministrazione locale affidata ai prefetti e la modernizzazione economica e
amministrativa del paese. Furono inoltre create assemblee consultive destinate a
rappresentare la pubblica opinione.
fu abolito il governo provinciale dei daimyo e la suddivisione della società in classi
rigidamente distinte. Le prime vittime di questi provvedimenti furono i samurai, privati
dei loro, sia pur ridotti, mezzi di sostentamento.La modernizzazione economica fu
invece straordinariamente rapida, il Giappone si dotò presto di grandi reti ferrioviarie e
nacquero le prime industrie L'ascesa giapponese fu impressionante e presto l'Impero
di Mutsuhito raggiunse una tale potenza, sia economica che militare e politica, da
intimorire il resto del mondo. Accanto a tutto ciò fu attuata un'opera di adeguamento
dell'assetto politico e il Giappone si diede una costituzione, ma l'adozione di un
sistema parlamentare fu lungi dal produrre istituzioni veramente liberali e lo Stato
giapponese restò una monarchia assoluta, appoggiata a un'alta burocrazia i cui quadri
erano per lo più costituiti da ex samurai acquisiti ai programmi di riforma. Ormai
“grande potenza”, il Giappone iniziò a nutrire ambizioni imperialistiche. Ne risultò un
crescente interesse per la Corea e nel giro di un anno le forze armate di Pechino
furono costrette alla resa: la Pace di Shimonoseki (1895) . Ed ora, ecco a voi il
cortometraggio.
Tsumiki no ie e il tempo di Bergson
Tsumiki no ie è una pregevolissima poesia, un delicato brindisi alla memoria e
all’amore della vita. Mattone su mattone l’anziano signore edifica un inno all'esistenza,
quella costruita sulle fondamenta dell'esperienza. L'acqua che ricopre ogni cosa
rappresenta il tempo che scorre, lento e inesorabile e che prima o poi sommerge tutti
sbiadendo i ricordi e la memoria delle persone. La pipa che precipita nell'acqua non è
altro che il ricordo che l'uomo ha di sé e della moglie, e quando minaccia di sbiadire
pure esso, deve in ogni modo recuperarlo. Come in Bergson la coscienza vive il
presente prolungandosi in parte nel passato e in parte nel futuro, vive il presente
abbracciando l'immediato passato e l'immediato futuro, nell'impossibilità di congelare
il presente in un unico momento definito. La casa non è fatta solo di cubi. A cementare
la casetta, sempre più piccola e diversa dalla precedente, sono i ricordi, diversi e
irripetibili anch’essi. E come i piccoli cubi si susseguono uno sopra l’altro man mano
che il tempo scorre, il gomitolo, arrotolando il filo di lana su se stesso, cresce e, man
mano che cresce, c'è sempre nuovo filo che si aggiunge, senza che quello che sotto
sparisca: resta nascosto, racchiuso dal filo che si aggiunge; in tal modo il gomitolo,
nella sua interezza , non potrebbe esistere senza il filo racchiuso in precedenza. Il
tempo della vita è così diverso da quello della fisica. Mentre il primo, rappresentato dal
gomitolo o dalla valanga, è fatto di istanti che si differenziano qualitivamente,
irrepetibili e che si compenetrano l'un l'altro, il tempo della fisica, rappresentato da
una collana di perle, è quantitativo, reversibile e fatto di momenti che si distinguono
l'uno dall'altro.
Ungaretti
La storia raccontataci da Tsumiki no Ie , con i suoi momenti di gioia e di dolore, può
essere collegata ad una poesia di Ungaretti, I ricordi.
i ricordi sono definiti due volte come inutili e vani ( I e IIIstrofa), come fluire della
sabbia sulla sabbia, come "echi brevi protratti" (notare l'ossimoro): è come se il poeta
fosse consapevole della loro levità e dell'illusorietà di ciò che consegnano alle
memorie che continuano a vivere in noi. Tuttavia essi sono "soli e uniti contro ilmare",
come un'estrema difesa del singolo di fronte alle forze esterne. Vorrei farvi notare
anche la struttura chiastica del testo (a-b-b-a-) dal punto di vista tematico: ricordi-
mare-mare-ricordi, così è organizzato il discorso nelle strofe.
Il poeta parla del fluido cammino della memoria, esaltando la maestosità del mare; il
rumore del nostro flusso di coscienza è come la grande distesa azzurra, che sembra
compatta ma è in realtà dilaniata dalle infinite onde rantolanti. È forza libera e
innocente, che tuttavia può cancellare come un nemico i più dolci ricordi di un
sentimento d'amore fedele, sempre costante. Da un lato il poeta vuole dare
un'immagine impetuosa del mare; dall'altro, invece, dà un'immagine che alletta e
induce alla pigrizia, che appaga ed estenua dando un certo gusto dannunziano. Il mare
è innocenza nella morte e rinascita continua.
Il continuo propagarsi delle onde, con i loro brevi echi protratti, si riversa sulla sabbia
che si sposta dolcemente, ricordando al poeta gli “echi “ dei suoi pensieri lontani come
gli addii, gli amori, le voci dei suoi cari che si collegano ad instanti che parvero a lui
felici ed eterni.
L'anziano di Tsumiki no ie è come Ungaretti, che concentrandosi su se stesso e la
propria condizione di vita penetra nel suo mare di ricordi, ricco di istanti unici ed
irripetibili, apparentemente eterni come le onde del mare che prima o poi si
infrangono sulla baia.
Molti conoscono questo breve componimento di Ungaretti:
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
La guerra nel Carso è fonte di grande ispirazione per Ungaretti, il quale scrive in
trincea diverse poesie, prima apparse sulla rivista «Lacerba» nel 1915 e poi
pubblicate, nel dicembre 1916, nella raccolta Il porto sepolto: il diario dal fronte. A
queste poesie se ne aggiungono altre, confluite prima nella raccolta Allegria di
naufragi del 1919, poi nell’edizione dell’Allegria del 1931 e, con altre varianti, in quella
definitiva del 1942.
Nonostante la maggior parte delle liriche contenute nella raccolta facciano riferimento
alla guerra e alla morte, il titolo Allegria è giustificato dal fatto che il sentimento
d’allegria scaturisce nell’attimo in cui l’uomo acquisisce la consapevolezza di essere
riuscito a scampare alla morte.
In tale componimento, Ungaretti paragona il soldato ad una foglia d'albero in autunno:
basta un colpo di vento per far morire la foglia, così come basta un colpo di fucile per
spazzar via la vita del soldato. La brevità dei versi e l’assenza quasi totale di
punteggiatura, come in tutte le liriche dell’Allegria, consente al poeta di acquisire
piena consapevolezza di ciò che sente e di riportare al lettore soltanto le parole
inCommiato
scavate di cui parla (Si tratta della lirica, datata 2 ottobre 1916, scelta dal
Il porto sepolto.).
poeta per chiudere in maniera emblematica la raccolta di liriche I
termini che vincono il silenzio e assumono una rilevanza fondamentale, permettono di
far emergere ciò che è nascosto.
Ungaretti è stato spesso considerato il più vicino alla cultura degli haiku.
Gli haiku sono molto popolari in Giappone ed intorno a questo genere poetico sono
sorte associazioni, circoli, rubriche e concorsi che hanno conquistato anche
l'Occidente.
Italia il poeta che più si avvicinò a questa forma poetica è stato appunto Ungaretti.
L’arte dell’Haiku è nata in Giappone, ed è fiorita nel XVII – XVIII secolo, dove tanti
samurai, dotati di coraggio e determinazione, non solo in guerra, manifestavano la loro
grandezza e il loro più alto prestigio nella solitudine della meditazione e nel comporre
haiku alla corte dell’Imperatore. Alcuni di loro come Matsuo Basho (1644 – 1694)
abbandonarono la vita da samurai dedicandosi completamente alla letteratura.
Latino
Ciò che contraddistingue gli haiku è la loro brevità e il fatto di derivare da osservazioni
naturali. Ciò che comunicano è generalmente una sensazione generata da
un’esperienza vissuta dal poeta in fase di contemplazione.
Bisogna interpretarli per comprenderli e ciò che l’occidente ha prodotto ad essi di più
simile sono
gli epigrammi latini.
Ironici o profondi, nati dall’osservazione di un fenomeno naturale o da piccoli fatti
quotidiani, ciò che spingono a fare è riflettere. Iscrizione originariamente destinata alle
lapidi, l'epigramma diventa nell'antica Grecia un vero e proprio genere letterario in cui
si cimentano i poeti più famosi, e la sua storia arriva fino alle letterature
contemporanee. Caratterizzato dalla breve estensione e dall'efficacia, soprattutto nella
parte finale, l'epigramma accoglie svariati contenuti in toni seri o divertenti:
dall'amore alla politica, dalla riflessione sul destino umano alla satira della società.
Essere 'epigrammatico' significa ancora oggi distinguersi per brevità e arguzia.
Arte
I disegni di Tsumiki no ie hanno uno stile molto "europeo", che lo contraddistingue dai
normali film d'animazione. In effetti,
fin dall’antichità il mondo occidentale e quello orientale hanno vicendevolmente preso
spunto dall’altro. In particolare, Il giapponismo cominciò improvvisamente tra il 1850 e
il 1870, con la moda di collezionare opere d'arte giapponesi, in particolar modo le
stampe ukiyo-e. Il termine significa “immagini del mondo fluttuante” e designa il
famoso genere di stampa artistica su blocchi di legno . Il disegno veniva eseguito dal
pittore a inchiostro su carta trasparente che veniva poi incollata sul blocco di legno di
ciliegio (la matrice base). L’incisore quindi intagliava il legno secondo le linee di
disegno. La matrice fondamentale era stampata in nero, venivano poi tirate un certo
numero di copie che servivano all’artista a indicare i vari colori. Prove che poi
tornavano all’intagliatore che realizzava le altre matrici, una per ogni colore, mentre la
carta per la stampa veniva prima applicata sul blocco che riproduceva il solo disegno,
poi sui blocchi impregnati dai diversi colori. La carta per le stampe doveva quindi
essere molto resistente e con un ottimo potere assorbente: la migliore era quella
ottenuta dal gelso. L’inchiostro o il colore veniva sparso direttamente sulla matrice e
l’impronta si otteneva frizionando il rovescio del foglio con un tampone. I collezionisti,
gli scrittori e i critici d'arte europei intrapresero molti viaggi in Giappone, soprattutto
nei due decenni successivi al 1870; per questo motivo, vennero pubblicati molti
articoli sull'estetica giapponese, e vi fu un incremento nella distribuzione di stampe in
Europa e, soprattutto in Francia , gli artisti europei maggiormente influenzati dall'arte
giapponese furono Manet e Monet, esponenti dell’impressionismo, una tendenza